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Autore: Captain_Lou    13/08/2013    0 recensioni
[Dal testo...]
!Anne è quel tipo di madre che, appena sente uno dei propri figli emettere un urlo, molla tutto ciò che sta facendo e corre da lui. Però, come tutte le mamme, qualche volta le può scappare una frase di troppo che potrebbe venire malintesa dai bambini. Accadde proprio quello, quel giorno."
[Child!Harry] [Child!Gemma] [PreXFactor]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di cadute, frasi dubbie e piccole vendette.


Anne è quel tipo di madre che, appena sente uno dei propri figli emettere un urlo, molla tutto ciò che sta facendo e corre da lui. Però, come tutte le mamme, qualche volta le può scappare una frase di troppo che potrebbe venire malintesa dai bambini. Accadde proprio quello, quel giorno. Aveva lasciato un Harry di cinque anni a vantarsi con il figlio del vicino di non aver fatto pipì a letto quella notte in camera sua, mentre Gemma era alle prese con la sua nuova bicicletta rosa luccicante in giardino. Fu proprio lei a cacciare l'urlo sopracitato. La donna uscì fuori di casa e si diresse dalla figlia, trovandolava a terra con le ginocchia sbucciate e una manina con qualche graffietto qua e là. Oh, e come dimenticarsi di quei due lacrimoni agli occhi che minacciavano di rotolare giù da un momento all'altro? Anne si precipitò subito da lei, infilandole le mani sotto le ascelle e prendendola in braccio.
"Che è successo?" Domandò la vicina - la madre del piccolo che se ne stava in camera con Harry. Nel frattempo la bimba, al sicuro tra le braccia della mamma, nonostante avesse cercato, per orgoglio, di trattenersi, scoppiò in un pianto quasi disperato.
"È caduta dalla bicicletta, - spiegò la signora Styles. - ma non si è fatta nulla, è stato lo spavento. Se sei venuta a prendere Mike* fai pure, ora entro pure io." Fece appena in tempo a sistemare la bici della piccola che vide uscire di casa propria il bimbo appena nominato che veniva sgridato dalla madre - probabilmente per aver mangiato le caramelle di nascosto con Harry, come sempre. Salutò i due, poi entrò e si diresse verso la camera dei due fratellini, dove lasciò Gemma sul suo letto per andare a prendere acqua ossigenata e cotone per disinfettarle le ferite.
Ci fu un attimo di silenzio, che vedeva la maggiore rannicchiata sul proprio letto con la testa reclinata verso il basso, e il minore che la fissava preoccupato, quasi temendo per la sorte della sorella.
"Harry..." mormorò Gemma. "...Spavento mi ha fatto cadere dalla bici, ma io non ho fatto in tempo a vederlo; so che si chiama così perchè l'ha detto mamma alla signora Sparks*.." Il bimbetto gonfiò il petto, con orgoglio. L'ultima volta che c'era stato un temporale non aveva avuto paura, né era andato nel lettone con mamma e papà; Questo Spavento non gli faceva paura, affatto. Lui era grande. Così, mentre Anne medicava la piccola ferita, si sedette sul proprio letto, pensando ad una vendetta.


Il giorno dopo•


Era tutto pronto. I palloncini pieni di tempera erano stati messi con cura nel secchiello e le pistole ad acqua caricate. Spavento non l'avrebbe passata liscia. Harry si avvicinò alla porta e strinse le dita atorno alla maniglia, ma la voce di Anne lo fermò. "Dove stai andando con quella roba?" Chiese infatti. "A farla pagare a Spavento, così impara." Rispose lui prontamente, uscendo di casa. La donna scoppiò a ridere; non sapeva cosa si erano detti i propri figli - ne l'avrebbe chiesto loro -, ma una cosa era certa: non avrebbe fermato Harry... Insomma, si può spiegare ad un bimbo di cinque anni cosa sono i modi dire? Certo che no. Così, quella sera a cena, Harry le raccontò della sua mancata "vendetta", dal momento che non ebbe trovato nessun "Spavento" nei paraggi; paraggi che corrispondevano al giardino di casa propria, non potendo il bimbo uscire.






*nomi immaginari; ogni riferimento alla realtà è puramente casuale
  
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