Agrumi e Militari
Questo mandarino mi riporta alla
mente un sacco di cose,
oltre l’estate. Tra l’altro, ogni qualvolta mangi
un agrume mi vengono in mente
i Led Zeppelin. Perché?
Beh, intanto
perché sono la mia band preferita; poi perché la
loro canzone “Tangerine” (il
cui nome c’entra niente coi mandarini, ma una
varietà di essi si chiama proprio
così), è una delle mie favorite.
Ci
ho messo mesi a capire che il titolo non si riferisce ai mandarini, ma
ad un
probabile nomignolo che essi diedero a questa
“ipotetica” ragazza a cui
dedicarono la canzone.
Odio
l’estate per almeno un milione di motivi, con cui non
starò ad annoiare
nessuno. Ecco, se mi chiedessero di raccontare con una canzone
ciò che provo da
alcuni mesi, la mia scelta sarebbe di sicuro
“Tangerine”. Praticamente parla di
me e di lui.
Tra gli altri motivi, odio l’estate perché
uno dei giorni più brutti della mia vita si fece vivo a
luglio, quindi nel
cuore di questa stagione. Adoro l’inverno ed in particolare
novembre, invece,
perché in quel mese scambiammo il nostro primo bacio. Se
dicessi che mi ha
salvato la vita, la metà delle persone direbbe che
è un’assurdità. Sono sempre
stata una ragazza problematica, e non ho mancato di tentare il suicidio
per più
di una volta. Ecco, lui mi ha salvata proprio mente uno dei miei
tentativi stava
andando a segno. Ed accadde tutto mentre mi toglieva il coltello di
mano. A
detta sua, erano anni ormai che provava qualcosa di più
della semplice amicizia
nei miei confronti. Ci conoscemmo all’asilo, affrontammo il
mondo insieme per
più di venti anni da migliori amici, e continuammo a farlo
per qualche mese da
fidanzati. La nostra storia ebbe inizio a novembre e finì a
luglio di quello
stesso anno. Finì perché venne chiamato
dall’esercito per offrire aiuto ai
militari in Afghanistan. Fu un volontario, entrare
nell’esercito fu sempre uno
dei suoi sogni nel cassetto. Uso il passato remoto perché
è morto. A luglio,
appunto. Decisi di non tentare più il suicidio in suo
rispetto. Fu lui che mi
impedì di morire, ed è come se, in qualche modo
nella mia perversa mente, lui
continuasse a vivere solo se vivo io. Facevamo
tutto insieme, io e lui. “Esaminando un giorno
d’estate/mi accorgo soltanto che
svanisce nel grigio”, per dire che l’estate
è triste in sé.
Questo vale per me, non so se la cosa valga
anche per il resto del mondo.
Una
volta, ricordo, mi portò al mare di notte. Nessuno aveva mai
fatto una cosa
tanto carina per me. Lì soli, a novembre. Fu il secondo
giorno più bello della
mia esistenza. Quel novembre mi cambiò la vita. Ma, come
dico sempre io, non
succederà mai niente di bello senza che accada qualcosa di
brutto. Mi resi
conto di quanto è importante vivere al massimo,
poiché basta un battito di
palpebre per accorgersi di quanto poco duri la felicità; poi
si rimpiange tutto
ciò che è stato e che non sarà
più.