Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Fish_789    06/08/2013    1 recensioni
Una sofferente Santana racconta il dolore provato nell'affrontare la sua omosessualità, la paura di sentirsi sbagliata e la gioia donatale dall'amore di Brittany.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non so se qualcuno mai leggerà questa lettera. Non so se mai la spedirò a una persona. Probabilmente rimarrà in un cassetto per anni, dimenticata, consumata dal tempo e dalla polvere, fino a che deciderò di buttarla. Il motivo per il quale scrivo e perché….ecco, a dir la verità ho le idee un po’ confuse in questo momento. Mi sento un po’ uno schifo. Meglio, la mia vita è uno schifo. Ho scoperto di essere lesbica. Ho scoperto di essere omofoba. Ho scoperto di essermi innamorata della persona sbagliata. Ho scoperto di essere sbagliata. Non c’è posto per me, in un Mondo dove la gente ha ancora paura dell’amore. Mia madre non mi capisce. Mi spinge continuamente a rivalutare la mia sessualità. Dice che magari incontrerò il ragazzo giusto un giorno, insomma devo sperimentare, non è ancora detto. Poi ci aggiunge uno “speriamo” , che non fa mai male, no, ti distrugge solamente quel fragile muro di sicurezza che hai eretto con fatica dentro di te. E ti parla così dopo che le hai detto che ti piacciono le ragazze, dopo che le hai aperto il tuo cuore sperando che non lo spezzasse, ma a quanto pare, la paura di poter vedere la propria figlia sorridere un giorno, mano nella mano con la sua fidanzata, la schifa tanto da continuare imperterrita la sua inutile opera di convincimento. Peccato che io ci sono nata gay. Non posso cambiare, cazzo. Soffro di depressione. Ho terribili sbalzi di umore che mi assalgono nei momenti meno consigliati. Ho considerato il suicidio, ho cercato di reprimere la mia omosessualità, ho pianto tante di quelle notti stretta al mio inutile cuscino che se ci ripenso non posso sostenere che siano stati maggiori i sonni sereni che quelli tormentati. Mi sento continuamente fuori posto. Non riesco ancora ad accettarmi completamente. E ho paura. Sono spaventata da ciò che potrei farmi. Non mangio più come prima, salto pasti e mi spacco di allenamenti ogni giorno per cercare di distrarmi da quella stupida vocina che ho in testa. Nessuno nota il mio malessere. Forse perché sono una brava attrice. Lo celo magnificamente. La mia testa sembra un fottuto frullato di pensieri negativi. Non riesco ad integrarmi in questa società. Ho solo voglia di prendere e scappare. Scappare lontana, via da questa merda, in un posto silenzioso dove per essere considerati normali non bisogna essere alti, magri, belli e etero. Chissà perché le persone pensano che normalità sia sinonimo di maggioranza. Un pensiero più stupido non potrebbe esserci. Mi ricordo una volta, una mia amica mi ha chiesto:
“Hai mai baciato una ragazza?”
L’ho guardata come si guarda un delfino a puà.
“Ehm…No”
Lei ha continuato imperterrita.
“Hai mai baciato un ragazzo?”
“No.”
“Eh allora come fai a dire che sei lesbica?”
Io l’ho osservata senza riuscire a ribattere, mentre si gongolava nella saggezza delle sue parole.
“Cioè, non giungere a conclusioni affrettate.”
Ho mentalmente mandato a cagare la sua faccia di merda e l’ho fronteggiata.
“Hai mai baciato una ragazza?” le ho chiesto.
Mi ha squadrata non capendo che stessi facendo. Non le ho dato il tempo di aprire bocca.
“Hai mai baciato un ragazzo? No vero? E allora dimmi, come fai a dire che sei etero, gran cogliona?”
Le ho lanciato un ultimo sguardo incazzato e ho alzato il culo dal divano lasciandola con un espressione di puro stupore e spiazzamento. L’ignoranza. Una brutta bestia. Specialmente se colpisce gli individui che hanno coraggio di sbandierarla sotto il tuo naso. Da quel giorno mi sono ripromessa che non sarei più stata zittita da persone che neanche hanno la più pallida idea di cosa sia l’amore.
 
Mi ha vibrato il cellulare; è un messaggio. Brittany. La mia anima gemella. Lei è la causa della mia depressione e del mio digiuno. Ho scoperto così di essere lesbica. Le prime volte che ci siamo parlate mi ricordo di avere fatto certe scene mute…e lei è anche la causa della mia felicità. Perché nonostante sia una stronza all’ennesima potenza, ho anche avuto la fortuna di innamorarmi di un angelo, un angelo che ricambia i miei sentimenti. È con me quando sto male, quando ho una delle mie crisi e mi stringe, quando mi sento al settimo cielo e le dedico tutti i sorrisi che posso, perché lei sembra l’unica veramente capace di capirmi. Mi spinge a mangiare e mi distrae portandomi in giro. Non la merito. È la verità. Cerco sempre di proteggerla dalla stupidità altrui e ogni volta che scopre che sono finita in qualche rissa per difenderla, mi fa una lavata di capo che non finisce più. Una volta l’ho fatta tanto incavolare che mi ha definito una totale deficiente, lei che è sempre pacata e solare. Stiamo insieme da pochi mesi e mi sento come rinata. È l’unica vera ragione per la quale mi alzo ogni mattina dal letto. Anche se mi sembra che il nostro amore sia semplicemente fantastico, non lo percepisco giusto. Non ci riesco. Brittany mi guarda e mi dice:
“Non c’è nulla di sbagliato in noi. E tu lo sai, razza di zuccona.”
“Si, lo so. Ma…. devo….”
“Devi capire che se non vinci prima te stessa, non puoi pretendere di voler vincere gli altri. Sta tutto qua.” E mi punzecchia delicatamente la fronte con l’indice.
“Tu sei troppo buona. E incredibilmente intelligente.”
Mi fissa con quegli occhi azzurro ghiaccio leggendomi l’anima e sorride, mandandomi in un altro universo.
“Io ti amo.”
“lo so. Ti amo anch’io.”
E a me basta quel ‘ti amo anch’io’, per farmi stare bene. Cosi vado avanti. Per lei. Per noi. La mia depressione è diminuita, rispetto agli inizi. Senza il supporto di psicologi o farmaci, ma soltanto grazie al suo amore. I miei genitori non sanno nulla, ma non mi importa, il giorno in cui deciderò di condividere la mia più grande gioia con loro, spero abbiano in chiaro ciò che sono veramente, o meglio, che mi piace veramente. Sennò cazzi loro. Devo dire che scrivere ha giovato il mio animo. Ma penso che questa lettera rimarrà per sempre in un polveroso cassetto. A chi dovrei consegnarla? A Brittany? Certo, con quale coraggio? No, meglio lasciarla nella scrivania, al sicuro da occhi indiscreti.  Probabilmente, pochi giorni e mi sarò totalmente scordata di averla scritta.
 
 
 
 
Brittany indugiò con lo sguardo sulle ultime righe. Che belle parole. Mai aveva sentito questa Santana. Erano passati circa due anni da allora, da quando stavano insieme da alcuni mesi. Le cose si erano totalmente evolute. La loro relazione era maturata, Santana si era accettata totalmente e il rapporto coi suoi genitori e i suoi amici non poteva essere più limpido. Nessuno le derideva o alzava loro le mani. Udì il suono di passi. Si alzò dalla sedia e nascose la lettera nella borsa, chiuse il cassetto e si ributtò sul letto. L'avrebbe tenuta per sè. Santana entrò in camera sorridendole.
“Chi era al telefono?”
“Mia zia. Vorrebbe invitarci a pranzo da lei questa domenica, non la vedo da moltissimo tempo.”
“Veramente?”
“Oh si ha detto ‘devo assolutamente conoscere colei che è riuscita a domare Snix’, sue testuali parole.”
Brittany rise divertita, Santana sentì le farfalle invaderle lo stomaco. Le lasciò un bacio sulle labbra.
“Ti amo.”
“Ti amo anch’io”
Brittany sorrise. Lo stesso ti amo di due anni fa.
La stessa risposta.
 
Angolo del pesce.
Un po’ di nostalgia, un paio di video sulla Brittana ed eccovi questa shot. L’ho scritta di getto, così come mi sentivo, spero l’abbiate apprezzata. Grazie a tutti coloro che leggono, e coloro che recensiscono. Alla prossima;)
                  
                                                                                                            Fish 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Fish_789