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Autore: _Ajin_    08/08/2013    4 recensioni
Preso dal 1° capitolo:
"Voltò l’angolo stringendosi nel giacchetto che ben poco poteva contro quel freddo inverno,alzò gli occhi da terra per essere sicuro di non aver sbagliato la strada,magari ancora stordito dal sonno,e si sentì il cuore bruciare alla vista che gli si parò davanti. Era Yoo Young Jae,circondato come sempre dalla sua folla di amici che se lo contendevano scherzosi,rallentò ancora di più il passo,non voleva farsi vedere. Non che nessuno di loro,incluso Young Jae,lo conoscesse ma preferiva comunque rimanere nell’ombra. Prima di abbassare nuovamente lo sguardo sulle sue sniker guardò un ultima volta le spalle di quel ragazzo e nascose un sorriso sotto la maschera."
*spero vi piacciaaaa ^(-.o)^ non ho altro da dire XD XD* [la storia e DaeJae e gli altri personaggi ci saranno sicuramente ma deciderò man mano che scrivo,solo la prima coppia è sicura
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Jung Dae Hyun frequentava il terzo anno in una scuola superiore a Seoul,in periferia. Era alto e slanciato,il viso un po’ allungato,le labbra grandi e gli occhi scuri e affilati come quelli di un gatto,i capelli erano indecisi come lui,sopra di un biondo ramato che andava man mano scurendo fino a diventare quasi un moro chiaro. Tutte le mattine andava a scuola a piedi e una volta fuori sene andava in giro senza una vera e propria meta rischiando tante volte di perdersi visto il suo senso dell’orientamento non troppo sviluppato. Anche quella mattina difatti stava tranquillamente andando a scuola,percorreva la lunga strada con passo lento e trascinato come se gli costasse un enorme sforzo,il cappuccio della felpa tirato su a coprirlo dal vento gelido e da qualsiasi sguardo esterno,una mascherina a riscaldarli il respiro,lo zaino stretto su una spalla sola e  le cuffie ben posizionate a coprire le orecchie inondando la sua testa di musica ad alto volume. Voltò l’angolo stringendosi nel giacchetto che ben poco poteva contro quel freddo inverno,alzò gli occhi da terra per essere sicuro di non aver sbagliato la strada,magari ancora stordito dal sonno,e si sentì il cuore bruciare alla vista che gli si parò davanti. Era Yoo Young Jae,circondato come sempre dalla sua folla di amici che se lo contendevano scherzosi,rallentò ancora di più il passo,non voleva farsi vedere. Non che nessuno di loro,incluso Young Jae,lo conoscesse ma preferiva comunque rimanere nell’ombra. Prima di abbassare nuovamente lo sguardo sulle sue sniker guardò un ultima volta le spalle di quel ragazzo e nascose un sorriso sotto la maschera. Era la classica storia senza vie d’uscita,Yoo Young Jae era un ragazzo solare e pieno di energie che riusciva sempre a stringere amicizia con tutti,si insomma,il classico tipo popolare che però sarebbe stato contento e fiero di aiutare anche la persona più meschina del mondo al piccolo prezzo di una promessa di cambiamento. Era per questo che Dae Hyun non si era mai azzardato ad avvicinarlo,perché sapeva che lo avrebbe accettato come suo amico,ma questo lui non poteva permetterlo,gli avrebbe rovinato la fama,Dae sapeva benissimo che lo avrebbero guardato tutti con fastidio se si fosse azzardato a fare amicizia con uno sfigato come lui. E già. Dae Hyun sospirò,si era trasferito da Busan già da diversi anni ma la situazione non era minimamente cambiata,lì come qui lui era un reietto che tutti ignoravano,certo,non si era mai azzardato a lamentarsi visto che poteva andargli molto peggio,tutti si limitavano ad ignorarlo come se non esistesse e a trattarlo freddamente,altri invece venivano picchiati e presi in giro. Poteva andargli peggio,questo si ripeteva dal Lunedì al Venerdì per farsi forza,anche perché si dava la piena colpa per quella situazione,era lui che non era riuscito a stringere amicizia. Aveva un carattere abbastanza chiuso e introverso,non amava parlare di cose personali con gli altri,oltretutto aveva dei problemi in famiglia e questo lo aveva portato a chiudersi sempre di più,almeno un “pregio” però lo aveva,quelle rare volte che qualche bulletto si azzardava ad alzare le mani contro di lui quest’ultimo sapeva il fatto suo e finiva praticamente sempre per mettere al tappeto l’altro. Motivo in più che però gli era costato la nomina di cattiva persona,uno violento. Si era sentito sconsolato per tutto il primo anno,finché non aveva incontrato per caso Yoo Young Jae,Dae si trovava nell’ufficio del preside per uno scazzotta mento avvenuto con un ragazzo più grande e gli avevano mandato una persona che si occupasse delle medicazioni. Era venuta la bidella che prima glielo aveva chiesto gentilmente e poi lo aveva quasi preso a pizze perché si rifiutava di farsi medicare,trovava che fosse inutile così finì per cacciarla via di forza. Si era appena rimesso seduto sulla sedia quando sentì dei passi leggeri avvicinarsi alla porta,fermarsi qualche istante e poi entrare,era Jae. Dae in quel momento si era sentito il cuore morire,fino a quel momento nessuno gli aveva mai fatto quell’effetto,nessuno. Il ragazzo gli rivolse un sorriso per poi passarsi una mano fra i capelli in imbarazzo visto come lo fissava quello seduto che sembrava essere lì vicino al saltargli addosso. Dae x fortuna si era ripreso e si era dato un contegno rivolgendoli un sorriso imbarazzato a sua volta,l’altro si avvicinò a si piegò per medicarlo,lui non oppose resistenza,anzi,ringraziò aiutandolo nelle fasciature ai bracci pieni di tagli dovuti ad un coltello che il cretino che lo aveva aggredito gli aveva puntato a dosso. Quando toccò al volto Dae fece per alzarsi ma venne fermato da una mano gentile che gli si appoggiò sulla gamba facendoli segno di restare fermò lì seduto. Jae gli si infilò con un gesto secco in mezzo alle gambe allargandogliele col busto fino a trovarsi precisamente sotto al viso del ragazzo che si mise a disinfettare con un sorrisino. Dae si sentì avvampare e pregò dio che il suo cuore non battesse troppo forte da farsi sentire e che il suo rossore sparisse così come era arrivato. L’’altro per fortuna spezzò quell’imbarazzante silenzio dicendoli che lo aveva visto fuori scuola mentre faceva a botte e che sapeva benissimo che a dispetto di quello che avevano detto gli altri lui si era solamente difeso,per questo lo aveva seguito nella scuola e quando aveva sentito che la bidella che urlava perché non voleva farsi medicare si era proposto per l’impresa. Detto questo si era avvicinato ancora di più per mettere un cerotto su una ferita abbastanza difficile da raggiungere vicino all’orecchio,lui lo fece come un gesto innocente,o quasi visto il sorrisetto che aveva fatto,ma  l’altro si era sentito morire visto che quello aveva letteralmente appiccicato il suo busto contro il cavallo dei suoi pantaloni,andando a scoprire che loro due non erano gli unici svegli in quella stanza,il più grande pregò che “l’infermiere provetto” non sene accorgesse. Una volta posizionato il cerotto Jae si rialzò con aria rassegnata e recuperato il kit delle medicazioni lo salutò un ultima volta con un sorriso stupendo per poi uscire dalla porta richiudendosela alle spalle. In quel momento Dae Hyun aveva finalmente ripreso a respirare.
Il fiume di pensieri venne però interrotto da una folata di vento più forte del normale che lo riscosse dai suoi ricordi,era arrivato a scuola.
Entrò,raggiunse direttamente la sua aula e si sedette al suo banco che come si poteva immaginare era solitario,sotto la finestra,in fondo alla fila. Dopo pochi minuti arrivò il professore seguito da quasi tutto il resto degli alunni che andarono a sedersi svogliatamente,lui si tolse le cuffie e si mise a seguire la lezione tentando di togliersi quella sensazione di calore di dosso concentrandosi su dei problemi di genetica. Le ore passarono noiose e monotone senza che accadesse nulla di interessante,come sempre. Durante la pausa pranzo Dae Hyun si alzò e si avviò verso il giardino della scuola per sgranchirsi le gambe ma quando arrivò al piano terra si rese conto che non era stata una buona idea,per nulla,si stava consumando una litigata fenomenale una di quelle liti che attirano l’attenzione di tutto l’edificio. Si fece spazio tra la folla interessato a un evento fuori dall’ordinario ma quando arrivò tra le prime file rimase stupito da ciò che vide, due ragazzi si stavano urlando contro le cose peggiori e stavano per arrivare alle mani,tra di loro scorse un volto famigliare,Yoo Young Jae! Il suo cervello andò momentaneamente in panne,non aveva senso,lui andava d’accordo con tutti e non litigava mai con nessuno non ne aveva mai bisogno,bastava un avvertimento detto in tono tranquillo per placare gli animi di chi voleva litigarci. Eppure i suoi occhi non mentivano,proprio in quel momento erano volati un paio di cazzotti e i due avevano iniziato una rissa in piena regola coinvolgendo anche gli altri ragazzi che fino ad allora avevano tentato di fermarli. Dae si allontanò seguito da circa la metà o più della folla che non aveva intenzione di venir coinvolta nella situazione,fermò un ragazzo che avrà avuto all’incirca un anno meno di lui – Hey, tu lo sai perché quei due stanno litigando?- chiese fingendosi poco interessato,quello di risposta alzò le spalle – No,o almeno non di preciso. Io so solamente che quando sono arrivato stavano già litigando e si stavano urlando qualcosa che riguardava una ragazza del primo anno a cui uno dei due andava dietro ma lei lo aveva respinto e questo si era messo in testa di darle una lezione rendendole la vita impossibile fino a spingerla a lasciare la scuola,l’altro si è messo contro il primo dicendoli che era una cosa ingiusta e roba simile … non so altro.- disse il più piccolo per poi dargli le spalle e andarsene,lui di conseguenza fece per tornare indietro e fare “qualcosa”,non sapeva cosa ma doveva aiutare Young Jae. Venne però superato dal preside che li divise e li portò nel suo ufficio facendo segno alla folla di disperdersi e tornare nelle aule. Dae avrebbe voluto aiutare Jae ma doveva assolutamente tornare in classe per un importante test. Non riuscì però a seguire quasi nulla di quello che spiegò il professore e rischiò di non riuscire a capire il compito né a sentire la campanella che suonava segnando la fine della giornata scolastica. Prese lo zaino e si diresse verso il cancello principale iniziando a camminare verso casa,si rimise le cuffie e si tirò nuovamente il cappuccio sulla testa,faceva sempre la solita strada da anni e in poco tempo arrivò davanti all’edificio ma appena vide che nel vialetto c’era parcheggiata una macchina rossa fece marcia indietro e maledicendo tutto e tutti si diresse verso un bar per mangiare qualcosa,con suo disappunto erano quasi tutti chiusi per ferie,alla fine declinò su un bar sotto la scuola che però non aveva una gran nomina riguardo alla qualità del cibo. Prese un panino e uscì per sedersi a uno dei tavolini esterni,con sua curiosità vide Jae passare per andare verso casa,da solo,senza la sua classica corte di amici. Finì il panino e lo seguì,a debita distanza,fino a casa sua,di solito non andava da solo quindi sarebbe potuto succedergli qualcosa o il ragazzo con cui aveva litigato poteva aspettarlo sulla strada di casa per prendersi la rivincita,per fortuna però non successe nulla di tutto ciò e quello arrivò a casa sano e salvo,lo vide entrare in casa a testa bassa e prima di andarsene sentì delle urla di disapprovazione venire da dentro la casa,a quanto pareva i genitori avevano già saputo della rissa in cui era stato coinvolto loro figlio. Dae passò il resto della giornata in giro,facendo i compiti seduto su un muretto,ascoltando musica e curiosando nei negozi sperando che il tempo passasse velocemente. Quando si fece tardi,quasi notte fonda,si avviò verso casa sua e quando vide che l’auto non c’era più tirò un sospiro di sollievo,sene era andato finalmente. Entrò senza fare rumore e salì in camera sua,era l’unico a popolare quel posto ma non voleva comunque fare rumore,amava molto il silenzio,fece lo slalom fra gli oggetti buttati a terra e i cocci dei bicchieri,quello doveva aver bevuto di brutto,di nuovo. Si chiuse la porta della camera dietro le spalle e si distese sul letto. Un altro giorno era passato a suo discapito. Un giorno un po’ brutto visto che il suo “infermiere provetto” aveva appena litigato con il ragazzo più popolare della scuola e adesso rischiava di diventare un reietto sfigato come lui. Affondò la faccia nel cuscino,non doveva apostrofarlo come “suo” nemmeno nella sua testa,non doveva illudersi. Si diede dell’idiota e tentò di dormire,lo stomaco mugugnò visto che si era letteralmente dimenticato di cenare ma ormai era troppo tardi,era già nel mondo dei sogni.
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Eccomiiiiii!!! Questa è solo la seconda ff k scrivo (e la prima è solo al capitolo 4…..lol….) quindi siate gentili e umani nei miei confronti! È stata scritta di getto,tutta in un colpo e spero di non aver scritto male XD. Vi pregerei di recensire,mi basta anche un “Bello” o “Schifo”!(ßma vi pregooo,scrivete di più di quellooo!!! XD) Voglio che siate sinceri con me! Se c’è qualcosa k nn vi piace ditemelo,idem x gli errori e cose simili! *nel frattempo mangia patatine e beve coca-cola per farsi forza*. E adesso Fighting!! Mi metto subito a scrivere il 2° capitolooooo ^(o.o)^(Spero vi piaccia!!)
   
 
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