LADY
DOLL by
Hupa
"Oh!
Lady Doll, Lady Doll!
Scappare
tu non puoi...
Le
gambe di porcellana ti ha dato... ricordi?
E
il filo che ti lega è la sua arma!
Non
scappare Lady Doll!
O
la regina il filo tirerà!"
Da
quanto tempo correva?
Non
lo sapeva...
Anche
se ormai villa Hiwatari era distante non voleva fermarsi.
Non
ne aveva il coraggio.
L'
angoscia di ritornare nuovamente in quella casa lo disgustava.
La
paura di rivedere il volto di suo nonno lo nauseava.
Non
importava se ormai gli mancava quasi del tutto il fiato.
Non
importava se le gambe a stento gli permettevano quella discreta velocità,
congelate ormai dalla neve che aveva imbevuto d'acqua i suoi pantaloni e
inzuppato le sue scarpe facendogli perdere parte della sensibilità dei piedi.
Non
importava se era sudato fradicio.
Non
importava se stava correndo nel gelo serale della Russia facendo affidamento
solo sul limitato tepore di una sciarpa e di un maglione.
Non
importava se non sentiva più le mani e le sue guance erano continuamente
punzecchiate dall'aria fredda.
DOVEVA
FUGGIRE DA QUELL' UOMO A TUTTI I COSTI.
Sapeva
che ormai era al limite della sopportazione.
Ma
quando il pensiero di poter essere riportato in quella casa gli attanagliava la
mente, nemmeno il suo corpo poteva impedirgli quella fuga.
Oramai
nessuno lo inseguiva più.
Oramai
nessuno avrebbe potuto individuarlo.
Ma
lui correva ancora.
Almeno
sapeva dove stava andando?
Non
ne era del tutto sicuro.
No.
Ne
era completamente certo.
Correva
dai suoi compagni.
Da
Rei, Max e Takao.
Al
loro Hotel.
Perchè?
A
lui infondo che importava di loro?
Li
aveva mai considerati veri amici?
Non
ne era del tutto sicuro.
Ma
sapeva che lo avrebbero aiutato.
Per
la prima volta metteva da parte il suo orgoglio e chiedeva loro aiuto.
Se
solo lo avesse chiesto prima ora non sarebbe in quella situazione.
Ma
ora doveva farlo.
Avrebbe
chiesto loro aiuto infischiandosene del suo orgoglio.
Se...
Magari
fosse così facile.
Figuriamoci
se il freddo Kei sarebbe mai riuscito a fare una cosa simile.
Orgoglio.
Il
filo che da sempre lo legava a suo nonno.
La
sua arma contro di lui.
Il
fischio a cui lui sempre avrebbe risposto.
MALEDIZIONE!
Perchè
non riusciva a sbarazzarsi almeno per una volta di quel suo dannatissimo
orgoglio.
Infondo
cosa gli costava contare per una volta sui suoi amici?
Apparentemente,
niente...
Psicologicamente,
tanto...
Nemmeno
se lo avesse voluto con tutto se stesso le sue labbra avrebbero chiesto loro
aiuto...
Non
ce l'avrebbe fatta.
Orgoglio
di merda.
Il
suo corpo non esitò ad approffittare di quel cedimento psichico e crollò sotto
il peso della stanchezza e del gelo.
Alzò
il volto sprofondato nella neve.
No.
Non
poteva fermarsi lì...
Ancora
pochi metri e avrebbe finalmente raggiunto l' albergo.
Il
loro albergo.
La
propria salvezza.
Ma
il suo corpo non reagiva.
Sarebbe
morto lì?
Assiderato
e sfinito dalla stanchezza?
NO!
Mai
e poi mai sarebbe morto lì come un miserabile!
Questo
il suo orgoglio non glielo permetteva.
E
per una buona volta questo gli tornò utile.
Con
uno sforzo sovrumano si rialzò da terra trovando stabilità reggendosi con
l'avambraccio alla parete di un muro.
Era
in piedi.
Era
già qualcosa.
Alzò
gli scarlatti occhi posandoli sulla strada deserta.
Riusciva
a vedere l'Hotel nel lato destro della via, non poco distante da lui.
Era
vicino.
Anche
questo era già qulacosa.
L'avrebbe
raggiunto?
Non
ne era del tutto sicuro.
...
Bleaaaaaaaah!
Appena iscritta e già due fan fiction postate...
Nessuna
delle due che mi convince totalmente..... -.-
Bwahahahahahhah!!!!!
Ditemi voi! Volete che provi a continuarla o la lasci così com'è? Non ne sono
del tutto sicura... (:P)!! A me sembra triste terminarla in questo modo... in
fondo non ha senso!! Che faccio???!!ç.ç
Va
beh... Ringrazio tutti quelli che hanno sprecato preziosi attimi di vita per
leggere sta roba e spero che dato che ci sono lascino qualche commentino!!^o^
Ditemi
se volete che la continui!!!!!!!!!+.+
Ciaux!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!