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Autore: I_me_mine    03/08/2013    3 recensioni
"La sua mano sottile accarezzò il freddo marmo.
Dall’Acropoli vegliava l’imponente struttura su tutta la polis.
Un silenzio profondo risuonava.
Le truppe nemiche erano ormai vicine."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sua mano sottile accarezzò il freddo marmo.

Lasciava correre le dita lungo la colonna maestosa che le si ergeva accanto ,con i polpastrelli ne assaporava i dettagli,ne ricercava la vita,l’anima che quella grandiosa realizzazione architettonica le aveva sempre dimostrato di possedere.
Un leggero vento avvolse le sue membra pallide alla luce lunare,scuotendo la sottile tunica che le fasciava il busto e sfiorava la punta dei piedi scalzi.

Non aveva timore di nulla.

Le stelle brillavano più che mai e i suoi occhi parevano confondersi con quella distesa infinita di luce,nella quale soleva immergersi nei suoi sogni più intimi.

Socchiudeva gli occhi,si lasciava trasportare dalle onde scure della volta celeste,si abbandonava alla sensazione di libertà ed eccitazione che le procurava quella condizione,a metà tra l’apollineo e il materiale,a metà tra paura e desiderio,a metà tra la vita e la morte.

Desiderava sparire,trasformarsi come le Pleiadi in una di quelle che il suo cuore sentiva sorelle e lasciare che le mere figure della sua immaginazione prendessero forma e spessore,realizzassero quei sentimenti che nelle notti di luna piena si accendevano di vita e infine lasciavano posto alla malinconia del giorno.

Una strana alchimia aleggiava su Atene.

Dall’Acropoli vegliava l’imponente struttura su tutta la polis.

Un silenzio profondo risuonava.
Squassava gli alberi,si infrangeva lungo le coste e dirompeva nell’animo della donna.

I suoi occhi abbattevano l’orizzonte.

Si voltò,mentre la chioma bruna le si faceva sul viso scarno.
In quel momento,provò quasi sollievo.

Corse,fino all’entrata orientale del Partenone.
Si gettò a terra e baciò i piedi crisoelefantini della dea che,maestosa,sembrava congelata nella sua solenne espressione di fierezza.

Due lacrime le rigarono il volto,poi altre due,fino al pianto,silenzioso e profondo.
Non piangevano i suoi occhi,piangeva il suo cuore.

Accarezzava in preda a spasmi e convulsioni la statua che tanto venerava,la pregava,la supplicava perché tutto finisse in fretta.
 
Il cielo lentamente perdeva i toni oscuri che l’avevano affascinata,si colorava di tenue rosa mentre il sole faceva capolino ad est e irradiava la sua luce con generosità.

Portò una mano alla fronte,come a voler riparare il proprio viso da un calore che le bruciava l’animo.
Le truppe nemiche erano ormai vicine.

I tempi di alleanze,espansioni,i tempi di ricchezze e fecondità,costruzioni maestose,scalpelli agili e sapienti oratori,commedie e tragedie,racconti,mercati,i tempi della grande vita ad Atene,erano finiti.

Ogni passo più vicini alla polis,ogni passo più lontana la gloria.
 
Ora non piangeva più.

Una forza sconosciuta le scuoteva la mente e il corpo, come fuoco ardente nelle vene scorreva in lei una consapevolezza tenace.
Un eroismo troppo a lungo celato,un coraggio che divampava,un orgoglio misterioso.

Socchiuse ancora una volta gli occhi,serrò i denti ,poi ispirò profondamente.
 


La stessa notte,nel firmamento,brillò una nuova stella.





I_Me_Mine: solitamente scrivo qualcosa in seguito alle mie storie,ma questa volta non trovo parole adatte,perchè si tratta di un qualcosa di molto incerto nella mia mente,un qualosa scritto di getto,un piccolo pezzo di un raconto più esteso che forse non proverò a scrivere.
Spero piacerà.
Ringrazio in anticipo chi la leggerà e mi scuco per eventuali incongruenze o errori .
   
 
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