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Autore: Elielihoran    02/08/2013    1 recensioni
Si affrettò a varcare la porta sul retro di quel posto di cui già aveva abbastanza. La verità era che Liam si sentiva stanco. Stanco di confrontare inconsciamente la sua popolarità a quella dei suoi amici e notare che la sua era sempre inferiore. Stanco di essere il meno considerato. Stanco che le persone si ricordassero di lui solo quando lasciava la sua fidanzata o stabiliva follow spree su twitter. Stanco di vedere le fan chiedere abbracci a tutti meno che a lui. Liam sorrideva, ma ci rimaneva male. Nessuno aveva mai preferito lui, sin da quando era bambino. E lui continuava a rimanerci male, sin da quando era bambino. La porta sul retro dava su un vicoletto buio, senza case o finestre, solo muri di mattoni color terra cotta. Liam si sedette su un gradino e si portò le ginocchia al petto.
Subito sentì dei passi pesanti e rumorosi, e nella sua visuale comparvero un paio di anfibi color inchiostro, rovinati. Salì con lo sguardo, passando da delle gambe magre, avvolte in un paio di leggins stile galaxy, una pancia piatta, praticamente inesistente, coperta da una maglia nera ad un viso dai tratti dolci e delicati.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. "Ei, are you Liam Payne?"




I One Direction si trovavano a Glasgow, in quel preciso momento erano nel bel mezzo di un meet and greet. La ragazza che era appena uscita aveva voluto una foto dove Harry le chiedeva di sposarla e gli altri quattro fingevano invidia verso Harry. I ragazzi erano sfiniti. Avevano passato tutto il pomeriggio a sorridere a ragazzine su di giri, a prenderle in braccio per le foto e ad abbracciarle. E ancora non avevano finito. Ecco, la prossima ragazzina stava entrando. Non appena mise piede nella stanza, i ragazzi urlarono il loro solito ‘ciao, noi siamo i One Direction’, come da copione. Dopo averli abbracciati ed avere avuto l’autografo da ciascuno di loro, la ragazza si avvicinò a Liam e lo abbracciò.
“Liam, mi piacerebbe che tu non ci fossi nella foto. Evita di dire quello che ti ho detto, ci tengo ad avere la foto con gli altri ragazzi” sussurrò al suo orecchio. Liam si sentì male. Finse un sorriso e bisbigliò un ‘nessun problema’ mentre invece c’era rimasto malissimo. Gli occhi gli si appannavano lentamente per via delle lacrime mentre si spostava in modo da non rientrare nella foto.
“Liam! Ma cosa fai?” chiese Zayn, insospettitosi per il comportamento del ragazzo.
“Vado a prendere un po’ d’aria. Non mi sento bene” al suono di quelle parole il sorriso della ragazza si allargò, distruggendo ancora Liam. Si affrettò a varcare la porta sul retro di quel posto di cui già aveva abbastanza. La verità era che Liam si sentiva stanco. Stanco di confrontare inconsciamente la sua popolarità a quella dei suoi amici e notare che la sua era sempre inferiore. Stanco di essere il meno considerato. Stanco che le persone si ricordassero di lui solo quando lasciava la sua fidanzata o stabiliva follow spree su twitter. Stanco di vedere le fan chiedere abbracci a tutti meno che a lui. Liam sorrideva, ma ci rimaneva male. Nessuno aveva mai preferito lui, sin da quando era bambino. E lui continuava a rimanerci male, sin da quando era bambino. La porta sul retro dava su un vicoletto buio, senza case, solo muri di mattoni color terra cotta. Liam si sedette su un gradino e si portò le ginocchia al petto.
Subito sentì dei passi pesanti e rumorosi, e nella sua visuale comparvero un paio di anfibi color inchiostro, rovinati. Salì con lo sguardo, passando da delle gambe magre, avvolte in un paio di leggins stile galaxy, una pancia piatta, praticamente inesistente, ad un viso dai tratti dolci. La ragazza in questione aveva un viso quasi celestiale, a parere di Liam che la guardava senza poter distogliere lo sguardo. I capelli castano chiaro, lo stesso castano di quelli di Liam, erano raccolti in un chignon disordinato, da cui alcune ciocche sfuggivano ricadendo sulla nuca, sulle orecchie e alcuni ciuffi corti sulla fronte. Gli occhi erano chiari, una via di mezzo fra l’azzurro e il verde. Le labbra erano rosee, stese in un sorriso timido.
“Ma tu sei Liam Payne?” chiese timidamente la ragazza con gli anfibi. La sua voce era leggera, dolce, a pendant con i tratti delicati e il fisico esile. Liam sforzò un sorriso e annuì, non gli andava di farsi odiare da un’altra fan. La ragazza prese posto accanto a lui.
“Non mi sembri molto felice..” mormorò insicura. Liam la guardò, come se avesse detto qualcosa di terribile. La ragazza con gli anfibi si sentì a disagio sotto gli occhi più belli che avesse mai visto.
“No, infatti” rispose Liam.
“Scommetto che sei stanco di tutte queste bambinette fanatiche che non fanno altro che gridarti nelle orecchie” quella frase fece sorridere Liam, e nella ragazza montò uno strano senso di orgoglio, per aver strappato un sorriso a quel ragazzo che aveva tutta l’aria di chi non veniva capito.
“Tu non sei una di loro?” chiese il moro, un po’ incerto sul da farsi. Liam si sentì sollevato quando la ragazza incurvò le labbra in un sorriso orgoglioso mentre negava con la testa.
“Non ascolto questo genere di musica.. Senza offesa, la trovo un po’ commerciale” mormorò la mora indicando la sua maglietta over size dei Green Day. Liam sorrise ancora, però rimase in silenzio. Si sentiva felice. Felice di aver trovato una ragazza che  non urlava sapendo chi era, felice che lei non gli avesse chiesto qual’era il problema, felice che lei, in realtà, non aveva chiesto proprio nulla. Aveva capito che Liam non era dell’umore per raccontare qualcosa, e lei non insisteva. Non aveva quella smania, solita in tutte le altre persone, di voler sapere tutto di lui. La ragazza aveva provato a fargli capire che poteva raccontarglielo, e Liam l’aveva capito. Come la ragazza con gli anfibi aveva capito che Liam era simile a lei. Un ragazzo abituato a non parlare con nessuno, abituato ad ascoltare i problemi degli altri e a non menzionare i suoi. A migliorare le giornate altrui, anche a costo di peggiorare le sue, a sorridere nonostante fosse distrutto. Era sempre stata brava, la ragazza, a capire le persone. Probabilmente perché nessuno aveva mai capito lei.
“Come ti chiami?” chiese Liam, dopo un lungo silenzio.
“Neev” rispose semplicemente la ragazza. Liam era deciso a conoscerla, perciò, durante quell’estate che avrebbe trascorso a Glasgow, avrebbe fatto il possibile.
“I ragazzi mi staranno aspettando, Neev. Che ne dici di entrare con me?” chiese Liam guardandola negli occhi.
“D’accordo, Liam Payne. Ma non ti aspettare che canti tutte le vostre canzoni, perché non le conosco” Liam rise, rise contento. Un po’ perché aveva accettato, un po’ perché era felice di aver fatto nuove amicizie. Per lui era difficile fare amicizia con qualcuno senza avere il dubbio, talvolta la certezza di venire usato. Non sapeva ancora perché, ma era certo che lei non lo stesse usando. Quasi contemporaneamente si alzarono dai gradini e Liam si affrettò ad aprire la porta e ad aspettare che Neev entrasse. La ragazza si bloccò a fissare divertita il moro che le teneva la porta, improvvisò un inchino ottocentesco ed entrò. Liam, dal canto suo, rise debolmente per l’inchino goffo della ragazza. Liam fece strada fino alla sala del meet and greet, notando che la ragazza che non l’aveva voluto nella foto era ancora dentro. D’istinto bloccò Neev per un polso, guardando all’interno e scuotendo debolmente la testa. La mora capì che Liam era giù di morale per qualcosa che era accaduto con qualcuno in quella stanza, quindi si avvicinò a lui e gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
“Che ne dici se ci sediamo qui?” disse indicando il divano alla loro sinistra. Il moro, dopo qualche secondo di esitazione, scosse di nuovo il capo e raccontò alla ragazza cosa era accaduto qualche minuto prima che si incontrassero. La ragazza lo guardò allibita per qualche secondo, poi di scatto si alzò dal divano e porse una mano a Liam, che dal basso la guardava interrogativo.
“Avanti Liam Payne, fidati di me. La ragazzina non ha voluto che tu apparissi nella foto? Benissimo. Liam Payne non sarà in quella foto” cercò di convincerlo la ragazza, senza sapere che, in quel momento, Liam Payne aveva piena fiducia nella ragazza con gli anfibi che conosceva da meno di un’ora. Afferrò la mano della ragazza e con un mezzo sorriso si tirò su in piedi ed entrambi fecero il loro ingresso nella stanza. Liam notò subito le espressioni interrogative dei suoi amici e quella sconvolta della ragazza che stava facendo la foto. Spostò lo sguardo su Neev, che con un sorriso sfacciato guardava la ragazzina.
“Liam! Vieni a farti la foto con noi!” squittì la bambinetta bionda. Neev si voltò verso Liam per vedere la sua reazione. Liam dal canto suo non voleva e non sapeva rispondere, quindi la ragazza con gli anfibi capì che era lei a dover parlare.
“Mi spiace, ragazzina. In questo momento Liam Payne non è disponibile. Goditi la tua giornata” appena finito di pronunciare la frase, Neev strizzò l’occhio alla ragazzina e trascinò Liam per il polso fino alle poltrone che si trovavano infondo alla stanza.
Appena gli altri componenti della band finirono di farsi fotografare con quella ragazzina si avvicinarono alle poltrone dove erano seduti a chiacchierare i due mori.
“Liam.. Sai che non ci è permesso fare entrare le fan..” mormorò imbarazzato Niall. Neev si voltò a guardarlo e gli sorrise.
“Oh tranquillo. Io non sono una vostra fan” Liam sorrise fiero, mentre gli altri ragazzi si mandavano occhiate interrogative.
“Allora non capisco..” borbottò Harry. Neev capì che i ragazzi avevano bisogno di chiarirsi a vicenda, quindi si alzò in piedi, raccolse la sua borsa da terra e guardò ad uno ad uno i componenti della band, per poi soffermarsi su Liam.
“Bene, Liam Payne. Io devo andare. Ci si vede in giro ragazzi.” Salutò con la mano e si voltò per andare via. Appena Liam realizzò la situazione si alzò dal divano e con uno scatto fulmineo afferrò il polso della ragazza. Neev si voltò a guardarlo, con un espressione sorpresa dipinta sui suoi tratti delicati.
“Mi scrivi il tuo numero?” chiese Liam, che da un momento all’altro, notarono i ragazzi, aveva perso la sua tipica timidezza.
“Facciamo così” Neev porse a Liam il suo cellulare, il moro lo prese senza capire “memorizza il tuo. Mi faccio sentire appena posso” Liam le sorrise e scrisse rapidamente il suo numero, memorizzandolo sotto il nome di “il ragazzo delle scale”. Appena Neev lo lesse gli sorrise dolcemente e gli diede una pacca sulla spalla, prima di voltarsi e andare via.

Neev ritornava a casa a piedi, con le cuffie nelle orecchie. Era felice. Felice di aver trovato un amico. Perché nonostante Neev fosse una ragazza tutto sommato a posto, simpatica e bella, non aveva amici della sua età. Viveva in un quartiere malfamato di Glasgow, per via di problemi economici. Per quello le persone tenevano lontano lei e la sua famiglia. Neev ci aveva fatto l’abitudine, non se ne preoccupava più di tanto. Non aveva bisogno degli amici, aveva imparato a stare bene anche da sola. Liam Payne però era simpatico, educato e buono. Tutto l’opposto di come lei lo aveva immaginato. Si era avvicinata a lui, poche ore prima, perché l’aveva visto giù di morale. Aveva il numero di telefono di Liam Payne. Molte ragazze avrebbero ucciso per averlo. Neev si era convinta che non l’avrebbe chiamato quel giorno, bensì l’indomani. Era evidente che lui ma soprattutto i suoi amici avevano la costante paura che le persone li usassero. Ovviamente non era il caso di Neev, lei non aveva interesse verso la notorietà, preferiva di gran lunga il suo attuale stato di anonimato. Quando Neev rientrò a casa, ad aspettarla non c’era nessuno, come d’abitudine. Sua madre faceva il capo reparto del supermercato più frequentato a Glasgow e suo padre faceva il benzinaio in un distributore di benzina abbastanza scognito. Lasciò la borsa all’ingresso e si avviò verso la sua stanza. La stanza di Neev era abbastanza piccola, c’era il suo letto, una scrivania con sopra un portatile, un armadio a due ante, una libreria e la sua amata chitarra piena di adesivi, posta accanto alla portafinestra che dava su un balconcino. Neev abitava all’ultimo piano del suo palazzo, quindi durante il corso del tempo, aveva messo dei mattoncini attraverso i quali era solita ad arrampicarsi sul tetto e a guardare le stelle. Lo faceva spesso, quando aveva bisogno di staccare, di urlare, di sfogarsi. Saliva li su, in quel posto di cui tutti ne sconoscevano l’esistenza. Guardava il parco, li vicino. Dove alcune persone portavano a spasso i propri cani, o dove, sotto la luce dei lampioni, i padri portavano i loro figli a giocare a pallone. A Neev piaceva studiare ogni singola persona che vedeva passare. Le piaceva immaginarne vita, lavoro, carattere e stato sentimentale. Neev amava cercare di capire le persone, probabilmente perché mai nessuno aveva cercato di capire lei. 







 

SPAZIO AUTRICE. 



Saalve a tutti, questa è la prima fan fiction che pubblico, perciò non sono ancora molto 'pratica' c: 
Scusate per gli eventuali errori.
Questo primo capitolo è principalmente incentrato sull'episodio di Glasgow, dove una ragazza al meet and greet ha appunto chiesto a Liam di non apparire nella foto. Ovviamente non è vero che non mi piace la musica che fanno i ragazzi, la adoro. 
Neev ci tiene molto a fare amicizia con i ragazzi, non perchè sono i One Direction. Infatti non è per nulla interessata alla notorietà dei ragazzi. 
Passando oltre, appena imparerò come si fa aggiungerò il banner :D 
Beh, nient'altro da aggiungere. Spero che vi sia piaciuta e mi fareste davvero felice se lasciaste una piiiccola recensione :D 
Babbèèè, sparisco. 

-Eli. c: 




Ps: ci tenevo a lasciarvi una foto di Neev ma non so come si fa :c 

  
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