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Autore: Yuki Dragon Slayer    06/08/2013    1 recensioni
[Anime/manga Inventati]
[Anime/manga Inventati][Anime/manga Inventati]Questa storia è stata inventata personalmente da me, con l'aiuto di due mie care amiche. Questo Shoujo ha come protagoniste tre ragazze con caratteri differenti, ma unite da una grande amicizia.
Ayumi Tanaka è il maschiaccio del trio, ma sotto sotto nasconde un gran cuore. Mia Haikawa è la presidentessa del consiglio studentesco, intelligente e controllata, ma conoscerà il vero significato della parola amore? E poi c'è Sayoko Tsuragishi, una ragazza brava nello sport, innamorata dell'amore e con un fratellastro iper-protettivo. Insomma, la sana mentlità non rientra proprio nei loro schemi e tutto comincerà a stravolgersi ancora di più con l'arrivo di Masato Daidaiiro. Il suo arrivo influerà sui sentimenti di Sayoko, Mia o Ayumi? E le dicerie su Yuri Nakamura e su Usagi Ichikawa cosa porterà nella vita delle ragazze? :3 Per saperlo dovete entrare a far parte di questa storia nell'accademia Tsunigomuchi, dove i colpi di scena sono sempre i benvenuti!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 12 –Come inchiostro su pergamena-

 

-Oh Haikawa, sono così felice che tu ti sia offerta per darmi una mano!-

Il vento che entra dalle finestre fa cadere qualche altro foglio dalla pila altissima che sta portando il professor Yamato e  io li  raccolgo prontamente rimettendoli in cima alla colonna.

-è un piacere Yamato sensei. In fondo sono la presidentessa del consiglio studentesco!-

Il professore annuisce energicamente e mi sorride raggiante.

-Sei una brava ragazza Mia, ma dimmi, i tuoi genitori come stanno?-

-Oh è gentile a chiederlo, la pasticceria rende bene, i nostri sono i migliori dolci di tutto il vicinato!-

Il professor Yamato ridacchia facendo oscillare pericolosamente la pila di fogli.

-Allora la prossima volta dovrai portarmene una scatola!-

-è sicuro di meritarli, sensei?- Gli rispondo in modo scherzoso.

-Questa è cattiveria Mia!- e si mette a ridere anche lui.

Arriviamo dopo qualche minuto nell’aula 3-C che è l’aula più soleggiata dell’intero istituto, il che la rende la più confortevole  in inverno, ma la meno desiderata in estate.

Ormai è quasi estate e la scuola sta per finire con conseguenti esami di fine anno, il periodo più stressante per tutti gli studenti, soprattutto quelli del 3° anno visto che dovranno andare all’università l’anno prossimo.
Ad un certo punto il suono di un campanello da bicicletta raggiunge le mie orecchie; cammino verso la finestra cercando di capire chi possa essere stato, ma in giardino non c’è anima viva. Mi volto cercando una spiegazione a ciò, quando il professor Yamato raccoglie il suo cellulare dalla tasca e se lo porta all’orecchio. Probabilmente era solo la suoneria del telefono.

-Pronto? Sono Yamato.-

Lunga pausa.

-Che cosa?! Arrivo subito!- Yamato sensei chiuse subito la chiamata e raccolse in fretta da terra la sua ventiquattrore color ciliegio.

-Sensei è successo qualcosa?-

-Purtroppo mia moglie si è sentita male e l’hanno portata all’ospedale, Haikawa potresti farmi un favore?-

-Ehm.. Naturalmente, mi dica pure.-

-Quella pila di fogli sono temi appena svolti della 2-A, mi chiedevo se tu potessi correggerli al posto mio, solo a matita, senza dare voti o cose del genere, sarebbe troppo da chiedere?-

-Ma no, si figuri! Ora forza, corra da sua moglie!-

Il professore sorrise recuperando il cappello blu scuro con la visiera rossa e corse per il corridoio.

-Sei una brava ragazza Haikawa!-

-Lo so!-

Sospiro e mi siedo alla cattedra contando gli innumerevoli fogli dei temi, ma siamo sicuri che siano solo di una classe?

Prendo il primo tema in mano e leggo la didascalia: Homura Okazaki. 2-B.

Lo sapevo! Quel maledetto di un prof!

Dopo un po’ di tempo passato a ispezionare temi di alunni di cui non avevo neanche sentito il nome sebbene fossero nel mio anno, alzo lo sguardo verso l’orologio alla mia sinistra che segna le 17.15 del pomeriggio. Dovevo muovermi e correggere i temi rimanenti. Per fortuna che ne mancavano solamente 10!
Dopo un’altra mezzora passata mi accorgo di essere finalmente arrivata all’ultimo tema.

-Ah finalmente! Questo qui me lo gusto per benino. Chissà chi l’ha scritto..-

Volto verso la prima pagina del tema e leggo la didascalia in cima al foglio.
“Usagi Hichikawa.  2-A. Una persona che ammiro.”

-CHE COSA?!-

Comincio a leggere scioccata, finalmente avrei potuto ricattarlo! Cioè no.. Insomma, non sono una persona di quel genere, ma lui me ne fa di tutti i colori.. Beh cominciamo col giudicare i suoi errori di grammatica, poi si vedrà.
 
 
Penso che in questo momento la persona che ammiro di più sia Mia Haikawa, la presidentessa della scuola. Non solo è una brava persona, gentile e corretta, ma è anche una gran lavoratrice, aiuta qualsiasi studente abbia bisogno di lei senza esitazione ed è una studentessa eccellente che prende con serietà il suo compito qui, alla Tsunigomuchi.

La ammiro perché lei per la prima volta mi ha fatto sentire inferiore. Prima pensavo solo a me stesso, un sedicenne nel pieno della crescita, avvenente, brillante negli studi, abile nel suonare il violino, insomma, mi consideravo pressoché un dio poiché  l’espressione “narcisista” non si avvicinava neanche un po’ a ciò che davvero ero io. Probabilmente ero solo un patetico megalomane.

Poi a quel consiglio di classe ho incontrato lei. Lei, Mia Haikawa, la novella presidentessa del consiglio con una divisa impeccabile, capelli lisci e lunghi e occhi color malva che si erano appena incontrati con i miei.
Non ho mai creduto al colpo di fulmine, ma penso che ciò che è successo possa essere chiamato così, perché la sensazione che ho provato quando lei è entrata nella stanza era proprio come quella di essere stato colpito da un fulmine.

Mia è stata la prima persona a mettermi i piedi in testa, a spodestarmi dal mio trono di vetro frantumandolo in tanti pezzetti con il suo sorriso, perché sebbene quel giorno l’avessi presa in giro a morte per salvaguardare la mia persona, lei mi ha comunque medicato con un sorriso e ha accettato le mie scuse.

Quindi credo che alla fine la persona che ammiro di più sia proprio lei. Mia Haikawa, la presidentessa del consiglio studentesco.”

 
 
Nessun errore di grammatica. Almeno penso, i miei occhi sono chiusi, nelle mie orecchie rimbomba solo il battito del mio cuore che si fa sempre più veloce.

Cos’era? Cosa vuol dire questo pezzo di carta? Cosa voleva insinuare Hichikawa con questo tema?

Dovevo assolutamente farne una copia. Non so cosa ci farò ma.. So solo che è di vitale importanza! Devo solo avere una certezza, devo sapere che questo non è un sogno e che è la pura realtà.
Arrivo alla stampante e la accendo silenziosamente, la scuola è deserta, ma non si sa mai.

Appoggio il foglio sulla lastra trasparente e la stampante comincia a fare una bella copia fumante del tema di Usagi.

Ormai non so più cosa pensare, come dovrò reagire quando lo incontrerò? Come farò a guardarlo in faccia? Non era compito mio leggere i temi, sono cose private dopotutto eppure.. Non mi sono fermata e ho continuato a leggere.
Mi chiedo che razza di persona sono, ma probabilmente l’unica cosa buona da fare per ora è tornare a casa e stendermi sul letto.

Piego 4 volte la prova dell’esistenza di quei sentimenti di ammirazione che prova Usagi verso di me e la segrego per bene nella tasca interna della mia cartella e corro fuori da scuola chiudendo il cancello.
In un quarto d’ora circa arrivo a casa, i miei genitori stanno ancora lavorando alla pasticceria, ma prima di fare il turno serale mi hanno lasciato un bignè alla crema su un piattino sul tavolo di mogano.

Lo prendo osservandolo per un minuto e poi gli do un morso, come sempre i bignè di papà sono i più buoni di sempre. La mamma invece è una maga nel fare le torte, sono la sua passione, dalle più semplici crostate alle più elaborate torte di matrimonio da 4 piani.

Vado in camera mia e mi stendo sul letto prendendo dalla mia cartella il tema fotocopiato di Usagi. Non posso fare a meno di rileggerlo un altro paio di volte, poi lo stringo al petto in un abbraccio come se quel pezzo di carta fosse rinchiusa la mia vita e forse un po’ è così.

La ripiego nuovamente e la metto nel mio salvadanaio a forma di gatto che mi hanno regalato Ayumi e Sayoko 3 anni fa per il compleanno e aspetto. Non so cosa sto effettivamente aspettando; forse il sonno, forse un suggerimento o perché no, forse sto aspettando Usagi. Non lo so. Fatto sta che mi addormento ripensando a quel tema e a quelle parole dolci che mai pensavo avrei potuto udire da qualcuno.


Salve a tutti! Mi dispiace per questa lunga pausa, ma vi giuro che non era intenzionale! Sono andata in Inghilterra per una vacanza-studio e vi assicuro che non ho avuto tempo libero neanche per scrivere una frase di senso compiuto. Fatto sta che appena arrivata a casa mi sono messa subito al lavoro. Non è un capitolo particolarmente lungo lo so, ma spero che vi piaccia comunque, questo è davvero un momento cruciale per mia e spero che lo apprezziate tutti! Tanti saluti da Yuki! <3

  
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