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Autore: believininoned    11/08/2013    28 recensioni
'ma un giorno lui cedette. crollò. se ne andò. se ne andò prendendosi il mio cuore, la mia anima, il mio amore. Lasciandomi vuoto. Lasciandomi sopra un letto gelido, a pensare a lui nell'ennesima notte insonne, la terza da quando lui se n'era andato. Mi lasciò consapevole del dolore che mi avrebbe provocato, ma troppo stanco, stanco di tutto. Mi lasciò con i resti di un amore clandestino tra le mani.'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi.
La luce invase le mie pupille.
Guardai la sveglia, segnava le tre meno un quarto.
Era così ormai da due notti, nonostante tutti gli sforzi che facessi, nonostante tutte le pillole che prendessi non riuscivo a prendere sonno. Come non riuscivo a dimenticare lui. La sua immagine era sempre lì, nella mia mente. Non riuscivo a sfuggirle, per quanto corressi veloce lei era sempre davanti a me, come la consapevolezza della sua mancanza e del vuoto che mi lasciò dentro per sempre. Se n'era andato così, gettandomi in uno stato simile al coma, in cui tutto quello che riuscivo a fare era pensare a lui, a quanto mi piaceva perdermi nei suoi occhi verdi e affondare le mani nei suoi capelli per poi baciarlo forte e fondermi con lui, come se fosse l'ultima volta. In quelle notti insonni mi piaceva perdermi nei ricordi, forse per masochismo, forse per la paura di dimenticare o forse per far finta che lui fosse ancora accanto a me.



Era una bella serata di settembre, le nuvole si erano aperte mostrando una meravigliosa luna piena e un venticello fresco aleggiava per il viale, ululando talvolta. Non era una sera come le altre, almeno per me. Avevo pensato tanto a come dirglielo, a come esternare i miei sentimenti più nascosti, celati dentro la cassaforte del mio cuore ed ero giunto alla conclusione che se li avessi nascosti ancora per molto mi sarei autodistrutto a poco a poco. Così quel giorno decisi di farla finita con i pianti notturni, i ripensamenti e le illusioni, gli avrei detto tutto. Il momento propizio si presentò proprio quella sera, in quel viale, con quella luna e quel venticello, mentre noi passeggiavamo  in silenzio, un po' in imbarazzo. Presi coraggio, un bel respiro e senza pensare azzardai un 'harry...', qualcosa mi fermò, lo guardai, era bellissimo come sempre. Improvvisamente lui scattò verso di me, strinse le mie spalle nelle sue mani, mi guardò fisso negli occhi, prese un respiro e 'ti amo.' urlò. 'C-cosa?' risposi io, sbigottito 'sono innamorato di te, porca puttana!' ribattè lui. A sentire quelle parole mi paralizzai, incapace di qualsiasi cosa e il mio cuore si fermò. Un secondo dopo la mia mente riprese a funzionare e una gioia incolmabile riempì il mio animo, come le lacrime riempirono i miei occhi. Non risposi, lo baciai. Lo baciai come non avevo mai fatto, come tanto avevo sognato, in quel modo inaspettato, in quel momento inaspettato, dopo le sue parole inaspettate. In quel momento il mio cuore riprese a battere, o era sempre stato fermo e lui l'aveva fatto funzionare?

Dopo quel giorno ci comportavamo come una coppia, una vera coppia, dormivamo tutti i giorni nello stesso letto, cantavamo insieme sotto la doccia, cucinavamo e mangiavamo insieme. Cercavamo di risolvere i nostri problemi insieme trovando dei compromessi, come fanno tutte le coppie, ma c'era un problema a cui non potevamo porre soluzione. Le telecamere. I nostri manager ci avevano vietato anche solo di sfiorarci davanti ad esse e questo lo distrusse. Distrusse il mio Harry. Io ben sapevo che non avremmo potuto urlare il nostro amore al mondo, ma lui ne era così certo che quando la sua convinzione fu rasa al suolo lui si rattristò come non aveva fatto mai. Cercai di farlo ragionare, di tirargli su il morale, di fargli capire che saremmo potuti essere felici anche dietro le telecamere e per alcuni mesi ci riuscii. Tutto il mio lavoro fu spazzato via il giorno in cui la modest decise di non permetterci più di vivere assieme. Fu come una pugnalata allo stomaco. I primi giorni della sua assenza furono strazianti. Il mio letto era diventato più freddo e più grande senza di lui, la casa era vuota e io non riuscivo più a cantare sotto la doccia senza essere accompagnato dalla sua voce roca. E lo stesso era per lui. Ma andavamo avanti, vedendoci di pomeriggio o di sera come due amanti e baciandoci nei camerini, nascondendoci come due ladri. A me questo bastava, mi sarebbe bastato anche solo vedere i suoi occhi di sfuggita o sfiorare la sua mano. Ma non era lo stesso per lui, lui soffriva, e tanto. Si vedeva dai suoi occhi, non c'era più quello scintillio che li rendeva così meravigliosi e pieni di vita.
Resistemmo in quel modo ancora per un po', aggrappandoci al nostro amore clandestino ma un giorno lui cedette. crollò. se ne andò. se ne andò prendendosi il mio cuore, la mia anima, il mio amore. Lasciandomi vuoto. Lasciandomi sopra un letto gelido, a pensare a lui nell'ennesima notte insonne, la terza da quando lui se n'era andato. Mi lasciò consapevole del dolore che mi avrebbe provocato, ma troppo stanco, stanco di tutto.

Mi lasciò con i resti di un amore clandestino tra le mani.
  
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