Lei non sa.
Azure è la classica ragazza trasparente.
Azure è una di quelle persone che potrebbero non esistere e non te ne accorgeresti.
Una di quelle ragazze che quando la vedi passare per i corridoi della scuola, se le vedi, non ti colpiscono, non ti procurano palpitazioni o improvvisi sbalzi di temperatura.
Azure non è una di quelle piene di amici e amiche, di quelle che partecipano a tutte le feste più belle o di quelle piene di corteggiatori.
Azure non si vanta, non si chiude nei libri per primeggiare e non segue la moda del momento.
Azure è semplicemente Azure.
Azure non è di quelle dal sorriso abbagliante o gli occhi magnetici che ti fanno voltare al loro passaggio. Non è di quelle che ti fanno restar svegli la notte.
Azure ha i capelli biondo cenerino, ma non la rendono bella, forse perfino più invisibile. Chissà, magari perché sono leggermente crespi, o perché non hanno una forma ben precisa.
Azure ha i denti inferiori leggermente storti mentre i superiori sono regolari e bianchi, eppure nessuno è mai rimasto incantato dal suo sorriso.
Azure ha gli occhi celeste chiaro e le ciglia folte e nere, eppure non ha mai ipnotizzato nessuno. Forse perché col maltempo sono più grigiastri, o forse perché non sono né a mandorla né tondi e grandi.
Azure ha le gambe dritte, ma non si notano perché non ha un fisico asciutto.
Azure si considera come uno scherzo, un aquilone rotto che presto verrà aggiustato e tornerà a volare. Come il baco che diventerà farfalla.
Però per Azure il tempo di spiegare le ali, di volare alta nel cielo, e mostrare il suo splendore, è lontano. Fin troppo.
Però Azure non sa.
Azure non sa che poco distante da lei c’è qualcuno che l’osserva.
Azure non piace, Azure non conquista e non fa breccia nei cuori dei ragazzi.
Però Azure non sa.
Non sa che qualcuno l’ha notata nella sua invisibilità cogliendone le imperfezioni e facendone pregi, non sa che qualcuno si è fermato ad osservare il suo sorriso timido ed i suoi occhi abbassati sempre verso il pavimento.
Azure è nell’ombra delle sue amiche: splendide, amate, perfette. Ad Azure piace nascondersi dietro di loro.
Però Azure non sa.
Non sa che Landon l’ha vita al buio e sta cercando di accenderle la torcia.
Landon non gioca a calcio, Landon non è bravo nello sport.
Non ha il fisico scolpito né i capelli perfettamente gelatinati. Non ha la moto e non va tutti i sabati in discoteca a rimorchiare.
Landon non è di quelli che si fanno avanti con le ragazze, non è di quelli che potrebbe stenderle dieci con uno sguardo.
Landon non è e basta.
A Landon piace suonare, e suona per lei.
La osserva, a ricreazione, dallo stanzino dei bidelli.
Lei è sul termosifone del corridoio, quello centrale. E’ dietro il cerchio delle amiche che ridono a crepapelle per qualcosa e di tanto in tanto anche lei curva le labbra in su senza mostrare i denti. Si aggiusta la maglia sui fianchi e incrocia le braccia al petto, come a volersi nascondere, si guarda intorno e appena coglie lo sguardo di qualcuno distoglie il suo.
Landon vorrebbe andare da lei, parlarle. Vorrebbe farle capire che lei è bella, bellissima a modo suo.
Ma Landon non ha coraggio e Azure non sa.
Suona la ricreazione, i professori cominciano a spiegare la prossima materia.
Azure rientra in classe , Landon anche.
E così lui continuerà ad osservarla da lontano e lei continuerà a non sapere.
Hola.
Questo, è ciò che esce dalle menti contorte come le mie quando persone contorte come me hanno crisi di esistenza all'una e quaranta di notte.
Un bacio
Cipolletta.