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Autore: Kuno84    03/08/2013    9 recensioni
Il titolo dice tutto. "Una storia titanica", no? O meglio... una parodia del "Titanic" di Cameron, con i personaggi di Ranma Nibunnoichi. Un anziano Tatewaki Kuno, su invito di Plum, la nuova Guida delle Sorgenti Maledette, ricorda del suo tragico e romantico viaggio a bordo della “Queen Kodachi”. È qui che incontra la sua amata, la ragazza col codino. Ma costei, piuttosto che a Tatewaki, sembra stranamente interessata alla Lacrima del Mare, portafortuna che il senpai porta al collo e che avrebbe il potere di guarire Ranma dalla sua maledizione...
Genere: Comico, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Plum, Ranma Saotome, Tatewaki Kuno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Titanic Story

A TITANIC STORY

by Kuno84



Prima di cominciare, voglio ringraziare Riccardo che ha gentilmente visionato in anteprima questo capitolo, dandomi dei suggerimenti preziosi. Ai vecchi lettori chiedo perdono per la lunga pausa dall'ultimo aggiornamento, ai nuovi lettori spero di far trovare una storia comica di loro gradimento. A tutti auguro, come sempre, una buona lettura! ^__^


[RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI. Ambientazione: una crociera romantica in mezzo all’oceano. Ranma è una ragazza. Ranma ama Kuno. Kuno ama Ranma. Ma il loro amore è ostacolato dalla differenza di ceto sociale, nonché dalla perfida e invidiosa Kodachi, che ha rubato la Lacrima del Mare, simbolo del loro legame eterno. Come dite…? Non è esattamente così che sono andate le cose? Boh, eppure il senpai mi aveva assicurato che…]


ATTO SETTIMO – La tragica resa dei conti (prima parte)


[Buio. Improvvisamente un riflettore si accende, rivelando la figura minuta di un vecchietto sconsolato, piegato su se stesso.]


Happosai: Ranma, come hai potuto…


[Davanti al vecchietto si materializza la figura di Ranma ragazza, vestita solo in biancheria intima.]


Ranma-chan: Maestro Happosai… [tendendo le mani verso di lui per abbracciarlo]

Happosai: Oh gioia. Vieni dal paparino!


[Happosai si alza in piedi e si lancia tra le braccia di Ranma ragazza, ma quest’ultima svanisce lasciando il vecchietto ad afferrare una manciata d’aria.]


Happosai: Ma cosa… cosa è successo? Dov’è la mia Ranma-chan?

Ranma ragazzo: [con corna e coda da diavolo] AH AH AH! Vecchiaccio, purtroppo per te non la vedrai mai più! Una volta che avrò invocato il potere della Lacrima del Mare, la maledizione di Jusenkyo sarà annullata per sempre e rimarrò soltanto io!

Happosai: Non… non può essere vero!

Ranma ragazzo: [esibendo una lingua lunga e biforcuta e assalendo Happosai in canottiera e boxer] Ma dove vai, vecchiaccio? Non volevi abbracciarmi? AH AH AH!

Happosai: [gli occhi trasformati in pozze di lacrime] Noooo!


[Ranma si lancia verso un Happosai in preda al terrore puro, solo per svanire all’ultimo momento. Il vecchietto comprende, si è trattato di un sogno a occhi aperti. Il riflettore si spegne e l’ambiente attorno ad Happosai torna alla luce naturale, rivelando il ponte principale della nave “Queen Kodachi”.]


Happosai: Devo impedire che questo incubo diventi realtà! Ranma, come puoi essere così egoista, togliendo a un povero vecchio una delle poche gioie rimastegli nella vita? Fosse l’ultima cosa che faccio… io, Happosai, distruggerò quella nefasta pietra in grado di spezzare la maledizione delle sorgenti!

Genma: Il maestro si è perfino dimenticato della nostra presenza…

Nabiki: Monologo piuttosto pittoresco. Però, fossi stata nei suoi panni, invece di perdere tutto questo tempo prezioso avrei seguito la coppiettina.


[In quello stesso istante, la ‘coppiettina’ cui si riferisce Nabiki sta percorrendo la nave in lungo e in largo, alla ricerca spasmodica della Lacrima del Mare.]


Ranma-chan: Se ripenso a tutti i guai che ho passato finora, solo per impadronirmi di un’imitazione… e la pietra autentica ce l’ha sempre avuta Kodachi! Mi viene un nervoso…

Kuno: Quella pazza di mia sorella... come ha potuto derubarmi del simbolo dell’amore che mi lega alla ragazza col codino?! Ma i nostri sentimenti sono più forti, stanotte ce la spasseremo alla faccia sua! [abbracciando Ranma]

Ranma-chan: Sempre questo hai in testa?! [picchiando Kuno] Almeno ora so come sfogarmi!

Kuno: [con un bernoccolo sul capo] Hai ragione, mia adorata. Prima di tutto dobbiamo fargliela pagare... Preparati, Kodachi, tuo fratello sta venendo a punirti!

Ranma-chan: Secondo la registrazione che ci ha lasciato, ci sta aspettando nella sua cabina. Dobbiamo sbrigarci!

Kuno: Ti faccio strada!


[Ranma e il senpai attraversano un corridoio, quindi salgono di corsa le scale. Percorrono un secondo corridoio, girano a sinistra, poi a destra, quindi scendono lungo un’altra rampa di scale. Sono così rapidi che sfrecciano senza accorgersene davanti a una certa ragazza con i capelli corti. Lei, però, se ne accorge eccome.]


Akane: [tra sé] Era Ranma?... Ma non mi interessa cosa sta combinando, non più.


[Flashback.]


Ranma-chan: Ma scherzi, come potrei essere geloso di una racchia dai fianchi larghi e con la sensualità di una balena?

Akane: Ah, è così che mi vedi? Ed io che mi sono data tanta pena perché tu potessi tornare normale... [dando un violento schiaffo a Ranma] Sei... SEI SOLO UNO STUPIDO! [corre via]

Ranma-chan: [con la guancia arrossata] A... Akane...


[Fine flashback.]


Akane: [tra sé] Non merita che mi preoccupi più per lui. Però...


[Intanto Ranma e Kuno superano la sala biliardo, la sauna, il salone da ballo. Ignorando la stanchezza crescente, s’incamminano verso un ulteriore corridoio. Infine scorgono una nuova stanza, e lo sguardo di Kuno s’illumina.]


Kuno: Siamo arrivati!

Ranma-chan: Ma… ma questo…


[Una signora avanti con gli anni e dall’aspetto molto poco piacente si fa incontro a Ranma-chan. Improvvisamente infila una mano in tasca e sfodera penna e taccuino.]


Signora: Desiderate, giovanotti?

Kuno: Salve, signora Atsuko. Per me una coppa gelato alla vaniglia, grazie. Ragazza col codino, tu cosa prendi?

Ranma-chan: Un… un bar?!

Kuno: Un bar intero mi sembra eccessivo. Dovresti restringere la scelta, mia adorata.

Ranma-chan: Voglio dire… questo è un bar?!

Kuno: Il migliore della nave. Per concludere in bellezza la serata.

Ranma-chan: Idiota! Non volevi farla pagare a Kodachi?!

Kuno: Ma certo. Infatti intendo addebitare le nostre ordinazioni sul suo conto!

Signora Atsuko: Allora, signorinella, cosa ti porto?

Kuno: Vediamo, la ragazza col codino è un po’ indecisa. Facciamo così, cambio la mia ordinazione in una maxi coppa gelato multigusto. Con due cannucce. [ammiccando a Ranma ragazza]

Ranma-chan: [dando un pugno a Kuno] Nei tuoi sogni! Portami subito alla cabina di Kodachi!

Kuno: [con un nuovo bernoccolo e l’aria contrariata] Ma non voglio uscire con Kodachi.

Ranma-chan: Tu non esci con nessuno! Ti ricordi o no che la Lacrima del Mare è finita in suo possesso e che bisogna recuperarla?!

Kuno: Questo è un modo velato per dirmi che non sei pienamente soddisfatta del nostro appuntamento?

Signora Atsuko: Scusatemi un momento, sento gli altri clienti lamentarsi di qualcosa.


[Kuno e Ranma-chan si voltano nella direzione indicata dalla signora Atsuko. Gli ospiti sono incuriositi e spaventati da un animaletto entrato nel locale. I camerieri provano a catturarlo, ma l’esserino riesce puntualmente a guizzare via.]


Signora Atsuko: Ma è un maialino nero?

Ranma-chan: [tra sé] Ryoga…

Kuno: Ci penso io, vi do una mano.


[Kuno si lancia contro il porcellino, però questo è più veloce e gli salta in faccia, coprendogli la vista. Il senpai corre alla cieca e infine va a sbattere con violenza contro la porta che dà alle cucine, così il maialino ne approfitta per entrare.]


Signora Atsuko: Povera me, cosa dirà l’ufficio d’igiene se lo scopre?!


[Pochi istanti dopo, dalla stessa porta esce un Ryoga Hibiki ancora avvolto dai fumi di vapore.]


Ryoga: Ho ascoltato tutto, Ranma! [assumendo un ghigno diabolico] E ora che so che il talismano si trova nella cabina di Kodachi, tu non mi servi più! [si scaglia contro la ragazza col codino con il pugno chiuso proteso in avanti]

Ranma-chan: Aspetta, Ryoga. Non ti ricordi che…

Ryoga: Taci! Le parole sono inutili e questa volta non ti salveranno!

Signora Atsuko: [arrossendo] Ohibò! Che svergognato!

Ranma-chan: Ecco, io ci avevo provato ad avvisarlo…

Ryoga: Che cos…

Bambino: [alzandosi in piedi e indicando Ryoga] Mamma, mamma! Perché quel buffo signore va in giro tutto nudo?

Madre: Kentaro, quante volte devo dirti che è maleducazione indicare gli svitati?


[Improvvisamente Ryoga si rende conto di non avere nulla addosso e copre imbarazzato le parti intime. Lesto, si avvicina a un tavolo e tirando via una tovaglia la avvolge intorno al bacino.]


Ryoga: Questo piccolo contrattempo ha semplicemente ritardato di qualche secondo la tua fine! Uno solo di noi tornerà normale e quello sarò io! Preparati a morire!

Ranma-chan: [tra sé] Dannazione, non posso permettermi di perdere altro tempo prezioso con un combattimento! [ad alta voce] Ti assicuro che non volevo, Ryoga, ma mi costringi a usare le maniere forti!

Ryoga: [lanciandosi addosso a Ranma] Fai pure del tuo peggio, non ti temo! [afferra Ranma con le braccia, come per stritolarla]

Ranma-chan: Devo… fare presto! [voltandosi verso l’uscita e indicando] AH! MA QUELLA NON È AKANE?!

Ryoga: Akane?! [si arresta, mollando la presa]

Ranma-chan: [in lacrime] Oh, Akane, per fortuna sei qui… Ryoga è fuori di sé! Si è denudato, poi mi è… mi è saltato addosso e…

Ryoga: No-non ascoltarlo, Akane-san! Il mio animo è rimasto puro e innocente, lo giuro! [sbracciandosi]

Ranma-chan: [balzando alle spalle di Ryoga e colpendolo con un martello gigante] Ops, in effetti non era Akane. Errore mio!

Ryoga: Gaah!

Ranma-chan: [emettendo una sonora risata in posa tronfia] Buhahaha! Ancora una volta ho avuto la meglio!

Ryoga: [riemergendo con il martellone ancora incastrato in testa] Brutto… bastardo… me la paghi…

Ranma-chan: Ah! Ancora non sei al tappeto?!

Ryoga: Ci vuole ben altro… per sconfigger…MIIII! [venendo colpito di nuovo e cadendo finalmente al suolo]

Signora Atsuko: [comparendo in scena con una padella deformata] Maniaco, non ti permettere più di avvicinarti a noi povere fanciulle indifese! Tutto bene, signorinella?

Ranma-chan: [sgranando gli occhi] Ehm… penso di sì.

Signora Atsuko: Ne sono lieta, anche perché devo assentarmi di nuovo. Del porcellino non c’è più traccia, ma ora bisogna pensare al papero appena entrato nelle cucine…

Ranma-chan: Anche il papero, eh? Chissà come mai, la cosa non mi sorprende.

Mousse: [uscendo fumante – e vestito – dalla cucina] Già, ma io al contrario di certi stupidi porto sempre con me degli abiti di ricambio… Ora è tra noi due, Saotome!

Ranma-chan: [atterrandolo con un calcio volante] E ora sono di nuovo solo io!

Mousse: [rialzandosi dolorante] Ancora non sono vinto…

Ranma-chan: Ah no? Quante altre volte dovrò darti una lezione nel corso di questa storia, perché tu capisca l’antifona una volta per tutte?!

Mousse: Capire?! L’unico che non capisce sei tu… vedi, Ranma, potrai essere anche più forte, più abile, nonché il protagonista della serie. Ma io ho qualcosa che ti manca a sostenermi, e cioè la forza dell’amore! Shan-pu, comprendi che sto facendo tutto questo per te, per tornare un vero uomo e dimostrarmi degno di stare per sempre al tuo fianco? [inginocchiandosi e afferrandole le mani] Hai capito bene, amore mio… sposami e farai di me la persona più felice di questa terra!


[Per tutta la sala si leva un mormorio di sorpresa.]


Signora Atsuko: Ma ma… così all’improvviso?! [arrossendo nuovamente e scansando la presa di Mousse, scagliandolo con una spinta micidiale contro la parete] Ma daiiii!

Mousse: [incastrato alla parete] Che… che cosa è stato?

Ranma-chan: [tra sé] Però, che forza bruta! L’hai capita la vecchina!

Signora Atsuko: Ohibò come sono confusa, prima quel maniaco nudo e ora pure la dichiarazione! Per tanti anni niente di niente, e adesso avviene tutto in pochi minuti!

Ranma-chan: [ad alta voce, con fare civettuolo] Oh ma che cosa deliziosaaa! Avete sentito, gente? EVVIVA GLI SPOSIII!


[I passeggeri presenti nel bar si alzano in piedi e cominciano ad applaudire.]


Signora Atsuko: Ma noooo… [tutta rossa in viso] Così su due piedi non so cosa rispondere! Sei molto dolce, bel giovanotto, ma un fiore delicato come la sottoscritta ha bisogno di tempo per pensare, non posso sentirmi costretta dall’enfasi del momento. [raccogliendo da terra un Mousse ancora intontito e stringendolo a sé] Dopotutto ho bisogno dei miei spazi.

Mousse: [provando a sfuggire alla presa] Ecco, io veramente…


[Improvvisamente una risata stridula riecheggia per le sale della nave.]


Ranma-chan: L’inconfondibile “richiamo” di Kodachi… allora la sua cabina era proprio di fianco a questo bar, devo sbrigarmi! [si avvia]


[Cambio di scena. In quel preciso istante, nel soggiorno di casa Tendo.]


Presidente del comitato di quartiere: Signorina… Kasumi, giusto? Allora, le piacerebbe spiegarmi cosa ci fa vestita in quel modo? [indicando il completino da infermiera, con tanto di scollatura vistosissima e minigonna sexy]

Kasumi: [portandosi una mano alle labbra] Ho sbagliato? Eppure ho seguito alla lettera le istruzioni di mia sorella Nabiki. [mostrando un foglio di carta] Mi ha raccomandato, se ci fossero stati problemi ‘medici’, di non farmi trovare impreparata, mi ha mostrato dove è tenuto il kit di pronto soccorso e soprattutto mi ha raccomandato di indossare questo vestito. Forse stava scherzando? In effetti somiglia tanto al costume dello scorso carnevale…

Soun: [la sua voce in lontananza, su per i tetti] Pesca grossa, pesca grossa!

Presidente: Non importa, ora dobbiamo pensare al maniaco che volteggia sui tetti… ma cosa dico, quello è il signor Tendo! Perché diamine si comporta in quel modo?

Kasumi: Oh, hanno suonato alla porta. Vado a rispondere.

Presidente: Dev’essere la persona che ho chiamato al telefono pochi minuti fa. [agitandosi] No, no, lasci, faccio io. Anzi, non metta proprio il naso fuori di casa, la situazione è delicata, delicatissima, non vorrà correre rischi inutili!

Kasumi: Se proprio crede…


[Il presidente del comitato di quartiere apre la porta di casa e con un movimento fulmineo la chiude bruscamente dietro di sé, non permettendo l’ingresso al nuovo arrivato.]


Dottor Tofu: [con aria un po’ confusa] Buonasera… è lei che mi ha fatto chiamare?

Presidente: [ansimante] Caro dottor Tofu, non sapevo a chi altri rivolgermi. Non crederà mai a quello che sta accadendo.

Tofu: Se allude al signor Tendo intento a rubare biancheria intima per il quartiere, è passato anche da me poco fa. Si è preso i miei boxer appesi ad asciugare, prima di rendersi conto dell’errore e gettarli via schifato.

Presidente: So che non è propriamente il suo campo medico, ma lei per caso si è fatto un’idea di cosa gli sia preso?

Tofu: Da quello che ho potuto constatare, sembrerebbero essere i sintomi di un esaurimento nervoso. Anche se peculiare.

Presidente: Esaurimento nervoso? Cioè da stress? Ma io continuo a non capire, le ultime quarantotto ore sono state le più tranquille che Nerima ricordi da infinito tempo a questa parte.

Tofu: Ecco perché dicevo ‘peculiare’, si tratta di uno stress da… troppa quiete. Il signor Tendo deve aver compiuto uno sforzo notevole per adattarsi alla vita movimentata degli ultimi tempi, così non ha saputo sopportare il ritorno improvviso alla calma di queste ore. E dentro alla sua psiche, per – diciamo – ristabilire l’equilibrio, si è convinto di dover essere lui stesso a portare il caos che mancava.

Presidente: Insomma, ha perduto il senno e ha preso le veci del vecchio maniaco. È terribile…

Tofu: [sorridendo sicuro] Non si preoccupi, a questo punto penso di poter intervenire io. Adesso raggiungerò il signor Tendo e premerò alcuni punti nevralgici del suo corpo che dovrebbero permettergli di rilassarsi e tornare normale. Non c’è alc--ggggghhh!

Presidente: Dottore, che le succede?... Oh, no! Non mi dica che… [si volta e scorge Kasumi alla porta di casa] Le avevo detto di non uscire!

Kasumi: Ma mi ero dimenticata di chiederle se per caso gradiva qualcosa da bere… oh, c’è anche lei, dottor Tofu. Buonasera.

Tofu: Ka-ka-ka-ka…

Kasumi: Karma? Kappa? Kant? Scusi ma non capisco…

Tofu: KA-KA-KASUMIII!


[Alla vista di Kasumi tanto poco vestita, le lenti del dottore si appannano istantaneamente. Il volto assume un colore rosso acceso e all’improvviso si ode un sonoro ‘crack’.]


Kasumi: Oh cielo, i suoi occhiali si sono crepati. Aspetti, vedo cosa si può fare. [si avvicina, sporgendo pericolosamente la scollatura, e infine gli sfiora il viso per prenderglieli]

Tofu: GAAAAAH!


[Il volto del dottore comincia a fumare. Improvvisamente Tofu schizza via, saltellando come un matto.]


Presidente: E ora dove se ne sta andando?

Kasumi: Sta arrampicandosi su un palazzo, forse vuole aiutare mio padre.

Presidente: Pare di no. Adesso si è messo a saltellare di tetto in tetto.

Kasumi: Oh, proprio come papà. Anche lui sta saltellando di tetto in tetto, ma in direzione opposta.

Presidente: Ora sono entrambi sullo stesso tetto. Non sarà che…


[Un rumore sordo riecheggia nell’aria.]


Kasumi: Cielo, che capocciata.

Presidente: Andiamo a raccogliere i resti di quei poveracci. [si avvia]


[Tornando alla nostra nave da crociera. Kodachi è appostata fuori della porta della propria camera, con le braccia conserte. Ranma ragazza la sta osservando con aria di sfida.]


Ranma-chan: Dunque siamo giunti allo scontro finale.

Kodachi: Ti piacerebbe, smorfiosetta, ma ho di meglio da fare che sporcarmi le mani con te… Vuoi davvero prendere quella pietra blu che aneli tanto? Prego, si trova in bella vista al centro della stanza, accanto alla mia preziosa collezione di farfalle. Te la regalo, è tua… se sopravviverai, ovvio, alle trappole letali che ho disseminato tutt’intorno.

Ranma-chan: Te lo scordi, se pensi che mi arrenderò giunto così vicino alla metà. [tra sé] Grazie alle parole di Kodachi, dovrei essere finalmente protetto dalle reazioni di quella pietra… però ci sono ancora le trappole di quella matta, e ne ho abbastanza di beccarmi esplosioni e scosse elettriche.

Kodachi: Entra pure, allora. Oh oh oh oh!

Ranma-chan: Eh no! Questa volta ho un’idea migliore! [ad alta voce] Kodachi, puoi aspettare un momento qui?

Kodachi: Come? Ah, va bene… [estrae dalla tasca un pezzo di carta nera e comincia a intagliare una rosa, fischiettando un motivetto]


[Ranma-chan corre via e torna nelle cucine della nave, passando di nuovo vicino ad Akane appena sopraggiunta.]


Akane: Ran… [venendo sorpassata] …ma.


[Pochi istanti dopo Ranma corre in direzione opposta, nei soliti abiti cinesi e nella sua forma maschile.]


Akane: [tra sé] Non mi ha visto nemmeno stavolta. Ma se si è ‘cambiato’, forse significa che ha trovato la Lacrima del Mare?


[Davanti all’ingresso della cabina di Kodachi.]


Ranma: Finalmente nei miei veri panni, dopo tutti questi capitoli! In barba all’autore, e per la gioia delle lettrici!

Kodachi: [portandosi le mani al viso] Sogno o son desta? È il mio adorato Ranma!

Ranma: [rivolto a Kodachi con sguardo seducente] Sono proprio io, giunto apposta per incontrarti!

Kodachi: [arrossendo] Oh caro, allora la stella cadente (cfr. capitolo 2) ha avverato il mio desiderio!

Ranma: Kodachi… ho sentito tanto parlare della tua rinomata collezione di farfalle, perché non me la fai vedere?

Kodachi: Mio amato, davvero ti interessa il mio misero hobby? La tengo dentro la mia stanza… ma un attimo, avevo attivato le trappole per gli estranei!

Ranma: Questo è un problema. [con tono affranto] Eppure tenevo così tanto a soddisfare la mia curiosità…

Kodachi: Ho la soluzione, posso disattivarle con questo telecomando. [mostrando un telecomando e spingendo un bottone] Ecco, adesso possiamo entrare senza pericolo.

Ranma: [tra sé] Tutto secondo il piano! [ad alta voce, sorridente] Come sono felice! Cosa aspettiamo, allora?

Kodachi: Solo una cosa… mio amato, siamo nel bel mezzo dell’oceano e tu non eri salito a bordo! Come sei riuscito mai a raggiungermi?

Ranma: [grattandosi il capo dubbioso] Oh ecco, questo… [ricomponendosi] Vedi, nulla può fermarmi, specie se sospinto dalla forza di Cupido. Sono salito in groppa a un unicorno alato e apposta per te ho varcato l’arcobaleno dei sogni…

Akane: [entrando in scena e colpendo Ranma con un pugno in testa] Ma l’autore non si vergogna a scriverti queste battute idiote?!

Kodachi: Ah, ma è Akane Tendo!

Ranma: [con un bernoccolo gigante] Stupida, cosa ci fai qui?! Stai rovinando tutto!

Akane: Ah, scusa tanto! Dato che non t’è importato nulla di fare pace, pensavo che stessi almeno cercando la Lacrima del Mare… ma vedo che hai interessi più urgenti al momento…

Ranma: Sempre a fraintendere! Non stavo facendo nulla di compromettente!

Kodachi: Esatto, smorfiosa! L’adorato Ranma mi ha solamente chiesto di mostrargli la mia collezione di farfalle!

Akane: E questo non sarebbe compromettente?! [irradiando un’aura rossa]

Ranma: [indietreggiando spaventato] A-aspetta un momento… v-vuoi combattere?!


[Improvvisamente l’aura si spegne, Akane sospira e si allontana a passo svelto.]


Ranma: [tra sé] Non… non mi ha colpito? Strano.

Kodachi: La smorfiosetta ha capito e ha tolto il disturbo, ora siamo solo noi du… ma dove sei, mio adorato?

Ranma: [cercando di forzare la porta della cabina] Ehm… la tua collezione, ricordi?

Kodachi: Ah, giusto. Aspetta che apro con la chiave magnetica. [passando un tesserino su una striscia magnetica] Ecco, ora la porta è aperta. La collezione si trova al centro esatto della cabina, tra la pietra che ho sottratto all’odiata ragazza col codino e la vaschetta dei pesci rossi.

Ranma: È quanto mi basta sapere. [accennando ad entrare, ma poi fermandosi di scatto] Un istante… non sarà che i pesci rossi di cui parli sono, che so, degli squali famelici?

Kodachi: Oh oh! Ma che fervida immaginazione hai, mio caro! Certo che no, hai mai sentito parlare di squali di color rosso? E poi i miei tesorini sono dei pescetti piccini picciò.

Ranma: [tra sé] Meglio così, con Kodachi non si sa mai. [entra]

Kodachi: [fermandosi all’ingresso] Ho come l’impressione di essermi dimenticata di dirgli qualcosa. Ah, ecco. [ad alta voce] Mi raccomando, Ranma-sama, stai attento a non sfiorare in alcun modo la pietra: al minimo contatto un sistema meccanico di contrappesi ti farebbe rovesciare addosso la vaschetta dei pesci, quale ultimo “antifurto” contro la ragazza col codino.


[Puntualmente dall’interno si ode un grido disperato, poi un rumore di vetro infranto.]


Kodachi: Povera me, spero che i miei pesciolini siano salvi.


[In un corridoio poco distante, Tatewaki Kuno arresta il suo cammino.]


Kuno: [voltandosi] Un rumore di vetro infranto… che proveniva dalla cabina di Kodachi. E riconoscerei ovunque l’autore di quel grido. La ricerca della ragazza col codino dovrà aspettare. [sguainando il bokken]


[Kuno raggiunge la cabina di Kodachi.]


Kodachi: [sempre davanti all’ingresso] Tatewaki, come mai corri così trafelato?

Kuno: [ignorandola] Maledetto Ranma Saotome, come hai osato?! Ti sei intrufolato di nascosto nella mia nave, dunque eri tu il clandestino di cui mi avevano parlato i marinai. E adesso, non pago, sei entrato nella camera di mia sorella per assalire i suoi fragili e delicati piranha rossi… Non la passerai franca!


[Kuno accenna ad attaccare con il suo bokken, ma proprio in quel momento dalla cabina esce fuori una Ranma ragazza inzuppata dalla testa ai piedi e morsicata dai piranha.]


Ranma-chan: Aaah! Toglietemi questi cosi di dosso!

Kuno: La… ragazza col codino?

Kodachi: Quella smorfiosa da dove spunta fuori? E ha anche rapito le mie creaturine indifese! Tatewaki, fa’ qualcosa!

Kuno: Naturalmente. [lanciandosi di nuovo all’attacco] Maledette bestiacce immonde, smettetela di aggredire la ragazza col codino o vi ridurrò a sushi!

Kodachi: [guardandosi attorno] E ora è sparito anche il mio amato Ranma!


[Kuno insegue Ranma-chan, che sta correndo forsennata per il corridoio.]


Ranma-chan: Almeno ho preso la Lacrima del Mare! [uscendo sul ponte] Forse all’aria aperta riuscirò a sbarazzarmi dei piranha, fuori dalla loro vasca stanno già indebolendo la presa!

Kuno: [rincorrendola] Non andare da quella parte, stasera si tiene un concorso di bellezza!

Ranma-chan: E dovrebbe importarmene qualcosa?!


[Ma appena girato l’angolo, Ranma si scontra con un cartellone. L’insegna reca scritto “Concorso di bellezza felino: elezione di Mister Miao” e tutti i gatti partecipanti, che stavano “sfilando” sul ponte, si voltano immediatamente verso la ragazza piena di pesci.]


Ranma-chan: AAAAAH! [fugge in direzione opposta, in preda al panico, lasciando cadere la pietra di sotto]

Kuno: Resisti, amore mio, ti salverò! [affonda una raffica di colpi] Maledetti pesci, prendete questo! Maledetti gattacci, prendete questo! E questo!... Giustizia è fatta. Ti ho salvato, dimmi qualcosa.


[Ranma ragazza non risponde, è svenuta insieme a gatti e piranha, con i vestiti mezzi stracciati.]


Kuno: [in lacrime] Povera cara, com’è ridotta. Quanti segni di morsi e graffi… e soprattutto quanti lividi e bernoccoli…

Kodachi: [sopraggiungendo] Quegli ultimi non glieli hai appena procurati tu?

Kuno: [issando Ranma-chan in braccio] La porterò nella mia cabina e mi prenderò cura di lei.

Voce fuori campo: Parbleu! Ma cosa sta succedendo?


[Picolet Chardon osserva sconvolto la scena.]


Picolet: Tu sei le garçon che ha rubato il cuore a mademoiselle Ranma… si è fidata di te ed è così che la ripaghi, cercando di approfittarti di lei!

Kuno: Non so cosa tu voglia, ma non intrometterti tra me e la ragazza col codino, se non vuoi subirne le conseguenze…

Picolet: [con sguardo severo] Non sai con chi hai a che fare. Se c’è da combattere per salvare la virtù di mademoiselle Ranma, non mi tirerò certo indietro.


[Pochi istanti prima, qualche ‘piano’ più in basso.]


Ryoga: Sono così sfortunato, il cielo non ha pietà del povero Ryoga Hibiki. Vivo un’umiliazione dopo l’altra, prima mi ritrovo nudo davanti a tutta quella gente e poi…


[Flashback.]


Madame Saint Paul: [entrando nel bar] Cosa sono queste sconcezze? Non si gira per il ponte di prima classe super-extra-lusso senza un abbigliamento adeguato!

Ryoga: Ma veramente…

Madame Saint Paul: Niente ma!


[Fine flashback]


Ryoga: E così, per colpa di quella pazza, ora mi trovo conciato in questo modo ridicolo. [osservando il suo completo all’ultima moda e alzando le braccia al cielo, esasperato] Perché non riesco mai ad avere la meglio su Ranma?! [sentendo qualcosa cadergli in mano] Ecco, si mette pure a grandinare… Non ne posso più, voglio vincere almeno una volta! E soprattutto VOGLIO TORNARE NORMALEEE!

Bambino: Signore, vuoi giocare? [spruzzando Ryoga con la sua pistola ad acqua] Ti ho colpito!

Ryoga: Grunt, grunt, grunt!

Bambino: Mamma, e ora perché il buffo signore si è messo a fare quei versi strani?

Madre: Kentaro, quante volte devo dirti che non si rivolge la parola agli estranei, specie quelli svitati?

Ryoga: Grunt, grunt… ma un momento, io sono ancora umano! [osservando ciò che ha in mano] Ma questa è la Lacrima del Mare, allora ho sconfitto la maledizione di Jusenkyo! [commosso] La fortuna ha finalmente deciso di girare dalla mia parte… mi sento in grado di fare qualunque cosa, perfino… perfino… chiedere ad Akane di prendere un gelato con me! AH AH AH!

Akane: [spuntando dalle sue spalle] Ehm, ciao Ryoga…

Ryoga: [ritraendosi spaventato] AAAAAH! A-Akane-san…

Akane: Sai cosa ti dico? Accetto volentieri la tua offerta. [sorridendogli]

Ryoga: [tra sé] Qu-questo dev’essere un sogno. Non sono mai stato tanto fortunato in vita mia… tutto sta finalmente andando a gonfie vele… niente può rovinare questo momento felice!


[In quel preciso istante, presso la sala di comando.]


Sasuke: Da quando quei due stralunati sono scomparsi dalla circolazione e ho rimesso in funzione il pilota automatico, la navigazione procede perfettamente. Ma cos’è quell’ombra che si scorge all’orizzonte? [sbiancando] Ma è… UN ICEBERG!


Continua…

   
 
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