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Autore: Chains_    09/08/2013    53 recensioni

“Io mi sto innamorando di te.” Le disse il riccio naufragando dolcemente nei suoi occhi chiari.
Lei non risposte, ma agì. Baciò con lentezza il viso del cantante. Si soffermò sul naso, sulla mandibola, sulle palpebre, sulla fronte, per poi fermarsi a un millimetro dalla bocca.
“Sta succedendo anche a me, Harry.” La rossa non diede tempo di gioire al ragazzo: subito unì le loro labbra.
Incerta, assaporò il suo sapore. Quando le mani di lui scivolarono lungo la sua schiena, Harmonie sentì l'adrenalina aumentare. Prendendo consapevolezza, ricordando cosa si provasse a baciare, lambì le labbra del ragazzo con più forza. Lui intanto non riusciva a muoversi: nessuna lo aveva trattato con così tanto amore.


Harmonie sa perfettamente cosa siano l'abbandono e la tristezza.
Proprio quando tutto sembra crollare per sempre, Harry la fa tornare a vivere davvero, facendola entrare in un "mondo" che in fondo, le appartiene.
Nella Fanfic sono presenti parenti e amici dei ragazzi, famosi e non.
[LittleMix, EdSheeran, TaylorSwift, 5Sos, collaboratori principali della band.]

“Ragazzi, salutate gli H²!” Disse Niall divertito.
“Acca alla seconda?!” La rossa lo fissò allibita.

Trailer: http://img855.imageshack.us/img855/7339/oi5mgsqztpkzaauwnkgngn.mp4
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'H², la storia continua. '
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H2

 

Come promesso, in contemporanea alla pubblicazione dell'ultimo capitolo di "Mi hai colto di sorpresa", posto il primo capitolo di questa nuova fanfiction, che vede Harry nelle vesti di protagonista. Non ce la faccio a stare senza scrivere. Beh... Fatemi sapere che ve ne pare, recensite ^-^!
Ps: A fine capitolo vi darò qualche anticipazione sul prossimo. Buona lettura! ❤ ❤ ❤





Prologo

Quando Harmonie si ritrovò sola, a vagare tra le vie di Londra, in cerca di qualcosa o qualcuno per cui valesse vivere, abbandonandosi a se stessa, non avrebbe mai pensato che la sua vita sarebbe stata sconvolta da qualcuno di tanto importante.

Al contrario, avrebbe riso ascoltando qualcuno dirle questo.

Lei, la ragazza che non voleva più vivere, che non poteva, in un certo senso più vivere.

Infondo... Come avrebbe potuto farlo, godendosi le giornate, sorridendo alla luce del mattino, se sapeva che prima o poi la vita le sarebbe venuta a mancare?

Harmonie era diventata testarda, distaccata, orgogliosa, arida.

Proprio il tipo di persona che mai avrebbe voluto essere. Povera ragazza... Non immaginava neanche quello che avrebbe dovuto affrontare.

Non immaginava di poter essere felice.

The ginger

Quella sera di metà Giugno, Harry non riusciva a stare calmo. Sentiva la mancanza di casa, della sua vecchia vita. Così, si congedò dalla camera d'albergo di Londra dove, insieme ai ragazzi alloggiava prima durante i giorni di pausa dal tour che lo vedeva impegnato a cantare per il mondo. Con una semplice maglia nera sopra dei jeans del medesimo colore e gli, ormai usuali stivaletti ai piedi, il ragazzo uscì all'aperto, andandosi ad intrufolare nei vicoletti bui di Londra. Voleva pensare un po' e il silenzio di quella parte della città gli sembrava a dir poco perfetto. Improvvisamente la quiete nell'aria venne interrotta.

“Tre mesi.” Una voce femminile lo fece sobbalzare.

“Tre mesi di cura e poi potrai operarti, giusto Harmy?” Chiese un'altra ragazza.

Il riccio, spinto da una strana curiosità, si affacciò all'incrocio, riuscendo finalmente a dare un volto a quelle voci. Due erano le ragazze intente a conversare. Una stava accasciata a terra, seduta sul marciapiede malridotto e freddo, e l'altra invece si trovava in piedi, poggiata con la schiena ad un lampione. Una delle due, quella che fu la prima a parlare, alzò lo sguardo. Harry spalancò la bocca, terribilmente affascinato dalla giovane. Fissò i suoi occhi chiari, per poi squadrarla dalla testa i piedi. Si soffermò sul suo nasino all'insù, sulle sue labbra rosee e carnose. Con fatica, notò anche che un bel po' di lentiggini le ornavano graziosamente il viso e che i capelli rossi, lunghi fino alla vita, le ricadevano perfettamente lungo i fianchi. La sua pelle così chiara poi, accompagnata da un corpo minuto e slanciato, rese inizialmente la ragazza, quasi irreale agli occhi di Harry che, ammaliati, la osservavano.

“No Alicia, mancano tre mesi... Poi abbandonerò questo fottutissimo mondo!” La sconosciuta sbraitò a quella che probabilmente, secondo il riccio, era una sua amica.

“Non lo farai. Troveremo una cura... Intanto tra qualche settimana andremo al nostro con-” L'altra ragazza, una mora dai lineamenti più duri le tentò di rispondere.

“Ho strappato il mio biglietto.” La rossa guardò il volto dell'amica, che rimase sconvolta.

“Cosa?! E perché?” Chiese infatti questa dopo poco.

“Ho pensato che se tanto morirò, sarà meglio farlo contenta. Senza la tristezza che mi procurerebbe l'essere stata felice.” Sistemandosi una ciocca arancio con un gesto, la giovane sbuffò, voltandosi nel punto in cui era nascosto Harry che con un gesto repentino si nascose.

“Okay, questa è la cazzata più grande che tu abbia mai detto. Scommetto che smetterai anche di cercare lavoro come stylist, o come cantante, vero?” Chiese allora la mora, incrociando le braccia al petto. Un cenno di capo, solo questo ottenne come risposta.


“Grazie al cielo ho preso un terzo biglietto, nel caso succedesse qualche disgrazia. Pensiamo ad altro, sfogati dai.” Dicendo questo passò una malridotta chitarra classica all'altra.

Questa iniziò a suonare una melodia conosciuta al riccio dietro l'angolo. Infatti, a colorare il silenzio furono le note di “Don't let me go.”, proprio quella canzone che il riccio tanto amava cantare. A Harry, infatti incominciarono a tremare inconsciamente le mani. Si rese conto di come il timbro di voce così delicato della ragazza stesse venendo modificato dal suo stato emotivo.

“Troveremo una soluzione, te lo giuro. A costo di ritrovarci a vendere il nostro corpo, tu guarirai!” La mora iniziò a parlare sopra la voce dell'amica.

“Non pensare a quel cazzo di tumore, goditi la vita! Lascia stare i tuoi genitori che ti hanno abbandonata, lascia stare tutto!” La rossa venne avvolta in un abbraccio da parte dell'amica.

Quando le note dolci della strofa lasciarono parte a quelle più decise del ritornello, Harry sentì l'impulso di uscire allo scoperto. Si mise allora sotto il fascio di luce sprigionato dal lampione lì vicino e per poco non gli si mozzò il respiro quando si rese conto che la rossa era addirittura più bella da vicino. Nel momento in cui l'amica di questa lo vide, per poco non svenne di botto dallo stupore. Invece lei, concentrata a cantare, non si rese conto di nulla. Non lo fece neanche nel momento in cui Harry le si avvicinò di più. Solo alla fine della canzone, quando alzò lo sguardo e vide la mora scioccata, la rossa si girò di colpo, incrociando gli occhi verdi del riccio. Il suo cuore saltò uno, due, tre battiti. Avere davanti, a neanche un metro di distanza, uno dei suoi cantanti preferiti le sembrava impossibile.

“Ciao!” Harry, improvvisamente imbarazzato dalla situazione, salutò lei e l'amica con un cenno della mano.

“Piacere... Sono Alicia” La mora si presentò, poi diede una bottarella sull'anca della ragazza dalla pelle chiara, invitandola a salutare il riccio.

“Mi chiamo Harmonie, ciao...” Harmonie scossa dal gesto di Alicia, si decise a proferire parola.

Harry quando sentì la ragazza parlare sorrise, pensando a come il suo nome si s'addicesse al suo corpo, alla sua voce. Poi, nell'attimo in cui ripensò alla freddezza che aveva esternato poco prima nel discutere della suo morte, il suo sorriso divenne amaro.

“Sai, sei brava.” Aggiunse il riccio rivolto ad Harmonie, alludendo al cantare di poco prima.

“Non è vero.” La ragazza rispose con voce dura, incominciando a fissare una crepa del marciapiede su cui era seduta.

“Beh, io non credo.” Ribadì lui.

“Odio il suono della mia voce registrata. Anzi, odio proprio la mia voce.” Harm si sorprese, pensando a come stesse rivelando un segreto, di cui era strettamente gelosa, ad un estraneo... Che forse, alla fin fine, tanto estraneo non era.

La ragazza, per evitare di parlare ancora, si morse l'interno della guancia fino a farsi del male.

“Non dovresti.” Harry si diede dello stupido.

Insomma, lui era famoso e abituato a conversazioni, gli scocciava non riusciva a sentirsi sicuro di sé in presenza di quella bellissima estranea.

“Dio, Monie devo scappare. I miei non devono assolutamente sapere che vengo qui. Domani inizierò a risparmiare e a cercare anche io lavoro, per la tua terapia!” Alle parole di Alicia, Harry sussultò: la mora teneva tantissimo ad Harmonie

“Ciao Harry! Ci vediamo al concerto! Ammesso che troveremo una buona posizione e... Non vorrei proprio andarmene.” La mora perse un attimo l'entusiasmo, poi scacciò di mente l'idea che avrebbe potuto chiedere un autografo o altro e salutò il suo idolo con due baci sulle guance.

Infine fece lo stesso con l'amica, poi sparì nel buio di un vicolo sconosciuto.

“Ehm... Non vai via?” Domandò Harmonie ad Harry, imbarazzata dalla vicinanza con il suo corpo.

“Vuoi venire con me?” Chiese lui con la voce un po' stridula.

“Venire dove?” La rossa chinò il volto da un lato.

“Andiamo a cena fuori!” Harry, con le fossette in mostra sul suo bel viso, si alzò, tendendo la mano alla ragazza.

“Non ho un soldo, penso che tu l'abbia capito.” Lei sorrise amaramente, inchiodando il suo sguardo al suo, per poi abbassarlo tristemente.

Infondo, non era così tanto menefreghista, infondo lei voleva apparire come una persona dolce, cosa che era stata fino a poco tempo prima.

“Chi ti ha detto che pagherai tu? Offro io!” Rispose Harry con ovvietà.

“Non posso permetterlo.” Harmonie abbassò la testa dispiaciuta: le sarebbe piaciuto trascorrere un po' di tempo con il cantante.

Lo stomaco della ragazza iniziò a brontolare, lamentando il fatto che questa non avesse mangiato niente quel giorno, tranne un cornetto a colazione.

Harry udì il lieve rumore, così prese la mano di Harmonie e la trascinò con se.

“Aspetta, devo nascondere il borsone!” Così dicendo, la rossa nascose tutte le sue cose in un angolino, ricoprendo il saccone con alcune buste della spazzatura.

“Cosa c'è lì dentro?” Chiese Harry sperando di non venir definito invadente.

“I miei vestiti sopratutto. Sai, da quando sono stata sbattuta fuori casa, ho provato a cercare lavoro come stylist, ma l'unica cosa che ho ottenuto è un'occupazione da modella. Pero' non mi lamento più di tanto. Ho abbastanza soldi per mangiare qualcosa e inoltre riesco a tenere i vestiti e gli accessori che indosso per vari servizi... Mi manca giusto andare a scuola, lo ammetto.” Harmonie, sentendosi spoglia agli occhi di Harry, si portò le mani sul cuore.

I due ragazzi cominciarono a camminare in silenzio arrivando ad un piccolo ristorantino di prestigio, parecchio frequentato dai più ricchi londinesi.

“Come mai i tuoi ti hanno lasciata qui? Non saresti potuta tornare a casa?” Harry desiderava davvero conoscere di più la ragazza che gli camminava accanto.

“Due anni fa, quando avevo circa sedici anni o qualcosa di più, i miei genitori hanno scoperto che avevo un principio di tumore al seno... Invece di pagare le cure, decisero che sarebbe meglio sbarazzarsi di me. Mi lasciarono quindi dall'altra parte di Londra. Io, subito dopo, per non farmi trovare da loro, nell'eventualità che si sarebbero pentiti, sono venuta qui.” Spiegò la ragazza sorridendo.
Harry, vedendo la sua espressione rimase sorpreso.

“Sembri così forte: il tuo corpo e il tuo carattere sono un perfetto ossimoro.” Dichiarò il riccio guardandosi le punte degli stivaletti rovinati.

“Forte? Non lo sono. In realtà mi sento inferiore a tutti, all'intero mondo. Perfino una formichina è migliore di me. Fingo di essere forte, me lo impongo. Infondo ho altra scelta?” Rispose Harmonie, guardandosi le unghie smaltate in nero.

Harry le rispose semplicemente stringendo la spalla destra.

“Non negare che non sei forte perché una persona che sorride raccontando una situazione orribile lo è, molto!” Aggiunse infine, mormorando dolcemente.

In quell'istante la rossa sentì qualcosa stringerle il cuore e abbracciò Harry. O meglio, lo stritolò. Sorrise, poggiando il viso sul torace del ragazzo. Si rese conto di non aver forse mai abbracciato qualcuno in quel modo e per questo le sue guance avvamparono vistosamente. Quando poi si staccò da lui, il riccio le accarezzò una guancia, per poi stringerle la mano, riprendendo la camminata.

Harmonie fissò quell'intreccio di dita per tutto il tempo, sentendo il cuore martellarle nel petto, rimbombandole nelle orecchie.

* * *

Passarono i minuti, i due ragazzi arrivarono al ristorante, sedendosi in un tavolo appartato, chiacchierando del più e del meno, tra uno sguardo e l'altro, in attesa dell'arrivo di un cameriere.

“Ho paura delle montagne russe. In genere dormo nudo. Ho un paio di mutande fortunate verdi fosforescenti e credo portino davvero bene. Amo i gatti. Odio quando qualcuno si giudica per ciò che non è. Porto 44 di scarpe. I miei capelli non sempre sono ricci e non so perché, a volte, al risveglio sono lisci e questo mi manda in bestia...” Harry iniziò a raccontare le prime cose di sé stesso che gli vennero in mente.

“Ehi, frena: sto perdendo il filo del discorso!” Harmonie sinceramente divertita fermò il suo monologo.

“Mi credi un egocentrico... Vero?” Harry la guardò profondamente negli occhi.

“No.” Lei, ricambiando lo sguardo, rispose sincera.

Capì benissimo che il ragazzo voleva solo farsi conoscere meglio e era profondamente colpita da questo.
“Ho la sensazione che potrei parlare di tutto, con te.” Poggiando la mano sulla sua il riccio spiegò il perché delle sue frasi sconnesse.

“Continua.” Stringendogli la mano, Harmonie incitò Harry a raccontarle ancora qualcos'altro di sé.

“Ho sempre voluto essere una di quelle persone a cui non importa che cosa pensa la gente di loro, ma semplicemente credo di non esserlo.” Il riccio prese un ampio respiro.

“Sono un ragazzo molto leale e fedele. Mia mamma dice che sono anche romantico. Infatti, quando lei ha una brutta giornata di lavoro, di solito le preparo un bel bagno caldo e una cena. Mi piace aver qualcuno da coccolare.” Dichiarò poi, sorridendo.

“Detesto sentire dire da chi non mi conosce 'Oh, lui è famoso. Lo odio'.” Il riccio, con un gesto della testa, invitò la ragazza a parlargli di se stessa.

“Io... Non so che dirti... Insomma... Credo di essere parecchio banale.” Gli rispose Harmonie, massaggiandosi una tempia.

“Non lo sei.” Harry sentì le guance essere bollenti.

Era stranito dall'effetto che quella ragazza gli faceva.

“Il mio colore preferito è il verde. Probabilmente la mia pietra preferita è lo smeraldo. Amo la natura. La mia più grande paura sono le persone, queste scompaiono quando ne hai bisogno e ti lasciano solo.” Gli occhi azzurri di Harmonie si velarono di lacrime.

Il riccio, vedendola così, si affrettò a cambiare discorso e tra una cosa e un'altra la cena passò in fretta, addirittura troppo per i due ragazzi.

“Harry, mi sono davvero divertita stasera. Era da tempo che non pensavo ad altro che al tumore. Mi hai fatto cambiare idea, sai? Questi mesi li passerò concedendomi tutto quello che potrò, grazie a te.” Harmonie tese la mano al ragazzo, aspettandosi che gliela stringesse per salutarla.

Lui pero' non si limitò a darle la mano. Il cantante strinse la rossa al suo torace, rendendosi conto che forse quella era la prima volta in cui una ragazza lo faceva sentire così bene con poco, con un gesto, un mezzo sorriso. Harmonie, felicemente sorpresa, non poté far a meno che ricambiare la sua stretta: da troppo non si sentiva protetta da qualcuno. Quando poi, lei si costrinse a sciogliere l'abbraccio, Harry fece forza con le braccia per impedirle ogni movimento, accoccolandosi infine sulla sua spalla, amando fin troppo la differenza d'altezza, più che evidente, tra lui ed Harmonie.


(◕‿◕)/Spazio autrice\(◕‿◕)

Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio!
◡‿◡✿
Allora... Nel prossimo capitolo il rapporto tra H e H (il nome di lei non inzia per caso con la stessa lettera di Harry) si intensificherà sempre di più, la ragazza troverà finalmente un lavoro che le permetterà di stare a contatto con il riccio e gli altri ragazzi e che inoltre la gratificherà molto, ma proprio nel più bello si renderà conto di non stare per niente simpatica a parte delle fans del ragazzo, lui come reagirà?
Se vi piace questo modo di scrivere in terza persona e siete shipper della Ziall, vi consiglio queste due mie OS
(。◕‿⊝。) :

Con te, sto bene.
Io... Non sono un terrorista!
Spero continuiate a segurmi e che dire, recensite. ❤ ❤ ❤
A presto!
Giorgixx
   
 
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