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Autore: maeg    02/08/2013    2 recensioni
Sono fan di TORADORA! (il mio manga preferito) così ho pensato di scrivere come immagino il futuro della coppia drago(Riuji)&tigre(Taiga). La storia inizia al termine della cerimonia per il diploma, quando dopo essersi rincontrati, si ritrovano a casa Takasu dove Yacchan ha una notizia sconvolgente per i due piccioncini, che cambierà le loro vite.
Non vi anticipo nulla, spero la leggerete.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 2.1


Dopo aver trascorso il secondo giorno di convivenza a disfare i pacchi e mettere ordine in casa, i due erano completamente stremati.

Riuji non ricordava di avere così tante cose con sè e soprattutto non ricordava di avere così tante pentole.

Ne aveva almeno una ventina, di tutte le grandezze e di qualsiasi materiale.

Talmente tante che si resero conto che i soli mobili della cucina non bastavano a contenerle, considerando che vi erano anche quelle di Taiga.

Quelle di Riuji erano in molti casi usurate e graffiate per il troppo utilizzo, quelle di Taiga erano praticamente nuove e di materiale migliore.

Capii che era inutile tenerle tutte e che sicuramente sarebbe stato meglio cucinare con quelle della ragazza piuttosto che con le sue, alcune addirittura arrugginite.

Fu difficile fare una scelta di quelle che poteva tenere e quelle che doveva gettare, per farlo ci impiegò gran parte della mattinata.

Verso mezzo giorno sentirono degli strani rumori provenire dalla strada.

Rumori che, in quel quartiere tanto tranquillo, non potevano non essere notati.

Si affacciarono e rimasero senza parole.

Erano le ruspe e demolitrici.

Si guardarono negli occhi, accorgendosi che avevano completamente dimenticato che di lì a pochi giorni avrebbero demolito casa di Riuji. Avevano avuto molto da fare negli ultimi giorni per ricordare che quello era il motivo della convivenza.

Riuji corse nella camera di Taiga per affacciarsi alla finestra e guardare per l'ultima volta il suo balcone.

Probabilmente di lì a qualche ora di casa sua non sarebbero rimasti che ruderi e ceneri.

Il giorno della demolizione era arrivato e lui non se ne era accorto.

Era arrivato troppo presto.

Non sentì Taiga entrare nella stanza, ma sentì le sue piccole mani stringerlo da dietro e la sua testolina poggiarsi contro la sua schiena. Non potè fare altro che sorridere ma era un sorriso triste. Un mezzo sorriso che gli faceva male.

La sua infanzia, la sua vita fino a quel momento sarebbe stata distrutta entro poco tempo.

Gli vennero in mente le parole della madre che gli ricordavano di non disperarsi troppo perché i loro ricordi sarebbero rimasti intatti. Ma era così difficile non sentire un nodo in gola nel vedere che le pareti che avevano fatto da sfondo a quei ricordi sarebbero state eliminate.

Fra tutti i ricordi, però era uno, uno in particolare quello che aveva in mente, guardando la vecchia casa.

  • Ti ricordi, Riuji, quando sono tornata a casa dopo la settimana bianca? È da quel balcone che sono rientrata a casa perché come al solito avevo dimenticato le chiavi..-

  • Uhm.

  • Tu mi avevi detto che era stato Kitamura a ritrovarmi nel bosco, sotto la neve.. Invece eri stato tu.- Taiga strinse la presa intorno il corpo di Riuji – Ad essere sincera, forse un po' ci speravo. Insomma, dentro di me speravo che venissi tu a prendermi.

  • Solo il drago si può prendere cura della tigre, ricordi?- le mani di Riuji accarezzarono dolcemente quelle di Taiga, che al leggero tocco di quelle dita fredde strinse ancora di più il suo abbraccio.

  • Si, solo tu puoi occuparti di me. Ed io mi occuperò di te.- sospirò- Ma ciò non toglie che scoprire che eri stato tu a ritrovarmi e non Kitamura come mi avevi fatto credere, mi ha davvero imbarazzata.- quasi senza accorgersene le sue braccia si avvolsero ancora più forte intorno a Riuji, che quasi non riusciva più a respirare.

  • Taiga..-

  • Riuji, io avrei dato qualsiasi cosa per vederti felice. Con Minorin o con qualsiasi altra ragazza se questo ti avesse reso felice.. Ma tu già lo sai. Te lo dissi sotto il ponte, ricordi?- ormai ogni parola era una stretta più forte.

  • T-Taiga..

  • Vedi, Riuji, sapere che ero, che sono io la persona che ti può rendere felice.. Bé, questo mi riempie il cuore di gioia e mi rende orgogliosa. Farò tutto quello che posso per meritare questi tuoi sentimenti. Ma te lo assicuro, se fossi stato felice con chiunque altra mi sarebbe andato bene. Io volevo e voglio solo vederti felice, sapere che saresti stato felice con chiunque avessi avuto accanto. Insomma se non fossi stata io, mi sarei accontentata di guardare da lontano la sua felicità-

  • T-T-Taigaaa..

  • Credimi Riuji, fosse stata anche la Chiwawa Scema.. No, ok, forse lei no.. Ma chiunque altra si..

  • TAAAAIGAAAA!

  • Che ti urli tanto?

  • MI STAI FACENDO SOFFOCARE!!!- urlò con il poco fiato che gli era rimasto in gola, liberandosi da quell'abbraccio.

Taiga inizialmente ci rimase male per quell'affermazione, credendo che la ritenesse asfissiante per ciò che aveva detto, ma guardandolo in volto si accorse che letteralmente lo stava soffocando.

Il viso di Riuji era più rosso del solito e faceva fatica a riprendere a respirare normalmente. Gli occhi rossi e pieni di lacrime.

Si spaventò.

  • Chissà quale volta di queste, mi farai fuori davvero.- Riuji si mise a sedere sul pavimento, poggiando la schiena contro il muro appena sotto la finestra.

  • Ehm.. ehm.. Riuji.. Mi.. Mi dispiace.- Gli occhi di Taiga si stavano riempiendo di lacrime. Effettivamente era vero. Aveva messo in pericolo la vita di Riuji un sacco di volte: sul ponte, in piscina, per le scale della scuola. Era un pericolo per la vita del ragazzo. E questo la rendeva triste.

    Triste tanto da farla piangere. 

  • Ehì, adesso perché piangi?-

  • Ti ho fatto del male di nuovo. Io.. sono un pericolo per te- le lacrime iniziarono a rigarle il viso.

  • Ma cosa stai dicendo scema.. Vieni qui.- la tirò per un braccio e se la fece sedere in grembo. Con una mano le cinse le spalle e con l'altra il ventre – Tu non puoi farmi male.

  • Ah no?! Pensaci.. l'ho fatto un sacco di volte, potrei farti del male ancora. Mentre quando io ero via, tu eri al sicuro. Stavi bene.

  • Non azzardarti a dire una cosa del genere.

Taiga lo guardò in volto. La sua espressione era dura e guardava dritto di fronte a lui.

  • Non hai idea di cosa sia stato per me trascorrere gli ultimi tempi della scuola superiore senza di te. Entrare in aula e sapere che non ti avrei vista. Affacciarmi a quel balcone e trovare la tua finestra perennemente chiusa. Era già stata dura non vederti gironzolare per casa mia quando ti venne in mente l'idea che per conquistare Minori, dovevi starmi lontana, anche se allora i miei sentimenti non erano tanto chiari. Poi te ne sei andata via, quando finalmente avevo capito che eri tu quella che volevo, che voglio, senza una parola, con solo un fogliettino di carta con scritte delle stronzate. Non sai quante volte ho riletto quel biglietto, cercando di capire perché lo avessi fatto. E soprattutto perché avessi preso una decisione del genere senza prima interpellarmi. Hai preso e te ne sei andata, come se le ultime 24 ore per te non erano esistite. La nostra fuga d'amore. Il nostro primo bacio. Nulla. O meglio, pensavi che ciò che mi avevi scritto mi bastasse come spiegazione. Sei stata egoista in entrambi i casi. Hai pensato solo a quello che ritenevi giusto per te.. non per me. A me non interessava nulla di quello che potessero pensare gli altri, del fatto che dovessero essere partecipi della nostra felicità.. ma l'ho accettato. Non ti azzardare a dire che mentre eri via io stavo bene.

Non aveva mai parlato in quel modo, non sembrava arrabbiato, le stava semplicemente raccontando quello che probabilmente avrebbe voluto dirle da molto tempo.

Era duro terribilmente duro. Ma se lo meritava.

  • Non stavo bene.. io stavo una merda.

Taiga non aveva parole per ribattere, né per scusarsi né per fargli capire che anche per lei la lontananza era stata difficile. Forse la prova più difficile che aveva mai affrontato. Forse più di quando si era imposta di non pensare più a Riuji, di non stargli più fra i piedi. Stargli lontana credendo che il suo cuore fosse per un'altra era stato difficile, ma non stargli accanto per molto tempo sapendo che entrambi provavano gli stessi sentimenti.. Bé, quella era un'altra storia. Quello era stato un suicidio bello e buono.

Sicuramente, però, non aveva provato le stesse cose che aveva provato Riuji.

Si sarà sentito abbandonato” pensò “stupida che non sono altro. Ha ragione, non sono altro che un'egoista!” chinò il capo, sentendo che non avrebbe potuto guardarlo per un secondo di più.

  • Sai cosa mi è venuto in mente, prima, affacciato alla finestra? A cosa pensavo?- fu di nuovo Riuji a rompere il silenzio.

  • No.- disse lei con una voce tanto bassa che sembrava un sussurro.

  • A quando sei tornata dopo che eri stata con tua madre per un po'. A quando ti ho rivista fuori la mia porta. Mi sei sembrata un miraggio, un sogno. Eri un angelo. Per me. È stato in quel momento che ho capito.. Ho capito quanto tu fossi importante per me, quanto fosse importante che tu fossi nella mia vita. Che ci fossi sempre. Li ho cominciato a capire quali fossero i miei sentimenti per te. A questo pensavo.. Pensavo, che tutto sembra più bello quando ci sei tu. Sono triste perché abbatteranno casa mia, ma sono anche felice perché adesso staremo insieme. Davvero insieme. Per me, ora, quello che conta sei solo tu.

Il cuore di Taiga batteva all'impazzata, la felicità per quelle parole sembrava quasi impossibile da contenere in quel corpicino. Avrebbe potuto estendere a tutto il mondo il calore che provava in quel momento. Calore che le scaturiva dal centro del cuore, dall'anima probabilmente, ed arrivava all'estremità del più lungo capello e della più lunga unghia del piede.

Si voltò a guardare negli occhi quel ragazzo che tanto la amava e che tanto lei amava.

"Da quando in qua sono diventata tanto sentimentalista?" pensò la ragazza anche se quela riflessione venne interrotta da un lungo bacio appassionato.




INFO: Questo non è un vero e proprio capitolo, ma è più che altro una sorta di paragrafo dal momento che non potevo lasciare il secondo giorno alla sola descrizione della scena notturna.
L'incontro con gli altri e soprattutto con Minori ci sarà ovviamente, ma nel prossimo capitolo, che spero di riuscire a pubblicare a breve.
Non faccio spesso ringraziamenti, ma questa volta mi sembra assolutamente doveroso: vorrei ringraziare ReikoITA. Credo sia stata la prima a seguire la mia storia ed a recensirla, come fa tutte le volte che pubblico. Non ti conosco, ma vorrei davvero ringraziarti di tutto cuore per il tuo supporto. Quando pubblico sono sempre curiosa di sapere quello che è il tuo parere, mi interessa davvero tanto. E mi riempie di gioia il fatto che ogni tuo commento sia tanto entusiasta. Grazie mille.
XoXo

 

 

  
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