Da
quando sono diventati una coppia, Kate dorme molto
meglio. Non ha più quegli incubi terribili che
l’hanno tormentata per anni in
seguito al ritrovamento del cadavere di sua madre, accoltellata a morte
in quel
vicolo. E’ successo solo poche volte che si ripresentassero,
risvegliati da
qualche caso particolarmente efferato incontrato nel corso del suo
lavoro, ma
ogni volta lui era lì con lei, pronto a tranquillizzarla, a
stringerla fra le
sue braccia e a farle sentire che non sarebbe più stata
sola, infondendole una
pace che la riportava immediatamente nel mondo dei sogni sereni. E
piano piano
sono scomparsi del tutto.
Negli
ultimi quattro mesi, invece, Kate non si limita a
dormire. No, cade in una specie di stato comatoso, tanto che non sente
nemmeno
la sveglia la mattina e Rick la deve scuotere affinché si
alzi.
Non
sentirebbe nemmeno se sparassero i fuochi d’artificio
del 4 luglio sul tetto del loft.
Non
si accorgerebbe nemmeno se un temporale scoppiasse impetuosamente
sulla sua testa.
Intendiamoci,
quando sono entrambi svegli, appena sentono
il fragore di un tuono si scambiano sempre un’occhiata che
dice molto più di
mille parole e nella mente si affaccia prepotente il ricordo della loro
prima
notte insieme. Ma quando questo avviene mentre lei dorme, non
c’è memoria che
tenga. Rick la prende in giro dicendole che le potrebbero portare via
il letto
e lei non se ne renderebbe minimamente conto!
Il
motivo di questo cambiamento nelle abitudini notturne
di Kate si chiama George.
O
Alexander, come il secondo nome del suo papà.
O
John, in memoria di Johanna.
Non
lo hanno ancora deciso, ma gli rimangono alcuni mesi
di tempo per trovargli il nome più adatto. Hanno scoperto
che si tratta di un
maschietto in occasione dell’ultima ecografia, nel corso
della quale il bebè ha
mostrato tutta la sua gloriosa virilità, e da allora Rick
cammina a dieci metri
da terra. Fluttua nell’aria dalla felicità,
gonfiando orgogliosamente il petto
e dicendo a chiunque incontri che ha preso tutto dal papà!
E’
piena notte quando, stranamente, Kate si sveglia,
sentendo un brusio sommesso che proviene dall’altezza del suo
stomaco. E’ come
se qualcuno stesse parlando sottovoce vicino al suo ventre arrotondato.
Ci
mette un po’ a capire di cosa si tratti, ma poi riconosce la
voce di Rick che
chiacchiera amabilmente con il loro bambino. Non vorrebbe stare ad
origliare, ha
tutta l’aria di un discorso privato, ma al momento non
può certo andarsene e
lasciare la pancia lì, quindi decide di fingere di
continuare a dormire per non
disturbare la conversazione o, per meglio dire, il monologo.
…
E
poi c’è stato il primo bacio. Quello non si scorda
mai, succederà anche a te,
ne sono sicuro. In teoria eravamo sotto copertura, sai, dovevamo
aiutare lo zio
Kevin e lo zio Javi, ti ho parlato di loro, te ne ricordi? Sono gli
angeli
custodi della mamma che si prendono cura di lei quando è al
lavoro. Insieme
alla zia Lanie, che ora è fidanzata con lo zio Javi e che
è la migliore amica
della mamma. Sai, la zia Lanie è
un’anatomopatologa, ma questa forse è una
parola troppo difficile per te adesso, imparerai più avanti
cosa significa.
Un’altra cosa che imparerai presto a conoscere sono le
occhiatacce della zia
Lanie. A me fanno ancora paura, ma tu questo non glielo dire,
sarà un segreto
fra padre e figlio, ok? Io con le parole ci lavoro, ma a volte gli
sguardi e i
gesti sono di gran lunga più eloquenti. Prendi la mamma, per
esempio. Lei comunica
molto di più in questo modo, sai? Oh, tu sapessi che effetto
mi fanno certe sue
occhiate… o quando rotea gli occhi perché
sostiene che io l’abbia esasperata… oppure
quando si morde il labbro inferiore… Mi provoca uno
sconvolgimento tale da
farmi perdere il lume della ragione e lasciarmi con un unico pensiero
in mente…
Altro che shaking hands! Ma di questo parleremo più
avanti… Oh, di sicuro mi
succederà come con tua sorella. Quando le ho fatto il
discorsetto sul sesso ho
imparato davvero molto da lei. E sono convinto che anche con te
accadrà la
stessa cosa.
Kate
trattiene a stento un sorriso. Alexis è sempre stata
una ragazzina speciale, molto più matura della sua
età, tanto che spesso si è
chiesta chi di loro due fosse il genitore dell’altro. Ha
sempre ammirato il
rapporto straordinario che Rick ha con la sua pumpkin ed è
sicura che sarà un
papà altrettanto meraviglioso con il loro piccolo.
Scusami,
ho divagato. Comunque, gli zii erano
in
pericolo e dovevamo fare qualcosa per liberarli. E in teoria non avrei
nemmeno
dovuto baciarla, perché la mamma a quel tempo stava con un
dottorino… un certo
Josh, ma di lui non ti ho parlato e non c’è
nemmeno bisogno che tu ne sappia
molto. La mamma ha sempre avuto storie con uomini forti ma totalmente
inadatti
a lei, finché non sono arrivato io, è chiaro. Mi
piace pensare di essere parte
di un disegno che, dopo averci fatto percorrere strade separate, a
volte
tortuose, ci ha condotto l’uno dall’altra. E tu sei
il coronamento di quel
disegno!
Kate
continua a sorridere nel buio, concordando
pienamente con lui e immaginandosi la smorfia che deve aver fatto
mentre
parlava del dottor Davidson. A distanza di anni, Castle ancora non
riesce a
sopportarlo.
Ho
divagato di nuovo, perdonami. Insomma, dovevamo distrarre la guardia
che ci
impediva di accedere all’edificio in cui erano tenuti
prigionieri gli zii e
così abbiamo improvvisato. La mamma aveva già la
mano sulla pistola, ma io l’ho
bloccata. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo baciati. Due volte.
E non
era un bacio finto, credimi. Imparerai anche tu a riconoscere la
differenza fra
una cosa recitata e una sentita. La mamma continua a negare
l’evidenza, ovvero
che già a quel tempo era perdutamente innamorata di me, ma
io so per certo che
dietro quel bacio c’era tutta la passione reciproca.
D’accordo, non è stato
proprio il massimo del romanticismo, infatti la mamma ha concluso il
bacio
assestando un colpo alla guardia e mettendola KO, ma dammi retta: it
was
amazing!
Ciliegie.
Ecco che cosa ho pensato quando ho baciato la tua mamma per la prima
volta.
Avevo già notato quel profumo in lei diversi anni prima, e
quando me la sono
trovata così vicina l’ho sentito ancora
più forte.
Rick
fa una pausa e Kate pensa che la conversazione con
il figlio si sia conclusa. Sta per sollevare una mano per accarezzarsi
la
pancia, quando ecco che Castle ricomincia, sempre sottovoce.
Un’altra
cosa che non dimenticherai mai nella tua vita è la prima
volta che dirai “ti
amo”. Prima della mamma io lo avevo detto veramente solo a
una ragazza con cui
uscivo quando ero al college e che mi ha lasciato, ma quella era tutta
un’altra
vicenda. Con la mamma è stato diverso. Tutta la storia con
tua mamma è stata
speciale! Comunque, quel ricordo per me è sempre fonte di
gioia e dolore. Un
po’ come il little stickman che mamma tiene nel cassetto
della sua scrivania e
che è legato al funerale di tua nonna: it is a reminder that
even on the worst
days there’s a possibility for joy. Ed è molto
vero, sai?
Ti
dicevo della prima volta che ho detto alla mamma di amarla. Era appena
stata
colpita da un cecchino e la mia vita stava fluendo via con la sua,
distesa sul
prato del cimitero in cui stavamo dicendo addio al capitano Montgomery.
Non ho
mai avuto tanta paura, né mi sono mai sentito tanto in
colpa… no, aspetta, un
altro momento in cui ho provato un dolore insopportabile è
stato quando tua
sorella è stata rapita. Ma anche in quel caso, il ricordo
è dolceamaro: in
quell’occasione ho incontrato per la prima volta tuo nonno,
mio padre. Ho
scoperto che è una spia e che in tutti questi anni lui aveva
sempre vegliato a
distanza su di me, su Alexis e su tua nonna Martha. Certo, avrei
preferito un
padre con un lavoro meno avventuroso e più presente nella
mia vita, ma non mi
posso lamentare. Alla fine, lui ha salvato la mia vita e quella di tua
sorella
e sono sicuro che prima o poi le nostre strade si incroceranno di
nuovo. Anzi,
visto che lui sa sempre tutto, sono convinto che in qualche modo si
farà vivo
anche quando tu arriverai.
Una
lacrima scivola furtiva sulla guancia di Kate. Sa
quanto dolore ha provato Rick quando lei è
stata ferita e, più che altro, quando lo ha tenuto a
distanza e poi lui ha
scoperto che gli aveva mentito per mesi dicendogli di non ricordare
quello che
era successo. E sa quanto si sia sentito devastato quando Alexis
è scomparsa.
Però
io ti prometto che non ti starò mai lontano: sarò
sempre vicino a te, ti
sosterrò quando starai per cadere e ti aiuterò ad
affrontare la vita. E in ogni
caso, non ti devi preoccupare, su nonno Jim potrai sempre contare. Lui
è la
metà razionale dei nonni che ti sono rimasti. La
metà totalmente folle, invece,
è tua nonna Martha. Mi dispiace che il tuo corredo genetico
derivi anche da
lei, ma confido che il contributo Beckett sia preponderante. Sai, non
ho mai
conosciuto Johanna, ma deve essere stata una donna eccezionale. Sei
fortunato
ad avere lei come nonna e Kate come madre.
Le
lacrime continuano a scivolare sul viso di Beckett e
non può fare a meno di passare una mano fra i capelli di
Rick, che solleva lo
sguardo verso di lei e le sorride.
“E’
fortunato ad avere te come padre.” Gli sussurra con
la voce incrinata dal pianto.
“Ehy,
tesoro, stai bene? Perché stai piangendo? E, più
che altro, cosa ci fai sveglia? Di solito a quest’ora sei
beatamente nel mondo
dei sogni…” Le prende la mano e le bacia
delicatamente il palmo.
“Non
sto piangendo, o almeno non sono io a farlo, devono
essere gli ormoni”. Gli rivolge un sorriso lacrimoso e tira
su con il naso.
“Temo di aver disturbato un momento privato fra te e tuo
figlio… E’ questo che
mi perdo durante le mie ‘assenze’
notturne?”
“In
effetti, tu sapessi cosa combiniamo appena sprofondi
nel sonno… Stavo facendo un discorso fra uomini con mio
figlio”.
“Davvero?”
“Già.
Gli stavo solo raccontando un po’ di cose sui suoi
genitori e sul resto della famiglia… sai,
affinché si prepari!”
“Si
prepari a cosa?” gli dice, corrugando la fronte con
quella sua solita espressione, totalmente adorabile, che fa quando sta
riflettendo su qualche teoria strampalata che lui le propone.
“Ad
affrontare la famiglia più pazza del mondo, è
chiaro!” le risponde, come se fosse una deduzione
più che scontata. Poi si
rivolge di nuovo al ventre di sua moglie, questa volta parlando con un
tono di
voce meno sussurrato: “Scusa, campione, la mamma si
è inspiegabilmente
svegliata, mi devo occupare un po’ di lei, ok? Continueremo
la nostra
chiacchierata domani, tanto vedrai che lei crollerà di
nuovo! Adesso però dormi
anche tu, buonanotte cucciolo.”
Kate
lo osserva sorridendo fra le lacrime che ancora le
bagnano il viso. Rick si solleva verso di lei e le depone un bacio
delicato, a
fior di labbra.
“Sai,
lo pensavo davvero.” Gli dice, appena lui si
allontana dalla sua bocca per stendersi comodamente accanto a lei.
“Cosa?”
“Che
il piccolo è un bambino fortunato ad averti come
padre. Anzi, siamo entrambi fortunati ad averti nella nostra
vita.”
Sorride
e la abbraccia. Sta stringendo sua moglie e con
una mano le accarezza il ventre prominente. E’ lui quello
fortunato.
Nota
dell’autrice
Il
caldo di questi giorni mi ha completamente bollito il cervello,
trasformando i
miei (pochi) neuroni in melassa. Credo sia l’unica
spiegazione plausibile per
questa storia!
Grazie
al mio angelo custode che, come sempre, si è letta la storia
in anteprima
(anche a distanza!) e grazie a chi di voi mi ha dedicato un
po’ del proprio
tempo ed è arrivato fino qui.
Baci,
Germangirl