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Autore: Makie Kojima    12/02/2008    2 recensioni
...All'inizio non riesco a capire di chi parli, poi, non aggiungendo altro, mi viene il dubbio... DieXTotchi, PoV Die
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Die
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Remembrance

Ecco una piccola OneShot scritta in treno al ritorno da Roma XD non sapevo che fare in vagone da sola ._. e ho buttato giù 'sta roba che non ha né capo né coda XD spero che vi piaccia cmq ^*^ commentate eh XD

§****Remembrance****§


Fisso il letto vuoto.
Mi avvicino lentamente, guardando le ultime tracce.
Sangue. Sangue reale, non quello scenico che ti piaceva tanto. E' mischiato a del sangue impuro, quello del tuo incubo.
Stringo le mani in due pugni ed esco da quella stanza maledetta.
Provo ancora molta rabbia e dolore, ma non lo do a vedere.
Non posso.
Kaoru ha deciso di sostituirti, subito. Il nuovo bassista dei DirEnGrey non é nulla in tuo confronto.
Tu eri speciale, eri unico. Se penso che per te non sono mai stato altro che un amico sto male. Rimpiango di non averti detto nulla di ciò che provavo e che provo tutt'ora per te.
Non sei mai uscito dai miei pensieri.
Vivo ancora nel piccolo appartamento che avevamo deciso di condividere. Non ho cambiato nulla da quando te ne sei andato, non un tuo oggetto é stato buttato o manomesso.
Nemmeno il basso. E' nello stesso posto e nella stessa posizione in cui lo hai posato tu.
Vado velocemente in cucina, dove il telefono sta squillando. Rispondo con tono piatto, innaturalmente mio. Ho perso parte della mia vitalità.
Queste cose tu le saprai? Dove sei ora?
Shinya mi sembra nervoso e mi chiede di incontrarlo subito. Sa già che oggi non uscirò per nessun motivo, cosa me lo chiede a fare? Gli do buca con fare annoiato e lui insiste, chiedendomi di poter venire a casa mia. E' un ragazzo troppo gentile.
Sorrido a quel pensiero, acconsentendo che venga qui. Riappendiamo e io guardo l'ora. Sono le otto e mezza, non é molto che sono sveglio e ancora mi devo cambiare; prima che possa anche lontanamente pensare a cosa mettermi suona il campanello. Possibile che sia già qui?!
Gli apro la porta ancora in pigiama, o per meglio dire in boxer e canotta.
Il nostro caro batterista invece é vestito di tutto punto come al solito, i suoi capelli a treccioline con la frangia liscia impeccabili lo rendono, nonostante tutto, molto femminile.
Lo saluto, lasciandolo entrare. Contraccambia stringendosi nel lungo cappotto nero, le mani in tasca.
Non l'ho mai visto così teso, così nervoso. Mi guarda in modo molto strano, come se soppesasse le parole per darmi una qualche brutta notizia.
Si gira e con rapidità arriva all'ingresso della tua camera. Anche per lui é dura, eri il suo migliore amico. Oggi é un anno dalla tua scomparsa.
Tutto a causa di quel maledetto di Kisaki.
Noto Shinchan appoggiarsi sullo stupite della porta e sospirare. Mi guarda.
<< Allora? Cosa c'è? >> interrompo bruscamente il silenzio che si é creato.
<< L'ho visto >> sussurra, fissandomi negli occhi.
All'inizio non riesco a capire di chi parli, poi, non aggiungendo altro, mi viene il dubbio.
Shinya é l'unico a sapere dei miei sentimenti repressi, non mi mentirebbe mai così su un qualcosa di così importante. Proprio in questo giorno.
<< Di chi parli? >> voglio avere conferma.
Lo vedo chinare lo sguardo per un istante, prima di chiuderli del tutto. << Toshiya >> dice in un tremito.
Resto senza parole. Shoccato, sorrido nervosamente. << Toshiya, eh? >> scuoto il capo. Non voglio crederci. << E cosa ci farebbe lui qui? >> non puoi davvero essere tornato.
<< Non é tornato per noi >> mi disillude quello che presto era divenuto il mio migliore amico.
Mi appoggio al muro. Lui fece per dire altro, forse su di te, forse per consolarmi, quando qualcuno suona di nuovo il campanello.
Non vi faccio caso le prime due volte, fregandomene di chiunque sia, ma la voce che mi chiama mi fa battere forte il cuore e lo stupore non é solo mio.
Guardo negli occhi il batterista, dopo di che corriamo letteralmente alla porta.
Non m'importa del mio stato, i miei capelli disordinatamente in piedi.
Voglio rivederti.
Apro di scatto la porta e tu sussulti.
Sei qui, davanti a me, vivo e reale.
<< Totchi >> soffio, con la paura che sia tutto uno stramaledetto sogno.
Mi sorridi imbarazzato. << Non mi fai entrare? >> domandi innocentemente.
Non penso, non ragiono più oramai.
Mi butto di scatto al tuo collo, trattenendo a stento le lacrime di gioia,. << Stupido >> rido, trascinandoti in casa.
Vorrei non doverti lasciare mai più, ma devo concederti di salutare il tuo migliore amico.
Vi abbracciate, felici. Quando vi staccate, tu ti guardi attorno, come a controllare che tutto sia al proprio posto ed in ordine e per vedere se é cambiato qualcosa.
<< E' tutto come ricordo... E ricordavo >> sussurri con una nota di malinconia nella voce. Ci fissiamo negli occhi, confermandoti la tua ultima affermazione.
<< Tutto come un anno fa >> mormoro in un'inutile risposta.
<< Io vado. Purtroppo non posso restare >> si intromette Shinya. Noto che gli costa parecchio lasciarci soli, probabilmente é la cosa migliore da fare.
Ci salutiamo e se ne va.
Mi giro verso di te e vedo che sei diretto in camera tua. Perché vuoi soffrire così, venendo investito dai ricordi che sono ancora vivi in te?
Ti raggiungo, posandoti una mano sulla spalla per confortarti.
<< Ovunque vada mi segue. Nonostante tutto, però, non sono mai riuscito ad incastrarlo >> mi confidi ed io resto esterrefatto.
<< Che cosa...?! >> esclamo, riprendendomi. Ti prendo per le spalle voltandoti verso di me. Tieni gli occhi bassi, lucidi. Ti abbraccio forte, stringendoti in una dolce morsa. Sono demoralizzato.
Come poteva riuscire quell'essere...?! Lo voglio ammazzare!
Sento le tue braccia attorno alla mia vita e il tuo capo posarsi nell'incavo del mio collo.
<< Non riesco ad andare avanti da solo, é un incubo. Volevo >> ridacchi in modo imbarazzato.
Ti alzo il viso verso il mio e mi accorgo del rossore sulle guance. << Ti amo >> sussurri con gli occhi socchiusi di una tristezza e malinconia infinita.
Resto per qualche secondo senza fiato, ripetendomi quelle due semplici paroline.
Mi chino leggermente e poso le mie labbra sulle tue. Sono morbide, calde.
Timidamente dischiudi la bocca, permettendo alle nostre lingue di unirsi per qualche minuto in una danza passionale.
Mi appoggio al muro, trascinandoti. Ci stacchiamo solo quando sentiamo mancanza d'aria.
<< Aishiteru, Totchi >> ti rispondo in un bisbiglio sensuale al tuo orecchio.
Ci stringiamo in un dolce abbraccio.
Qualsiasi cosa ci succederà, non ti lascerò mai più andare.
Mai più.

§****OWARI****§

   
 
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