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Autore: girl_in_the_sun    06/08/2013    3 recensioni
Questa storia parla dell'incontro tra una donna e il suo angelo custode.
Riuscirà quest'ultimo a salvarla dal turbine dei suoi sentimenti?
Questa è la mia prima storia!!! Spero che vi piaccia!
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~CONTROLUCE~ 

 

L'acqua della doccia scivolò rumorosa sulla mia pelle; piccole gocce scesero dai miei capelli al mio viso come lacrime salate.
Presi del bagnoschiuma in una mano e cominciai a spalmarmelo con movimenti circolari su tutto il corpo. 
Avevo caldo.
La doccia era l'unico posto ancora fresco dell'appartamento, durante l'estate.
Il mio cuore stava battendo furiosamente, a causa di un recente problema di tachicardia che avevo scoperto recentemente di avere.
Mentre presi lo shampoo e cominciai a strofinarmi i capelli, capii che stavo veramente piangendo: la gola era contratta per trattenere i singhiozzi e mi faceva male.
Un peso mi oppresse il diaframma e strozzò il mio respiro.
Appoggiai la schiena alla parete della doccia e mi sciacquai il viso con il getto d'acqua, cercando di non far entrare lo shampoo negli occhi per non farli bruciare: a questo ci stavano già pensando le lacrime.
Ho trent'anni.
Ieri, il mio medico mi ha diagnosticato un tumore al seno in stato medio - avanzato. 
Il mondo mi è crollato addosso e in un attimo tutti i miei progetti, i miei sogni mi hanno sussurrato: "Sarà per la prossima volta".
Ma io lo so che non ci sarà una prossima volta. 
Se voglio avere qualche speranza, devo iniziare la chemioterapia al più presto; così mi ha detto il dottore.
Finito di sciacquarmi, uscii dalla doccia e mi avvolsi nell'accappatoio morbido di cotone bianco.
Camminai scalza fino allo specchio e lo pulii con un asciugamano perché era tutto appannato. 
Quello che vidi dall'altra parte mi dette la nausea: una giovane donna, il viso segnato da una ruga di preoccupazione sulla fronte, scure occhiaie sotto gli occhi, segni della precedente notte in bianco. 
Abbassai lo sguardo al mio seno acerbo:’é lì', pensai,’lì che si annida il male, questo mostro che mi sta uccidendo da dentro'.
Io non sentii dolori. 
Nessun sintomo percettibile.
-Deve iniziare la chemio- aveva detto il dottore -o il cancro intaccherà i polmoni-.
Mi mancò il respiro.
Non l'avevo ancora detto a nessuno, questo terribile segreto. 
Non avevo idea di cosa fare: devo curarmi, sì, ma c'era qualcosa dentro di me che mi diceva che non c’era niente da fare.
Sembrava strano, ma non provavo niente.
Ieri, oh ieri sì ero stupita, amareggiata e angosciata come solo chi è nella mia situazione può capire.

 

Ma ora c’era il vuoto.
Come se l’acqua avesse lavato via anche i sentimenti insieme alla polvere e al sudore.
Mi asciugai e mi misi la biancheria intima; poi andai nella mia camera.
Mentre mi vestivo, lo sentii ancora, il mio cuore.
Sembrava impazzito e fui costretta a stendermi sul letto.
‘Mi sono dimenticata di prendere le gocce oggi’.
Poi mi alzai e guardando la finestra sbarrai gli occhi: c’era qualcosa, o meglio, qualcuno che si avvicinava a me.
Non seppi come descriverlo: era una figura fatta di luce, maschile, brillante come mille stelle, impalpabile come l’aria.
Non avevo paura.
Era lui.
Era il mio Angelo.

 

Mentre camminava verso di me, notai che i suoi piedi non toccavano terra.
Non riuscivo a vedergli bene il viso perché era in controluce: guardarlo era come tentare di puntare lo sguardo verso il sole.
La sua figura abbagliante mi lasciava senza fiato, anche perché il mio cuore aveva accelerato i battiti; pensavo mi sarebbe uscito dal petto.

 

-Ciao.-
La sua voce era come un’orchestra che suonava una melodia dolce e acuta.
-…Silenn?- chiesi con voce tremante.
Lui annuì e quando lo guardai, pensai che fosse la cosa più bella che avessi mai visto.
-Di solito gli umani non ricordano il nome dei propri angeli, - ero completamente incantata dalla sua voce –quando i bambini nascono, dimenticano il nome del proprio Custode- finì lui. Non so come io abbia fatto a ricordarmi il suo nome: lo vidi e pensai che quel nome fosse il suo e basta.
Allungò una mano eterea e luminosa verso di me e la posò sulla mia spalla; il suo tocco era impercettibile, come il vento, eppure sentivo una sensazione di calma e freschezza e capii che mi stava toccando.
Il mio cuore si calmò all’improvviso.

 

-Sei malata-
La sua mano si era mossa in basso, verso il mio petto.
Io non parlai, allora lui continuò: -Noi possiamo provare quello che sente il nostro Protetto toccandolo- mi spiegò.
Il suo viso si era fatto più vicino ora e potei vederlo bene: boccoli biondi e ribelli gli cadevano sulla fronte e i suoi occhi erano azzurri; come il paradiso, pensai.
Un senso di pace e tranquillità come un’onda mentre guardai quegli occhi.
Quando lui alzò lo sguardo su di me, capii una cosa per cui valeva la pena morire: il nostro legame era amore, una cosa così forte, travolgente e indissolubile come il legame tra una madre e un figlio.
 
-Noi siamo uno, io sono te e tu sei me- mi sussurrò e lentamente mi prese tra le sue braccia e mi avvolse con la sua luce.
Di colpo, dispiegò le ali che aveva tenuto piegate dietro la schiena e mi coprì di calore e pace.
Sentivo tutto intorno a me: la vita, la nitidezza dell’aria e sembrava che il mio corpo si stesse nutrendo della luce che lui mi dava.
Appoggiai la testa al suo petto e chiusi gli occhi, pensando che ora non avevo più rimpianti.
E poi lo sentii.

 

Il suo battito.
Come le ali di una farfalla, come una goccia che cade; non impetuoso come il mio.
La luce si attenuò quando lui allentò la presa e mi guardò negli occhi, sorridendo.
-Io voglio curarti- mi disse.
-Non c’è né bisogno: domani inizierò la chemio … - cominciai ma lui m’interruppe.
-No- scosse la testa -non funzionerà-.
Io rimasi a bocca aperta dalla rivelazione.
-Io ti posso curare, lascia che ti protegga-. Quella voce … mi stava annebbiando la testa.
 
Vedendomi indecisa, continuò:-Mi sono mostrato per poterti curare: non mi rimane molto tempo-.
La luce che lo circondava difatti cominciava a dissolversi diventando luce del giorno.
Allora l’ansia mi raggiunse e lo presi per le mani.
-Dove andrai?-
Lui mi sorrise:-Da nessuna parte; sarò sempre qui, insieme a te-. Mi toccò il punto dove il mio cuore batteva regolare.
Abbassai lo sguardo e poi lo rialzai sul suo viso.
-Proteggimi- sussurrai, facendo la mia scelta.
 
I suoi occhi brillarono più chiari per un momento, poi avvicinò il suo viso al mio e unì le nostre fronti, guardandomi negli occhi.
-Ricorda: la vita di un angelo può cambiare il destino- mi sussurrò.
Poi posò le sue mani sul mio petto, mi sorrise e chiuse gli occhi.
 
Tutta la luce, la pace e lui stesso arrivarono in me come un fiume in piena. La scia di freschezza mi penetrò e ad un certo punto sentii una voce nella mia testa.
La sua voce.
 

Sono qui, dentro di te.

 

Mi toccai il petto stupita e con lo sguardo vagai dal mio corpo alla stanza.

 

Ora noi siamo uno.

 

In quel momento squillò il telefono.
-Pronto?-
-Buongiorno, parlo con la signorina Gabwin?- mi rispose una voce metallica di donna.
-Sono io- dissi.
-Parlo dalla segreteria dell’ospedale a nome del dottore- mi disse.
L’ospedale.
Oh no.
-C’è stato uno sbaglio da parte nostra: abbiamo scambiato l’esito del suo esame con quello di un’altra paziente. Vogliate scusarci- spiegò imbarazzata.
-Lei non ha niente di grave; il dottore mi ha chiesto di informarla subito- continuò.
-Grazie della telefonata- dissi con un filo di voce.
Poi ricordai.

 

La vita di un angelo può cambiare il destino.
Calde lacrime uscirono piano dai miei occhi; portai una mano alla bocca per trattenere i gemiti.
Poi risi.
La gioia m’invase e i miei polmoni ripresero a riempirsi d’aria completamente. Come se fossi stata in apnea per tutto questo tempo.
E mentre il sole brillava intenso fuori dalla finestra, mi portai una mano al cuore e pensai:
-Grazie Silenn. Grazie di tutto-.

 

 

 

 

 

 Nota dell’autrice:
Ciao a tutti!!!
Questa è la mia prima storia originale quindi siate pazienti se trovate errori o cavolate varie in giro ;)
La cosa strana di questa storia è che quando l’ho scritta ero tutta felice e poi è venuta fuori questa cosa deprimente da tagliarsi le vene *ahem* J
Comunque, spero vi sia piaciuta e ringrazio in anticipo tutti quelli che leggeranno/recensiranno/aggiungeranno alle ricordate, ecc.!
Ringrazio AleRedZoro per avermi accolto su questo bellissimo sito e per le sue bellissime ZoSan<3<3<3
Un’ultima cosa: vorrei dedicare questo racconto a thebestefp la mia sista che sopporta sempre i miei scleri XD
E con questo vi saluto! A presto<3
 
Controluce © girl_in_the_sun 
  
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