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Autore: thyandra    04/08/2013    6 recensioni
Piccola what if? che indaga su come sarebbero andati gli eventi se, sul quel selciato, poco dopo la morte di Danzou, le cose si fossero svolte diversamente.
Un finale che non mi sarebbe dispiaciuto.
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" Barcollo in preda alle vertigini. Il tuo freddo silenzio mi destabilizza più delle parole che ti leggo negli occhi. Ho avuto torto, quando pensavo che significassimo qualcosa, per te? "
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
- Questa storia fa parte della serie 'Epilogo di un amore mai realizzato'
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Avvelena il tuo ultimo sguardo




Barcollo in preda alle vertigini. Il tuo freddo silenzio mi destabilizza più delle parole che ti leggo negli occhi. Ho avuto torto, quando pensavo che significassimo qualcosa, per te?
Mi sento scuotere da un dolore lancinante al petto. Non al cuore, no. Quello avrei potuto sopportarlo. Il kunai intriso di veleno mi scivola dalle mani.
Quel senso di impotenza che mi è tanto familiare si impadronisce ancora di me. Non posso, non devo lasciarmi andare.
La vista mi viene meno per qualche interminabile istante che puzza già di fine. Fa male, Sasuke.
Le gambe cedono sotto al mio peso. All’improvviso, stare in piedi è terribilmente faticoso. Anche la testa diventa pesante. In un attimo, crollo in avanti. Senza difese, senza resistenza.
Con lentezza inesorabile, chiazze rosse inzuppano la mia colpa.
Me lo merito. Vorrei piangere, ma non ricordo più come si fa.
Si dice che un istante prima di morire la vita ti scorra davanti agli occhi; una squallida e sfocata pellicola, una ripresa non autorizzata che spia nel tuo intimo. E’ solo una bugia ben architettata per indorare la pillola.
L’ultimo paragrafo che vedi è quello fuori copione.
Con cinica ironia, la memoria prende il controllo, mostrandoti solo ciò che è andato storto, nella vita. Errori, rimpianti che non potrai correggere più.
Quel che sto vedendo, adesso, non sono io: sei tu.
Freneticamente, ricerco i tuoi occhi per l’ultima volta. Sono sterili pozzi di ghiaccio. Il freddo che corrompe le mie membra non è nulla in confronto alla gelida indifferenza che leggo nel tuo sguardo.
Non fai nulla per aiutarmi, del resto sei stato tu a colpirmi a morte. A sangue freddo.
Se mi chiedessero di concretizzare l’amore, direi che è un veleno. Ti corrode dentro prima che tu possa accorgertene e quando lo fai è già troppo tardi. Il veleno si è già fatto strada, si è scavato una sua via, incurante di tutto ciò che ha trovato durante il suo cammino. E resterà lì fino alla fine.
 
Fine, sì, questa deve esserlo. Mi ero illusa di scorgere pietà in te, avevi evitato il mio cuore. Ora mi accorgo che è stata solo una svista. I tuoi occhi perdono la luce, ormai sei votato completamente alle tenebre.
Sorrido senza felicità. Non ti sei accorto di quella scia scarlatta sul tuo viso. Non hai visto il mio kunai rubarti il futuro, nello stesso istante in cui il tuo chidori trapassava il mio.
Un’emozione fugge rapida sul tuo viso. Paura.
Cadi e non c’è nessuno a sorreggerti. Io sono già a terra.
I tuoi occhi mostrano il dubbio, ma sei incapace di muovere le labbra per concretizzare la domanda. O per implorare di allontanare quella solitudine, che temi più della morte stessa.
Non capirai mai perché ho usato proprio il veleno.
Mi trascino vicino al tuo corpo, con uno sforzo che mi avvicina al baratro. Che importa, ormai?
Il sangue fiotta dentro ai miei polmoni squarciati. Annaspo, avida d’aria.
Tossisco via istanti di vita macchiati cremisi.
Rubo un bacio a quelle labbra esanimi, ultimo codardo trofeo del mio amore malsano.
Adesso posso anche morire.
E’ buio per qualche istante. Quanto ancora dovrò aspettare?
Un rantolio mi scuote dalla mia agonia.
Oh.
Avevo dimenticato la ragazza.
«A… iu… tami» sussurra.
“No. Sono troppo stanca, adesso.”
Lei gratta il terreno, non vuole mollare la vita. Mi fa vergognare della mia vigliaccheria.
“Shishou, perdonatemi. Stavo per dimenticare i vostri insegnamenti. Un ninja medico non può permettersi di andarsene prima dei compagni.”
 
 
 
 
 
 
Vivere, a volte, è peggio che morire.
Sopravviverti, lo è anche di più.





Credits dell'immagine: http://nami64.deviantart.com/art/SasuSaku-The-Perfect-Ending-128356655
  
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