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Autore: Nihal07    13/08/2013    0 recensioni
"Non seppe dire quanto durò.
Forse qualche secondo. O addirittura qualche minuto.
Sta di fatto che quando aprì gli occhi, si ritrovò tra le braccia di un uomo che non conosceva."
E se Sakura perdesse la memoria? Se non ricordasse più Naruto e Kakashi?
Nuova KakaSaku!! (In pochi capitoli)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Premetto 3 cose:
1. Scusate per il ritardo;
2. In questi ultimi tempi mi manca davvero il romanticismo, quindi scusate se mi soffermo poco su certe situazioni;
3. Spero che come capitolo sia accettabile.
Grazie a tutti!!



Capitolo VI

 
 
Il giorno dopo Sakura potè concedersi una mattinata di assoluto riposo, in quanto non la aspettava nessun turno.
Solo nel tardo pomeriggio si sistemò, e così su due piedi decise di uscire. Stava andando a prendere le chiavi quando qualcuno bussò alla sua porta.
Andò ad aprire controvoglia.
“Sakura…”
Da una piccola fessura vide Kakashi.
“Non voglio parlare con te…” Fece per chiudere la porta, ma l’uomo la fermò con un piede.
“Diamine… Che male…” Lo disse a bassa voce, ma Sakura sentì comunque e sorrise malinconica per un secondo.
“Ascolta Sakura, dammi solo un attimo. Poi potrai prendermi a calci fino a quando non starai meglio.”
“Credi davvero che riuscirei a smettere una volta iniziato?”
Kakashi sospirò. “Starò qui fino a quando non mi farai entrare.”
Sakura guardo per terra. Odiava queste  scene. Si sentiva come se fosse parte di un film, e lì le storie finiscono sempre in positivo.
Decise di aprire la porta e l’uomo entrò.
“Tieni, questa è tua.” Gli sporse la borsa che aveva dimenticato a casa sua.
Lei la prese senza dire niente, alzò soltanto lo sguardo.
“Ascolta… Io non volevo, o meglio…”
“Oh certo... Non mi volevi portare a letto intenzionalmente! Il mio maestro non lo farebbe mai.”
Kakashi strinse i pugni. “Basta Sakura.”
L’Haruno si morse il labbro inferiore.
“Volevo solo raccontarti il mio punto di vista… Durante la missione sei caduta, hai sbattuto la testa e ti sei svegliata non ricordando più chi ero…”
“Questo lo so Kakashi…”
“Ho deciso di passare del tempo con te, cercando di recuperare quello che avevi perso. Sakura non sapevo cosa fare, ti eri persino ricordata di Naruto, ma non di me. Tu non sai cosa vuol dire vedere che una delle persone a cui tieni di più ti guarda come se non fossi mai esistito.”
Ci fu un attimo di silenzio, poi Kakashi continuò: “Però è passato del tempo e non so cosa mi sia successo, ma tutta la situazione mi è scappata di mano. È diventato un problema più grande del sottoscritto. Ora, puoi odiarmi, ma io sono sempre stato il tuo maestro e tu mi conosci. Non ti farei mai del male. Quella che ha perso la memoria, eri tu, non io. Se stava per succedere quello da cui sei scappata, era perché…”
“Perché?”
“In quel momento pensavo fosse la cosa giusta. Volevo lo fosse. Ma non avrei mai agito sapendo di farti del male. Quindi accusami di qualsiasi cosa, ma non di aver approfittato di te.”
Infondo Sakura non aveva dimenticato le sensazioni provate quei giorni insieme. Anche ora, era contenta di vederlo.
“Forse sono stata troppo avventata.”
“Non credo di essere venuto qui per fare in modo che ti sentissi in colpa.”
Qualche lacrima scese dagli occhi della ragazza. “Sai, se l’intento fosse stato realmente quello, volevo dirti che ci sei riuscito benissimo.”
Kakashi abbassò lo sguardo.
“E ora Kakashi…?” Sorrise dolcemente, ma il jonin non lo vide.
“Credo farei meglio ad andare.”
Si aspettò un pugno in faccia quando sentì la borsa di Sakura cadere dalle sue mani, ma invece percepì il viso bagnato di lei premere sull’incavo tra la sua spalla e il suo collo e le sue braccia avvinghiarsi intorno a quest’ultimo.
Si staccò leggermente e fece segno di no con la testa, abbassò la maschera dell’uomo e lo baciò.
“Potremmo scegliere di finire quello che abbiamo iniziato oppure potrei iniziare a prenderti a calci. Scegli tu.”
Kakashi trovò molto più allettante la prima proposta: la prese in braccio e camminò fino al divano.
La rosa si sedette sulle sue gambe e abbassò la maschera sul suo viso, baciandolo più intensamente.
Era felice di essere lì con lui; loro due soltanto.
Non finirà stasera, pensò.
Si distese sui cuscini e lui la seguì, ritrovandosi sopra di lei.
Avrebbe fatto l’amore con l’uomo che amava, poteva esserci qualcosa di sbagliato?
Si tolse la maglietta e sentì le mani e le labbra del jonin muoversi sulla sua pelle.
Chiuse gli occhi e pensò che le cose non sarebbero potute andare in nessun altro modo.
Grazie al cielo era tornato sui suoi passi e aveva deciso di bussare alla sua porta.
Faceva caldo o era una sua impressione?!
Non pensò troppo a quello che stava succedendo, più che altro a quello che provava. Troppe emozioni insieme per poterle definire tutte.
Aprì gli occhi e il primo pensiero che la colpì fu quello che Kakashi senza maglietta era davvero… Senza parole!
Ad un tratto sentì un forte piacere farsi strada in lei, nella sua testa e vanificare completamente ogni intento di pensare ad altro.
“Kakashi!”
Le unghie della ragazza graffiarono le spalle dell’uomo, ma Kakashi era fin troppo occupato per preoccuparsi del fastidio che queste gli provocarono. Infondo non potevano far più male di qualche graffio che si era procurato in missione, anche se dovette ammettere che quando Sakura mollò la presa ne fu leggermente sollevato.
Sakura non seppe dire quanto durò, ma sicuramente fu uno dei tardi pomeriggi più belli della sua vita.
Se non avesse perso la memoria, cosa sarebbe successo?
Avrebbe continuato a sperare nell’amore senza trovarlo mai o trovandolo in un altro?
Ma infondo era convinta che il destino trovasse sempre in un modo o nell’altro la giusta soluzione.
Perché la vita è davvero sorprendente a volte, e sempre quando meno te lo aspetti.
Però era anche vero che in un attimo, la vita poteva toglierti ogni cosa.
Le persone pensano che tutto possa essere portato via: amici, oggetti e chissà quante altre cose, e si rifugiano nei loro piccoli spazi, ripetendosi che se anche una cosa se ne va, ci sono sempre i ricordi che manterranno vive quelle emozioni passate.
E come potergli dare torto?
Ma nemmeno i ricordi sono per sempre. E perché, se invece di affidarci ad un ricordo, ci affidiamo al presente?
Proviamo a vivere di più nel presente, che nel passato, perché è nel primo che possiamo lasciare un’impronta, un ricordo di noi che non svanirà mai.


  
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