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Autore: TheScarecrow    12/08/2013    2 recensioni
Il tour è appena finito e per festeggiare, il manager dei Papa Roach ha deciso di fare loro una sorpresa, mandandoli in vacanza in un hotel a 5 stelle.
I quattro ragazzi si divertono in piscina, tutti tranne Jerry che sembra non amare l'acqua e la compagnia di Jacoby, il suo migliore amico.
Dopo uno scherzo per niente divertente, il chitarrista torna in camera sua, arrabbiato. Ma quando esce dal bagno trova Coby ad aspettarlo.
Cosa avrà da dirgli?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jacoby Shaddix, Jerry Horton, Tobin Esperance, Tony Palermo
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: L'intera Fanfiction è il prodotto della mia immaginazione, i personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.


Non è mai troppo presto per amarsi 

 

Il tuor era appena finito, l’ultimo concerto lo avevano fatto la sera prima e l’intero gruppo non vedeva l’ora di tornare ognuno a casa propria per rilassarsi un po’.

Ma il loro manager aveva altro in mente, aveva deciso di mandarli in un posto carino per festeggiare la fine del tour. Aveva prenotato uno di quegli alberghi a 5 stelle, con vista sul mare, piscine enormi e bar gratis e li aveva letteralmente presi a calci nel culo per farli salire sul pulmino il giorno della partenza.

Per loro era una bellissima sorpresa e non vedevano l’ora di arrivare in quel paradiso di posto, però sarebbero stati solo loro quattro, il che significava che era come vivere nel tour bus. Più o meno. 

Volevano sì, divertirsi però non con i loro compagni sempre appiccicati, volevano rimorchiare, fare una marea di cazzate, divertirsi a più non posso e bere fino a star male. 

O almeno quello era il programma di Jacoby. 

Ovviamente se voleva metterlo in atto, doveva stare alla larga da Tobin che era un po’ la mamma del gruppo, quello che teneva sempre tutto in ordine, che puliva, che dettava orari che dovevano venir rispettati se no erano cazzi, quello che permetteva di ubriacarsi ma non troppo. 

Sì, in pratica era peggio di una mammina appiccicosa o di una suocera.

 

Appena sceso dal pulmino, si stiracchiò e si incamminò verso il bar seguito da Tony. 

Ovviamente si beccarono un’occhiataccia da parte degli altri due del gruppo che furono obbligati a scaricare le valigie e a portarle fino alle loro camere per fortuna, separate.

Dopodiché li raggiunsero a bordo piscina e si accomodarono sulle sdraio per abbronzarsi un po’. 

Jacoby si divertiva come un matto a lanciarsi in acqua a “bomba” e Tony giocava con gli animali gonfiabili per bambini… aveva preso in simpatia un coccodrillo e non lo mollava più. 

Jerry scosse la testa e sorrise tra se. Certo che a volte sembravano davvero dei bambini, altro che uomini adulti e maturi. Soprattutto se si parlava di Jacoby. 

Non lo reputava stupido, in fin dei conti era il suo migliore amico, però a volte era troppo ingenuo, credulone. E soprattutto, non si accorgeva delle cose anche se ce le aveva sotto il naso. 

Era un tipo sbadato ma nel complesso era una bella persona e… e a Jerry piaceva. 

Come persona, sia chiaro. 

Si certo… ma chi voleva prendere in giro. Aveva una cotta per lui, okay? 

Però cercava di nasconderlo e… cercava di convincersi del contrario ma la scintilla era già scoppiata da un po’. 

Era successo tutto all’improvviso, fino a tre mesi prima non si era mai posto la domanda “E se provassi per Coby, qualcosa più dell’affetto tra amici?”. 

Quel giorno erano da soli nei camerini e il cantante stava cercando qualcosa che poi gli era caduta, si erano chinati insieme a raccoglierla e nel farlo, i loro sguardi si erano incrociati. 

Per qualche secondo Jerry aveva creduto di non respirare più. 

Si trovava a meno di una spanna dal suo viso e da bravo scemo, si era incantato a fissare i suoi bellissimi occhi azzurri. Aveva posato lo sguardo sulle sue labbra che nel frattempo si erano aperte in un sorriso e si era sentito in imbarazzo. Poi Jacoby gli aveva dato una pacca sulla spalla e si era allontanato da lui con fare divertito. 

Ma il chitarrista non ci trovava niente di divertente, aveva appena fatto una figura di merda colossale eppure l’altro non sembrava essersi accorto del suo comportamento anomalo. 

Durante il concerto di quella sera, Jacoby si era avvicinato a lui per l’inizio di Last Resort e non appena aveva iniziato a cantare, lo aveva guardato negli occhi e si era lasciato sfuggire una risatina. 

Era stata una scena tenera, divertente… però Jerry era riuscito a stento a tenere le mani e lo sguardo sulla sua chitarra. 

 

Ed ora era lì, seduto sulla sua sdraio con ancora addosso la sua canottiera bollente, a ripensare a quei momenti. 

Forse doveva smetterla, peggiorava solamente le cose a fare così. 

Si alzò ed andò da Tobin che era seduto a bordo vasca a leggere un libro. 

- Vi prendo qualcosa di fresco? - chiese, scombinando i capelli al bassista.

- Un paio di birre, grazie - 

Tony, il solito. 

Prese gli ordini ed andò al bar. 

Quando uscì con le bottiglie in mano, venne raggiunto da Coby… completamente fradicio.

- Da qua - 

Gliene prese una e la aprì per berne un sorso. 

Intanto Jerry aveva distribuito le altre birre agli amici ed era tornato alla sua sdraio ma appunto, era impossibile stare tranquilli con Coby in circolazione. 

- Tutto a posto? - gli chiese, bevendo un altro sorso. 

Il chitarrista lo guardò aggrottando le sopracciglia - Sì, perché? - 

- Mh… non so, sembri strano ultimamente - 

Jerry alzò le spalle e si mise seduto sempre sotto lo sguardo attento dell’altro. 

- Ma non hai caldo con la canottiera? -

Voleva che facesse lo spogliarello lì, davanti a lui? Che poi lui stava bene così, non aveva caldo e… okay, non voleva mostrarsi troppo quando c’era l’altro in circolazione. Si vergognava.

- No, sto bene - 

- Sudo io per te, ma dai! Toglitela - gli disse Coby, cercando di spogliarlo ma il chitarrista allontanò le sue mani e si alzò in piedi. 

- Ti ho detto che sto bene così, lasciami stare - 

- Dai Jerry, voglio un po’ giocare… - lo supplicò, fingendosi triste.

 Gli si avvicinò e lo tirò per la canottiera. 

- Smettila… - 

Non ci cascò. Oh no, non aveva per niente voglia di giocare perché sapeva a cosa puntava il leader. Voleva buttarlo in acqua anche se lui non ne era un gran amante. Evitava sempre di andare in piscina o al mare. 

Non era una fobia, non aveva paura dell’acqua era… era la profondità. Non si sentiva sicuro senza un appoggio solido sotto i piedi, sentirsi il vuoto lo faceva andare nel panico.

Cercò di respingerlo ma l’altro essendo più robusto e forzuto di lui, lo spinse come se niente fosse in acqua.

Tony gli lanciò addosso il coccodrillo gonfiabile, mentre il bassista si limitò ad emettere un grugnito perché gli si era bagnato il libro… e Jerry beh, lui iniziò ad agitarsi e a muovere le braccia per cercare qualcosa a cui attaccarsi. Quando riuscì finalmente ad arrivare a bordo vasca, uscì ed andò spedito da Coby.

- Sei un coglione! - esclamò, spingendolo all’indietro.

- Eddai, era solo per giocare… - 

- Cresci, porca puttana, cresci! - 

Jacoby si lasciò spingere, e cercò di metterla sul ridere, come se fosse uno scherzo bello.

- Jerry… non prendertela - 

 - Vaffanculo - 

Si voltò ed andò verso l’entrata dell’hotel. 

Voleva solamente restare da solo per smaltire la rabbia, così andò in camera sua e senza nemmeno chiudere la porta a chiave, si infilò in bagno per farsi una doccia. 

 

Quando uscì, si mise l’accappatoio ed andò in camera ma rischiò di prendere un infarto quando vide Coby seduto sul suo letto. 

- Hey - lo salutò, accennando un sorriso triste. 

- Cosa ci fai qui? - gli chiese, cercando di mostrarsi arrabbiato.

- Volevo parlarti - disse, abbassando lo sguardo sulle sue mani.

Sembrava… calmo. Non era da lui, strano. 

- E ti sembra il momento? Non potevi aspettare che tornassi giù? - 

- Mh… saresti tornato? - 

Jerry stette un attimo a pensarci. No, forse se ne sarebbe rimasto lì in camera sua ed avrebbe ordinato la cena senza schiodare il culo dal letto.

- Non lo so… -

Jacoby annuì, poi lo guardò sorridendo appena - Vestiti, non voglio che prendi freddo -

Era ridicolo. Prima che era vestito lo obbligava a spogliarsi, invece adesso che era praticamente nudo, gli diceva di vestirsi… aveva le idee un po’ confuse.

- Con te qui dentro non faccio niente - 

- Come se fosse la prima volta che ti vedo nudo… -

Solo dopo qualche secondo si resero conto del doppio senso delle loro frasi e scoppiarono a ridere. 

- Non intendevo quello - si affrettò a mettere in chiaro, il chitarrista.

Coby alzò le spalle e gli fece l’occhiolino - Chi lo sa - 

Jerry spalancò gli occhi, poi si strinse di più nel suo accappatoio. 

- Okay, però girati -

Coby annuì e si coprì perfino gli occhi con le mani per dargli la prova che non stava guardando. 

Intanto Jerry si infilò i boxer da sotto l’accappatoio e si vestì completamente indossando un paio di jeans lunghi e una maglietta.

- Fatto -

Il cantante tolse le mani dal viso e si voltò verso di lui - Hem… adesso possiamo parlare? - 

- Non credo di avere niente da dirti -

- E’ tutt’oggi che mi eviti e… mesi che non mi cerchi più come prima - alzò gli occhi su di lui - Cos’è successo, Jerry? Non mi vuoi più bene? -

Il chitarrista si mise a ridere.

Volergli bene? Oh, gliene voleva eccome… forse più del dovuto.

- Non dire cazzate, certo che te ne voglio! - esclamò, sedendosi accanto a lui.

- E allora cosa c’è che non va? Sono… sono preoccupato per te - 

- Anche io lo sono… per me -

Rimasero un po‘ in silenzio, nessuno dei due aprì bocca e a dir la verità, Jerry iniziava anche a sentirsi a disagio. 

Già era strano che il suo cantante fosse così calmo e taciturno, se poi iniziava davvero a preoccuparsi per lui, forse stava male. Cioè, erano amici da tanti anni però solitamente Jacoby prendeva tutto sul ridere, non era mai andato da lui a dirgli “Hey, tu hai qualcosa che non va… parliamone”… era troppo intimo o forse normale.

- Parlami Jerry. Sono il tuo migliore amico, voglio aiutarti -

Jerry scosse la testa - Non puoi -

- Perché no? - 

Jerry fece lo sbaglio di guardarlo negli occhi. Avevano un’espressione triste e apprensiva allo stesso tempo, che gli fece venir voglia di abbracciarlo all’istante, come se fosse stato lui quello bisognoso di aiuto. 

- Perché tu non- ah Coby, ma perché non apri gli occhi una buona volta?! - esclamò, allargando le braccia in modo teatrale. 

Il cantante rise. 

- Per vedere il mio migliore amico che tenta di nascondere la cotta che ha per me? Nah… - 

Jerry sbiancò all’istante. E così lui si era accorto di tutto e… e lo aveva fatto star male apposta.

Gran bello stronzo.

- Brutto figlio di- -

- Hey, hey, hey! - esclamò Coby, abbracciandolo. 

- Sei così carino quando ti imbarazzi che non ho resistito a tenerti sulle spine - 

- Vaffanculo! - esclamò, cercando di divincolarsi - Mi sono punto, cazzo - 

Coby scoppiò a ridere, poi gli scompigliò i capelli.

- Scemo - 

 Quando si staccarono gli sorrise, poi gli prese la mano intrecciando le dita con le sue e lo guardò.

- Ho giocato e ti ho aspettato per quanto? Tre mesi? Troppi. Ora basta, okay? - 

Jerry annuì e si perse nei suoi bellissimi occhi azzurri. Aveva ragione, doveva smetterla giocare e lui, di nascondersi.

Coby fece un passo verso di lui e gli lasciò la mano solamente per posargliela sulla guancia. Gliela accarezzò poi si chinò su di lui per baciarlo. 

Istintivamente il chitarrista chiuse gli occhi, ma quando avvertì le labbra dell’altra sulla propria fronte, li riaprì. 

Ci rimase male. 

Lui si aspettava un bacio. Sì ma vero, non sulla fronte, dai!

Così decise di farsi avanti lui. 

Gli posò una mano sul petto e avvicinò il viso al suo fin quando i loro nasi non si sfiorarono. A quel punto poté sentire il respiro dell’altro sulle sue labbra e sorrise finché, prendendo un po’ più di coraggio, si avvicinò posandole delicatamente sulle sue.

Jacoby le schiuse appena e lo invitò a continuare. 

Oh sì, finalmente un bacio vero.

Se il cantante non lo avesse tenuto per i fianchi, Jerry avrebbe giurato di cadere per terra, svenuto.

 Troppe emozioni in una volta, troppo Coby! 

Era arrabbiato con lui per esser stato zitto per tutti quei mesi, però era felice di essere con lui e che glielo avesse detto.

Ma detto cosa? Che sapeva che Jerry aveva una cotta per lui?  

Sì ma… lui cosa provava? Magari non ricambiava.

Non appena si rese conto di quella probabilità, si staccò da lui spingendolo all’indietro.

- Ma… cosa c’è che non va? - gli chiese Coby, guardandolo senza capire. 

- Tu… io non ti piaccio - 

- Certo che mi piaci, stupido - 

Il cantante gli si avvicinò e lo abbracciò.

- Sai, non è da me baciare la prima persona che mi capita a portata di mano - aggiunse, sorridendogli. 

Jerry si sciolse nell’abbraccio e appoggiò la testa nell’incavo del suo collo.

- Scusami… - 

- No macché, scusami tu per… per prima in piscina. Non avrei dovuto spingerti in acqua, so che non ne sei amante -

Il moro annuì - Già… non è stato divertente - 

Jacoby sciolse l’abbraccio, poi assunse un’espressione seria e… arrabbiata. 

Ma cosa-…?

- Hey, perché non mi dici “no Coby, non fa niente… ti perdono”?! -

Jerry stette al suo gioco, così si impose di non ridere e gli rispose a tono. 

- Beh, perché è giusto che tu ti scusi. Avresti dovuto ricordarti della mia “fobia” - disse, imitando le virgolette con le dita.

Il biondo soffiò una risatina, ma cercò di riprendersi subito. Fece un passo verso di lui e si mise le mani sui fianchi.

- Ah… e così è giusto che io mi scusi, mh? - 

Jerry annuì e voltò il viso dall’altra parte. 

Era troppo divertente fingersi arrabbiati con lui, lo faceva anche quando erano solo amici. 

No cioè, perché adesso cos’erano?!

Beh, comunque le altre volte finivano sempre con il farsi il solletico e sembrava che anche quella volta dovesse andare così anche perché Jacoby lo aveva abbracciato con l’inganno e poi lo aveva buttato sul letto.

Con lui sopra.

Gli stava facendo il solletico alla pancia, sollevandogli la maglietta e Jerry aveva creduto di arrossire. Anzi, ne era sicuro perché Coby si chinò su di lui e lo baciò.

- Aww, sei così tenero! - 

Se però continuava a comportarsi in quel modo, sarebbe davvero morto d’infarto. 

Era stranissimo vedere Coby comportarsi in modo tenero e dolce con qualcuno senza che dicesse cazzate ogni 3 per 2. Era un evento da segnare sul calendario, sicuro.

Ricambiò il bacio ma quando cercò di togliergli la maglietta, Coby lo fermò. 

- Non è il momento… -

- Cosa? Perché no? - gli chiese, guardandolo dal basso. 

Stava bene sotto di lui, gli piaceva giocare con lui però adesso come adesso, voleva anche fare qualcosa di più con lui. 

Non si era mai trovato a fare pensieri di quel tipo, riguardanti il suo cantante però ci potevano stare… cioè, si erano baciati, si piacevano… perché no?

- Jerry, è troppo presto - gli spiegò, accarezzandogli una guancia.

Quando notò l’espressione un po’ offesa del’altro, si affrettò a spiegarsi ulteriormente. 

- Hey, non è che non lo voglio fare con te, sia chiaro. È solo che ci siamo appena messi insieme, andiamoci piano. Okay? Un passo alla volta -  

Il chitarrista annuì e mormorò un “Okay”. 

Gli dispiaceva, gli sarebbe piaciuto da matti farlo subito però il suo ragazzo aveva ragione, un passo alla volta.

Omg… era il suo ragazzo? 

Non si era accorto immediatamente di quella cosa perché era troppo preso da quel “no“ non pronunciato, ma Coby aveva detto “ci siamo appena messi insieme” questo significava che erano una coppia. 

Quando se ne rese conto, spalancò gli occhi e… gli sorrise. Ma un sorriso enorme, felice.

E Coby se ne accorse subito - Come mai sei così felice, adesso? - 

Jerry lo abbracciò.

- Stiamo insieme! - esclamò, come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

Il cantante si chinò su di lui e lo baciò dolcemente. 

Quando si staccarono, gli diede una mano e si alzarono entrambi dal letto. 

 

Notarono che era già venuta l’ora di cena, così decisero di raggiungere gli altri per mangiare tutti insieme e magari informarli anche di quel piccolo avvenimento che era successo tra loro due. 

Non volevano di certo nascondersi, soprattutto non dai loro amici visto che erano come una seconda famiglia.

Uscirono dalla camera e si infilarono nell’ascensore per fare più in fretta. 

Jacoby non mollava un attimo la sua mano e sembrava anche piacergli parecchio, riempirlo di baci ovunque. 

Ma Jerry non si lamentava di certo, si godeva quei momenti e non vedeva l’ora che arrivasse il momento di andare oltre quei semplici baci e carezze. 

Non che fosse un pervertito o un morto di sesso, sia chiaro. Solo che voleva sentirsi suo o soprattutto, voleva farlo suo. 

Non appena scesero nella hall dell’albergo, notò infatti, che alcune ragazze stavano adocchiando Coby, si innervosì e strinse maggiormente la sua mano cercando di mostrare la loro unione a quelle sfacciate. 

Il biondo se ne accorse e avvicinandosi al suo orecchio, gli fece un sorriso malizioso.

- Cosa c’è amore, sei geloso? - 

Jerry smise improvvisamente di camminare e si voltò verso di lui. Gli prese il viso tra le mani e lo baciò fregandosene del fatto che erano praticamente nella sala più movimentata dell’hotel. 

- Sei solo mio, capito? - gli sussurrò, direttamente sulle labbra, il che fece scattare la scintilla negli occhi di Coby che annullò nuovamente le distanze tra le loro labbra.

Quando si staccarono, lo riprese per mano e si avvicinò al suo orecchio.

Sì, gli piaceva troppo sussurrargli le cose direttamente sulla pelle sensibile del collo. E poi ai Jerry sembrava piacere e non poco.

- Penso che sarebbe meglio tornare in camera… - disse, baciandolo sotto l’attaccatura dell’orecchio - Sai, mi è venuta voglia -

Non appena il chitarrista sentì la sua lingua accarezzarli il collo, si mosse velocemente. 

- Subito! - 

Strinse la presa alla sua mano e voltandosi, ricominciò a camminare verso l’ascensore. Coby lo seguì come un cagnolino, sogghignando e non appena furono nella cabina, gli saltò letteralmente addosso. 

Per poco non si spogliarono lì, ma per fortuna ebbero un po’ di testa e aspettarono di arrivare alla camera di Jerry per togliersi i vestiti e… beh, il resto venne naturale. 

Si amarono per la prima volta e si addormentarono stanchi, uno abbracciato all’altro. 

E no, non si pentirono di aver anticipato le cose. In fin dei conti, nessuno diceva quando era il momento giusto per donarsi all’altro, e sia Jacoby che Jerry, capirono che quella volta non era ne troppo presto ne troppo tardi. 

Era perfetta per loro due.  

 




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Buonasera! 
Nuova OS creata dal nulla in due giorni. La fine fa cagare, lo so. 
Non credevo di scrivere qualcos'altro su di loro così velocemente ma sembra che il mio cervello "fabbrichi" ff a notte fonda... Okaaay, si sto benissimo u.u
Dai, sono brava.
Dedico questa OS a Gloria Roach e scommetto che non appena vedrà (12) nella sezione Papa Roach, correrà immadiatamente a leggere l'ultima arrivata xD
Eccola quà! 
Buona lettura e Buonanotte 

  
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