Piton si fece largo tra la folla di studenti accalcati fuori dalla Sala Grande a parlottare con gli amici, cercando di non dare nell’occhio, soprattutto quando passò vicino al gruppetto formato da Potter ed i suoi compagni. Non voleva attaccar briga, quest’oggi. Dopotutto, era Sabato, poteva riposarsi e staccare un po’ dallo studio. E poi, Lily gli aveva promesso che sarebbero andati ad Hogsmeade insieme, a bere una burrobirra ai Tre Manici di Scopa. fortuna vuole, però, che James e Sirius, stessero raccontando a tutti e mimando in contemporanea, uno scherzo fatto a Gazza il giorno prima, che aveva coinvolto anche Pix, dello sterco di Ippogrifo e Mrs Purr. A quanto pare lo spettacolino stava riscuotendo un certo successo dato che sempre più persone si fermavano ad ascoltare, ridendo, evidentemente divertiti, delle battute dei due malandrini. Il Serpeverde invece, si limitò a fare una smorfia, nel vedere un gruppetto di studentesse ridacchiare, ammirate ed affascinate dai due. Non che fosse geloso della loro popolarità. O almeno, non per quanto riguarda le ragazze, lui aveva Lily, e questo gli bastava. Riuscì finalmente a fare il suo ingresso nella Sala, prendendo posto al tavolo Sereverde, sedendosi proprio di fronte ad un vassoio di brownies ed una torta di melassa, la preferita dell’amica Grifondoro. Si guardò intorno, alla ricerca della ragazza, senza però individuarla. Una cosa spiacevole che vide, però, fu Mesen. Quel gigante di Mesen, un Serpeverde del quinto anno, famoso per riuscire a mangiare il maggior numero di Cioccocalderoni in dieci minuti. Insomma, un vero goloso. E stava puntando proprio alla torta di fronte a lui. Lo guardò allarmato (dopotutto era più grande di un anno!), per poi sbrigarsi e tagliare due generose fette di dolce, allontanando successivamente da sé il vassoio, che venne afferrato dal concasata con un grugnito.

<< E quelle due fette? >> domandò, scontroso, indicando con un cenno del capo i piatti che Piton teneva in mano.

<< Sono per Mulciber ed Avery >> rispose, secco, sperando di sembrare convincente.

Il ragazzone lasciò che lo sguardo vagasse dalle fette al volto serio del quattordicenne, indeciso su cosa fare. Alla fine, fece un gesto con la mano, evidentemente seccato, per poi allontanarsi. Piton ghignò, soddisfatto di aver trovato una scusa tanto convincente. Era certo che non gliele avrebbe prese. Sebbene grande e grosso, Joseph Mesen non era uno stupido. Non si sarebbe mai messo contro Avery e Mulciber, mai.
Fu distolto dai suoi pensieri da una voce che lo chiamava, una voce cristallina, che conosceva fin troppo bene. Si voltò, mentre l’ombra di un sorriso comparve sul volto pallido del ragazzino. Lily Evans avanzava verso di lui, con passo spedito. Non indossava la divisa ma delle vesti babbane, ed i lunghi capelli rossi, che solitamente durante l’orario scolastico teneva legati in una treccia, erano sciolti, mossi. Rimase a guardarla per alcuni secondi, beandosi di quella visione, prima di alzare una mano incerta e salutarla.

<< Ciao >> le disse, mentre prendeva posto sulla panca di fianco a lui.

<< Hai visto Potter e Black? >> gli chiese Lily.

<< Purtroppo >> rispose lui, mentre una breve traccia di preoccupazione ed insicurezza si fece largo dentro il Serpeverde. Forse era in ritardo perché si era fermata anche lei ad ascoltare, ad acclamarli. Magari, si era pure aggiunta al gruppetto di ragazze di prima, a ridere e lanciare occhiate sfuggenti al duo, sperando di essere notata.

<< Quegli idioti. È tutta ieri sera che non fanno altro che parlarne, in Sala Comune. E ti giuro che non dicevano nulla riguardo ad un attacco da parte di uno Schiopodo Sparacoda gigante. Almeno non fino a stamattina. >>

Piton, rassicurato, si lasciò scappare una lieve risata, per poi porgere alla ragazza tutti e due i piatti.

<< Oh, Sev, grazie! Adoro questa torta >> ammise, sorridendogli.

Come se lui non lo sapesse. Quando mangiavano assieme, non faceva altro che parlargli dei deliziosi manicaretti preparati da sua nonna. Tra cui la torta di melassa, che mangiava praticamente ogni volta che si trovava a tavola.

Lily non gli domandò nemmeno se ne volesse un po’. Sapeva che Severus Piton a colazione prendeva sempre e solo tea inglese con tre cucchiai di latte parzialmente scremato ed un cucchiaino di zucchero. Ormai lo conosceva fin troppo bene. Così, la ragazza, si avventò senza tanti problemi sulle due fette, che Piton aveva accuratamente prelevato esclusivamente per lei.

Continuarono a parlare del più e del meno, finchè Lily, dopo due fette di torta, tre brownies ed una tazza di latte non fu sazia, dilungandosi soprattutto su quanto fossero detestabili i malandrini e maledicendo anche il professor Ruf per le tre pergamene sulla guerra dei Troll nel sedicesimo secolo, che avrebbero dovuto consegnare al fantasma per lunedì.
Poi, senza alcuna fretta, si alzarono, si allontanarono dal gruppo di studenti ancora in ascolto e se la svignarono, subito dopo aver dato il loro permesso per le uscite ad Hogsmeade alla McGranitt, avviandosi poi verso la cittadina magica, entrambi grati di avere un vero amico con cui visitare la cittadina, con cui passare il tempo libero.


| Note dell'autrice.

Primo di una luuunga serie di racconti brevi sugli student,i della prima generazione, ad Hogwarts.
Spero vi sia piaciuta questa LilyxSeverus, sebbene non parlasse di alcuna relazione ma solo dell'amicizia che c'era tra questi due personaggi che, francamente, adoro.

Heath.