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Autore: Kekka_Directioner    02/08/2013    0 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction,parla di Hope che non conduce una vita bellissima e si innamorerà del famoso cantate,Harry Styles,ma come sempre non è tutto rose e fiori,ci sono anche le spine.
BUONA PERMANENZA.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi presento,il mio nome è Hope,ho i capelli biondi,occhi azzurri,un sorriso che illumina un intero mondo e ho un bel fisico,o almeno così mi descrivono quei pochi amici che ho. Si,perchè io ho pochi amici,non che io sia asociale,ma non mi fido tanto,tutti tradiscono prima o poi. Vivo con mio padre Paul,il manager dei one direction,mia madre è morta quando io avevo solo 8 anni,sono cresciuta, ora ne ho 16. Sono molto amata perchè bella,ai ragazzi piace solo il mio aspetto e tutti vorrebbero portarmi al letto,ma io non sono la solita ragazza che si fa prendere per poi essere portata al letto,io ho dei sentimenti ed amo per davvero. Mi odiano quasi tutti solo perchè vivo con i one direction,credono che io mi sbatta per questo motivo,ma loro di me non sanno niente,non sanno dei pianti che mi faccio quando mi insultano o quando a scuola provano a picchiarmi,non sanno di quei misteriosi tagli che ho sul mio piccolo e fragile corpo,non sanno che non mi sono mai piaciuta e mai lo sapranno. Frequento la scuola più famosa di Londra,ma lì non è obbligatorio andare sempre a scuola,solo a fine anno si fa un piccolo esame ed io sono fortunata anche perchè devo girare il mondo insieme a 5 idioti,ma 5 idioti che amo da morire. Ho sempre provato qualcosa per Harry,ma nessuno lo sa,solo io ed il mio cuore.

PRIMO CAPITOLO.
La sveglia continua a suonare e mi aspetta un'altra giornata di scuola,mi sveglio,faccio colazione,faccio una bella doccia calda e poi mi preparo,un filo di mascara,capelli lisci come al solito ed eccomi pronta.
Saluto mio padre con un biglietto 'Hei papa' vado a scuola,ci sentiamo dopo,salutami i miei ragazzi,baci.xx' lo poso sul suo comò e poi esco a prendere l'autobus appena in tempo.
Come sempre a scuola tutti mi osservano e fanno pensieri negativi su di me.-.!
Suona la campanella ed entro,mi avvicino al mio armadietto e aspetto la mia amica,l'unica che sa quasi tutto di me,ma non mi fido tanto di lei,è una brava ragazza però si fa comandare dalle 'divine'. Continuo ad aspettarla ma vedo che non arriva,però si avvicina lui,il terrorista della scuola con i suoi amici,la paura aveva il meglio dentro me.
Jake:"Ma guarda un po' dopo una settimana chi si rivede,ora vado in classe,ci vediamo alla fine delle ore in cortile,puttanella".
dopo questa se ne andò,non mi importava nulla,l'importante è che era andato via,delle sue offese ne avevo fatto l'abitudine.
Le poche amiche che avevo quel giorno non erano presenti a scuola,così mi sedetti da sola in banco e per fortuna le 5 ore passarono velocemente,l'unica mia paura era lui,Jake. Quando diceva che mi aspettava giù,lo faceva per davvero.
Scesi giù con il petto che mi scoppiava e le gambe che mi tremavano,di lui non c'era segno,fin quando..
Jake:"Hei Hope,dove scappi".-
Sapevo che era lui,continuai a camminare senza fermarmi,ma sentii dei passi ancora più veloci dietro me,fin quando non sentì una presa tanto forte al polso. 
"Jake lasciami,per favore" lo pregai.
Jake:"Perchè dovrei puttanella?"
Hope:"perchè giuro che ti faccio arrestare brutto stronzo senza palle". Per una volta volevo essere forte anche io,solo che non ci riuscì e le lacrime rigarono il mio volto.
La stretta aumentò.
Jake:" Scusa ripeti".-disse con arroganza.
Hope:" B-brutto stronzo,ora l-lasciami il polso,mi fai male". 
Dopotutto il mio polso nascondeva anche qualcosa per cui bruciava di più.
Riuscì a liberarmi dalla sua stretta e mi diede uno schiaffo.
Jake:"Ci vediamo domani,Hope".
Come vai non mi aveva chiamata puttanella? mhh,fatto sta che dovevo coprire quel segno di schiaffo e il polso,vabbè quello lo facevo ogni volta,ma riguardo lo schiaffo,i ragazzi e mio padre mi avrebbero fatto mille domande.
Ero quasi vicino casa,avevo smesso di piangere da un bel po',ma nei miei occhi era evidente il mio dolore.
La mia era una grande villa,avevo paura di entrare,questa volta non me l'avrebbero fatta passare liscia,tutti i giorni ero costretta a dire: 'non ho niente,tranquilli',ma sapevo che questa volta volevano sapere tutto,per davvero.
Bussai e mi aprirono,diedi un occhiata nello specchietto della macchina,avevo il trucco tutto colato e un segno rosso sulla parte destra della mia guancia,per non parlare degli occhi poi,okay,ero nella merda più totale. Non potevo fare altro che entrare,ormai non potevo più fare nulla.
Bussai alla porta,abbassai il viso e dissi: "Buongiorno,vado in camera,a dopo".
"Buongiorno Hope".-era louis,avrei riconosciuto la sua voce angelica anche fra mille,mi prese il braccio e mi costrinse a guardarlo.
Louis:"Hope,m-ma cosa hai fatto".
Abbassai il viso,ma lui me lo alzò con le sue dita.
"Hope,guardami,sono più grande di te,non mi prendi in giro,ora mi racconti tutto,non ne posso più dei tuoi niente".-continuò.
Hope:"Ti dico tutto,lo prometto,vado a posare la cartella,pulisco il viso e scendo da voi a dirvi tutto,va bene?".
Louis:Va bene,muoviti però piccola e mi diede un bacio.

TO BE CONTINUED.
  
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