Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Soqquadro04    05/08/2013    5 recensioni
[Defan | Fluff | Child!Human!Damon&Stefan]
Come da titolo: cinque volte in cui Stefan è riuscito a sorprendere Damon e una in non l'ha fatto (scritta seguendo il prompt della MasterList del TVG) :)
Cap.2:
Stefan. L'ha fatto per Stefan.
Se si allontanasse dalla casa, per qualsiasi motivo,
perderebbe Stefan.
E non può, proprio non può, lasciarlo solo.
Sospira ancora, portandosi le ginocchia al petto e poggiando la fronte su di esse.
Apre gli occhi, perdendosi in riflessioni astratte mentre lo sguardo si rilassa e la mente vaga, calmata dall'angolo buio – relativamente buio, perlomeno – che è riuscito a creare raggomitolandosi in quel modo.
Spesso Stefan gli chiede perché non chiami Giuseppe papà, o anche solo
padre.
Anche sorvolando sul fatto che non sa se glielo permetterebbe, Damon non può spiegare al fratellino quella rabbia cieca, l'amarezza, senza che quella dolce, incondizionata fiducia nell'uomo che
lui può chiamare papà crolli.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cinque volte in cui Stefan è riuscito a sorprendere Damon e una in cui non l'ha fatto



2. La seconda volta


Un abbraccio vuol dire “tu non sei una minaccia.
Non ho paura di starti così vicino.
Posso rilassarmi, sentirmi a casa.
Sono protetto, e qualcuno mi comprende”.
La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero,
guadagniamo un giorno di vita.

Paulo Coelho*

 

Non è mai stato contento come in questo momento che il giardino di Villa Veritas sia così enorme.
Damon Salvatore è rintanato in un angolo remoto del prato, la schiena poggiata contro la corteccia nodosa di un tronco d'albero e gli occhi chiusi. Ha il respiro affannato e la mente in subbuglio, e un'acredine che col tempo gli diventerà fin troppo familiare gli stringe il cuore.

Le urla di Giuseppe risuonano ancora nelle sue orecchie – le sue stesse grida di risposta sovrastate dalla voce più profonda dell'adulto – e il rumore secco della sua mano che gli colpiva la guancia fa da sottofondo. Anche se il bruciore dello schiaffo è quasi sparito del tutto, l'orgoglio ferito continua a fare male – non ha fatto nulla per ribellarsi, dannazione. È rimasto zitto. E si è allontanato, ignorando i richiami.

Come un codardo.

Damon sbuffa, scostandosi un poco per poi lasciarsi ricadere contro l'albero.
Non è stato un codardo. Lo sa, in fondo, e sa anche che è solo. Può permettersi di eliminare quella corazza. Può ammettere, almeno a se stesso, che non ha reagito per un buon motivo.

Stefan. L'ha fatto per Stefan.

Se si allontanasse dalla casa, per qualsiasi motivo, perderebbe Stefan.
E non può, proprio non può, lasciarlo solo.

Sospira ancora, portandosi le ginocchia al petto e poggiando la fronte su di esse.

Apre gli occhi, perdendosi in riflessioni astratte mentre lo sguardo si rilassa e la mente vaga, calmata dall'angolo buio – relativamente buio, perlomeno – che è riuscito a creare raggomitolandosi in quel modo.
Spesso Stefan gli chiede perché non chiami Giuseppe papà, o anche solo padre.

Anche sorvolando sul fatto che non sa se glielo permetterebbe, Damon non può spiegare al fratellino quella rabbia cieca, l'amarezza, senza che quella dolce, incondizionata fiducia nell'uomo che lui può chiamare papà crolli.

E non vuole distruggere ora quel mito infantile che lo porta a idealizzare e idolatrare quello che, per un certo tempo, è stato anche il suo eroe. Non adesso: è troppo presto.
È così concentrato che non si rende conto dei passi che gli si avvicinano, decisi, e della figurina alta sì e no un metro e mezzo che lo osserva a testa alta. Un piccolo ometto orgoglioso, con il visino preoccupato e una smorfia strana a deformare le labbra da cherubino.

Stefan si avvicina al fratello maggiore, sedendosi lì accanto, e mentre Damon alza la testa di scatto, allarmato, si limita a emettere un piccolo sbuffo e, beh... lo abbraccia.
Semplicemente, gli cinge il torace con le braccia, strofinando il volto sulla sua spalla e stringendolo a sé con tutta la forza che ha. Che non è molta, in effetti, ma questo è un dettaglio trascurabile.

Damon sgrana gli occhi, confuso, e fissa corrucciato l'altro, che nel mentre ha alzato il capo.
Fissando quelle iridi verdi, tenere e che non lo giudicano, sente un grandissimo peso sollevarsi dal suo petto.
Stefan corruga la fronte, scontento da un dettaglio di cui non tarda a farlo partecipe.

«Tu e papà non dovete litigare, Damon. Dopo tu sei triste, e non mi piace quando tu sei triste, perché poi sono triste anche io

______________________________________________________________________________________________________________________________________
* Vi giuro che non è volontario questo utilizzare frasi di Coelho. Non lo faccio di proposito, ma sono così belle che quando le trovo... :D

N/A - Note dell'Autrice

Buonsalve, lettori ù.ù
Questa raccolta non avrà un aggiornamento fisso settimanale, o almeno così ho decretato io, onnisciente autrice ù.ù
Quindi non preoccupatevi se il capitolo è arrivato, ecco ù.ù
Stefan è ancora nella versione dolce, coccolosa e non bipolare, ed è perciò altamente adatto al Fluff il più zuccheroso possibile... infatti, come avrete notato, in questa OS non è che mi sia risparmiata XD
Prima di dileguarmi: grazie a chi Ricorda, Segue, Preferisce e a quelle sette, adorabili personcine che hanno recensito lo scorso capitolo (e io che mi aspettavo una media di due commenti XD).
A presto,
la vostra Soqquadro

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Soqquadro04