John Dorian aveva uno di quei sogni pesanti, ingombranti. Quei sogni che non ce la fanno a stare in un cassetto, no, devono per forza riempire l’armadio.
Era un sogno difficile da realizzare, richiedeva impegno, dedizione, sudore, sacrifici.
Forse era questo che lo terrorizzava così tanto: i sacrifici, il fatto che se si fosse buttata in quel sogno non avrebbe avuto reti di sicurezza a proteggerlo. Perché se avesse fallito, sarebbe stata solo colpa sua: non avrebbe avuto nessuno a cui scaricare quel peso, il peso del suo fallimento.
Ma voleva provarci. Voleva gettarsi.
O almeno, credeva di volerlo.
 
*
 
John Dorian aveva un sogno pesante, ingombrante. Un sogno che ormai aveva preso possesso dell’intera stanza, un sogno che diventava sempre più grande. Un sogno che aveva gli occhi blu, a palla, e delle strane paranoie, ma che era suo.
Un sogno con un sorriso dolce, un sogno che era difficile da gestire, complicato, incerto. Un sogno che lo terrorizzava a morte, ma che avrebbe comunque tenuto con sé, perché quel sogno, quella persona, era la cura e la causa di tutte le sue paure.
Era un sogno che inseguiva da sei lunghissimi anni, un sogno che gli era rimasto accanto per così tanto tempo che sembrava aver preso anche più di una semplice stanza, ma tutta la casa. Un sogno che aveva quasi stretto tra le dita, ma non aveva fatto in tempo a sorridere che era già scomparso, scappato via di nuovo.
 
*
 
John Dorian aveva un sogno pesante, ingombrante.
Aveva preso tutta la sua vita ormai, tutto il suo corpo, l’anima, la colonna vertebrale, tutto quanto. Un sogno con i capelli biondi e un camice bianco, un sogno che sorrideva dall’altra parte della stanza, discutendo con Carla di chissà cosa.
E più la guardava, più pensava che, diavolo, lui non si era mai rassegnato all’idea che quel sogno apparteneva ad altre persone, perché era suo. Era fottutamente suo. Non voleva lasciarlo andare, perché in quel posto così marcio e pieno di dolore, avere un sogno era l’unica cosa che lo teneva a galla, in qualche modo. Che lo faceva respirare, e l’aria era così fresca. Così buona.
 
*
 
John Dorian aveva un sogno, che adesso era lì, vicino a lui, sdraiato su un letto forse troppo piccolo, forse no. Un sogno che aveva pensato di possedere tante volte, e che altrettante volte si era lasciato scappare via dalle mani.
Dormiva, accanto a lui, in una stanza che profumava ancora di sesso - di amore. E gli era mancata, quella sensazione di pienezza che spesso non era riuscito nemmeno a vedere con chiarezza, figuriamoci a capirla nella sua totalità. Ma ora riusciva a sentirlo, quel sogno, che era diventato suo, finalmente per davvero.
E questa volta non lo avrebbe lasciato andar via, perché non era giusto.
Perché Elliot era la donna dei suoi sogni, del suo sogno. Era lei. Lei e basta.
 
*
 
John Dorian aveva un sogno pesante, ingombrante, che ormai aveva preso possesso di tutto il suo universo.
Ma a lui non dispiaceva affatto portare questo peso così piacevole sulle spalle.

---

E con questa cosa tristissima e dolcissima al tempo stesso, vi dico ciao ciao *sventola la manina*
E' la mia prima fanfiction in questo fandom, ma siate clementi, io amo Scrubs con ogni fibra di me stessa. Ho rivisto la serie tre volte quest'estate. Mi tiene a galla in così tanti modi che non riesco neanche a spiegarlo, ergo mi sentivo in dovere di scrivere una fanfiction su di loro, sui miei adoratissimi Elliot e JD <3
Li shippo fin dal primo episodio con una passione tale che ogni loro sorriso era una marea di feels da parte mia, ugh cwc
Okay basta.
Meglio se me ne vado.
E' cortissima, lo so, ma non me la sentivo di aggiungere altro, aw.
xoxo
_Cris