-Sei un essere spregevole, lo sai?
-Una scommessa è una scommessa, capitano.- Artemis aveva quel suo solito ghigno stampato sulle labbra. I suoi occhi azzurri squadravano dall'alto la minuta figura dell'elfa prona davanti a lui -Hai perso, e ora devi mantenere i patti.
Spinella deglutì. Non voleva farlo.
Cercò di aggrapparsi a tutto ciò che potesse fornirgli aiuto.
Fare una cosa del genere era a dir poco... impensabile! Era vergognoso, era tremendo.
Purtroppo non poteva dare la colpa al Fangosetto, si era cacciata nei pasticci da sola. Avrebbe preferito ritrovarsi in mezzo a un mucchio di goblin fuori controllo piuttosto che farlo...! Magari non doveva essere così azzardata a scommettere, aveva puntato troppo, sicura di poter vincere.
“Figurati se Artemis riesce a cuocere qualcosa senza mandare in fiamme mezza cucina...” pensò prima di scegliersi da sola l'obbligo di punizione, o, per meglio dire, quale fossa scavarsi per poi morirci dentro.
E così il giovane Fowl l'aveva sorpresa, non solo avendo cucinato il piatto a dovere, ma anche dando un grande sfoggio di controllo delle fiamme vincendo la scommessa. Spinella era sul punto di chiamare N°1 nella speranza di poter tornare indietro e cambiare la penitenza, ma era ancora fuori con Qwan per un addestramento speciale. Allora pensò ad uno spazzamente localizzato. Però sarebbe dovuto intervenire Polledro e la sua solita parlantina avrebbe chiesto il motivo di tale dispendio di forze.
E lei non poteva certo dirgli che serviva ad eliminare la punizione autoinflittasi in un momento di grande sicurezza e spavalderia.
Assolutamente fuori discussione.
“Una bella botta in testa e nessuno ci pensa più” pensò, e poi Artemis le sfilò la padella di mano.
Magari “sfilare” non è il termine più adatto, ma alla fine le mani di Spinella Tappo non reggevano più nessun manico di nessuna padella o eventuale mattarello (che Artemis aveva preventivamente allontanato da lei).
Si chinò davanti alla sua pena personalizzata, per poi guardare nuovamente il ragazzo negli occhi.
Quel ghigno... se solo avesse potuto glielo avrebbe levato a schiaffi. Le ricordava troppo il passato e la urtava. Ma non era quello il momento di pensarci: doveva sembrare più mortificata possibile, magari avrebbe evitato lo scempio che stava per compiersi...
- Arty, ti prego...
Lui rimase fermo, immobile nella sua posizione. -Capitano, stai venendo meno alla parola data?
- Ti chiedo scusa, non dovevo prenderti in giro così pesantemente, me ne rendo conto...
Il viso di Spinella non differiva molto da quello di un cucciolo sul punto di essere abbandonato in autostrada, e Artemis era sul punto di ripensarci. Aspetta, cos'era quello? Compassione? Pietà? Mostrarsi deboli davanti al nemico? Nossignore.
Beh, non che fossero nemici, ma in campo culinario poco mancava che ogni volta iniziasse una guerra in cucina.
Però quegli occhi spaiati facevano uno strano effetto... magari avrebbe potuto ridurre di un po' la pena...
- … E' che di solito sei una frana ai fornelli, e così credevo che anche questa volta ti sarebbe andata male. Suvvia, tutto ciò che tocchi in cucina o avvinzisce, o si brucia, o non lievita. E poi tutte le tue pietanze fanno schifo. Insomma, come cuoco fai proprio pena e dovresti ritirarti, così non rischi di ucciderci tutti quanti con il veleno che sforni...
Ora Spinella doveva scontare pienamente la pena.
Quando si rese conto che Artemis era determinato a farle mantenere la parola sembrava sull'orlo di una crisi. Passò velocemente in rassegna tutti i ricordi in modo distratto, e alla fine scelse di usare quella carta.
- Questo Orion non me lo farebbe mai fare!
- Si da' il caso che Orion non sia più presente da un po' di tempo a questa parte, con mio immenso piacere. E poi parli come se avessi scelto io la tua penitenza e non fosse stata la tua stessa spavalderia.
E così anche quell'argomento era stato efficace quanto una foglia morta che va a sbattere contro una spessa cinta muraria.
-Sarà breve, te lo prometto- la rassicurò Artemis in modo bizzarro – E nessuno all'infuori di noi due lo saprà mai.
Spinella guardava inorridita la sua pena: probabilmente altri non avrebbero visto l'ora di farlo, per loro era invitante, ma per lei quella... quella cosa era troppo... troppo viscida e... disgustosa e... rosa.
- Basta che ne prendi solo un pezzetto, un pezzettino nella tua bocca e tutto finirà in poco tempo.
Spinella lo guardò di nuovo, gli occhi sull'orlo del pianto.
- E.... e devo ingoiarlo?
- Purtroppo sì. Lo hai detto tu stessa, con le seguenti parol...
- Ricordo da sola cosa ho detto.- Lo interruppe bruscamente lei, distogliendo lo sguardo. Poi tornò a fissare la sua penitenza. Ormai non aveva argomenti validi, era rassegnata, e il ragazzo che torreggiava sopra di lei lo aveva capito.

-Quindi nessuno lo saprà mai...?
-Nessuno.
Un sorriso soddisfatto comparve sul volto di Artemis Fowl II accompagnato da un lieve gemito di vittoria, un'altra vittoria sul Piccolo Popolo.
Spinella stava assaporando quella cosa per la prima volta in vita sua. Era veramente disgustosa come credeva, però non poteva negare che aveva un buon retrogusto.

Finì di masticare il piccolo boccone di carne, ingoiò e poi sputò ciò che le era rimasto in bocca.
-Ok ok, il roast-beef lo sai cucinare e anche bene -mi duole ammetterlo-, ma ti prego ora basta...!



_________________________

Angolo autrice:

Io merito solo tante mazzate perchè dovrei aggiornare le mie ff da un anno, e non entrare in altri diecimila fandom e scriverci storielle di questo genere.

Chibi Tantei