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Autore: Write attack    02/08/2013    0 recensioni
Esistono tre tipi di amore. Quello che ti fa stare bene, quello che ti fa stare male e quello che è l'unico che può ucciderti per poi salvarti.
Del primo fanno parte l'amore per una famiglia, l'amore per un migliore amico e l'amore in una storia tutta rose e fiori.
Il secondo invece si manifesta principalmente quando lui è il tipico stronzo che non ti si fila di striscio, o viceversa.
L'ultimo è quello più raro da trovare. Quello più bello, ma allo stesso tempo il più pericoloso. La prova indiscutibile che dopo la tempesta esce sempre il sole.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5





Era passato un anno da quel giorno.
Un anno dal momento in cui la mia amicizia con Louis sembrava indistruttibile.
Un anno che invece era riuscito a separarci.
Sentivo il bisogno di chiamarlo, di ascoltare la sua voce, di vederlo.
Ma non potevo, perché l’unica voce che sentivo quando componevo il suo numero era quella della segreteria telefonica.
Lui non mi aveva più cercata. Lo vedevo di tanto in tanto, apparire in qualche rivista, o in radio e in televisione. Ma lui non si era fatto più sentire. 
Mi mancava terribilmente e lo odiavo per questo.
Io c’ero stata per lui. Da sempre. Ero rimasta quando scoprì di non essere entrato nel programma, avevo gioito con lui quando poi lo avevano messo in gruppo con altri quattro ragazzi e lo avevo sostenuto ogni giorno. Avevo esultato quando scoprii che era arrivato in finale e pianto quando non vinse.
E quando il programma finì, avevo aspettato con ansia una sua chiamata.
Chiamata che a me non era mai arrivata però.
Sapevo che continuava a sentirsi con la sua famiglia. Spesso sua madre mi dava sue notizie.
Ma Louis non aveva mai cercato me.
E questo faceva male, più di ogni altra cosa.
In pochi mesi, lui e il suo gruppo avevano già sfondato nel mondo della musica e cominciato un tour.
I One Direction, così si chiamavano, erano già diventati il sogno di centinaia di ragazzine.
Ero stesa sul divano, quando mia madre irruppe in salotto.
“Ally, ti dispiace fare un salto al supermercato? Stamattina ho dimenticato di comprare alcune cose..” Sbuffai per niente felice dell’idea, ma mi alzai comunque.
“Cosa ti serve?” Lei sorrise.
“Grazie tesoro.” Mi diede una banconota da venti sterline, poi mi disse cosa avrei dovuto comprare e dopo qualche sua inutile raccomandazione, uscii di casa.
L’autunno era alle porte e tirava già un venticello quasi fastidioso.
Mi strinsi un po’ di più nella giacca che avevo, poi a passo svelto mi incamminai verso il supermercato più vicino.
“Ally! Ally!” Mi voltai di scatto, sentendo qualcuno chiamarmi a gran voce.
Inizialmente non vidi nessuno, ma mettendo meglio a fuoco, scorsi la chioma castana della sorella di Louis.
“Fizzy!” Esclamai, correndole contro. Lei mi abbracciò, stampandomi poi due baci sulle guancie.
“Come stai?” Chiese sorridendo.
“Io bene, tu?”
“Lo stesso, anche se mi manca mio fratello..” Ammise.
“Lo hai sentito qualche volta?”
“Si, ci ho parlato stamattina, però per telefono non è la stessa cosa..”
“Immagino..”
“Dove stavi andando?” Chiese Fizzy dopo un po’, cambiando discorso.
“Al supermercato, a mamma servivano delle cose.. Tu?”
“Io stavo andando in piazza, devo vedermi con una mia amica.. Ti va se ci andiamo insieme? Tu devi comunque arrivare in centro..”
“Certo! Andiamo.” Camminnammo per circa cinque minuti, poi ci salutammo, lei voltò verso la piazza ed io entrai nel supermercato.
Cercai in fretta tutto ciò di cui avevo bisogno, ma il sguardo si soffermò su un pacco di caramelle.
Quando eravamo più piccoli, io e Louis le mangiavamo sempre insieme.
E quando lui si offendeva per qualcosa che avevo detto, o viceversa e quando litigavamo, bastava portare all’altro un pacchetto di quelle e chiedergli di condividerle, per fare pace.
Sorrisi nostalgica.
Stavolta non sarebbe bastato un pacco di caramelle per riaverlo indietro.
Nonostante tutti i ricordi che comportasse, decisi di prenderlo e metterlo nel carrello.
E poi dovevo andare avanti.
Louis si era dimenticato di me ed io dovevo fare lo stesso con lui.
Era un capitolo chiuso, ormai. Punto.
Rimasi ferma per un po’ davanti alle confezioni di latte, indecisa su quale prendere, poi dopo un piccolo sforzo mentale, mi ricordai quale usasse mia madre e mi affrettai a prenderne due bottiglie.
Il cellulare mi squillò nell’esatto momento in cui mi misi in fila per pagare.
“Tesoro, scusami, prima ho dimenticato di dirti di prendere anche una scatola di pomodori passati. Puoi prenderla anche al negozio di verdura se sei già uscita, dovrebbe averla..”
“No, sono ancora al supermercato. Non preoccuparti, ora la prendo.”
“Grazie mille.”
“Prego, ciao.” Attaccai e riposi il telefono in tasca, prima di guardarmi intorno alla ricerca dei pomodori.
Quando li vidi feci una smorfia contrariata, notando che erano sullo scaffale più alto.
Mi allungai, provando a prenderli con scarsissimi risultati.
Se ci fosse stato Lou in quel momento si sarebbe fatto una sana risata e mi avrebbe preso in giro per il resto della giornata.
Sbuffai, ordinandomi di non pensare a Louis e provai di nuovo a prendere la scatola con le passate.
Sentii una risata alle mie spalle quando saltai per raggiungere lo scaffale.
“Serve aiuto?” Mi voltai, trovandomi faccia a faccia con un ragazzo.
Era visibilmente più alto di me, con capelli ed occhi scuri.
“Puoi prendermi quella confezione lì in alto?” Chiesi, rimanendo con lo sguardo incollato al suo.
Lui sorrise, quasi beffardo, prima di accontentarmi.
“Grazie.”
“Di niente dolcezza. Sono Matthew.” Rispose
“Ally.” Sorrisi, presentandomi a mia volta.
“Quanti anni hai Ally?”
“Quasi venti.”
“Davvero? Sembri più piccola!”
“Solo perché non sono altissima, capirai..” Commentai. Lui ridacchiò e solo in quel momento notai che aveva davvero un bel sorriso.
“Non dicevo per quello, comunque.” Si giustificò.
“Tu quanti anni hai?”
“Domani ne faccio ventuno.”
“Oh, auguri allora!”
“Fare gli auguri in anticipo porta sfortuna..”
“Non saprei davvero come farteli domani, dovrai accontentarti..” Sorrisi.
“Perché non vieni alla mia festa, invece?”
“Festa?”
“Si, in una discoteca poco distante da qui. Se non sai come arrivarci ti passo a prendere io..”
“Non lo so..” Dissi titubante. In fondo non lo conoscevo neanche!
“Dai vieni, ti divertirai, promesso.”
“Non sono proprio il tipo da discoteca..” Ammisi.
“Si, ma è una cosa tranquilla lì, te lo giuro.”
“Se ti dicessi di no continueresti ad insistere, vero?” Indovinai.
“Già.” Confermò lui.
“E va bene.” Mi ritrovai ad accettare infine.
“Ma non so come arrivarci..”
“Ti vengo a prendere io.” Disse prontamente.
“A che ora?”
“Alle nove.”
“Ci vediamo alle nove in piazza.”
“Mi sembra giusto.” Ridacchiò.
“Allora a domani.”
“A domani Ally.” Sorrise di nuovo, prima di andare via e lasciarmi fare la fila per pagare la mia spesa.
Ed ora come avrei convinto mia madre a lasciarmi uscire?




Louis è sparito dalla vita di Ally,
o almeno lei si è convinta di questo..
E Matthew?
Avrà fatto bene a fidarsi ed accettare il suo invito?
Voi che ne pensate? jdsn
A presto meraviglie! Bacii <3

  
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