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Autore: JeJe__    02/08/2013    3 recensioni
-Ragazzi,credo che sia il caso di sostituire Jinki momentaneamente. Bhè, per il problema alla voce, e tutto il resto.-
-Perché?!-
-Perché deve stare a riposo per un bel po’e voi non potete occupare il suo posto.-
-E chi lo sostituirà?-
-Dovrò fare delle audizioni.-
-E poi?-
-Poi starà con voi fino a che Onew sarà di nuovo in grado di cantare.-
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Sorpresa, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*rullo di tamburi*
I'm back! Eh si, mi sono decisa di pubblicare il secondo capitolo di questa storia dopo i 4402584903 messaggi di suppliche per l'aggiornamento. Adesso vi lascio, spero di aver fatto l'impossibile per accontentare voi e il mio collaboratore Atomo... < 3









Capitolo 1.


-Dove sei nato?-
Come poteva, un essere umano, parlare per due lunghissime ed interrotte ore? Non aveva la gola secca? Non voleva bere e far riposare il mio cervello? Ero stanchissima, non è una cosa di tutti i giorni diventar un idol, tra l'altro mentendo all'SM Town e a tutte le fan di questo gruppo. Ma lui non capiva, anche perché ignorava il segreto che mi portavo dentro.
-Sono di New York.- risposi infine.
Incominciò a dimenarsi di felicità per quella risposta, continuava a dire che era bellissima, la sua preferita. Perché per me era solo una megalopoli triste e noiosa? Era una città senza vita.
Poi entrò Minho nel mio mirino. Fischiettando qualche canzone, entrò in quel salotto, e come se non ci avesse visto, posò delle magliette piegate perfettamente su un tavolino lì vicino, e si girò finalmente verso di noi. Non era come Key, a lui bastò uno sguardo per capire che stavo morendo per la stanchezza e per la voce stridula dell'altro, così si sedette accanto a me, sul divano.
-Vuoi lasciarlo stare, Key?-
Il ragazzo sbuffò, e cosa che aveva fatto innervosire il più alto, lo ignorò continuando a torturarmi. Che avevo fatto di male?
-Sei fidanzato?-
-Avevo un ragazzo in America...- e mi passai una mano dietro il collo.
Era stato tanto tempo fa. Ma li guardai preoccupata mentre uno tossiva fortemente e il biondo sobbalzò con tanta forza, quasi che si mantenne per non cadere all'indietro.
-S-Sei gay?!- riuscì a dire, con una mano all'altezza del cuore.
Gay? Ma che cercava di dire? Mi girai verso Minho, forse lui aveva capito qualcosa, perché io non ci stavo capendo un tubo. Troppo stanca per ragionare.
-Hai detto che hai avuto un ragazzO...?-
Ragazzo...giusto.
Non ci avevo proprio pensato, mi stavo facendo scoprire così, per una sciocchezza detta spontaneamente. Meglio rimediare.
-No! È che non parlo ancora bene la vostra lingua!-
Si sollevarono di morale in un secondo, e rallentata la tensione, il biondo cominciò con la sua carrellata di domande. Se continuasse così per il resto della mia vita, mi ammazzerei, davvero.
-Hai 19 anni, o sbaglio?- chiese, mentre io annuii immediatamente.
-Più piccolo del nostro maknae!-
Ecco, chi era sto maknae?
Incrociai gli occhi del moro, che con occhi premurosi, appoggiò una mano sulla mia spalla.
-Taemin.- aggiunse dispiaciuto.
Adesso si, che mi odierà a vita.
Key ci sorrise, e senza aggiungere altro, si alzò e se ne andò nella sua stanza, che come avevo capito, divideva con Jong. Prima quei sguardi negli studi del manager, poi condividevano la stanza, ed in me, aumentava la voglia di andare a curiosare una di queste notti, dietro la loro porta. Però da essa uscì d'improvviso Jong.
-Hyung, ma dove dormirà?- chiese l'altro rimasto.
Non ci avevo proprio pensato a questa cosa, infondo non erano tanto stupidi come apparivano. Almeno Minho.
-Onew ha lasciato la sua stanza, però...- e si sedette accanto a me.
-Però, cosa?- chiesi, osservando il suo sguardo preoccupato.
Dire che non mi convinceva per niente, era poco.
-Dormirai con Taemin. Deve accettarti!-
Che cosa?! Neanche per sogno!
Sembrava un ragazzo troppo curioso. E se frugherebbe tra le mie cose scoprendo tutto?
-No Hyung!-
-Dai Jess, non preoccuparti! Minho andrà nella stanza del leader!-
E come arrivato, così se ne andò. Me ne fregava assai, volevo dirgli.
-È arrivata la tua valigia!- continuò Minho, distraendomi dai pensieri.
Annuii, osservandolo mentre prese le sue t-shirt e si avviò nel corridoio. Decisi di seguirlo, per chiedergli altre domande per placare la mia curiosità, ma mi fermai quando entrò nel bagno, appoggiando i suoi vestiti su un cassonetto della biancheria sporca.
-Devi andare in bagno?-
-N-No no!-
Mi girai alla svelta, non volevo di certo vederlo nudo (anzi, ero sicura che sarebbero successe delle belle), ma almeno per il primo giorno volevo risparmiarmele. Presi la mia valigia abbandonata accanto alla porta, e facendo il segno della croce, bussai a quel che dovrebbe essere la mia stanza da letto.
Niente...
Aprii la porta lentamente, sorprendendomi di quanto piccola fosse quella camera con solo due letti e un armadio. Era un dormitorio di un gruppo famoso, credevo che apparisse un letto matrimoniale per ognuno con una vasca idromassaggio all'interno della stanza. Forse fantastico troppo.
Non se ne era accorto della mia presenza, infatti era ancora sdraiato a pancia in giù con la faccia schiacciata sul cuscino, intento a borbottare qualcosa di incomprensibile.
-Minho, sei tu?-
Allora se ne era accorto. Mi schiarii la voce con un colpo di tosse, e prendendo tutto il coraggio che avevo, decisi di parlare. O la va, o la spacca.
-S-Sono Jess..-
Si mise a sedere di scatto, neanche fossi il presidente dell'agenzia per cui lavorava, ma sicuramente a lui, non lanciava un occhiataccia che poteva perfino perforare un muro.
-Che ci fai qui?-
-Condividerò la stanza con te..-ed abbassai la testa con il timore che mi avrebbe lanciato un cuscino dritto in faccia.
Ma non lo fece, anzi. Scese dal letto furioso, e spostandomi in male modo, uscì dalla stanza, scontrandosi con Jong.
Incominciarono a litigare, aumentando i miei sensi di colpa, però cavolo. Che aveva contro di me?
Lui rimaneva il maknae, il più bravo di tutti a ballare, e tra qualche mese ritornava il suo leader. Non poteva sopportarmi, okay. Ma ignorami solamente, tanto chi ti conosce, potevo fare a meno della sua amicizia. Mi trascinai all'altro letto, e mi sedetti, facendo passare il tempo mentre frugavo tra le cose che mi riservava quella valigia, preparata apposta dal manager. Aveva pensato a tutto: pantaloni, magliette larghe, perfino dei boxer! Però non credevo che era il caso che io li indossassi...
Ma c'era ben altro che mi preoccupava: il dolore fitto all'altezza del seno. Quella stupida fascia era stata stretta troppo!
Maledii le stiliste o quel che erano, mentre rifece la sua comparsa Taemin. Più infuriato che mai, ovviamente.
-Se mi dai solo un po' di fastidio, dormi sul divano.-
Le trattative del ricatto non mi piacevano per niente, e così mi alzai, approfittando anche del fatto che in questo modo non poteva più continuare. Dovevo sapere cosa passava in quella testolina vuota.
-Che hai contro di me?- e mi avvicinai a lui.
-Ho detto che dorm-Che succede?!-
E che cavolo. Adesso che avevo preso il coraggio di parlargli, quel dolore ritorna più forte che mai, facendomi raggomitolare su me stessa. Prese un mio braccio facendolo appoggiare sulle sue spalle, e lo guardai, sorpresa da quel suo gesto.
-Tutto bene? Ti accompagno all'ospedale?-
Scossi la testa, allontanandomi da lui.
-N-no... È uscito Minho dal bagno?-
Annuì, fissandomi mentre presi nella valigia una t-shirt abbastanza larga. Dovevo assolutamente cambiarmi. Sotto il suo sguardo corsi verso il bagno, chiudendo in fretta la porta. Non resisterò neanche un giorno in più, pensai mentre mi tolsi le magliette con la benda, osservando dallo specchio dei lividi rossi, che sicuramente sarebbero diventati viola. Così presi uno di quei barattolini appoggiati sul lavandino, sicuramente del biondino, e mi passai un po' di crema sopra fino a quando, che mi venisse un colpo, non si aprì la porta.
-Jess...Tutto bene?-
Sbiancai dalla testa ai piedi, e riprendendo il controllo, mi girai di scatto dandogli le spalle. Non poteva scoprirmi così...perché non avevo chiuso la porta a chiave?! No, aspetta. Non c'era.
-S-Si. Vattene adesso...-
-Sei sicuro? Non è ch- e si blocca.
Presi in un secondo la maglietta coprendomi, tanto ormai mi aveva scoperto, ma non significava che mi avrebbe visto in quel modo, e chiusi gli occhi, aspettando la sua predica.
-Hai un corpo troppo snello per essere un uomo, lo sai?-
Che cosa? Sono viva allora?
Inaspettatamente sorrisi, sicuramente con una faccia da ebete, e mi rilassai a quel suo commento. Almeno non aveva detto: Sei una donna?!
-Puoi andare? Devo fare la doccia!-
Mai cantare vittoria. Girai lo sguardo verso lo specchio, paralizzandomi nel guardare lui che man mano gettava i vestiti per terra: maglietta, scarpe, pantaloni, b...
-NO! Ferma!!- e lo fece per fortuna.
-Che c'è?-
-H-Ho vergogna!-
Cascaci, cascaci, cascaci! Se no, come me ne esco fuori?!
-Ma qui la facciamo sempre insieme...- e abbassò la testa come un cane bastonato.
Mi faceva tenerezza lo ammetto, ma se ero un ragazzo mi gettavo da subito sotto la doccia, ma non lo sono. Quindi..
-Mi dispiace..-
-La faccio dopo.-
Prese le sue cose per terra, e lentamente uscì dal bagno, mentre io mi rilassai subito. Indossai in fretta le magliette, e corsi a cercare lo 'hyung'.
-Jong!!- urlai, aprendo bruscamente la porta della sua stanza.
Lo raggiunsi di corsa accanto al letto, stavo per spiccare parola, ma solo in quel momento mi accorsi del suo petto nudo, delle lenzuola disfatte, e di qualcuno al loro interno che si nascondeva. Come se quella ciocca bionda che usciva sopra il cuscino, non l'avevo vista.
-Dov'è la chiave del bagno?-
-Siamo tutti maschi, e non la usiamo!-
Che guaio!
-M-Ma io la voglio!-
-La chiederemo al manager, la prossima volta..-
Ho ottenuto la mia risposta, adesso fuggiamo da qui, immediatamente.
E così feci. Corsi via come una lepre, chiudendo la loro porta, e me ne ritornai nella mia camera. Ovviamente testa vuota stava in piedi aspettando qualcuno.
-Già hai fatto?-
Mi trascinai fino al letto, gettandomi sopra, e come potete immaginare, stanca morta di tutti quei pericoli scampati recentemente.
-No..-risposi infine.
Lo sentii sbuffare mentre prese dei vestiti puliti, e si avviò alla porta, pronto per uscire.
-Non è che sei una ragazza?-
Ma che...
Sobbalzai, ero sconvolta, e la mia faccia non era da meno, ma per fortuna quell'idiota si mise a ridere improvvisamente.
-Ehi scherzo!-
Con il suo sorriso a 32 denti si chiuse in bagno, mentre io mi sollevai ad un passo dalla morte
Mi dirà un po' di guai quel maknae.
  
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