«Dai,
Stebe, fallo per me.» supplicò
esibendosi nella miglior versione dei suoi occhi da cucciolo a cui il
biondo
non riusciva mai a resistere.
«No
Tony, non se ne parla nemmeno.» si tirò
a sedere e incrociò le braccia come a sottolineare la
propria opinione.
«Dai,
sono otto mesi che stiamo insieme,
non possiamo continuare a restarcene chiusi in casa.» si
lamentò.
«Non
mi sembrava che ti desse così
fastidio.» accennò ai vestiti sparsi per terra che
sembravano quasi formare un
quadro di arte contemporanea.
«No,
ma voglio uscire. Non siamo
prigionieri in questa casa e nonostante mi piaccia stare qui con te non
possiamo restare sempre intrappolati qui.»
«Non
siamo intrappolati, siamo noi che
vogliamo.»
«No,
Steve,» lo interruppe «Non siamo noi
a volerlo, sei tu.»
Rimase
in silenzio a fissarsi le mani.
«Te
lo ripeto, adoro stare qui con te,
passare le giornate con te e risvegliarmi la mattina con te
piacevolmente nudo
al mio fianco, ma voglio anche andare un po' in giro. Abbiamo la
possibilità di
farlo, cazzo, facciamolo.»
Tacque.
«Non
so come convincerti, ma lascia che te
lo dica, mi sembra quasi che tu ti vergogni di me.»
«Non
dirlo mai più.» scattò «Non
è per
quello, perché mai dovrei vergognarmi di stare con te?
È solo che ho paura...»
ammise facendosi piccolo piccolo e scatenando in Tony un irresistibile
bisogno
di stringerlo tra le proprie braccia, cosa che effettivamente fece.
«E
di cosa?»
«Della
gente fuori. Ho paura di cosa
potrebbero dire, di cosa potrebbero fare sapendo di noi due, e non
voglio vedere
le nostre facce su ogni giornale scandalistico con qualche scritta
idiota come
commento.» confessò rannicchiandosi contro il
corpo dell'altro per sottrarsi a
tutto ciò che si agitava fuori dalla Tower in un turbinio di
pettegolezzi
sussurrati.
Gli
baciò teneramente la fronte facendolo
sdraiare accanto a sé «Non potevi
parlarmene?»
Arrossì
e fece cenno di no con il capo,
nascondendo il viso contro il suo petto.
«Certo
che sei strano. Capisco quello che
stai dicendo, davvero, e non pensare che voglia forzarti, ma non
possiamo
passare la vita chiusi qui. Voglio far sapere al mondo che sei mio, non
importa
cosa diranno gli altri, ci siamo noi due e questo basta.»
«Non
pensi che a me potrebbe dare fastidio
essere inseguito dai media?» chiese rialzandosi.
«Sì,
ma ammetti che così non possiamo
andare avanti. Non puoi continuare a sgattaiolare via di qui, lo hanno
già
fatto troppe persone uscendo da casa mia e dalla mia vita, non farlo
anche tu.»
gli prese il viso tra le mani supplicandolo con lo sguardo, e quegli
occhi
color caffè, appassionati e tristi, lo convinsero.
A
bene vedere non gli importava cosa
avrebbero detto e pensato gli altri, come aveva detto Tony
finché c'erano loro
due insieme tutto andava bene, e quei giornalisti potevano anche
gettarsi da un
ponte per quanto gliene fregava in quel momento.
Lo
coinvolse in un bacio dolce e
appassionato, cancellando la sua espressione triste accarezzandogli le
labbra.
«Va
bene.» sospirò contro di lui.
«Va
bene?»
«Ti
chiedo solo di andare con un po' di calma,
non facciamo qualcosa di eclatante, cerchiamo di...»
«Non
preoccuparti.» lo interruppe con un
bacio «Non voglio che tu sia a disagio per colpa mia, andremo
con tutta la
calma che vuoi.» disegnò il contorno delle sue
labbra con una scia di teneri
baci che fecero impazzire il biondo come sempre «Mi basta
sapere che prima o
poi tutti sapranno che sei mio, così da non dover spedire
lontano le tue care
ammiratrici a calci in culo.»
«Scemo.»
«È
fredda!» urlò quando Tony gli tirò una
secchiata d'acqua di mare.
Ora
capiva perché aveva voluto a tutti i
costi comprare quel set di giocattoli per bambini.
Aveva
acconsentito a uscire con lui, e Tony
aveva mantenuto la sua promessa di non rivelare tutto subito con
un'uscita
memorabile magari a Time Square sotto i flash dei paparazzi, facendolo
salire
discretamente sul suo jet privato senza dirgli nulla della
destinazione.
Aveva
imposto al pilota di non dire una
parola, e durante il lungo volo Steve si era addormentato nella camera
da
letto, perché sì, nel jet privato di Tony Stark
c'era una camera da letto con
tanto di letto matrimoniale, dopo aver provato l'ebbrezza del sesso ad
undici
mila metri di altezza.
Tony
lo aveva osservato dormire, stupito
che quella creatura perfetta avesse scelto di stare con lui nonostante
la sua
valanga di difetti; certo, per lui era cambiato, aveva abbandonato i
suoi modi
di fare più volgari e si era dato alla monogamia, ma con
qualcuno come Steve
non era stato assolutamente un problema, il pensiero di portarsi a
letto una
qualche frivola modella che gli apriva le gambe come se quella fosse la
cosa
più stupida del mondo non lo attirava più, e
l'unica persona a interessarlo era
lui, con quegli innocenti occhi azzurro ghiaccio che a ogni sguardo
sembravano
promettergli un amore dolce e puro, ma ancora non capiva come poteva
essere
così fortunato.
Lo aveva amato fin dal primo istante anche se ci aveva messo un po' a dirglielo, forse per
la
paura di non essere ricambiato in pieno,
ma il "ti amo anche io" sussurrato a fior di labbra da uno Steve con
le guance in fiamme lo avevano tranquillizzato e fatto sentire per la
prima
volta in vita sua completo; in pubblico poteva ostentare sicurezza,
spacconeria
e strafottenza, ma quando abbandonava i riflettori e se ne doveva
tornare in
una casa vuota privo di una qualunque compagnia la tristezza lo
invadeva come
un fiume in piena, facendolo attaccare a una bottiglia per dimenticare.
Da
quando era arrivato Steve era cambiato
tutto.
Lo
aveva salvato dal vortice di autocommiserazione
e dolore in cui era precipitato e lo aveva risollevato, trascinandolo e
riuscendo a scatenare in qualche modo in lui la voglia di sentirsi
degno di
quella che era diventata la persona più importante della sua
vita.
«Non
è fredda, sei tu che stai troppo al
sole.» rise iniziando a indietreggiare mentre Steve si alzava
con fare
minaccioso scrollandosi l'acqua di dosso.
«Perché
mi hai tirato una secchiata
d'acqua?» ringhiò avvicinandosi.
«Sembrava
avessi caldo...» si giustificò
continuando ad arretrare.
«Te
lo do io il caldo.» con un balzo
fulmineo gli fu addosso e lo scaraventò nell'acqua bassa che
lambiva la sabbia
chiara.
Rimasero
sdraiati sulla sabbia bianca e
morbida, abbracciati, ignorando il caldo del sole che scottava la loro
pelle e
l’urlo delle cicale sugli alberi vicino a loro; Steve giocava
con i capelli
fradici di Tony mentre questo dormicchiava contro di lui, la testa
mollemente
abbandonata contro il suo petto dopo che avevano giocato in mare come
due
bambini schizzandosi e provando reciprocamente ad affogarsi, anche se
Cap non
ci aveva messo tutto l’impegno visto che in tal caso avrebbe
dovuto pensare al
rimpatrio della salma del moro.
Non
aveva bene idea di dove si trovassero,
la spiegazione laconica di Tony era stata “un posto lontano
dove nessuno ci
troverà”. La realtà era che lo aveva
portato in una minuscola isoletta della
Grecia, sperduta in mezzo alle onde del mare color zaffiro, abbandonata
da
tutti a parte da un gruppo sparuto di capre selvatiche che in quel
momento
brucava placidamente tra i cespugli secchi della collinetta che si
trovava a
qualche decina di metri da loro. Per quanto ne importava a Steve
avrebbero
potuto anche trovarsi su un altro pianeta.
«Steeebe.» lo chiamò con voce strascicata.
«No, non ci torniamo in acqua adesso, non ho voglia di dimostrarti di nuovo con quanta facilità potrei affogarti.»
«Pensavo di andare all’ombra prima che tu stasera venga scambiato per un’aragosta e cotto in una pentola di acqua bollente con le braccia legate da una fascetta, ma se vuoi torniamo in mare.»
Rise «Non dirmi che hai portato un ombrellone.»
«No, è una cosa squallida. Là c’è un albero.» si alzò aiutandolo a scrollarsi la sabbia di dosso con un paio di carezze piuttosto lascive che fecero socchiudere gli del biondo.
Corsero sulla sabbia bollente fino a raggiungere l’ombra e si lasciarono cadere per terra avvinghiati, mentre Steve cercava di allontanarlo.
«Non penso che le capre si scandalizzeranno.» sussurrò al suo orecchio mordicchiandone il lobo.
«Se ci vedesse qualcuno…»
«Quest’isola non è abitata da oltre duecento anni, se ci vedesse qualcuno suppongo che prenderebbe un infarto e tirerebbe le cuoia sul momento, quindi non dobbiamo preoccuparci.» spiegò scendendo con una mano lungo i suoi addominali fino ad incontrare il bordo del costume.
«Tony…»
«Cosa?» mormorò iniziando a lasciare una scia di baci lungo la sua clavicola.
«Ti amo.»
Non c’era niente che adorasse di più di starsene solo con Steve, e anche se aveva insistito tanto perché potessero far sapere della loro relazione al resto del mondo in quel momento non ne vedeva la necessità.
Gli bastava averlo lì, appoggiato al suo petto con gli occhi chiusi, quei magnifici occhi dello stesso colore dell’acqua sulla costa, trasparenti, sinceri e dolci, un’espressione rilassata a decorare il viso perfetto e una mano stretta alla sua.
Non avrebbe voluto svegliarlo e incrinare la patina tenera che gli scendeva sul volto ogni volta che si addormentava così, stanco e tra le sue braccia, ma a breve il sole gli avrebbe scottato una gamba e lui non aveva alcuna voglia di riportarlo a casa per una gita in ospedale nel reparto grandi ustionati.
Lo scosse delicatamente per una spalla.
«Mmh…»
«Sei mezzo al sole e io non ho i tuoi muscoli, non riesco a portarti all’ombra, quindi striscia un po’ più in qua.»
Sbuffò ma si ritrasse all’ombra «Hai considerato il fatto che questa è un’isola deserta e che moriremo di fame a meno che non ci mettiamo ad allevare capre?»
«Guarda là.» indicò un albero a pochi metri di distanza, sotto cui si trovava la versione in stile Stark di un pranzo al sacco su un asciugamano colorato, ovvero qualche chilo di panini farciti con gli ingredienti più impensati e una bottiglia di vino bianco ghiacciato.
«E questo da dove viene?»
«Magia.» rispose enigmatico facendolo voltare per baciarlo.
Note della Vecchia Volpe
Eccomi qui come promesso con un’altra shot demenziale che non potevo non pubblicare perché… beh, perché sono cattiva.
Devo ringraziare tutte quelle che mi seguono di solito e che mi sostengono, siete adorabili <3
Ora fatemi sapere che ne pensate, sono curiosa. Come al solito non mi offendo se mi insultate xD
Baci e a presto.