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Autore: Lenni    03/08/2013    2 recensioni
Partecipa alla Think Angst Challenge | Skins Generation 1 - 2 - 3 ♥
#O1: Cook / Dr Foster - "Cook non credeva in Dio, Buddha o Allah: in quel momento avrebbe voluto esserne in grado più che mai."
#O2: Sid / Cassie - "Sei tu il mio fiore, Cassie."
#O3: Franky / Nick - "Ed è guardandola andar via che quel pensiero ti torna in mente, esattamente come quel giorno. Non l’hai neanche salutata."
#O4: Emily / Naomi - "Vola, Emily, vola: non importa avere le ali per farlo."
#O5: Chris / Jal - "Ti guardo, Chris, ed è straordinario il modo in cui sorridi sempre, anche quando va tutto a puttane."
#O6: Effy - "La paura si scioglie in lacrime di mascara e dolore: è inutile combattere, la guerra è finita."
#O8: Rich - "Lei è tua figlia. Lei è l'amore della mia vita."
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Set: 06
Frase: 03
Personaggi: Effy - Tony - Cook - Jj
Prompt: "I can love, but I need his heart"
Raiting: Giallo
Genere: Angst, Drammatico
Avvertimenti: Nessuno
Note dell'autrice: sono trascorsi 4 mesi dall'ultimo aggiornamento, siete tutti autorizzati a fanculizzarmi e a lasciare perdere questa raccolta, però sono di nuovo qui, con la sfida più difficile di tutte. Ci ho messo il sangue, le lacrime e la pancia per scrivere questo pezzo, spero che possa piacervi e che mi aiuti a farmi perdonare del ritardo. Purtroppo, ragazzi miei, io e la mia ispirazione siamo incostanti: finché c'era la scuola c'era la scuola, ora che c'è l'estate c'è l'estate... sono un caso disperato! In ogni caso, se ancora siete qui e ancora avete voglia di leggermi, enjoy c:



«Stringimi le palle! Stringimi le palle!» grida Cook, in preda all’eccitazione.
Non voglio toccarle, non voglio …
«Più forte, Eff, più forte! Stringimi le palle, si, cazzo!»
Non voglio, non voglio …

 

***

 
Ha la pelle bianca e liscia. Perfetta.
Mi piace toccarla, percorrerla con l’indice – seguire un percorso che conosciamo solo noi due.
«Effy»
Tony sorride, e detto da lui, anche il mio nome sembra bello.
«Tony»
Sorrido anche io, ma non bene quanto vorrei – non sono abituata a farlo.
«Dormi?»
«Dormivo.»
Mi sdraio accanto a lui, lasciando che mi circondi con un abbraccio. Mi piacciono i suoi abbracci, sono la cosa più bella che c’è. È come tornare a casa e scappare da qui allo stesso tempo – perfetto.
«Un altro incubo?»
Annuisco.
«Sempre lo stesso?»
Annuisco di nuovo.
Tony mi stringe più forte, si gira su un fianco e mi guarda negli occhi. Sono azzurri, proprio come i miei.
«Non sei sola, Effy.» mi soffia sul viso «Ci sono anch’io, non vedi?»
Si, Tony, ti vedo, ed è una cosa bellissima. Tu sei bellissimo. I tuoi abbracci sono bellissimi. I tuoi occhi sono bellissimi. Il modo in cui mi parli è bellissimo. E io … be’, io sono Effy.
«Va un po’ meglio?» chiede.
Nascondo il viso nell’incavo tra testa e spalla, lasciando che mi carezzi i capelli.
«Vuoi dormire qui?»
È un “si” anche senza parlare, di quelli che non importa dirli per sentirli dentro. Con Tony non serve parlare, lui capisce tutto, lui capisce sempre tutto – lui li manda via. Con Tony non serve parlare, ma di tanto in tanto mi piace farlo.
«Voglio stare con te, Tony, voglio stare bene, voglio essere felice. Voglio mandarli via!»
Non lo dico ad alta voce, ma lui lo senti comunque. E so che sorride, mentre sprofonda tra i miei capelli arruffati.
«Si.» sussurro, protetta dal suo collo. Non è molto, ma se lo fa comunque bastare.
«Allora buonanotte.» il suo cuore batte contro il mio orecchio «Svegliami se hai paura.»
«Non ho paura.»
 

***

 

«Non guardarmi così!» grida Freddie, in preda all’ira «La colpa è tua!»
Non è colpa mia, non … non volevo …
«Sei tu che hai reso tutto quanto un gioco!»
Non è un gioco, non è colpa mia …
 

***

 
«Che ti è saltato in mente, Eff?»
Non lo so.
«Potevi morire, cazzo!»
Tony si aggira per la stanza con la stessa frustrazione di una tigre chiusa in gabbia. Prigioniero e bellissimo, i suoi movimenti sono eleganti e perfetti anche in questa situazione.
Lo invidio.
Lo amo.
«Perché quella merda, me lo dici!? Una pasticca non andava bene?!»
Non lo so. Io … volevo provare. Non è una scusa sufficiente, vero?
«Oh, ‘fanculo … »
Si ferma e si prende la testa tra le mani, frenando a stento le lacrime.
«Scusami, Effy.»
Che cosa?
«La colpa è mia … non dovevo lasciarti sola … »
Non piangere Tony, ti prego. Non piangere, perché quando lo fai mi uccidi.
«Io … non sono stato buono neanche di proteggerti … »
«Tony» biascico, ancora intontita dai farmaci.
Lui corre subito a stringermi la mano, più forte di prima.
«Effy, stai bene?»
Sorridi, Tony, ti prego.
Devi sorridere, perché quando lo fai mi scaldi il cuore.
«Tranquilla sorellina, ci sono io con te, adesso … » mormora quasi stroncato dalla commozione, mentre le sue dita sottili spostano i ciuffi di capelli sudati che mi si appiccicano alla fronte.
Vorrei dirgli tante cose, adesso. Che gli voglio bene, che mi dispiace, che è il miglior fratello del mondo …
«Non te ne andare, Tony.»
«Non me ne vado.»
E anche se mi addormento, sotto il peso dell’anestesia, so che sei qui.
«Ti voglio bene, Eff.»
 

***

 
Andiamo JJ, non è difficile.
«Andiamo, dimmi qualcosa di vero.» ripeto, godendo del tuo smarrimento «Dimmelo adesso
«Ti amo.» sputi alla fine, come se quelle due misere paroline potessero seccarti la lingua.
Ho detto la verità, JJ. Non dirmi bugie. Non fare come tutti gli altri. Non fare come Tony.
«Tutti mi amano.» ti ricordo.
Tutti mi amano. E allora perché tutti se ne vanno?
Tutti amano Effy, tutti si scopano Effy, tutti illudono Effy: ma chi rimane, accanto a Effy? Nessuno.
«Forse. Ma tu non ami nessuno. Il che rende praticamente tutto inutile, Elizabeth.»
Ti guardo scioccata, sentendo le lacrime ricominciare a salire.
Chi cazzo sei per dire questo, JJ? Sei solo un fottuto psicopatico di merda, non sai niente di quello che provo! Tu … tu sei pazzo! Pazzo, completamente pazzo! Pazzo pazzo pazzo! E quelle pasticche di merda che ti ingoi fanno schifo, per questo non vuoi farmele assaggiare, non vuoi che impazzisca come te, che diventi una merda come te! Ti odio JJ, ti odio!
«Sembra un casino.»
Mi leggi nel pensiero? Forse no. Forse mi guardi solo in faccia.
«È un bel casino, JJ.»
Del resto se ne è andato, JJ, come potrebbero andare bene le cose? Mi ha abbandonata, tutto per uno stupido college, anche se ha detto che mi voleva bene, JJ. Che schifo.
«Potresti cambiare le cose, sai?»
Sono troppe, davvero troppe. Non posso farcela, non …
«Non posso farlo, JJ.»
Non posso fare più niente. Lui se ne è andato.
Mi guardi qualche momento, con quei tuoi occhi insulsi e calmi, e quasi quasi non mi sembri più nemmeno tanto pazzo, adesso – non più di me, almeno.
«Forse devi solo provare ancora.»
Non è questo il punto, JJ. Non è questo, credimi.
Io posso amare, JJ, oh si che posso. Posso amare veramente – io so amare – , ma non voglio più farlo.
Nessuno mi spezza il cuore, perché è già rotto, lo capisci? Lui l’ha preso, me l’ha fottuto, e l’ha distrutto. È colpa è sua, sua, di lui che dice di volermi bene e poi se ne va, senza nemmeno ridarmi ciò che è mio! È colpa di Tony, è tutta colpa sua, solo sua!
«Grazie di amarmi.» biascico, guardandoti andar via.
Come tutti. Come Tony.
«Figurati.»rispondi, senza voltarti.
Io so amare JJ, io posso amare, ma mi serve il suo cuore– il mio è suo, lo è sempre stato.
 
 
[1019 parole]

 
  
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