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Autore: Triz    11/08/2013    3 recensioni
Una parola detta nel sonno scatena la gelosia di Jack: riuscirà Kevin a calmare e a rassicurare il compagno?
Questa storia è stata scritta per il contest SLASH contest: La GELOSIA è il motore del mondo indetto da rawrandbeer.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harley
Kevin seppe subito che c'era qualcosa di strano sin da quando, tastando al proprio fianco nel letto, sentì che Jack era sparito: di solito lui ci metteva anni ad aprire gli occhi e, nelle rare volte che si alzava presto al mattino, accadeva perché durante la notte era successo qualcosa di terribile. Kevin si alzò, si stropicciò gli occhi e andò in bagno a lavarsi il viso: si rivestì chiedendosi ancora dove fosse Jack e, quando andò in salotto per prendere le chiavi del garage, trovò il suo compagno seduto su una poltrona con una mazza da baseball sulle ginocchia.
«Jack, mi hai spaventato, lo sai?».
Jack non disse nulla, continuando a rigirarsi la mazza da baseball in mano e fissando Kevin come un toro davanti a un panno rosso, e passarono infiniti minuti prima che dicesse: «Chi è Harley?».
«Harley?».
Jack annuì e si alzò: «Stanotte hai detto più volte 'Harley' e anche 'Non vedo l'ora di mostrartelo in garage'» disse facendo roteare la mazza da baseball.
Kevin fece mente locale su cosa poteva aver sognato, poi si ricordò della sorpresa per il compleanno di Jack e sorrise: «Ti posso spiegare...».
«Ecco, bravo, spiegami».
Kevin si accorse di indietreggiare, mentre Jack si dava colpetti leggeri della mazza da baseball sul palmo della mano: «Sai, non riesco a spiegarti bene con te che mi punti addosso la mazza da baseball».
«Perché? Non hai motivo di preoccuparti, se hai una spiegazione, no?».
Kevin deglutì rumorosamente e cercò di schermirsi con le braccia: «Dimmi immediatamente chi cazzo è Harley!» gridò Jack prima di lanciarsi all'inseguimento del compagno in giro per la casa, inseguimento che si concluse con Kevin che si chiuse a chiave in bagno.
«Sii uomo e esci di lì, altrimenti sfondo la porta!».
«Esco solo se tu lasci andare la mazza da baseball!».
«No!».
Jack iniziò a prendere a spallate la porta e a picchiarla con la mazza da baseball, minacciando di dare la suddetta mazza prima sulla testa di Kevin e poi su quella di Harley: «Non permetterò al primo stronzo che passa in giro di rovinare la nostra relazione, Kevin!» urlò Jack dando un calcio alla porta.
«Jack, ascol...».
«Stai pur certo che lo dirò a questo Harley che tu sei mio, mio e solo mio!» gridava ancora Jack paonazzo dalla collera: «Harley, ma come ti è saltato in testa di mettermi le corna con uno che ha questo nome assurdo, me lo spieghi?».
La porta si aprì di un centimetro e apparvero gli occhi terrorizzati di Kevin: «S-se tu p-posi la mazza da baseball, io p-potrei portarti d-da Harley» balbettò e Jack gettò via rabbiosamente la mazza, poi fece cenno al compagno di uscire. Kevin guidò Jack fino al garage, vi entrò e accese la luce, poi in modo quasi teatrale tolse il telo rosso dal regalo di Jack.
«Volevo regalartela per il compleanno, ma stamattina ti sei arrabbiato per quella storia del sogno, ed ecco qua» mormorò mostrando la Harley Davidson usata di cui Jack gli aveva parlato come un esaltato due settimane prima.
Dal canto suo, Jack era sollevato che Kevin non lo tradisse, ma era così in imbarazzo che avrebbe voluto prendere una pala e sotterrarsi: prima guardò Kevin, poi la moto e di nuovo Kevin, poi attirò a sé il compagno e lo abbracciò forte.
«È bellissima, Kevin, grazie» gli sussurrò prima di baciargli la guancia e di guardarlo dritto nei suoi occhi azzurri per cinque minuti buoni.
«Jack».
«Mh?».
«Non me la sono fatta sotto per puro miracolo, lo sai?».
Jack scoppiò in una fragorosa risata e poi baciò sulle labbra il suo, suo e solo suo Kevin.

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   Note dell'Autrice
Salve a tutti,
Kevin è riuscita a scamparla, come ben vedrete.
Ebbene sì, questa è la mia prima slash (-Triz si emoziona-). Ne verranno altre? Chissà!
Alla prossima,
Triz

  
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