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Autore: kae    04/08/2013    4 recensioni
A volte per trovare la tua strada devi far pace con te stesso. A volte trovi la tua strada dove non avresti mai immaginato.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Peter Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fandom: Teen Wolf

Fandom: Teen Wolf.
Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Peter Hale, Isaac Lahey.
Pairing: Derek Hale/Stiles Stilinski.
Rating: verde.
Beta:
_Luthien_ (santa donna!), che ha avuto davvero tanta, tanta, tanta pazienza.
Genere: un po' angst, un po' fluff e un pizzico di romanticismo.
Warning: slash, post season 2, pre season 3.
Capitoli: 4/4
Summary: A volte per trovare la tua strada devi far pace con te stesso. A volte trovi la tua strada dove non avresti mai immaginato.
Note: il titolo è un verso della canzone “
Start of something good” di Daughtry.
Dediche: a
_Luthien_, per il suo compleanno (in ritardo). Cento di questi quei giorni!

Disclaimer: Stiles, Derek & Co. non mi appartengono. A scrivere questa cosa non ci ho guadagnato nulla tranne soddisfazione personale. u_u No, neanche “Start of something good” è mia.

 

 

And all my scars don't seem to matter anymore

 

 

Capitolo 4

Stiles rimase un momento interdetto.
«“Di noi”…dei lupi, intendi? A questo proposito, sono stato invadente e mi dispiace, per cui non-»
«No, di noi, Stiles. Di noi due.»
«In che senso?» chiese il ragazzo, e Derek lo vide sbiancare e sentì il suo cuore accelerare.
«Nell'unico modo possibile» gli rispose.
«Senti, se non mi vuoi tra i piedi lo capisco, non mi farò più vedere e tu non-»
«No, è tutto il contrario, invece. Ti voglio tra i piedi.»
Stiles lo guardò un momento soppesandolo e riordinando le idee.
«Mi stai offrendo il morso, per caso? È di questo che parlava Peter riferendosi alle scelte difficili che dovevi compiere?»
«Non ti sto offrendo il morso!» ringhiò Derek esasperato e quasi offeso. «E che c'entra Peter?» chiese poi con sospetto.
«Eh, lui è venuto qui una decina di giorni fa?» disse Stiles esitando un po', e il lupo lo guardò spazientito come a dirgli “non chiederlo a me; se non lo sai tu!”.
«Ha- ha detto che forse saresti venuto da me a chiedermi qualcosa e che avrei dovuto risponderti…»
Stiles guardò Derek brevemente, poi si passò una mano tra i capelli.
«Non voglio il morso, ok? So di non essere forte o veloce come voi, ma mi va bene così, rimanere umano, ecco. Peter me l'ha già chiesto una volta, ora me lo chiedi tu. Non mi interessa. Soprattutto per quel cinquanta per cento di possibilità di morte certa, sai.» Fece una pausa e tornò ad incontrare gli occhi dell'altro. «Non posso fare questo a mio padre, Derek. Ha già sofferto a sufficienza. Sta ancora soffrendo, e anche io.»
Era la prima volta che Derek lo sentiva parlare, sebbene indirettamente, della madre. Il suo sguardo spento, il tono afflitto ma fermo e deciso della sua voce furono tutto ciò che gli servì per finire di comprendere ciò che lo legava a Stiles, ciò che voleva per lui e per se stesso. Porre fine a tutta quella sofferenza, a quella solitudine con cui avevano finito per circondarsi. Voleva che fosse felice, e voleva esserlo anche lui, perché sapeva che, sebbene il dolore per la perdita della sua famiglia non se ne sarebbe andato, il modo migliore per onorare i suoi cari era essere felice. E lui voleva esserlo con Stiles. Così gli si avvicinò, e, posata una mano sulla sua nuca, lo attirò a sé e premette le labbra sulle sue.
«È questo che voglio» disse poi, incontrando i suoi occhi, spalancati, enormi, e Derek pensò che quel ragazzino sarebbe stata la sua fine. Lo lasciò andare e indietreggiò in attesa di una sua reazione.
«Io- cioè, no. Aspetta. Tu-» balbettò; poi i suoi occhi, se possibile, si spalancarono ancora di più. «Mi hai appena baciato» disse senza alcuna inflessione della voce, quasi stesse esponendo un compito di scuola. «Mi hai appena baciato!» esclamò ancora, fissandolo a bocca aperta. «Perché?» chiese infine, con genuina incomprensione.
«Te l'ho detto» rispose Derek, ricacciando indietro l'imbarazzo che, superato lo shock per quello che aveva fatto, si stava facendo avanti. «Ti voglio tra i piedi.»
«Non è che dovessi necessariamente baciarmi per farmelo sapere» disse Stiles irritato – era il suo primo bacio, maledizione!¹ «Non potevi semplicemente dire “ehi, mi dispiace se abbiamo litigato; facciamo pace e torniamo amici”?!» e no, non c'era una nota isterica nella sua voce.
«È proprio questo il punto, Stiles. Non voglio essere tuo amico. Voglio che tu sia il mio-» si interruppe. «E non ti chiederò scusa per aver litigato; è stata colpa tua.»
Il ragazzo stava per replicare, indispettito, quando la portata della dichiarazione di Derek lo colpì in pieno.
«Tuo?» boccheggiò. «Il tuo cosa?»
Il lupo lo guardò un momento confuso.
«Questo spetta a te deciderlo» concluse poi, comprendendo che non poteva imporgli niente e che avrebbe dovuto accettare la decisione di Stiles, qualunque essa fosse stata.
Il ragazzo rimase a osservarlo per qualche secondo, poi distolse lo sguardo e sussurrò: «E se io volessi più di quanto tu sia disposto a offrirmi?»


*°*°*


Oh mio Dio, lo aveva detto. Doveva essere completamente impazzito. Ma Derek l'aveva baciato, aveva detto che voleva fosse il suo qualunque-cosa-intendesse-dire, come avrebbe dovuto interpretare tutto questo se non così? Se non che l'uomo che aveva davanti desiderava iniziare una relazione con lui?
«Tu cosa vuoi?» gli chiese Derek.
«Tu cosa vuoi» replicò Stiles.
«Te l'ho già detto, non farmi perdere la pazienza.»
«Beh, magari potresti spiegarmelo usando più di cinque parole!»
Il lupo aprì la bocca un paio di volte, forse indeciso su come iniziare il discorso; poi strinse le labbra in una linea dura e attirò di nuovo il ragazzo a sé per baciarlo.
Stiles sapeva che era un cliché, ma sentì davvero i fuochi d'artificio nello stomaco. Derek lo stava baciando, e il ragazzo si sentiva come se quella fosse l'unica cosa che avesse desiderato da un bel po' di tempo a quella parte. Perciò quando il lupo fece scivolare la propria lingua in avanti, Stiles schiuse le labbra senza esitazioni, passando nel frattempo le braccia intorno al collo dell'altro per stringerglisi maggiormente contro. Derek gemette nel bacio e il ragazzo si sentì decisamente soddisfatto di sé.
Si staccò dall'altro in cerca d'aria, e mugolò quando il lupo gli posò un bacio sul collo, per poi nascondervi il viso e inspirare il suo odore. In quel momento il cervello di Stiles decise di spegnersi e le ginocchia cedettero.
«Non svenire» lo ammonì Derek in tono canzonatorio e il ragazzo seppe che stava sorridendo, e lo amò un po' di più per questo. Non che l'avrebbe mai ammesso di fronte all'altro, non ancora per lo meno.
«Tutto ciò che voglio è qui, tra le mie braccia» sussurrò poi il lupo e il suo tono era dolce, carico di affetto e desiderio e cura, e Stiles rabbrividì comprendendo la portata di tutto quello. Si sentì al sicuro, come tutte le volte in cui Derek gli compariva accanto per salvarlo. E si sentì amato, in un modo diverso da come suo padre l'amava o sua madre l'aveva amato, più dolce, più totalitario, più intenso.
«Senti, voi siete lupi, giusto?» chiese, fulminato dalla rivelazione.
«Sotto molti aspetti sì» rispose l'altro, guardandolo negli occhi. «Ma cosa c'entra ora?» Sembrava irritato dall'interruzione.
«Funziona anche per voi quella storia della monogamia?»
Derek lo guardò stupefatto per un istante, poi accennò un sorriso e tornò a baciarlo.






¹ Non è che volessi che Derek fosse il primo per Stiles, ma visto che lui è innamorato di Lydia (o quantomeno pensa di esserlo) ho pensato che fosse più che logico che non si fosse concesso a nessun'altra e si conservasse per lei.



Commento al capitolo.
Prima di qualsiasi altra cosa permettetemi di scusarmi per l'immenso ritardo nell'aggiornamento. Come avevo scritto nel primo capitolo sono tremendamente pigra a volte e questo mi impedisce di fare le cose che dovrei.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e non vi abbia deluso. Non è lungo, la storia di per sé non lo è, e mi sembra per questo inadeguato – leggo certe one shot da trentamila parole a volte e sembrano non finire mai.
Come avrete notato ho usato sia il POV di Derek che quello di Stiles. Hanno fatto tanto per se stessi, hanno scoperto tanto riguardo ai propri sentimenti e hanno accettato di provarli, quindi mi sembrava giusto che entrambi avessero la possibilità di concludere il loro percorso interiore in questo ultimo capitolo.
Pubblicare questo capitolo significa per me voltare pagina. Ho un sacco di idee per nuove storie e ho pensato che fosse giusto completare questa prima di imbarcarmi in nuove mirabolanti avventure.



Commento finale.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite o le ricordate, chi ha recensito e chi ha semplicemente letto.
Voglio ringraziare la mia beta,
_Luthien_, perché è stata severa e paziente e mi ha spronato a scrivere un miglior secondo capitolo. Perché quando ho avuto bisogno di lei c'è stata nonostante i suoi impegni. La ringrazio perché ha risposto alla mia richiesta di betaggio nonostante non sapesse niente di me, rischiando di trovarsi a leggere un completo disastro. Perché so che se ne avrò bisogno potrò contare di nuovo su di lei.
Ringrazio tutte le amiche del gruppo di Facebook con cui ho parlato e parlato e parlato di “Teen Wolf”, dello Sterek e di “che diavolo stai combinando, Jeff?!”. Grazie per le risate, per il supporto e per le storie che avete scritto.
Ora, vi do una notizia. Non so se sarà gradita o meno, so solo che questa storia non si esaurirà qui. Avevo intenzione di creare una serie e l'intenzione c'è ancora. Ho solo bisogno di un po' di tempo e di tanta, tanta pazienza.
L'avevo già detto qualche capitolo fa, questa storia è la mia prima slash. Ci ho messo un po' ad entrare in questo mondo e non so dove mi porterà tutto questo, so solo che sono felice di aver imboccato questa strada, ormai nel lontano 2008. Ho conosciuto gente fantastica, mi sono confrontata con persone diversissime tra loro scoprendo che avevamo sempre tutti qualcosa in comune.
Vi auguro tutto quello che ho vissuto io, perché, davvero, non potrei augurarvi di meglio.
Baci,

Chiara.

   
 
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