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Autore: Euridice100    11/08/2013    5 recensioni
Una piccola principessa, una serva e una passione comune: i libri.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le gocce di pioggia turbinano nell’aria prima di infrangersi sul vetro. Un manto di foschia ricopre ogni cosa, rendendola cupa e misteriosa.
Un tuono rimbomba in lontananza.
È come se un mago avesse gettato un incantesimo sul mondo, pensa la piccola Belle ammirando il paesaggio plumbeo dalla finestra.
Resterebbe là incantata per ore, se non fosse che tra pochi minuti inizia la lezione di danza: Miss Dight è severissima, non tollera alcun ritardo; come del resto Miss Corbette e Mr Dellustens, rispettivamente insegnanti di buone maniere e di musica.
La bambina sospira. Ha solo cinque anni, eppure quelle giornate scandite da rigidi appuntamenti e cerimoniali già le vanno strette. Perché deve imparare a far riverenze e a usare tanti diversi tipi di posate? Lei vuole stare con Laertia, stendere il bucato e preparare i biscotti!
Una volta lo ha detto a suo padre, che è scoppiato a ridere.
- Ma come, piccola mia, che discorsi sono questi? Devi imparare a comportarti come una principessa o nessuno ti chiederà in moglie! – le ha spiegato Re Maurice.
Belle non crede di aver capito bene: cosa c’entrano i balli e “tutte quelle altre cose” con il matrimonio? E poi, lei non ha alcuna intenzione di sposarsi: girerà il mondo vivendo mille avventure, come i protagonisti delle storie di Laertia!
- Principessa…
La bambina si volta subito sentendo quella voce dal flautato accento straniero. Sorride alla donna entrata nella stanza.
- Laertia! È ora di andare?
- Ebbene sì, piccola, – sospira – Corriamo, o quella strega dirà che abbiamo violato le rigorose leggi del galateo. Anzi no, anche correre le infrangerebbe…
Le due ridono dirigendosi verso il salone in cui si terrà la lezione di danza.
Ovviamente, ogni accenno di allegria si smorza appena compare Miss Dight, che le osserva - come al solito - con malcelato disprezzo ricambiato da entrambe.
Belle guarda le due donne e ancora una volta si stupisce per quanto siano diverse: l’insegnante è tanto alta e magra, secca e spigolosa, quanto la nutrice è bassa e rotondetta, dal volto gentile incorniciato da capelli chiarissimi.
Gli occhi di una sono tanto freddi quanto quelli dell’altra caldi e luminosi.
Si scrutano con astio, come se in gioco ci fosse qualcosa in più oltre alla consegna di una bambina.
Il suo affetto, realizza Belle.
Ma sotto questo punto di vista, la lotta è impari.
Laertia fa un rapido inchino, sorride alla bimba e si allontana.
- Principessa, siamo in ritardo. Cominciamo.
Belle sospira.
Le sue due ore di tortura quotidiana hanno inizio.
 
 
 
- No, no, no! Principessa, non ci siamo! Le ho detto che nel valzer lento si procede lungo la linea di ballo con passi né lenti né veloci, ma il primo e il quarto passo sono accentuati. Il passo base è questo: pianta-tacco, pianta, pianta-tacco, pianta-tacco, pianta, pianta-tacco. All’inizio deve indietreggiare con la gamba sinistra di un lungo passo di pianta-tacco! Cosa non vi è ancora chiaro? Ricominciamo!
Il pianista suona lo stesso motivo per la decima volta di fila, e per la decima volta Belle confonde tutto.
L’esasperazione dell’insegnante è palpabile. Come quella dell’alunna.
- Principessa, cosa avete oggi? Volete impegnarvi e danzare come si deve?
- NO!
L’urlo della bambina raggela la stanza.
- Come, prego? – la voce di Miss Dight è un sibilo tagliente.
- Non voglio ballare! Non so farlo e non ho alcuna intenzione di imparare, non mi piace!
- Principessa, chiaramente non vi sentite bene…
- Sto benissimo, invece! Io non voglio stare con voi, vi odio! Voglio andare da Laertia e non mi fermerete!
Belle esce dalla stanza fiera e risoluta, senza correre o piangere.
In fin dei conti, è una bambina beneducata.
 
 
Come prevedibile, una scandalizzata Miss Dight ha subito riferito l’increscioso accaduto a un adiratissimo Re Maurice.
Risultato? Una memorabile ramanzina per Belle e un mese di allontanamento da Laertia.
La peggiore delle punizioni.
La governante è il centro del piccolo mondo della bambina, è presente anche nel suo primo ricordo: una caduta dalle scale, un ginocchio sbucciato che brucia e quella donna dagli occhi bonari che le disinfetta la feritina cantandole una nenia per tranquillizzarla.
Belle non ha conosciuto sua madre, morta poco dopo la sua nascita: per lei la figura più simile a una mamma è Laertia, sempre divertente e buona, gentile anche quando la rimprovera; è lei a svegliarla la mattina e a rimboccarle le coperte la sera, ad aiutarla a vestirsi – borbottando spesso frasi come “Il corsetto a una bambina di cinque anni, che crudeltà!” – e ad accompagnarla ai tanti appuntamenti che scandiscono la vita di una principessina.
E soprattutto, da che ne ha memoria, ogni giorno le racconta una storia.
Storie di principesse prigioniere e cavalieri che accorrono a salvarle, di balli e festosi ricevimenti, certo; ma le vere specialità di Laertia sono altre.
La bambina non si stanca mai di ascoltare racconti di avventura e magia, di draghi che radono al suolo interi regni prima di essere uccisi da intrepidi eroi, di viaggi e di stregoni che, a detta della nutrice, stringono patti coi papà delle bambine cattive per portarle via – al che Belle si è spaventata a tal punto da non chiudere occhio quella notte: aveva disobbedito a suo padre proprio poche ore prima, il mago cattivo sarebbe venuto a prenderla!
Come può Belle star lontana dalla sua Lae? La principessina singhiozza e la donna, alla vista di quegli occhioni gonfi e di quelle guance paffutelle rigate di lacrime, sente una stretta al cuore.
Madre di tre figli maschi che ha dovuto lasciare nel Paese natio per lavoro, Belle è per lei la figlia che non ha avuto; l’ama come se fosse davvero frutto del suo ventre e la prospettiva della separazione appare intollerabile anche a lei. Ma il Re ha decretato il suo volere, disobbedire significherebbe essere allontanata definitivamente da Palazzo, non rivedere più la bambina e non avere di che dare da mangiare ai suoi figli.
Cosa fare? È questa la domanda che arrovella la mente della serva per una notte, fino a quando un’idea, semplice e al tempo stesso geniale, le sovviene all’improvviso.
È arrivato il momento di rendere Belle indipendente da lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
N.d.A.: odiatemi. Sì, merito il vostro odio. Starete pensando: “Ecco come perde tempo questa con una raccolta in corso! Inaffidabile!”.
E invece no. Ho iniziato quel progetto e, cascasse il mondo, lo porterò a termine! In questi giorni sto studiando e scrivendo e giovedì aggiornerò “As my memory rests – but never forgets what I lost”! Vi dico di più, sarà un doppio aggiornamento! Perciò, stay tuned! :D
Spero di avervi incuriositi con il primo capitolo della mia nuova follia: sarà una long in tre parti sull’amicizia tra la piccola Belle e la nutrice Laertia… Mi raccomando, è il mio primo esperimento con le storie in più capitoli, perciò questa volta recensioni, consigli e critiche sono necessari! Non abbiate pudore! :P
È stato doveroso inserire anche qui un minuscolo riferimento a Rumpel… Qualcosa comparirà in tutti i capitoli, ve lo prometto xD
I nomi degli insegnanti mi sono stati suggeriti da B. – effettivamente chiamarli “precettori 1, 2, 3 ” non era una buona idea xD – e, per i passi di danza, ho rielaborato quanto letto sul sito http://gabrio.mongardini.it/valzerlento.htm. Se c’è qualche esperto di valzer e ho scritto qualche idiozia, mi corregga pure!
Grazie a tutte le meravigliose persone che mi seguono, recensiscono le mie storie o semplicemente le leggono… Mi date una carica fenomenale, Dearies! :* Grazie! :)
E grazie a B., F., A. e  D. , perché ci sono. 
   
 
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