AMORE... PLATONICO
Ryan Evans era in classe e stava combattendo un'epica
battaglia contro se stesso per riuscire a rimanere attento alla lezione di
filosofia.
Per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a trovare
interessanti quel mucchio di sciocchezze su qualche idiota vissuto centinaia di
anni prima. Quel giorno stavano parlando di Platone, argomento
interessantissimo agli occhi di Ryan...
"Platone, come già
sottolineato, utilizzava molto spesso miti per..."
Uff, che noia...
Platone questo, Platone quello e bla bla bla. Ma perchè la filosofia deve essere
così maledettamente noiosa?
Platone pensava, Platone diceva... e a me me ne
dovrebbe fregare qualcosa? Non so se ve ne siete accorti, ma Platone è morto
secoli fa. SECOLI!
Perchè dovrei essere minimamente interessato a quello che
pensava Platone?
Perchè devo studiare filosofia? Potrei passare il mio
tempo in modo molto più costruttivo, magari facendo i compiti d'inglese, o
provando dei passi di danza e invece...
Gli occhi di Ryan vagarono per
la stanza e si posarono su Gabriella, che stava prendendo appunti con un'aria
concentrata.
Accidenti com'è carina... è davvero molto bella.
Peccato
che mi consideri solo il suo migliore amico.
La vita è terribilmente
ingiusta.
Beh, cerchiamo di essere ottimisti, magari prima o poi riuscirò a
farmi notare da lei...
...
Sì, certo Ryan, come no, aspetta e
sp...
"Signor Evans!"
Porca miseria!
"Sì, professoressa?"
chiese cercando di assumere un'aria il più innocente possibile.
"Che cosa
stavo dicendo?"
...Scemenze?
"Ehm..."
"In futuro cerchi di
prestare attenzione alla lezione anzichè fissare la sua compagna come se si
trattasse di un'apparizione divina!"
Ryan avvampò.
L'ho sempre odiata
questa donna... è veramente sadica!
"Bene, ora che siamo tutti attenti e
presenti, torniamo a parlare della concezione Platonica
dell'amore."
Tutto ciò è assolutamente ridicolo. Perchè dovrei essere
interessato alle torbide vicende sentimentali di quell'uomo?
Senza contare
che i suoi racconti di vita privata devono essere proprio emozionanti... sì,
potrebbero quasi farci una soap.
"Secondo Platone l'amore è bisogno di
possedere..."
Che maniaco pervertito!
"...qualcosa che non si
ha."
Ovvio... infatti in questo momento avrei bisogno di una gomma ed
effettivamente sento una certa attrazione verso Chad che ne ha due sul banco...
ma per favore!
"Cercherò di rendere il concetto più
chiaro..."
Ecco, faccia qualcosa di costruttivo nella sua inutile
vita.
"...utilizzando il mito dell'Androgino"
Ah, sì capirò
sicuramente... sto ancora cercando di riprendermi dal Mito di Er... ma che
mucchio di stupidaggini!
"Tanto tempo fa non esistevano uomini e donne,
ma solo esseri perfetti chiamati Androgini. Questi esseri oltre ad essere
perfetti erano completamente felici e appagati. Purtroppo però erano anche molto
presuntuosi, tanto da sentirsi superiori a Dio."
Questa è bella... allora
Troy Bolton deve essere l'ultimo Androgino rimasto.
"La divinità decise
allora di dividerli in uomini e donne per punirli della loro
superbia."
Se deve fare un lavoro, che almeno lo faccia bene, questo
presunto essere superiore! Possibile che non si accorga che Troy è sfuggito alla
sua ira?
"Da allora gli esseri umani si sentono tristi, incompleti e
vivono nella costante ricerca della metà che è stata loro strappata via e non
possono essere felici se non insieme all'alra metà di sè stessi."
Ryan rimase
colpito da quelle parole. In fondo quel Platone non era così male... in effetti
alcune sue idee sull'amore potevano essere interessanti.
Il ragazzo ascoltò
con un po' più di interesse il resto della lezione sull'amore e ne rimase
parecchio soddisfatto...
Quel vecchio pazzo di Platone alla fine gli aveva
suggerito un piano per conquistare Gabriella.
Suonò la campanella.
Ryan raccolse le
sue cose e uscì dall'aula con un sorriso soddisfatto. Il giorno dopo, che per
una curiosa coincidenza sarebbe anche stato San Valentino, avrebbe attuato il
suo piano e forse finalmente Gabriella l'avrebbe notato.
***
14 Febbraio. San Valentino.
Il cuore di
Ryan batteva all'impazzata. Si avvicinò all'armadietto di Gabriella con fare
circospetto, tirò fuori un foglietto dalla tasca e lo infilò
nell'armadietto.
Poi se ne andò rapidamente, un po' rosso in viso.
Nello stesso momento
Gabriella arrivò nel corridoio e si diresse verso il suo armadietto. Sospirò.
Era San Valentino e lei era tutta sola... beata Taylor che aveva un
ragazzo!
Beh comunque... pensò tristemente
molto meglio soli che male
accompagnati.
Aprì l'armadietto e subito cadde a terra un foglio piegato in quattro con sopra
scritto il suo nome.
Incuriosita, la ragazza lo tirò su e lo aprì.
Quando lo lesse rimase senza fiato. Erano le più belle
parole che avesse mai letto.
Esiste davvero l'idea di bellezza
Tu
ne sei la prova vivente.
Amore è contemplare l'idea di bellezza
Permettimi
di contemplarla.
Vieni alle sei all'ingresso del parco.
Gabriella non ci dovette pensare neanche un
secondo.
Sarebbe andata all'appuntamento. Quando le sarebbe ricapitato di
conoscere un ragazzo così dolce e romantico?
Per tutto il resto della giornata un sorriso radioso
illuminò il suo volto.
Le ore passarono e arrivò il momento dell'appuntamento.
Gabriella si presentò in perfetto orario.
Portava stivali
neri, jeans neri e una maglia viola. I capelli scuri erano stretti in
una coda alta e lei si era truccata un po'.
Davanti al cancello del parco, però, non c'era nessuno a
parte lei. Si guardò intorno. Forse il suo ammiratore misterioso era solo un po' in ritardo...
improvvisamente notò una busta bianca appesa sul cancello. La prese in mano.
C'era scritto il suo nome sopra!
La aprì e
lesse.
Mia
dolcissima Gabrie
lla
L'amore è ricerca, ricerca di quacosa di cui si ha un
disperato bisogno
Io ci ho messo tanto a trovare te, ma ora mi sento davvero
completo
Abbi pazienza, la tua ricerca non è ancora finita
Vai sul ponte al centro del
parco
Gabriella sospirò.
Doveva trattarsi di uno
scherzo, uno stupido scherzo molto ben congegnato.
Come poteva esistere un
ragazzo tanto dolce al mondo? Come aveva potuto non accorgersi di lui
prima?
E soprattutto, com'era possibile che un ragazzo così fosse interessato
proprio a lei?
Camminò a passo spedito attraverso il parco, fino ad
arrivare al luogo dell'appuntamento.
Il cielo si stava tingendo di rosso e il sole
mandava bagliori dorati sulle acque del fiume.
Gabriella salì sul ponte, inspirando
l'aria fresca. Arrivata all'esatta metà del ponte vide un'altra busta bianca per
terra.
Anche questa volta
l'aprì e lesse.
Volevo regalarti qualcosa di speciale ma non ho trovato
niente di adatto a te.
Avrei potuto regalarti un milione di rose ma non
sarebbe stato abbastanza per te.
Tu meriti di più, meriti il meglio,
meriti ogni cosa buona di questa terra.
Così, mia dolce, dolce Gabriella io
quest'oggi ti dono tre cose.
Oggi io ti dono l'idea di rosa, perchè racchiude
in sè ogni singola rosa esistente o mai esistita.
Oggi io ti dono questi
momenti, questa strana caccia al tesoro che spero ti sia piaciuta.
Oggi io ti
dono il mio cuore, anche se a dire la verità ti appartiene già da molto
tempo.
Ti amo, ti ho amato dalla prima volta in cui ti ho visto.
La tua ricerca è
finita. Voltati.
Gabriella si voltò, con il cuore che batteva a mille e
le mani che le tremavano dall'emozione.
Si trovò davanti un ragazzo biondo, con luminosi occhi azzurri e un sorriso splendente.
Portava pantaloni neri, una camicia bianca e un cappello nero.
Ryan.
Gli
occhi le si dilatarono per lo stupore. Trattenne il fiato e fece cadere la
busta.
Quello era Ryan, il suo migliore amico.
Possibile che avesse
scritto lui quelle parole bellissime? Possibile che fosse innamorato di
lei?
"Ryan?" disse in
un soffio "Che cosa...?" Si fermò, non sapendo cosa
dire.
Il ragazzo sorrise le porse un fiore
scarlatto.
"Alla fine ho deciso di comprarti comunque una rosa" S'interruppe. Il suo viso era della stessa sfumatura
di rosso della rosa. Prese un respiro profondo e continuò,
guardandola negli occhi "Io ti amo Gabriella."
La ragazza non rispose
subito. Aveva gli occhi lucidi per la commozione.
Come aveva potuto essere così cieca?
Come aveva fatto a non
vedere la verità?
Chi le era stato vicino quando Troy l'aveva ferita?
Chi
le risollevava sempre il morale quando stava male?
Chi le stava sempre
accanto, qualunque cosa succedesse?
Prese la mano di Ryan tra le sue e lo
guardò sorridendo felice.
Ryan avvicinò il viso a quello di Gabriella e la
baciò.
Fu un bacio dolce, lento.
Quando si separarono Gabriella gli gettò
le braccia al collo. Rimasero così abbracciati per un tempo
indefinito.
"Ryan?"disse dopo un po' Gabriella.
"Sì?"
"Buon San
Valentino"
Ryan sorrise.
Era arrivato a
contemplare l'idea di felicità.
SILVY'S
SPACE
Ciao!!!
Eccomi qui, a postare finalmente la mia prima
ficcy su High School Musical...
Come avrete capito non ho una grande simpatia
per Troy e adoro la coppia Ryan/Gabriella, quindi aspettatevi prevalentemente
ficcy Ryella da me... anche se credo che scriverò anche ficcy
Chaylor...
Beh, spero che la mia fanfic vi sia piaciuta, fatemi
sapere!!!
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno e
recensiranno il mio umile lavoro...
GRAZIE!!!
Baci8
by
DreamGirl^-^
P.S.=BUON SAN VAENTINO A
TUTTI!!!
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