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Autore: Lilyanne Gautier    06/08/2013    8 recensioni
Cosa succede quando diamo per scontato qualcosa, o peggio ancora, non riusciamo a capire determinate cose e quindi, le lasciamo andare? E se tornando sui nostri passi non troveremmo più ciò che avevamo lasciato? Damon per l'ennesima volta, non capendo determinati sentimenti se ne è andato via, ma al suo ritorno, non troverà ciò che ha lasciato...
Dal testo:
« Che razza di scherzo malsano è il tuo? » dissi sbattendolo al muro. Lui guardava ovunque ma mai i miei occhi, cosa che mi faceva infuriare ancora di più.
« Guardami, Stefan! Dimmi che è tutto uno stupido scherzo per vendicarti di me. » ad ogni parola il mio tono diveniva sempre più isterico, più supplichevole.
Io…
Il mio cuore prese a rallentare i battiti.
« Mi dispiace, Damon. » disse Stefan con una lacrima che gli solcava un viso addolorato. Lo mollai, come se bruciasse.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HEART







Quando il tuo cuore sarà troppo stanco, usa il mio.



Era passato un anno da quando avevo preso la decisione di andar via da Fells Church, molti erano stati i motivi che mi avevano portato a questa scelta, tra cui: Elena che aveva deciso che Stefan era l’uomo giusto per lei, il non sentirmi me stesso, appieno, in quel gruppo strambo di umani, oltre al fatto che ognuno di loro volesse cacciar fuori il mio lato umano, un lato che con cura avevo cercato di sopprimere. Chi erano tutti loro per pretendere che io cambiassi? Perché dovevo cambiare, dare loro qualcosa, senza ricevere nulla in cambio? Io stavo bene con me stesso, persino Elena aveva cercato di cambiarmi, rendermi simile a Stefan, ma evidentemente vedendo che non era riuscita appieno nella missione aveva rinunciato e scelto così il fratello buono, quello puro di cuore, il mio contrario.

Quel giorno c’era molto vento, la causa però non ero io, improvvisamente nell’aria vidi volteggiare un nastro di raso rosso, lo afferrai tra le mani e lo annusai, sapeva di vaniglia.

Mi scappò un sorriso, solo una persona poteva avere quel profumo, lei mi aveva sempre accettato per quello che ero, non aveva mai cercato di cambiarmi. Eppure io non mi ero mai trattenuto con lei, non ero mai stato indulgente nei suoi confronti, nemmeno quando tempo fa si era dichiarata a me, lasciandomi sorpreso. Ero stato cattivo, lo sapevo, eppure quegli occhi così aperti e così fiduciosi, mi avevano indotto ad essere il bastardo che ero sempre stato e di cui per secoli ne ero andato fiero di esserlo.

Scossi la testa, ricordando quel giorno: Bonnie Mccollough la personcina più semplice e fragile che avessi mai conosciuto, debole e anche un po’ insignificante, ma l’unica a non aver mai provato a cambiarmi. Quel giorno di un anno fa, lei aveva detto di amarmi e io le avevo riso in faccia voltandole le spalle e andandomene via. Sapevo da tempo che la streghetta provava per me, qualcosa che andava al di là dell’amicizia, ma mai avrei potuto pensare che quel sentimento fosse amore. Io non ero Stefan, io non facevo provare amore in chi incappavo. Le uniche cose che scatenavo nelle persone, traendone soddisfazione per giunta, erano: odio, rabbia, dolore, attrazione, sesso, ma mai amore. Io non ero capace di sentirlo figuriamoci farlo sentire, soprattutto nei miei confronti.

Eppure…

Eppure lei quel giorno mi aveva aperto il suo cuore e io non sapendo, non capendo, cosa provassi, le avevo voltato le spalle e me ne ero andato via, lasciandola in lacrime sulla sua finestra. Non sapevo perché fossi tornato: noia, voglia di tormentare mio fratello, sentirmi a casa?! Non lo sapevo. Eppure ero tornato di nuovo in quella cittadina, la quale, tempo addietro avevo lasciato senza nemmeno voltarmi indietro, ne ero stato attirato come se ci fosse stato ancora qualcosa per me, in quel posto.

Alzai gli occhi al cielo una volta arrivato davanti alla porta del pensionato. Mi sentivo come quel rammollito di Stefan ad avere quei pensieri. Aprii la porta con facilità, preparandomi a lasciare tutti di stucco con la mia entrata trionfale.

« Signori e signore, ecco a voi il vampiro più bello del mondo a degnare voi gentaglia della sua presenza… » silenzio.

Sembrava non ci fosse nessuno, almeno finché Stefan non sbucò dal piano superiore, aveva un’aria abbattuta, ma insomma era Stefan, era famoso per la sua eterna  aria crucciata.

« Ehi fratellino, fammi un sorriso. Il tuo bellissimo fratellone è tornato! Dove sono gli altri? Devono ammirare tutto questo splendore. » Stefan giunse davanti a me, con una lentezza esasperante. Il suo sguardo era cupo, mi chiesi cosa avesse.

« Damon… Quando sei arrivato? » disse con sguardo vacuo.

Sbuffai, non mi aspettavo di certo un abbraccio, gli avrei mozzato un arto, ma di certo un po’ di coinvolgimento in più non lo avrei schifato.

« Cos’è i conigli ti si sono rivoltati contro? Sono appena  arrivato, dove sono gli altri? Elena? » chiesi annoiato, Stefan sembrò sussultare, che si fossero lasciati o avessero problemi?

« E.. Elena è… Elena è andata a trovare B… » sbuffai.

« Non per metterti fretta, ma mi stai annoiando con questo tuo balbettare, vi siete lasciati? È andata a trovare chi? » lo vidi prendere un respiro, cosa che iniziava a irritarmi, senza scherzi.

« È andata a trovare Bonnie, Damon. » inarcai un sopracciglio, perplesso.

«E ci voleva così tanto per dirmelo? Beh sarà un piacere fare una sorpresa alle due donzelle, credo che una in particolare sarà sorpresa di vedermi. » sorrisi al pensiero della mia streghetta.

Stavo per dirigermi verso la porta, ma la mano di Stefan mi bloccò.

« No Damon, aspetta. » mi voltai scocciato.

« Aspettare cosa? »

« Elena non è a casa di Bonnie. » sbuffai, mi stava facendo perdere un sacco di tempo. Tempo che avrei potuto spendere nel vedere la reazione della mia streghetta, il suo balbettare, non appena mi avrebbe visto comparire davanti ai suoi occhi.

« Stefan senza offesa… No anzi, offenditi pure. Mi stai facendo perdere tempo. Dì quello che devi dirmi e basta. » prese l’ennesimo respiro.

« Elena non è a casa di Bonnie… È al cimitero. » lo guardai sorpreso.

« Ah… Quindi sono al cimitero perché… » Stefan impallidì e una strana sensazione iniziava a prendere possesso dentro di me.

« È successa una cosa due mesi fa… » la sensazione si faceva sempre più brutta.

« Cosa? Che è successo, perché la streghetta ed Elena sono al cimitero? » scosse la testa, i suoi occhi si riempirono di lacrime.

È andata a trovare Bonnie, Damon.

« Stefan, dov’è Bonnie. »

« Mi dispiace. » lo presi per le spalle.

« Cosa? Cosa cazzo ti dispiace? Dove è Bonnie? » urlai non sapendone nemmeno il motivo.

« È morta. » silenzio.

È morta. È morta. È morta. È morta. È morta. È morta. È morta.

No!

« Che razza di scherzo malsano è il tuo? » dissi sbattendolo al muro. Lui guardava ovunque ma mai i miei occhi, cosa che mi faceva infuriare ancora di più.

« Guardami, Stefan! Dimmi che è tutto uno stupido scherzo per vendicarti di me. » ad ogni parola il mio tono diveniva sempre più isterico, più supplichevole.

Io…

Il mio cuore prese a rallentare i battiti. La mia streghetta era morta.

È morta. È morta. È morta. È morta. È morta. È morta. È morta.

« Mi dispiace, Damon. » disse Stefan con una lacrima che gli solcava un viso addolorato. Lo mollai, come se bruciasse.

Corsi verso l’uscita, dovevo capire, io… Io dovevo vedere.

Arrivai al cimitero di Fells Church col cuore pesante, la pietra che vi era posta si stava lentamente sgretolando, non avrei mai permesso a un essere umano… Un inutile umana di farmi provare dolore. Mai.

Mi guardai attorno, finché non scorsi la figura minuta di Elena inginocchiata davanti una lapide. Strinsi i pugni e la raggiunsi.

« Come. » fu l’unica parola che uscì dalla mia bocca. Vidi Elena sussultare, ma non me ne preoccupai, il mio sguardo era rivolto a quella piccola lapide, semplice come è lei.

Era, Damon. Lei era morta. È morta.

Elena si  voltò, il suo viso un tempo pieno di solarità e pieno di sensualità ora era pallido, magro e trasfigurato da un immenso dolore, non aveva nulla della Elena che avevo lasciato un anno fa.

« Un incidente. Lei era… Lei era andata a comprare alcune cose al market della cittadina e… Un uomo è entrato per una rapina, minacciava tutti quanti con una pistola, il… Il commesso preso dal panico è scappato e il rapinatore ha aperto il fuoco. » strinsi i pugni.

« È… » non riuscivo a dire “Era”, lei era una strega. Cambiai parola. « I suoi poteri! » Elena sorrise accarezzando la lapide.

« Li ha usati, ma per proteggere il commesso. Secondo alcune testimonianze ha aperto una specie di scudo che ha protetto gli altri, ma purtroppo non se stessa. Un proiettile l’ha colpita dritta al cuore. » adesso Elena piangeva, mentre io non sapevo cosa provassi. Iniziavo a pensare di essere morto nel vero senso della parola, era come se dentro me fossi di sola elettricità e questa elettricità era venuta a mancare, era come se in me ci fosse un Blackout in corso, ero come… Spento.

Elena mi riscosse, vedendo che non parlavo né mi muovevo.

« La nostra Bonnie, Damon. » disse singhiozzando.

La mia strega. La mia inutile umana. La MIA Bonnie.

 Non rispondevo a nulla, continuavo ad osservare quella lapide così fredda e così diversa dalla mia Streghetta. Non sentii nemmeno ciò che disse Elena, non seppi se disse altro, almeno finché non nominò di nuovo Bonnie.

« Un mese fa mentre aiutavo la madre a sistemare le sue cose, ho trovato questa. Era nascosta nel suo diario e quando ho cercato di metterlo via questa è caduta a terra… È per te, Damon. » disse porgendomi con mano tremante una busta.

La presi senza dir niente e attesi che Elena se ne andasse via. Attorno a me c’era solo silenzio. Accarezzai quella lapide fredda e senza vita.

BONNIE MCCOLLOUGH.

B. 8/2/1994 D. 17/8/2013

AMATA FIGLIA, SORELLA E AMICA.

R.I.P

« Come hai osato andartene senza aspettarmi, eh streghetta? » dissi arrabbiato! Detti un pugno sulla lapide, ma non forte come speravo, si formò solo una crepa, copia di quella che c’era nel mio cuore. La lettera che Elena mi aveva dato scivolò al mio fianco. La aprii e iniziai a leggerla.

 

Ciao Damon, sono Bonnie.

Che modo stupido di aprire una lettera vero? Però è anche il modo più semplice per farlo, vedi io sono sempre stata questo in fin dei conti: semplice e stupida.

Semplice, perché non ho mai desiderato nulla di eclatante, non ho mai voluto essere qualcosa in più di quello che già ero, io volevo soltanto una persona e quella persona ora sta leggendo questa lettera.

Sai perché stupida? Perché trovo il coraggio di aprire il mio cuore ad un foglio e non ai tuoi occhi, l’ho fatto così tante volte e ogni volta il mio cuore veniva ripetutamente dilaniato. Il tuo non saper cosa rispondere, il tuo allontanarti da me, fino all’ultimo: il tuo andare via lasciandomi in balia di un dolore profondo quanto dilaniante.

Ti chiederai perché ti abbia scritto questa lettera, perché ora e perché in questo modo.

La verità è che non lo so, non so perché io stia mettendo il mio cuore già a pezzi, per l’ennesima volta nelle tue mani. Probabilmente oltre che semplice e stupida sono anche masochista.

Eppure non riesco a fermare la mia mano, non riesco a bloccare il turbinio di pensieri che attorniano la mia mente.

Potrei benissimo scriverti una e-mail e mandartela, poi però mi vien da ridere, tu non sei mai stato un tipo da mettersi al computer e leggere delle e-mail. Potrei chiedere a Stefan di farti mettere in contatto con me, ma la verità è che se lo facessi, poi perderei il coraggio di dirti quanto io ti ami e quanti io fatichi anche solo a respirare senza saperti qui vicino a me.

Visto? L’ho detto: Io ti amo Damon Salvatore, fin da quando ho sentito parlare di te, fin da quando ho incontrato i tuoi bellissimi occhi color delle tenebre, fin da quando ho udito quella voce così bassa e al contempo così melodiosa. Sei così tante cose, amore mio, che fatico a trovare le parole giuste per esprimere quello che vorrei dirti. Hai presente quando vorresti far capire un concetto ma la parola che lo rappresenta ti sembra troppo insulsa, semplice, allora ne cerchi di migliori? Beh, è così in questo momento per me, sto cercando le parole più belle per descrivere l’essere più perfetto: tu.

Fondamentalmente tu per primo hai sempre creduto di non essere perfetto, gli altri di certo non ti hanno nemmeno dato torto. Io però penso che la perfezione sia soggettiva e sia in ognuno di noi, dobbiamo solo percepirla, io la tua l’ho percepita fin dalla prima volta che ti ho visto. È ancorata nel tuo cuore, ma tu ti rifiuti di farla vedere a te stesso, figuriamoci  agli altri, con me non hai fatto un buon lavoro, poiché io l’ho intravista ed è così perfetta e così tua da renderla mia ogni qualvolta i miei occhi si scontrano con i tuoi.

Sei tutto ciò che vorrei nella mia vita, sei la luce che per tanto tempo ho cercato nelle tenebre del mio cuore, sei la pioggia che per tanto tempo è mancata, essiccando lentamente la mia anima e quando è arrivata, l’ha fatta rinascere come fosse una rosa appassita, rendendola viva, rendendola perfetta.

Tu sei la metà della mia anima, sei quella parte di me che urlerei al mondo la sua bellezza e il suo essere speciale. Sei quello che mi infonde coraggio solo per semplice fatto che tu esisti, ci sei e sei riposto dentro il mio cuore.

Io ti amo, di un amore troppo forte per poter stare in un cuore così piccolo. Ti amo così tanto da sentirmi mozzare il respiro. A volte le persone non vedono l’ora di incontrare la loro  anima gemella per costruirsi un futuro. Io che reputo te la mia anima gemella, l’unica cosa che non vedo l’ora di ricevere è un tuo abbraccio, lo scontrarsi dei nostri sguardi e delle nostre anime. Non un futuro, né un passato, ma solo il presente: tu ed io abbracciati fino a formare un tutt’uno.

Probabilmente non leggerai mai queste parole, però nel mio cuore tu le avrai lette, avrai sorriso, un sorriso sincero, senza malizia e senza secondi fini. Puro come in realtà è il tuo cuore, sospirerai e poi ti sentirai amato. Sì perché in questa lettera vi è riposto il mio cuore, un cuore che solo tu potrai sempre tenere dentro al tuo. Quando il tuo sarà troppo stanco e troppo indebolito dal peso del mondo usa il mio. Ti prometto che lo farò battere sempre  forte, affinché tu percepisca sempre  il mio amore.

Non trovo altre parole belle da dirti, il mio cuore ne ha tante e spera che tu possa percepirle, sempre.

Devo andare amore mio, sentiti sempre amato e sappi che quell’amore verrà da me, ovunque io sia, qualunque cosa tu stia facendo io ti amo e questo sentimento sarà sempre dentro il tuo cuore pronto a farlo battere.

Ti amo mio folle amore, questo sarà per sempre.

Ti amo Damon, ti prego, chiudi gli occhi e cerca di percepirlo, io farò di tutto per trasmettertelo.

Addio.

Tua per sempre e indissolubilmente, Bonnie.

 

Una goccia piovana si posò sulla lettera, alzai lo sguardo ma il cielo era sereno.

No, non era pioggia. Portai la mano sul mio viso e quando la portai davanti ai miei occhi era bagnata. No, non era pioggia, erano lacrime, le mie lacrime.

« Come osi farmi questo? » dissi quasi ringhiando. Il blackout di poco prima iniziava a dissolversi, rabbia e dolore atroce erano le uniche cose che sentivo. Cose che non sentivo da secoli e che adesso, per colpa una stupida umana, ero qui a provarle tutte quante ad una volta, come se lei fosse stato il mio…

Il mio unico amore.

« Strega, non puoi farmi questo! Io non te lo permetto! Sono Damon Salvatore e tu non sei qui. Tu non sei morta, non sei morta, dannazione! »

Persi il lume della ragione, iniziai a fendere l’aria senza un motivo preciso, urlai e imprecai, ma attorno a me c’era solo silenzio. Mi accasciai troppo stanco e mi avvicinai pateticamente alla lapide stringendola a me, immaginando ci fosse il suo tenero, caldo e fragile corpicino.

« Ti prego Bonnie, sono stato uno stupido, non lasciarmi, non lasciarmi. Io… Io sono stato un bastardo, ma tu lo hai sempre saputo. Io sono questo, io sono un mostro, ma tu mi hai sempre amato per quello che ero. Ti prego non togliermi il paradiso che mi hai regalato. Tu sei il mio paradiso e senza te ritorno nell’inferno che mi sono costruito in tutti questi secoli. Bonnie… Bonnie ritorna da me, ti prometto che cambierò e che sarò come tu vorrai, come tutti volete che io sia, ma ti prego non lasciarmi solo. Non lasciarmi. » ero patetico, ma non mi importava niente. Chiunque avesse osato parlare, lo avrei ucciso senza alcuna pietà.

Il mio cuore prese a battere furiosamente senza un motivo.

Quando il tuo sarà troppo stanco e troppo indebolito dal peso del mondo usa il mio. Ti prometto che lo farò battere sempre  forte, affinché tu percepisca sempre  il mio amore.

Portai la mia mano sul cuore.

Ti amo Damon, ti prego, chiudi gli occhi e cerca di percepirlo, io farò di tutto per trasmettertelo.

Chiusi gli occhi.

« Ti sento. » dissi, mentre altre lacrime scendevano copiosamente dai miei occhi, le ultime che avrei versato. Mi trasformai in corvo e me ne andai.

 

 

17 Agosto 2098. - 85 anni dopo.

 

 

Ero tornato di nuovo a Fells Church, come ormai facevo ogni diciassette di quel mese, di ogni anno. Portavo con me una rosa bianca per la mia streghetta.  Ottantacinque  rose bianche. Ottantacinque anni che l’avevo persa.

Ero andato avanti, almeno per gli altri ero andato avanti, ma dentro, il mio cuore non era più lo stesso. La pietra che avevo costruito nei secoli con così tanta cura, non si era più riformata, l’amore di Bonnie era troppo forte per permetterle di attorniare di nuovo il mio cuore.

A volte chiudevo gli occhi e il mio cuore iniziava a battere forte, capivo che era lei che mi trasmetteva il suo amore, mi faceva sentire amato come mi aveva promesso.

Sotto forma di corvo arrivai al cimitero, stavo per prendere forma umana, ma una sagoma vicino alla lapide della mia streghetta me lo impedì, andai giù in picchiata e quando atterrai sulla sua lapide, lasciai cadere la rosa bianca sull’erba.

Una bambina dai capelli castani sussultò alla mia vista. La guardai con circospezione, chi diavolo era? La bambina invece che scappare, sorrise gioiosa. Stava per avvicinare la sua mano verso di me, ma con un battito d’ali volai via.

Dietro un albero ripresi forma umana e tornai lentamente sulla lapide della mia streghetta, la bambina era ancora là.

« Tu, ragazzina! Cosa diavolo ci fai lì? Non è di tua proprietà, vattene! » la bambina sussultò per la seconda volta e si voltò lentamente verso di me. Adesso che i suoi occhi si scontravano con i miei il mio cuore aveva iniziato inspiegabilmente a battere.

Erano color della notte, così diversi da quelli nocciola della mia Bonnie, eppure avevano la stessa intensità, la stessa purezza, la stessa dolcezza.

 

« Io… Ecco io… » disse tutta rossa in viso. Poteva avere sì e no otto anni. Mi scappò un sorriso involontario, che spensi quasi subito.

« Allora? » la bimba si morse il labbro.

« Io… Io ho rubato dei fiori dalle tombe con troppi fiori. » inarcai un sopracciglio.

« Dovrebbe importarmi qualcosa? » dissi annoiato. La bambina sembrò sul punto si sbuffare, ma si trattenne.

« Li rubo a quelli che ne hanno troppi, per portarli a chi non ne ha. Questa tomba non ha fiori e io le ho portato un girasole. A lei i girasoli piacciono. » rimasi ghiacciato sul posto. Chi diavolo era quella bambina?

« Come diavolo fai a saperlo? » la bambina arretrò impaurita.

« Io… io non lo so. » sbuffai.

« Hai appena detto che a lei piacciono i girasoli. » dissi ovvio, avvicinandomi ancora di più, ma lentamente. La bambina sorrise, che fosse bipolare?

« I girasoli sono belli. A lei piacciono ma non so perché. Hai visto per caso un corvo? Volevo accarezzarlo ma è scappato via! Io adoro i corvi, ne sogno uno fin da quando sono piccola, anche se in realtà sono ancora piccola, però lo sogno da tanto tempo, soprattutto quando ho paura o sono triste. » la guardai attentamente, non aveva niente di speciale, anzi; era minuta e non molto alta, aveva due occhi scuri incastonati in un viso rotondo, i capelli corti con le punte arricciate, le avrebbero dato l’aria da maschiaccio, se non fosse per un nastro rosso legato in una treccina imperfetta.

Un nastro rosso, dal profumo di vaniglia.

« Non ho visto corvi. Quella tomba è proprietà privata. » ripetei di nuovo, allorché la bambina sbuffò.

« Nessuno le porta i fiori, solo il corvo lo ha fatto. Una bellissima rosa bianca. Lo sai che le piace anche quella? » la guardai stanco, quella bambina era pazza.

« Senti Robin Hood dei fiori, vedi di cambiare aria. » la bambina mi osservò concentrata, come se stesse facendo un equazione alquanto difficile.

« Tanto lo so che non sei cattivo. » la guardai sbigottito. Ma chi diavolo era?

« Ah no? » dissi assumendo uno sguardo cattivo. La bambina di rimando sorrise di nuovo.

« No, ti conosco. Ti ho sognato una volta lo sai? Almeno il ragazzo che ho sognato ti somigliava tanto, mi diceva di non lasciarlo e di restare con lui e mi teneva abbracciata, credo di essere grande nel sogno, perché avevo le gambe lunghe, eh sì solo quelle riesco a ricordare, uffa. » il mio cuore prese a battere all’impazzata.

Mi inginocchiai davanti alla bambina e le presi il viso tra le mani guardandola negli occhi.

« Che altro hai sognato? » la bambina mi sorrise.

« Io che ti dicevo di non piangere, che ero con te e non ti lasciavo, ma tu continuavi a piangere, così ti ho detto di chiudere gli occhi e ascoltare il mio cuore, tu chiudevi gli occhi e smettevi di piangere, e poi non ti ho sognato più, uffa. »

Sorrisi, il mio cuore prese a battere all’impazzata sotto lo sguardo incuriosito di quella bambina.

Era pazzesco, forse io stesso era impazzito. Ma quella bambina…

« Perché ti piacciono i corvi? » le chiesi con voce emozionata.

« Sono belli e quello dei miei sogni sta sempre davanti alla mia finestra a proteggermi dal buio. » improvvisamente, mi vennero in mente dei ricordi, ricordi che avevo sepolto nel mio cuore ormai da ottantacinque anni: Io che in veste da corvo andavo sul davanzale della mia streghetta ad osservarla dormire, proteggendola dai pericoli della notte e non sapendone nemmeno il perché.

Non so perché lo feci, ma diedi un tenero buffetto sulla guancia della bambina, la quale mi sorrise apertamente.

«Senti un po’ ragazzina, grazie per la rosa, ma non rubare più i fiori dalle altre tombe, intesi? » la bambina arrossii.

« Ma se non li porto io, loro come faranno? » le sorrisi tristemente, ricordando il suo animo puro e altruistico. Motivo per cui l’avevo persa.

« Non puoi salvare sempre tutti. » sussurrai. La bambina aggrottò le sopracciglia.

« Come ti chiami? » mi disse con la testa inclinata. Le sorrisi.

« Un giorno lo saprai, te lo prometto. » e me ne andai.

Il mio cuore continuava a battere come impazzito. La mia Bonnie era tornata e io non l’avrei lasciata andare mai più. Il mio cuore avrebbe avuto ogni battito del suo e questo sarebbe stato per sempre.

Chiusi gli occhi e mi portai la mano sul cuore.

« Batteranno di nuovo insieme, lo prometto. »Mi trasformai in corvo e volai via, con il cuore che fremeva in attesa di rincontrare la sua legittima proprietaria.

La mia streghetta.

 

 

 

 ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutte! Eccomi di nuovo qui con una delle mie pazzie. Ogni tanto ritorno ahahah, chiedo venia in anticipo! Beh che dire? Questa Os è davvero molto sentita, potrei dire che è la mia preferita, ma per un giudizio vero e proprio ho bisogno di voi. Questa Os si differenzia dalle altre, ha un significato e cioè: il fatto che non ti accorgi di quando sia importante una persona, almeno finchè non la perdi. Purtroppo nella realtà non sempre abbiano seconde chance come l'ha avuta Damon, o forse sì, ma presi troppo dal nostro dolore non ce ne accorgiamo e finiamo per farla sfumare. La lettera di bonnie ha un significato ancor molto più profondo di quello che sembra, Damon lo capisce e per la prima volta in vita sua piange. Non so se a voi piacerà, ma mi è venuta dal cuore e sono soddisfatta di ciò che ne è uscita. Approfitto inoltre di questo momento per dirvi BUONE VACANZE! Io partirò a breve ;P! Beh che altro dire? Spero che questa os vi colpisca e vi piaccia! Adesso scappo, kiss!

Credit: RINGRAZIAMO MARTA (MIA SWATT) PER AVER FATTO LA BELLISSIMA COVER! Tesoro, senza quella copertina questa storia non sarebbe la stessa ! Ti voglio bene!
Ah dimenticavo! Ho iniziato da poco a postare una nuova Originale Romantica, non so per chi mi segue e piace come scrivo, beh dateci un'occhiata e datemi un parere se vi va :) qui sotto il link:
Un amore formato cupcakes

Grazie ancora, a presto! Kiss Lily!

Io e la mia amica Mia abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete le benvenute vi aspettiamo ;)

Betrayed and Lilyanne's Stories


Per chi invece volesse aggiungermi su fb io sono

Lily Masen

 

   
 
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