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Autore: _anonimo_    13/08/2013    1 recensioni
"Ehi, vuole un passaggio?"domandò il ragazzo dai capelli color oro.
"No, grazie. Non accetto passaggi dagli sconosciuti."sorrise timida la ragazza, mentre piano la pioggia le bagnava il volto pallido.
"Sicura? Non lo faccio per lei, lo faccio per la sua tuba!"sorrise malizioso il ragazzo.
Ella sorrise.
"Oh beh, devo rifiutare nuovamente."
"Che peccato! Non vorrei che il suo strumento, my lady, si innaffi tanto da non poter produrre più buona musica!"sorrise il ragazzo.
La ragazza accennò una risata, ma poi la bloccò, non voleva darle troppa importanza, era pur sempre uno sconosciuto.
(Datato 1973)
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jimmy Page, John Bonham, John Paul Jones, Nuovo personaggio, Robert Plant
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Oh stai studiando?" chiese lui entrando nella camera tetra e profumata di muschio selvatico.
"Si.."disse lei, alzando la testa dal libro di Biologia. 
"Cosa studi?"chiese lui avvicinandosi alla scrivania. 
"Biologia."sorrise appena lei.
L'uomo sulla cinquantina aveva l'aria stanca; i capelli neri rigati di grigio, erano tirati indietro sulla nuca; gli occhi vispi e grandi, proprio come quelli della figlia, erano tinteggiati di un nocciola; la carnagione era chiara, molto alto e robusto.
Sorrise alla figlia e continuò "Ci stai dando dentro con lo studio Catherin, vero?".
Stette in silenzio per un attimo e poi annuì.
"Non vorrei che ti diplomassi solo con un settanta o con un novanta!"disse rigido il signor Palmer.
"Papà!"disse lei richiamando l'attenzione del padre, "Sto cercando di mettercela tutta.. Ti assicuro che sto cercando di fare il possibile!"continuò lei disperata.
"Lo spero, Erin! Lo spero!"si diresse verso la porta, per poi rigirarsi "Ha detto tua madre di scendere! Sono quasi le sette!"poi sparì nell'androne delle scale.
Lei lo guardò svanire.
Che stronzo! si disse tra se e se, Non ha rispetto per nessuno vuole che tutti obbediscano a lui.
Mise le ballerine nere, che Carly le aveva regalato il natale precedente, un vestito a fiori verdi con sfondo giallo, e si legò i capelli con un fiocco verde. 
Scese giù.
"Il tuo amico sta tardando!"disse spazientito, il signor Palmer, guardando ripetutamente l'orologio a pendolo. 
"Oh sono sicura che sta arrivando, non è vero Erin?"disse sorridente la signora Palmer, rassicurando il marito. 
"Si, sarà qui a momenti!"sorrise nervosa lei.
"Beh, io ho fame!"disse a denti stretti l'uomo.
Suonarono il campanello.
"Eccolo!"si alzò in piedi di scatto, Erin dirigendosi alla porta.
"Se non è lui Cheryl, io mi siedo a tavola e mangio!"
"Mike, per favore!"lo sgridò la moglie. 
L'uomo la fulminò con lo sguardo, alzandosi poi alle parole della figlia.
"Mamma, papà.. lui è Luke!"sorrise timida, Erin, mentre stringeva tra le braccia la giacca nero gessata, di Luke.
Profumava di acqua di rose. 
"Salve signori Palmer!"sorrise a 360 gradi, il ragazzino.
La signora Palmer sorrise appena, mentre il signor Palmer lo fissava da capo a piedi, per trovare qualcosa che non andasse a quel "piccolo mocciosetto", che osava fare la corte alla sua piccola E. 
"Questo è per lei, signora! Ho tardato perchè non sapevo quale fiore fosse adatto ad una bella donna come lei."disse Luke, porgendo alla donna bionda, magra e di media statura, un mazzo di rose rosse. 
"Grazie!"sorrise Cheryl, che di regali e mazzi di rose, nella sua vita ne aveva visti pochi. 
"Se vogliamo mangiare!"interruppe i sorrisi e le sorprese, il signor Palmer.
"Oh, si, certo!"disse il ragazzo.
Si accomodarono tutti intorno al tavolo tondo della graziosa ed accogliente cucina verde pistacchio. 
I mobili che la riempivano erano sul giallo limone e sul panna. 
Il forno era celeste, e le sedie arancioni. 
"Bella casa signor Palmer!"sorrise Luke, facendo poi l'occhiolino al padre di Erin. 
"..Grazie.."grugnì contro voglia Mike. 
"mm .. buone queste lasagne signora Palmer."sorrise lui, e sorrise dolcemente anche lei.
A Mike non piaceva. 
Adulatore, galantuomo, pettinato troppo bene e vestito troppo bene. 
Troppo PERFETTO! 
Troppo, troppo.. surreale.
In quel ragazzo di soli diciassette anni c'era qualcosa che non andava. 
Mentre Mike detestava a pelle il ragazzo, Erin era affascinata dal suo compagno di banda. 
Capelli rossicci, ben pettinati all'indietro come un vero Mod; occhi azzurri che brillavano, carnagione avorio ed altezza media. Magro. 
Per l'occasione si era vestito benissimo, e con gusto.
Con lei si era sempre comportato bene. 
Aveva un ottimo carattere; dolce, solare e sempre pronto ad aiutare gli altri. Simpatico, amava fare battute sugli ebrei e sul nazismo, ma Erin preferiva che ciò non accadesse quella sera. 
Mike Palmer, poichè mezzo ebreo, non avrebbe tollerato ciò. 
"Allora dimmi, giovanotto, cosa vorresti fare dopo il diploma?"chiese Mike.
"Oh, beh signor Palmer, in realtà vorrei prendermi un anno sabbatico, per viaggiare in tutto il mondo e magari.."
"E magari cosa? Vivere da gitano per due, tre anni, fumando crack e assumendo funghi allucinogeni per vivere in pace ed amore?"chiese Mike ironico. 
"Beh signore, io penso che farlo sia una scelta giusta, credo che aiuti a crescere!"
Lui lo sapeva, un sempliciotto come quel diciassettenne sbarbato non avrebbe mai combinato nulla, e se sua figlia avrebbe continuato a frequentarlo sarebbe diventata come lui. 
"Crescere? Oh, adesso viaggiare per il mondo in sella ad una Harley, ed assumendo droghe come quei psicopatici delle rockstar, fa crescere? Ti dico io cosa fa crescere bello mio, lavorare seriamente! Fare esperienze lavorative!"
"Io penso che faccia crescere anche andare in giro per il mondo. E perchè no, anche crearsi una band e diventare una famosa rockstar! Come i Led Zeppelin o che ne so, i Black Sabbath!"continuò a tenerle testa, Luke. 
"Cosa?"disse il signor Palmer, pronto a sbroccare. 
"Caro, caro.. calmati! Penso che con questo discorso sia ora di finirla!"disse Cheryl, posando sul braccio del marito, una mano, e facendo pressione su di esso. 
"Smettila.."sussurrò, e lui non rispose, prendendo il suo bicchiere di vino e sorseggiandolo. 
Poi il ragazzo tornò alla carica, raccontando le solite barzellette, e facendo ridere Erin e la madre.
Ma, iniziò poi a parlare degli ebrei e del nazismo, a raccontare una barzelletta fuori luogo.
Mike sopportò infuriato come non mai.
Erin rimase di stucco, e dopo la cena accompagnò fuori Luke.
Di sicuro, il padre non le avrebbe permesso di frequentarsi più con lui.
Ma non sapeva che fare! Nessun ragazzo le andava bene, nessuno!
Sarebbe rimasta zitella?
 
 

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Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.

Al terzo.

(scusate tanto se vi ho fatto aspettare)

  
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