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Autore: maryku    18/02/2008    9 recensioni
Una mappa. Un tesoro di un pirata di cui si sa poco e niente. Uno spirito che dimora in una sfera. Una nave che solca l'universo. Un nemico misterioso. Akane si troverà a essere la custode della mappa, molti sono gli ostacoli che dovrà affrontare, fortunatamente troverà anceh personaggi di nostra conoscenza pronti ad aiutarla.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è un AU e potrebbe essere OCC.

Vi devo ricordare che questi personaggi non sono miei ma appartengono alla bravissima Rumiko Takashi.

 

 

Prologo

 

*è tutta colpa di quella stupida mappa, quanto vorrei non averla mai vista* pensò la ragazza legata con alcune corde della nave.

Stava versando qualche lacrima; dov’era lui? Lui che la faceva arrabbiare ma che la salvava ogni volta, lui che ormai era entrato nel suo dolce cuore di fanciulla.

“Non preoccuparti, vedrai che il tuo ragazzo arriverà presto a salvarti” disse una voce serpentina.

“Ci puoi scommettere, lui non si tirerà mai indietro” le rispose con sfida la ragazza legata.

“Ohh!! Io lo so che arriverà, lo conosco bene. Ma il punto è un altro: verrà per te o per il tesoro?”

La ragazza legata la guardò, non sapendo più cosa rispondere.

“Visto? Non lo sai neppure tu…” la voce serpentina cominciò a ridere di schermo.

La ragazza si mise a piangere con maggiore evidenza, le lacrime uscirono a forza da quel bel visino.

*ti prego, anche se non verrai per me, sbrigati, non ce la faccio più*

 

Capitolo 1

 

“Vorrei 2 ramen caldi”

“Arrivano subito, signora Plum”

“sei sempre una ragazza così dolce, Akane” le disse la signora Plum.

“Si figuri, è il mio lavoro”

Akane era una ragazza solare molto forte e carina, un concentrato di vitalità senza pari, con capelli lunghi fino alla schiena, scuri dalle sfumature blu. Era vestita con il solito grembiule bianco a sfumature rosa che usava per lavorare al locale della famiglia, dove lei e la sorella Nabiky, ragazza attaccata al denaro e abile calcolatrice, con i capelli a baschetto corti, facevano da cameriere, mentre sua sorella maggiore, Kasumi, molto dolce e premurosa, capelli lunghi solitamente legati a una coda di cavallo bassa che usava portare sulla spalla, preparava i piatti da servire, e il padre Soun Tendo, un uomo dal pianto facile, capelli scuri e lunghi, con un paio di folti baffi proprio sopra le labbra,gestiva la cassa del locale e la palestra di lotta indiscriminata, in cui si allenava anche la figlia minore, Akane.

La madre era morta tempo addietro per una grave malattia, ma Kasumi aveva sempre pensato alle sorelle minori facendo quasi da seconda madre.

Due grandi amici della famiglia Tendo erano il dottor Tofu, abile guaritore ma che perdeva letteralmente la testa quando vedeva Kasumi, e la signora Nodoka, moglie di un amico di Soun.

Sia il dottor Tofu che la signora Nodoka andavano spesso a mangiare al locale della famiglia Tendo; proprio come in quel momento.

La signora Nodoka aveva due figli, un maschio, che si chiamava Ranma, e una femmina, purtroppo erano andati via col padre quando erano ancora molto piccoli e lei non li aveva potuti veder crescere. Di questo era triste, ma il marito le aveva promesso che avrebbe fatto diventare suo figlio il più virile fra gli uomini e l’amore di una madre non gli avrebbe giovato, solo per questo lei li aveva lasciati andare. Girava sempre con una strana katana affilata, che toglieva dal fodero quando pensava cosa avrebbe dovuto fare se suo figlio non fosse stato il più virile fra gli uomini, poiché il marito, nella promessa, aveva detto che se il loro figlio non fosse stato virile, sia lui che Ranma, avrebbero dovuto fare hakakiri.(*)

La signora Nodoka aiutava anche Kasumi a cucinare quando c’era tanta clientela, mentre il dottor Tofu aiutava a servire i tavoli, sperando che non vedesse Kasumi.

La casa era molto carina. C’erano due piani, quello inferiore dedicato al locale e alla palestra, mentre il piano superiore offriva le stanze da letto e i bagni. Si entrava dalla porta principale per andare al locale, aveva circa una dozzine di tavoli ed era un po’ spoglio, ma si respirava un’aria di familiarità poco conosciuta in quei tempi bui. I generali degli eserciti dei diversi mondi erano in lotta fra di loro e ovunque si andasse non si vedeva che paura fra la gente. Ma non lì, e non in quel momento.

“Buongiorno signora Nodoka, buongiorno dottor Tofu, vi porto il solito?” Akane si era avvicinata al tavolo dei due con un bellissimo sorriso sulle labbra e un taccuino in mano.

“Per me si, Akane. Lei signora Nodoka?” disse il dottor Tofu seduto nel tavolo insieme alla signora Nodoka.

“Ma certo, Akane.” Rispose con un dolce sorriso la signora Nodoka.

“Buongiorno a entrambi.”

“Buongiorno Nabiky” risposero i due.

Nabiky era arrivata dietro ad Akane, e con lei anche Soun.

“Sono felice di vedere che venite ancora nel nostro locale” disse Soun con un sorriso.

“Come non potremmo venire?? I piatti di Kasumi sono sempre ottimi.”

“Ka- Kasumi” gli occhiali del dottor Tofu si erano improvvisamente appannati e continuava a ripetere Kasumi come un ebete. Fortunatamente dopo qualche minuto si calmò.

Tutti risero e tornarono a ciò che stavano facendo prima.

 

Verso sera quando tutti stavano per andarsene e oltre alla famiglia Tendo, Kasumi stava in cucina a pulire i piatti, erano rimasti soltanto la signora Nodoka e il dottor Tofu, entrò uno strano nonnino tutto raggrinzito che urlava: “La fine del mondo è vicinaaa”

A tutti i presenti uscì un gocciolone dietro la testa.

“Nonno, cosa stai facendo?” dietro il vecchio era comparso un giovane di bell’aspetto con capelli scuri e corti.

“Ma come, nipote, te l’ho detto prima. Ti sei già dimenticato??”

Il giovane lo guardò con aria interrogativa e poi chiese: “Ma tu chi sei?” a quel punto tutti i presenti caddero a gambe all’aria.

“Come chi sono, io sono tuo nonno.” “Già è vero sei mio nonno.” Disse lui battendo un pugno sulla mano aperta.

“Ciao Shinnosuke, e da un po’ che non ci vediamo.” Disse Akane al giovane smemorato.

Shinnosuke e il nonno abitavano poco lontano da lì e venivano spesso a trovare la famiglia Tendo.

“Ciao Akane”  le rispose lui.

“Cosa è successo stavolta nonnino?” chiese Akane al vecchio, che gentilmente usava chiamare nonnino.

“L’altro giorno ho sentito la morte vicina…” dicendo questo prese un futon e ci si sdraio sopra “… e ho ritrovato questa sfera in casa mia, me l’aveva data un viaggiatore tempo fa.”

Nelle mani del vecchio c’era una sfera grande poco più di un pugno tutta dorata. Aveva strani simboli su tutta la sua superficie. 

“Il viaggiatore mi aveva detto che era una mappa, una mappa molto speciale, indicava la posizione esatta del pianeta del tesoro…”

“cos’è il pianeta del tesoro?” chiese Akane curiosa.

“Come puoi non sapere del famoso pianeta del tesoro??” la chiese scettica Nabiky.

“Su Nabiky, non fare la scontrosa, è normale che non sappia niente” era arrivata anche Kasumi, attirata dal rumore che si era formato nella sala.

“Ka-Kasu-Kasumi, cosa ci fai tu qui?” il dottor Tofu stava cominciando a dare i numeri, come ogni volta che vedeva o sentiva il nome Kasumi.

“Dottor Tofu, io ci abito qui” le rispose lei con il suo dolcissimo sorriso.

“Akane”

“si signora Nodoka??”

“te la racconto io la leggenda se ti va.”

“mi farebbe un grandissimo piacere”

le due si misero a sedere e Nodoka, seguite ben presto da tutti gli altri, il nonnino ancora disteso sul futon che diceva che stava per morire, e Nodoka cominciò a raccontare.

“Tempo fa, esisteva un pirata che rubava con la sua nave grandi bottini di tutti i mondi, quelli che avevano la sfortuna di incontrarlo dicevano che appariva dal nulla, per poi scomparire senza lasciare tracce…”

“questo lo sapevo anch’io, ma cosa centra il pianeta del tesoro in tutto ciò??”

“Vedi la leggenda dice che lui nasconse il suo tesoro in un pianeta molto lontano dalla nostra galassia, a milioni di anni luce da qui o da qualsiasi forma vivente intelligente.”

“E io ho la mappa” concluse il vecchio ancora disteso sul futon.

“Come si usa?” chiese in quel momento Nabiky.

“Questo non lo so” rispose il vecchio facendo andare tutti a gambe all’aria.

“come non lo sai, nonnino?” domandò Akane.

“Semplicemente perché il viaggiatore non me lo ha spiegato…”

“Allora perché sarebbe la fine del mondo?” chiese in quel momento Soun.

“Perché un momento fa sono arrivate delle persone a distruggermi casa per avere la mappa…”

“perché no ce lo hai detto prima?” chiese Soun stavolta con una faccia gigantesca da Oni(**).

“Ci ho provato, ma voi non mi avete ascoltato…” stavolta il vecchietto si era alzato e sembrava più in  forma di prima.

“ma, nonnino non dicevi di stare per morire?”gli  chiese Akane.

“shhh…”

“cosa c’è Nabiky?” chiese Soun tornando normale.

“Non sentite anche voi degli strani rumori?” rispose lei.

“Si, li sento. Sembrano rumori di scasso…” disse Akane.

La signora Nodoka si avvicinò alla finestra per vedere cosa stava succedendo. Il viso le si sbiancò.

“Scappiamo immediatamente…” e prese per mano Kasumi coorendo in Direzione delle scale, seguita da Nabiky e Akane. Il vecchio si avvicinò alla porta per vedere chi fosse ma per poco non gli arrivò addosso una scarica di energia.

A quel punto tutti corsero sulle scale per andare al piano superiore dove c’erano le stanze delle ragazze. Entrarono in quella di Nabiky.

“dovremmo lanciarci…” disse con voce malferma il vecchio.

Sotto la finestra della camera c’era un carro di fieno e due cavalli che brucavano tranquillamente l’erba.

“Soun, tu prenderai Kasumi; Shinnosuke tu penserai a Nabiky e il dottor Tofu aiuterà me e Akane a saltare…”. La signora Nodoka era molto agitata e la sua voce era tremante.

“Un momento…” Nabiky prese una scatolina da sotto il letto. “Ecco sono pronta!”

“Forza che arrivano. Al tre, uno, due…” si sentì un rumore secco. La porta di ingresso era stata sfondata.

“Tre!” con delle mosse precise si buttarono tutti. Atterrarono senza graffi, d'altronde erano tutti, tranne Kasumi e Nabiky, esperti di arti marziali.

Il vecchio andò davanti e diede una frustata ai cavalli che partirono veloci.

Alcune figure arrivarono davanti alla finestra della camera, guardandoli scappare.

“Lasciamoli andare, ci porteranno loro al tesoro.” Ordinò una voce serpentina.

Akane si guardò indietro e vide una figura strana, ritta ma che incuteva terrore. Riusciva a vedere solo gli occhi, il resto era offuscato dall’incendio che avevano appiccato alla casa per entrare. Erano due occhi chiari e fessura, come quelli di un serpente. Davano un senso di groppo allo stomaco insostenibile.

Akane si girò e guardò avanti, non avrebbe mai dimenticato quegli occhi…

 

 

 

L’idea mi piaceva, anche se non è molto bella, e non sono riuscita a frenare la fantasia, vi prego di commentare. L’autrice ringrazia tutti i lettori. (inchino). Spero di aggiornare al più presto. Nel prossimo capitolo si dovrebbe vedere Ranma.

   
 
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