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Autore: betacchi    04/08/2013    3 recensioni
[Free! - Iwatobi Swim Club][Free! - Iwatobi Swim Club]
Annuisci, perché non hai più voce; è fuggita, lontano, o forse morta, ormai pronta per essere sepolta tra i resti del tuo cuore ormai ardente come fuoco.
[MakoGou] - [gou's pov] - [i dunno, otp and stuff]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gou Matsuoka, Makoto Tachibana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[火災] Ai no Hi.



Nuotare è rilassante. Bracciata dopo bracciata, l'acqua scivola come sovrana su ogni singolo muscolo del suo corpo, non risparmia angolo, copre ogni parte dell'opera d'arte che è Makoto; silenziosamente procede lungo la corsia, nessun rumore è percettibile, se non lo schiamazzare lontano di ragazzine troppo simili ad oche per essere considerate esseri dall'umana intelligenza.
Guardare qualcuno che nuota è rilassante. Se ti concentri sulla figura del nuotatore, se ti concentri su Makoto, sul suo stile dorso semplicemente perfetto, se ti concentri su quello che sembra più un quadro dalle profonde pennellate piuttosto che un qualcosa di reale, che sta veramente accadendo davanti a te, allora anche lo schiamazzo lontano di quelle oche dalla forma umana sparirà all'improvviso. Perché loro non sono importanti, non quanto il dorso di Makoto, non quando le sue braccia che spostano con tanta cura l'acqua, quasi avessero paura, quasi stessero chiedendo il permesso. Fissare Makoto è rilassante. Ogni suo sorriso, ogni suo sguardo. E' bello. Semplicemente bello; non servono molto aggettivi per descriverlo, lui è semplice quanto la natura di quel piccolo aggettivo. Bello, come il suo stile dorso. Non perfetto, solo bello.
Esce dalla piscina, stanco ma sorridente (nuotare è rilassante, dopotutto), ed i tuoi occhi non possono fare a meno di seguire ogni suo movimento: i muscoli che si rilassano, l'asciugamano che viene strofinato sui capelli, gli occhialetti che vengono appoggiati con cura accanto al borsone e poi quel sorriso, quel sorriso rivolto verso di te che sei l'unica rimasta a guardarlo tutto quel tempo.
‹‹ Hai freddo? ›› quella voce è rilassante. E' calda, come un abbraccio, come il peluche che Rin ti aveva regalato per i tuoi sei anni, quello che ti è arrivato per posta dall'Australia; una farfalla, perché la farfalla è bella e il ricordo della sua bellezza dura per sempre. No, non hai freddo; scuoti la testa, cerchi di farglielo capire senza parlare, perché la tua voce sembra essere sparita in un altro luogo, troppo imbarazzata dalla musicalità della sua. No, non hai freddo, non dopo aver sentito la sua voce, non dopo esserti persa nei suoi occhi, non dopo aver visto il suo sorriso. No, non hai freddo, siamo a Giugno e non puoi avere freddo. Eppure stai rannicchiata, il viso affondato nella giacca chiusa: hai paura che il rossore evidente non sia solo quello dei tuoi capelli; non vuoi che le tue guance, tinte dal peggiore degli artisti -ingrato riproduttore d'emozioni non richieste-, siano visibili a quegli occhi dalla profonda dolcezza, quasi contenessero mille e mille caramelle.
‹‹ Perfetto; ›› sorride, prima di parlare, e quel sorriso distrugge ogni tua barriera; è come il cavallo di Troia, ingrato: sembra volerti aiutare, eppure è perfido e meschino, racchiude solo inganni e fuoco, tanto fuoco che ti fa sciogliere come cioccolato. ‹‹ mi vado a cambiare, allora. ›› 
Si volta, sparisce dopo pochi passi dentro lo spogliatoio maschile e tu sospiri, finalmente libera da quell'eccessivamente pesante felpa. Fa caldo, non hai freddo, fa caldo perché ormai sei sciolta, cioccolato fuso che cola su fragole dal rosso accesso, dolci e zuccherine come gli occhi di Makoto. La più buona tra le torte; ma hai bisogno di raffreddarti, devi diventare un semifreddo, uno di quelli che vivono bene nel freezer, lontano da ogni sentimento ardente, lontano da ogni fuoco, lontano da Makoto. Puoi vivere lontano da lui?
‹‹ Ehi, Gou? ›› il suo volto s'affaccia mentre tu sei ancora rossa; fai concorrenza ad un pomodoro, tra quelli più maturi, più dolci. ‹‹ Hai per caso visto il mio asciugamano? ››
Annuisci, perché è lì, accanto a te, dove prima lo aveva lasciato; ha il suo odore, lo prendi con mano tremante perché quell'odore è peggio di ventimila frecce per il tuo cuore ormai senza barriere. Sei esposta, non hai difese; una preda facile per il cacciatore dall'aspetto infantile. Ma Cupido ha già colpito ed era più simile ad un sorriso che ad un poppante a cui si deve ancora cambiare il pannolino.
‹‹ Grazie. ›› sorride ancora, sorride sempre, sorride perché sa che tu adori quando sorride. E' delizioso, come il migliore dei dolci, come la più saporita tra le caramelle. Sorride, si china (sei bassa, molto -troppo?- più bassa), ti bacia. Sa di cloro, perché nuotare è rilassante. Sei cioccolato fuso adesso, il tuo cuore è stato colpito -affondato-, non hai più speranze di ripresa. E' sempre così; che lo faccia apposta? Non hai più barriere, un sorriso, un bacio, tutto finito. Non ci vuole molto, devi ammetterlo a te stessa.
‹‹ Andiamo? ››
Annuisci, perché non hai più voce; è fuggita, lontano, o forse morta, ormai pronta per essere sepolta tra i resti del tuo cuore ormai ardente come fuoco.





Note: Salve-!
La seconda fanfic su Free!, yea. Una dietro l'altra poi, bah. Dopo queste due posso perfettamente prendermi una pausa, vero? Vero. Dovrei farlo, boh, non mi soddisfano più di tanto-- ma questa è una MakoGou, la mia otp andava ricordata con una storia nonsense e smielosa come questa. Gou mi affascina come personaggio, non so perché. Mi piace la ragazzina, meno di quanto mi piaccia Haruka, ma ha comunque un posticino nel mio cuore.
Detto ciò, vi saluto perché non ho molto altro da aggiungere-
A presto!

betacchi.

   
 
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