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Autore: RuboLaVitaDentroDiMe    03/08/2013    3 recensioni
"Vorrei affittare un cuore, grazie."
"Un cuore?"
"Sì, certo, voglio affittare una persona con cui costruire una vita."
"Oh, certo, è chiaro... Le prendo il catalogo."
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di amore, pensieri, follia e altre cose inutili'
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Un bilocale da trecento
euro al mese

 

"E mi urli che il tuo cuore non è un
bilocale da trecento euro al mese"
Una guerra fredda,
Le luci della centrale elettrica


Buongiorno, signore. C'è qualcosa che posso fare per lei?”
Può mostrarmi quello che ha, per cominciare.”
Con piacere. Aveva già in mente qualcosa di particolare?”
No, non proprio. Sono aperto a qualsiasi proposta, in realtà. Ma credo che mi piacerebbe qualcosa di moderno, niente di troppo pretenzioso, o appariscente... Voglio solo una vita... semplice, ok?”
Beh, è perlomeno legittimo. Vuole comprare o affittare?”
Affittare. Mi creda, vorrei davvero poter comprare qualcosa e poterlo considerare mio. Mio, capisce? Senza nessuno che possa togliermelo, soffiarmelo da sotto il naso... Ma non ne ho le possibilità, non so se mi può afferrare il concetto. Mi accontento di avere qualcosa per un po' di tempo, giusto per sentirlo mio e starci bene. Ma non mi illudo: so che sarà temporaneo.”
Capisco. Capisco benissimo... Beh, comincio a mostrale qualcosa, allora. Non tireremo fuori un ragno dal buco, a perderci qui in chiacchiere. Aspetti solo un secondo... Beh, che ne dice di questa?”
Non saprei... è carina, si vede. Ma io ho presente il tipo: è troppo affollato, attorno. Troppa gente che gira... ci si ritrova con una confusione fuori che non ti lascia vivere dentro.”
Un circondario troppo affollato, dice?”
Decisamente. Sì, non credo faccia per me. Ho bisogno di qualcosa di più tranquillo... non sono tipo da vita mondana o da follie alcoliche.”
Bene... allora ci sarebbe questa.”
Diamine, no! È...soffocante! Cos'è un monolocale? Cristo, mi sento già male e nemmeno ci sono dentro... No, ho bisogno di respirare, io. Le pareti non possono stringermisi addosso in questo modo.”
Ok, più spazio. Lei è una persona che ha bisogno del proprio spazio. Quindi che ne dice di questa?”
Sono anche una persona che ha i propri limiti. E sono molti. Questa è troppo grande. Non ce la farei, a mantenerla da solo. Avrei bisogno di coinquilini, per poter pensare di reggere l'affitto. E, no... io non voglio coinquilini. Quello che è mio è mio. Non voglio dividerlo con nessuno.”
Ha bisogno dei propri spazi e delle proprie cose e ne è anche geloso. Sono difficili, i tipi come lei.”
Mi creda, già me lo hanno fatto capire in molti.”
Oh, non è un problema. Troveremo ciò che fa per lei, a costo di metterci tutto il giorno. Mmm... che ne dice di questa, invece?”
Io... non so. È che... è solo una sensazione, ok? Ma è come se ci fossero passati in troppi, qui dentro. È come se avessero avuto il loro soggiorno qui e se ne fossero andati, senza nemmeno preoccuparsi di cancellare i segni della loro presenza. Ci sono tracce ovunque, anche se non riesco a vederle. Si... sentono. È troppo...”
Vissuta.”
Esatto, troppo vissuta. Forse facendo qualche modifica qua e là, ma così facendo lascerei tracce troppo forti io... e non me lo posso permettere, oltretutto. Non pretendo certo una casa 'vergine', ma...”
Il messaggio è chiaro, signore. Proviamo, forse, questa?”
Wow... beh, questo è troppo. No, se anche fossi in grado di gestirla, mi sentirei a disagio... inappropriato... Come se non la meritassi, ecco. Il che è una stupidaggine: non me la devo meritare. L'ho già detto: sono cosciente dei miei limiti. Non pretendo niente di più di quello che mi merito... però neanche di meno.”
Nessun problema. Ora però mi sento in imbarazzo. Non saprei che genere mostrarle... Ci sarebbe questa, per esempio. Ma è chiaro che ha qualche problema.”
Qualche? Cazzo. È piena, di problemi. Problemi grossi, di struttura. Per sistemare lì dentro vado in terapia io. No, non ce la farei. È troppo impegnativa.”
Lo immaginavo. Oh... mi chiedo perché non ci ho pensato prima. Cosa ne dice di questa?”
Io... io credo che mi piaccia...”
Bilocale. 300 euro al mese. Indipendente, semplice, luminosa...”
Sì, credo che potrei costruirci la mia vita, lì dentro.”
Quindi è la sua casa?”
Sì, è lei.”

 

Matteo, io ti amo! Possibile che tu non riesca a capirlo? Smettila di farmi male! Smettila di usarmi solo quando ti comoda! Se non ricambi, perché continuiamo questa farsa? Il mio cuore non è un cazzo di bilocale che puoi affittare con trecento merdosissimi euro al mese! Mettitelo bene in testa e cresci, una buona volta!”

 

Di nuovo qui, signore? Che è successo? Ci sono dei problemi?”
Niente di cui lei debba preoccuparsi. Semplicemente... non ha funzionato. Forse non era quella giusta.”
Capisco. Mi dispiace.”
Capita. Allora... che mi mostra, oggi?”




Note:
Beh, che dire... nulla in particolare, in realtà, se non il fatto che è la prima volta che scrivo qualcosa di così corto e così insensato, ma d'altronde... chi l'ha detto che la logica è la strada migliore per scrivere qualcosa?
Come avete capito la storia è tratta da un verso di una delle canzoni di "Le luci della centrale elettrica"... credo che ne sentirete parlare molto spesso nelle prossime storie che (forse) pubblicherò, perché al momento sono molto ossessionata.
Spero che il significato (ehi, ma non avevamo detto che era nonsense?) sia abbastanza chiaro a tutti quanti... se non è così, beh... bene!
Questa shot, fortunatamente, non è dedicata a nessuno. Perché il mio cuore (un monolocale molto soffocante, chiuso al pubblico per i grossi problemi che ci sono all'interno) non è in vendita e conta di non esserlo per un altro bel po'... Al massimo ci sarà qualche atto di vandalismo.
Perciò... decidete voi a chi volete dedicarla. Spero che nessuno di voi abbia avuto il proprio Matteo. A pensarci sembra una cosa veramente triste.
LadraDiVita


 

  
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