Sono di nuovo qui, tra questi corridoi che sono stati la mia prigione per quattro anni, ma questa volta é diverso. É l'ultimo anno di scuola superiore e non aspettavo altro. La sensazione passando tra gli armadietti e le aule é cambiata, l'aria é migliore, si respira la libertá che al termine di questo anno scolastico si impossesserá dei nostri sogni estivi. Non mi aspetto grandi novitá, voglio che questo anno passi in fretta per potermi godere l'estate fin dal primo momento. "Hei Louis!" mi sento chiamare dal fondo del corridoio. É il mio amico Stan, compagno di banco e di pazzie, un tipo simpatico. "Chi si vede! Pronto a ricominciare, amico?" rispondo, mentre ci scambiamo un abbraccio fraterno. "Sono nato pronto, amico!" ride Stan, dandomi una pacca sulla spalla. Il suono della campanella interrompe la nostra chiacchierata e ci costringe a ritornare progionieri di quei banchi scomodi, ma che ci hanno visti crescere e anche tornare bambini. Mi guardo intorno: le facce della gentaglia della mia classe sono piů o meno le stesse dello scorso anno, mancano solo Debbie, la cheerleader, e Ricky, uno skater esaltato, entrambi bocciati. Mi siedo nell'ultima fila, nel posto vicino alla finestra, il mio posto. Da qui posso vedere tutta la classe e farmi i fatti miei, se non fosse per un ammasso di riccioli che non avevo mai visto e che mi stava coprendo la visuale. Mi allontano leggermente da quella testa cosě imponente e mi giro perplesso verso Stan, indicandogli quei ricci e scuotendo la testa. "É uno nuovo, viene da Holmes Chapel. Dicono che sia un tipo sveglio." mi sussurra Stan, mentre il professor Grey fa il suo ingresso in aula, generando risolini a causa del suo aspetto goffo. Holmes Chapel.. Mai sentita. Sta di fatto che quell'ammasso di riccioli lě davanti mi incuriosiva: non avevo mai visto nessuno portare i capelli in quel modo. Mi avvicino per osservarli meglio: la lezione ormai é iniziata e il professor Grey ha giá iniziato a scrivere sulla lavagna, ma non presto attenzione, i riccioli sono piů importanti. Emanano un profumo intenso e fresco, un profumo che ti entra nelle narici e ti stordisce per qualche istante, un profumo che non avevo mai sentito prima. E mi piaceva. Mi piaceva davvero. "A fine lezione gli chiederň che shampoo usa." penso. Il professor Grey cerca di ottenere l'attenzione della classe per presentare il nuovo compagno: sono curioso di sapere il suo nome, mi sembra un tipo a posto. "Ragazzi...ascolt...ragazzi...RAGAZZI! Grazie." Grey é riuscito ad ottenere un po' di silenzio. " Come vi sarete accorti, quest'anno abbiamo un nuovo compagno in classe con noi: il suo nome é Harry Styles e viene da un piccolo paesino del Cheshire di nome Holmes Chapel. Alzati pure in piedi Harry, e voi, dategli il benvenuto." dice Grey, con un sorrisetto stampato in faccia. Quell'ammasso di riccioli davanti a me prende vita e si alza, scoprendo il corpo di un ragazzo asciutto, che indossa una camicia, un paio di jeans neri e degli stivaletti marroni. Harry si scosta dalla sedia e si posiziona tra due banchi, alzando la mano per salutare. "Ehm.. Grazie professore.." dice, con voce timida. Velocemente si risiede al suo posto e abbassa la testa imbarazzato. I suoi riccioli sembrano meno sbarazzini adesso, come se avessero avvertito il suo imbarazzo. Sembrano rispecchiare ogni suo movimento, ogni suo gesto. Di norma, analizzo le persone che incontro partendo dalle caratteristiche del loro viso, ma la prima cosa che ho visto di Harry sono stati i suoi riccioli, e mi sembrano parecchio interessanti. "Pssst" Stan mi sta chiamando dal banco alla mia sinistra. Mi passa un fogliettino di carta. Ora, Lola é davvero una bella ragazza, ha degli occhi stupendi, é simpatica... Okay, é una bonazza da paura, é uno schianto. Alzo gli occhi dal foglietto e la trovo a fissarmi e a mandarmi bacini con la sua manina dalle unghie smaltate rigorosamente di rosa. La cosa mi eccita: la ragazza piů fica della scuola vuole uscire con me. Wow! So di essere un bel ragazzo, sono stato con molte ragazze, ma non mi definisco un 'ossessionato'. Ma questa volta mi sento diverso, voglio provare a buttarmi e a vedere cosa succede. Abbozzo un sorrisetto e mi giro verso Stan, che mi dá il cinque come per dire 'bel colpo, amico!' E, a pensarci bene, era proprio un bel colpo!