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Autore: egotchan    04/10/2004    9 recensioni
[Stigma]
Mentre attendo seduto su di un muretto...i pensieri del protagonista dopo un mese dal finale presentato nel manga.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-T I T -



Sto seduto sul muretto, attendendo che Stork torni. Ma quanto ci sta mettendo? Capisco che era rimasto senza sigarette, ma penso che sia ormai da mezz'ora dentro a quel negozio. Meglio per me, che ho preferito aspettarlo fuori. Però posso solo attenderlo. Ormai è lui ad occuparsi di me ed io, anche volendo, non sarei più in grado di cavarmela da solo, come facevo un tempo.
Chiudo per un attimo gli occhi, lasciando che il vento scompigli la mia chioma bionda ed ascolto i passi delle persone che passano davanti a me. Ecco, ora sta passando una ragazza. Deve essere abbastanza giovane, considerando la voce ed il rumore dei tacchi alti contro la strada fatta di pietra. Sta parlando del suo matrimonio e sembra molto felice. Spero che lo sia davvero. Poi una nonna col nipotino, che si lamenta che non le ha comprato i dolciumi. Viziatello? Abbastanza, ma almeno quel bambino ha qualcuno che si interessa a lui. Io no. Prima di incontrare Stork ero sempre stato solo. Ormai mi sto specializzando in questo gioco. Andando avanti di questo passo riuscirò a riconoscere il peso e l'età di una persona solo ascoltando il rumore dei suoi passi.
"Mamma, mamma, guarda che bello!" sento un altro bambino esclamare. "Guarda che bello...."
Ecco, lo sapevo. Ora mi è venuta una voglia tremenda: mi piacerebbe riaprire gli occhi, prendere in mano il mio binocolo e scrutare il cielo, nella speranza estrema di vedervi volare un uccellino. Ma il cielo qui, nel mondo in cui sono nato, è stato sempre tremendamente grigio e gli uccelli sono considerati da sempre una mera utopia. Estinti, hanno sempre detto che siano. Ma io non c'ho mai creduto e, per quanto la mia vita sia stata breve, ho sempre continuato a credere che un giorno ne avrei visto uno. Ne avevo fatto la mia ragione di vita. Perché loro esistevano, ne avevo la certezza assoluta, così come sapevo che aprendo gli occhi avrei visto sempre i colori, un'esplosione di tinte diverse che avrebbero inebriato il mio spirito, permettendomi di riconoscere persone e luoghi noti solo posando su di loro il mio sguardo, e di conoscerne altri in un secondo momento. E tutt'ora sono convinto che gli uccelli esistano, solo che....
"Eccomi, Tit, scusa se ti ho fatto attendere."
Sento la voce di Stork e quindi la sua mano posarsi sulla mia testa riportarmi alla realtà. Alzo il capo e riapro gli occhi, sperando di vedere la sua chioma castana e lo sguardo nascosto dietro gli occhiali, la barba incolta e la solita aria trafelata.
Pia illusione.
E' passato ormai un mese da quando sono divenuto cieco.
Non vedrò mai più nulla, se non attraverso la mia fantasia.
"Fa niente! Andiamo." gli rispondo, alzandomi e sorridendo. Se avessi visto il sorriso che mi aveva fatto appena arrivato forse le mie labbra si sarebbero incurvate prima. Prendo la sua mano, mia unica guida nell'oscurità e proseguiamo il tragitto. Poi, ad un tratto, sento Stork bloccarsi e la sua mano cominciare a tremare impercettibilmente. Non è la prima volta che accade. Ed io gli chiedo con aria ingenua: "Cosa succede?"
"Niente..." continua a rispondermi. Ma è inutile che menta, ormai ho capito da tempo cos'è che sta cercando di tenermi nascosto. Il cielo ormai ha preso da tempo la tinta dei miei occhi azzurri, è vero? Mentre l'oscurità che vi regnava ora si è appropriata di questo mio senso. Abbiamo fatto uno scambio, si potrebbe dire. Anche Stork lo crede in parte, solo che non riesce a rassegnarsi - per quanto gli dica o faccia non riesce a non farsene una colpa - ed in questo momento sta probabilmente pensando che sarebbe stupendo che vedessi l'uccellino blu che sta volando in contrasto con il cielo velato dalla luce del sole al tramonto.
Già, ne sono convinto anch'io. Sarebbe proprio....... terribilmente.............. bello.............................



- Fine -



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Ciao a tutti, sono Egotchan, l'autrice di questa fic.
Ho scoperto l'esistenza di Stigma (di Kazuya Minekura, nota ai più per Saiyuki), un anno fa, puramente per caso, mentre cercavo in internet notizie su quell'altro suo manga. Inutile dire che, appena si è presentata l'occasione di andare alla fiera di Lucca alla fine di ottobre scorso (2003), mi sono appropriata dell'unico volume che racconta questa storia. Chi la conosce già, avrà certamente notato che il finale di questa mia fic riprende il finale dello stesso manga, ma questa volta dal punto di vista di Tit, mentre il manga si concludeva con i pensieri di Stork. Spero vi sia piaciuta, non avevo programmato di scriverla ed è venuta fuori così da sé.
Se aveste voglia di lasciarmi un commentino, anche striminzito, mi farebbe un immenso piacere. Ciao ed alla prossima.
Egot~

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