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Autore: painAsura777    08/08/2013    2 recensioni
litigi amorevoli tra me e Scrittrice Vagabonda tramite un povero computer
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Immaginate una piazza, l’estate, l’amore e… il litigio tramite un povero computer.
  • -painAsura777
  • Scrittrice Vagabonda
 
Amante ferito
 
Eppur semmai scorgendo
Dell’aurore estive i cromi
di passioni sfuggenti
Al mio cuor come rete
Le premure catturava
Per farle sue
come iridee conchiglie
E ne facea tesoro senza riserbo
 
Le delicate reti si spezzaron
Al gioco ostile dei movimenti ondosi
Che non facean altro che svuotar
La dolce rete di pensieri dolci
Essa non coglieva più
i sogni sfuggenti
Che ‘l tempo le portava
E ne cogliea la mancanza
 
Eppur sapeva che
i tesori che giacevan
Sul generoso fondale
Se avesse voluto
Avrebbe saputo dare
Quindi della rete rimonto le trame
Nel tempo che aspetto
I cordiali doni venire.

 
Estate, libertà d’amare.
La piazzetta era come al solito vuota, o per lo meno vi erano le solite comari che confabulavano del più e del meno; e io? Dov’ero?
Cielo di un blu petrolio, pensieri in testa e sorrisi accennati.
A pelle sento l’amore , l’affetto e la passionalità.
Si scontrano pur non toccandosi, si sfiorano senza accorgersene ,si guardano e si rispecchiano.
Le macchine passano raccogliendo il tempo ma non i ricordi impressi nei miei occhi.
Lui mi è di fianco, sento quel che pensa ma non so trasferirlo su carta perché, come detto prima, lo sento a pelle e i miei e i suoi sentimenti si mischiano come onde del mare , come acqua e aria, come passione e istinto.
L’attesa aumenta il desiderio… Vero, ma l’attesa aumenta l’amore, l’attesa ti fa pensare, gioire ,piangere, sperare, osservare… Già, osservare!
In questa piazza io osservo…
Osservo lo scorrere del tempo, che raccoglie le voci delle comari; osservo la fontana vuota, dove in essa vi è l’aria che aspetta lui, acqua, ma che aspetterà invano; osservo il cielo divenire notte con solo la luna, perché le stelle non vogliono assistere a questo mio osservare.
Io osservo tante cose ma non riesco a osservare i sentimenti che si contrastano, si attizzano e si attraggono tra me e lui, perché li vivo e non puoi scrivere mentre vivi questa sfida dettata dagli occhi.
Lampi, fulmini e saette contornate da un lento e bellissimo silenzio, che dice tutto e niente.
Le comari parlano, il tempo scorre, l’aria aspetta acqua mentre io, silenziosamente, amo.
 

Parole non dette…
Come è difficile…
Seduto su questa panchina attendo che il battere incessante sui tasti termini…
Mi ostino a non osservarti, perché al solito il mio ardore tumultuoso non sa placare i movimenti che agitano il mio cuore…
Pensare mi è ostile, perché lo scontro di pensieri che si svolge nel mio capo non si frena; non faccio altro che sbattere contro muri innalzati dal mio orgoglio, futile come la cenere che si oppone al vento, come la gioia al lamento, come le foglie all’incedere del tempo…
Il ticchettio delle tue dolci dita sulla tastiera mi toccano nel profondo l’anima, la feriscono e la curano con dolcezza e osservo curioso le parole scorrere leste come lepri sullo schermo, quasi volessero saltar fuori per venirmi incontro; dimostrarmi il tuo amore…
Come se non sapessi.
Come è difficile…
Pensare che un si o un no possano cambiarmi d’umore, fragile come cristalli ma tumultuoso come il mare in tempesta.
Un mare che non sa odiare la sua marinaia giocosa, che non sa chiedere altro che essere amata.
Come è difficile…
Come è difficile rendermi in bonaccia e accoglierti dolcemente tra le cure delle mie braccia, tenerti stretta e smettere di esser tempesta per un attimo, per un secondo fuggente e lasciar scivolare tra il delicato moto ondoso il mio ostile orgoglio di mare…
Per baciarti e vivere semplicemente.
Come è difficile scriverti questo, forse più di ogni altro pensiero, perché il tempo ora immobile mi costringe, mi forza a scriverti quel che provochi in me che non desidero altro, sopra ogni cosa, che te soltanto.
Come è difficile
Dirti
Ti
Amo…

 
Strano ma vero; anche se non lo dici si sente lo stesso.
Questa piazza e ogni creatura te lo sussurra…
No scusa, ce lo sussurra.
“È dolce sognare e lasciarsi cullare dall’incanto della notte.
Le stelle poi con il loro splendor sono gli occhi della notte…”
Tu sei già nel mio cuore, mio dolce amore, neanche l’orgoglio frena ciò che voglio.
Voglio stare con te ,abbracciarti, io e te e se il vento disturba non sarà meraviglia ma soltanto l’amore di due cuori al sole, dove il sole non v’è; c’è la Luna, ohimè son contenta con te a guardarti perché capisco molte cose di questo fugace amore, dove la notte è regina dove ci osserva fino a mattina e in un bacio spezziamo quel che il silenzio ha imprigionato, quel che la notte vuole dire e che il nostro amore non ha fine, e se noi abbiam sbagliato il nostro cuor ha già perdonato;  seguendo Amor poniamo fine all’orgoglio e alla lite, perché quel che conta per davvero è un finale dolce e lieto, creato dall’abbraccio di noi amanti, senza dolori ne rimpianti.
   
 
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