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Autore: _Atlas    10/08/2013    3 recensioni
Marcurio si destò, disturbato dai raggi del sole dell'alba, e con una stretta al cuore si accorse della mancanza di una presenza al suo fianco. Allungò un braccio e con le dita affusolate tastò il posto abitualmente occupato dal compagno: era freddo.
[...]
Fece appena in tempo ad appoggiare la mano sul pomello, che rimase come pietrificato: al legno scuro e scheggiato era affisso un foglio.
Una lettera.
Lo stregone apprendista la rimosse con cura, e già leggendo le prime righe i suoi occhi si colmarono di lacrime.

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E' che adoro troppo Marcurio (soprattutto quando fa coppia fissa con quel maschione del Dovahkiin che ho creato, chiamando teneramente tesoro un bestione Nord, armato e di più di un metro e ottanta XD)
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lettera


 

Marcurio si destò, disturbato dai raggi del sole dell'alba, e con una stretta al cuore si accorse della mancanza di una presenza al suo fianco. Allungò un braccio e con le dita affusolate tastò il posto abitualmente occupato dal compagno: era freddo.

Lo stregone apprendista si tirò a sedere e mise velocemente gli abiti da giorno.

Era preoccupato, la casa era troppo silenziosa e quella mattina si era svegliato tardi, quando d'abitudine si destava poco prima dell'alba.

Per sicurezza, Marcurio controllò anche la camera degli ospiti, ma anche quella era vuota, perciò scese di sotto, accompagnato dal rumore dei suoi stessi passi che risuonavano nel silenzio dell'abitazione. Nemmeno al pianterreno, però, c'era segno di alcuna presenza. Solo Bran -l'husky cacciatore di vampiri- aprì gli occhi e scodinzolò per salutarlo, raggomitolato nel sottoscala, per poi chiudere gli occhi e tornare a dormire.

Il giovane si passò una mano tra i capelli corvini e si guardò attorno, tirando un sospiro di frustrazione.

Poi gli saltarono agli occhi dei particolari, all'apparenza irrilevanti: dai cavalletti delle armi mancavano Animardente -la fidata spada Nord del compagno, pervasa da un incantamento che garantiva sia una trappola dell'anima che l'elemento fuoco- e le tre lance Riekling che il guerriero portava sempre con sé durante i viaggi.

Inoltre, dagli scaffali del mago mancavano delle pozioni curative e qualche tomo magico, e del focolare della notte prima restavano soltanto ceneri fredde.

Con il petto nuovamente stretto in una morsa, l'apprendista corse nel suo studio, afferrò la tracolla da speziale già pronta con tutto ciò di cui aveva bisogno e si precipitò alla porta d'ingresso.

Fece appena in tempo ad appoggiare la mano sul pomello, che rimase come pietrificato: al legno scuro e scheggiato era affisso un foglio.

Una lettera.

Marcurio la rimosse con cura, e già leggendo le prime righe i suoi occhi si colmarono di lacrime.

 

Mio caro Marcurio,

lo sai che non sono bravo con le parole (quello colto e sempre elegante nell'esprimersi sei tu. Non si può pretendere molto da un guerriero Nord, anche se capace di fare a botte).

Però è anche vero che spesso scrivere è più facile del parlare faccia a faccia, e sai meglio di me che basta un tuo sguardo per mettermi a tacere.

Davvero, il potente Dovahkiin che con il potere della Voce piega la volontà dei Signori del Cielo è messo in soggezione soltanto da te. Dovresti essere fiero di te stesso.

Oh, dimenticavo: lo sei già.

Ma passiamo al dunque.

Se tieni a me almeno la metà di quanto io tengo a te, ti starai chiedendo dove caspita sono finito. Sappi subito che non te lo dirò e, prima che tu metta a soqquadro l'intera Whiterun, ti comunico che non lo sa nessuno.

E non crucciarti, ora ti spiego tutto…

Pochi giorni fa mi ha raggiunto un messaggero dei Barbagrigia: recava la comunicazione che il momento di affrontare Alduin era arrivato.

E' normale che tu non ne sapessi nulla, perché ho deciso di non parlartene e ho distrutto il messaggio subito dopo averlo letto.

Non ti ho detto niente perché volevo trascorrere del tempo con te, serenamente.

Ma soprattutto, non volevo che tu venissi coinvolto nella battaglia. Devo saperti al sicuro, poiché sei l'unico motivo per il quale combatto.

Nei giorni scorsi, mentre facevamo progetti e pianificavamo strategie su come sconfiggere Alduin… ti guardavo.

E sorridevo.

Sai, quando ieri sera mi hai detto che questi ultimi giorni erano stati forse i migliori che avessi trascorso, non sai nemmeno quanto mi hai reso felice.

Sappi che vale anche per me, perché tutti i momenti che trascorriamo insieme sono speciali e sono preservati nel mio cuore. E lo saranno sempre.

Ora devo andare, e quando partirai (perché so che, nonostante tutte le mie raccomandazioni, lo farai ugualmente) spero di essere già lontano, e quando mi raggiungerai spero anche che sarà già tutto finito.

Nel bene, o nel male.

E se dovessi fallire, se dovesse giungere la fine dei tempi… ci rivedremo a Sovngarde.

Ma non temere, non fallirò!

Ti amo, 'Curio.

Addio.

 

Tuo Dovahkiin,

Gail.

 

Il mago si asciugò gli occhi dorati, piegò la lettera con cura e se la infilò nella casacca.

Guardò l'anello argentato che brillava sull'anulare della sua mano sinistra, quell'anello che aveva anche Gail, donati ad entrambi dal sacerdote Maramal tempo prima.

Rappresentavano il Legame del Matrimonio, erano la personificazione del filo che univa i loro cuori, e Marcurio intendeva preservare quel legame.

Spalancò la porta e fischiò a Bran, che si precipitò al suo fianco, ed entrambi uscirono di corsa da Breezehome, senza mai guardarsi indietro.

 

 

 



 








 

 

L'Angolo di Zazzy

 

Beh, questo tentativo di fanfiction è stato corretto l'anno scorso dalla mia prof di italiano (infatti temo di averla convertita allo slash :'D), quindi posso almeno essere sicura che non ci siano errori grammaticali. Il resto è totalmente discutibile X3

Comunque, a breve -se qualcuno si calcola 'sta storia, sennò non ha senso- pubblicherò anche il prequel (che in realtà ho scritto dopo… ma dettagli), in cui Gail sarà descritto un po' meglio XD

Anyway, ho tentato di rendere la lettera informale, rispecchiando un po' anche il carattere giovanile del mio Dovahkiin, poi non so valutare come sia riuscito il tutto ^^

Il gatàso (nd: "gattaccio" in dialetto veneto) nero si congeda :)

Alla prossima! °-^

 

Bacioni <3 Zazzy



PS: se ci sono problemi con la dimensione del testo, del tipo che è troppo grande, ditemelo così mi so regolare XD di solito mettevo a 14, ma adesso mi tocca a 18, perché non so se il mac ha font più piccoli o cosa... boh, ditemi però! :3


 

   
 
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