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Autore: germangirl    13/08/2013    15 recensioni
Una chiacchierata nel cuore della notte.
Qualcuno che origlia.
Avvertenze: astenersi diabetici, miele a volontà.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Da quando sono diventati una coppia, Kate dorme molto meglio. Non ha più quegli incubi terribili che l’hanno tormentata per anni in seguito al ritrovamento del cadavere di sua madre, accoltellata a morte in quel vicolo. E’ successo solo poche volte che si ripresentassero, risvegliati da qualche caso particolarmente efferato incontrato nel corso del suo lavoro, ma ogni volta lui era lì con lei, pronto a tranquillizzarla, a stringerla fra le sue braccia e a farle sentire che non sarebbe più stata sola, infondendole una pace che la riportava immediatamente nel mondo dei sogni sereni. E piano piano sono scomparsi del tutto.

Negli ultimi quattro mesi, invece, Kate non si limita a dormire. No, cade in una specie di stato comatoso, tanto che non sente nemmeno la sveglia la mattina e Rick la deve scuotere affinché si alzi.

Non sentirebbe nemmeno se sparassero i fuochi d’artificio del 4 luglio sul tetto del loft.

Non si accorgerebbe nemmeno se un temporale scoppiasse impetuosamente sulla sua testa.

Intendiamoci, quando sono entrambi svegli, appena sentono il fragore di un tuono si scambiano sempre un’occhiata che dice molto più di mille parole e nella mente si affaccia prepotente il ricordo della loro prima notte insieme. Ma quando questo avviene mentre lei dorme, non c’è memoria che tenga. Rick la prende in giro dicendole che le potrebbero portare via il letto e lei non se ne renderebbe minimamente conto!

Il motivo di questo cambiamento nelle abitudini notturne di Kate si chiama George.

O Alexander, come il secondo nome del suo papà.

O John, in memoria di Johanna.

Non lo hanno ancora deciso, ma gli rimangono alcuni mesi di tempo per trovargli il nome più adatto. Hanno scoperto che si tratta di un maschietto in occasione dell’ultima ecografia, nel corso della quale il bebè ha mostrato tutta la sua gloriosa virilità, e da allora Rick cammina a dieci metri da terra. Fluttua nell’aria dalla felicità, gonfiando orgogliosamente il petto e dicendo a chiunque incontri che ha preso tutto dal papà!

E’ piena notte quando, stranamente, Kate si sveglia, sentendo un brusio sommesso che proviene dall’altezza del suo stomaco. E’ come se qualcuno stesse parlando sottovoce vicino al suo ventre arrotondato. Ci mette un po’ a capire di cosa si tratti, ma poi riconosce la voce di Rick che chiacchiera amabilmente con il loro bambino. Non vorrebbe stare ad origliare, ha tutta l’aria di un discorso privato, ma al momento non può certo andarsene e lasciare la pancia lì, quindi decide di fingere di continuare a dormire per non disturbare la conversazione o, per meglio dire, il monologo.

… E poi c’è stato il primo bacio. Quello non si scorda mai, succederà anche a te, ne sono sicuro. In teoria eravamo sotto copertura, sai, dovevamo aiutare lo zio Kevin e lo zio Javi, ti ho parlato di loro, te ne ricordi? Sono gli angeli custodi della mamma che si prendono cura di lei quando è al lavoro. Insieme alla zia Lanie, che ora è fidanzata con lo zio Javi e che è la migliore amica della mamma. Sai, la zia Lanie è un’anatomopatologa, ma questa forse è una parola troppo difficile per te adesso, imparerai più avanti cosa significa. Un’altra cosa che imparerai presto a conoscere sono le occhiatacce della zia Lanie. A me fanno ancora paura, ma tu questo non glielo dire, sarà un segreto fra padre e figlio, ok? Io con le parole ci lavoro, ma a volte gli sguardi e i gesti sono di gran lunga più eloquenti. Prendi la mamma, per esempio. Lei comunica molto di più in questo modo, sai? Oh, tu sapessi che effetto mi fanno certe sue occhiate… o quando rotea gli occhi perché sostiene che io l’abbia esasperata… oppure quando si morde il labbro inferiore… Mi provoca uno sconvolgimento tale da farmi perdere il lume della ragione e lasciarmi con un unico pensiero in mente… Altro che shaking hands! Ma di questo parleremo più avanti… Oh, di sicuro mi succederà come con tua sorella. Quando le ho fatto il discorsetto sul sesso ho imparato davvero molto da lei. E sono convinto che anche con te accadrà la stessa cosa.

Kate trattiene a stento un sorriso. Alexis è sempre stata una ragazzina speciale, molto più matura della sua età, tanto che spesso si è chiesta chi di loro due fosse il genitore dell’altro. Ha sempre ammirato il rapporto straordinario che Rick ha con la sua pumpkin ed è sicura che sarà un papà altrettanto meraviglioso con il loro piccolo.

Scusami, ho divagato. Comunque, gli zii  erano in pericolo e dovevamo fare qualcosa per liberarli. E in teoria non avrei nemmeno dovuto baciarla, perché la mamma a quel tempo stava con un dottorino… un certo Josh, ma di lui non ti ho parlato e non c’è nemmeno bisogno che tu ne sappia molto. La mamma ha sempre avuto storie con uomini forti ma totalmente inadatti a lei, finché non sono arrivato io, è chiaro. Mi piace pensare di essere parte di un disegno che, dopo averci fatto percorrere strade separate, a volte tortuose, ci ha condotto l’uno dall’altra. E tu sei il coronamento di quel disegno!

Kate continua a sorridere nel buio, concordando pienamente con lui e immaginandosi la smorfia che deve aver fatto mentre parlava del dottor Davidson. A distanza di anni, Castle ancora non riesce a sopportarlo.

Ho divagato di nuovo, perdonami. Insomma, dovevamo distrarre la guardia che ci impediva di accedere all’edificio in cui erano tenuti prigionieri gli zii e così abbiamo improvvisato. La mamma aveva già la mano sulla pistola, ma io l’ho bloccata. Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo baciati. Due volte. E non era un bacio finto, credimi. Imparerai anche tu a riconoscere la differenza fra una cosa recitata e una sentita. La mamma continua a negare l’evidenza, ovvero che già a quel tempo era perdutamente innamorata di me, ma io so per certo che dietro quel bacio c’era tutta la passione reciproca. D’accordo, non è stato proprio il massimo del romanticismo, infatti la mamma ha concluso il bacio assestando un colpo alla guardia e mettendola KO, ma dammi retta: it was amazing!

Ciliegie. Ecco che cosa ho pensato quando ho baciato la tua mamma per la prima volta. Avevo già notato quel profumo in lei diversi anni prima, e quando me la sono trovata così vicina l’ho sentito ancora più forte.

Rick fa una pausa e Kate pensa che la conversazione con il figlio si sia conclusa. Sta per sollevare una mano per accarezzarsi la pancia, quando ecco che Castle ricomincia, sempre sottovoce.

Un’altra cosa che non dimenticherai mai nella tua vita è la prima volta che dirai “ti amo”. Prima della mamma io lo avevo detto veramente solo a una ragazza con cui uscivo quando ero al college e che mi ha lasciato, ma quella era tutta un’altra vicenda. Con la mamma è stato diverso. Tutta la storia con tua mamma è stata speciale! Comunque, quel ricordo per me è sempre fonte di gioia e dolore. Un po’ come il little stickman che mamma tiene nel cassetto della sua scrivania e che è legato al funerale di tua nonna: it is a reminder that even on the worst days there’s a possibility for joy. Ed è molto vero, sai?

Ti dicevo della prima volta che ho detto alla mamma di amarla. Era appena stata colpita da un cecchino e la mia vita stava fluendo via con la sua, distesa sul prato del cimitero in cui stavamo dicendo addio al capitano Montgomery. Non ho mai avuto tanta paura, né mi sono mai sentito tanto in colpa… no, aspetta, un altro momento in cui ho provato un dolore insopportabile è stato quando tua sorella è stata rapita. Ma anche in quel caso, il ricordo è dolceamaro: in quell’occasione ho incontrato per la prima volta tuo nonno, mio padre. Ho scoperto che è una spia e che in tutti questi anni lui aveva sempre vegliato a distanza su di me, su Alexis e su tua nonna Martha. Certo, avrei preferito un padre con un lavoro meno avventuroso e più presente nella mia vita, ma non mi posso lamentare. Alla fine, lui ha salvato la mia vita e quella di tua sorella e sono sicuro che prima o poi le nostre strade si incroceranno di nuovo. Anzi, visto che lui sa sempre tutto, sono convinto che in qualche modo si farà vivo anche quando tu arriverai.

Una lacrima scivola furtiva sulla guancia di Kate.  Sa quanto dolore ha provato Rick quando lei è stata ferita e, più che altro, quando lo ha tenuto a distanza e poi lui ha scoperto che gli aveva mentito per mesi dicendogli di non ricordare quello che era successo. E sa quanto si sia sentito devastato quando Alexis è scomparsa.

Però io ti prometto che non ti starò mai lontano: sarò sempre vicino a te, ti sosterrò quando starai per cadere e ti aiuterò ad affrontare la vita. E in ogni caso, non ti devi preoccupare, su nonno Jim potrai sempre contare. Lui è la metà razionale dei nonni che ti sono rimasti. La metà totalmente folle, invece, è tua nonna Martha. Mi dispiace che il tuo corredo genetico derivi anche da lei, ma confido che il contributo Beckett sia preponderante. Sai, non ho mai conosciuto Johanna, ma deve essere stata una donna eccezionale. Sei fortunato ad avere lei come nonna e Kate come madre.

Le lacrime continuano a scivolare sul viso di Beckett e non può fare a meno di passare una mano fra i capelli di Rick, che solleva lo sguardo verso di lei e le sorride.

“E’ fortunato ad avere te come padre.” Gli sussurra con la voce incrinata dal pianto.

“Ehy, tesoro, stai bene? Perché stai piangendo? E, più che altro, cosa ci fai sveglia? Di solito a quest’ora sei beatamente nel mondo dei sogni…” Le prende la mano e le bacia delicatamente il palmo.

“Non sto piangendo, o almeno non sono io a farlo, devono essere gli ormoni”. Gli rivolge un sorriso lacrimoso e tira su con il naso. “Temo di aver disturbato un momento privato fra te e tuo figlio… E’ questo che mi perdo durante le mie ‘assenze’ notturne?”

“In effetti, tu sapessi cosa combiniamo appena sprofondi nel sonno… Stavo facendo un discorso fra uomini con mio figlio”.

“Davvero?”

“Già. Gli stavo solo raccontando un po’ di cose sui suoi genitori e sul resto della famiglia… sai, affinché si prepari!”

“Si prepari a cosa?” gli dice, corrugando la fronte con quella sua solita espressione, totalmente adorabile, che fa quando sta riflettendo su qualche teoria strampalata che lui le propone.

“Ad affrontare la famiglia più pazza del mondo, è chiaro!” le risponde, come se fosse una deduzione più che scontata. Poi si rivolge di nuovo al ventre di sua moglie, questa volta parlando con un tono di voce meno sussurrato: “Scusa, campione, la mamma si è inspiegabilmente svegliata, mi devo occupare un po’ di lei, ok? Continueremo la nostra chiacchierata domani, tanto vedrai che lei crollerà di nuovo! Adesso però dormi anche tu, buonanotte cucciolo.”

Kate lo osserva sorridendo fra le lacrime che ancora le bagnano il viso. Rick si solleva verso di lei e le depone un bacio delicato, a fior di labbra.

“Sai, lo pensavo davvero.” Gli dice, appena lui si allontana dalla sua bocca per stendersi comodamente accanto a lei.

“Cosa?”

“Che il piccolo è un bambino fortunato ad averti come padre. Anzi, siamo entrambi fortunati ad averti nella nostra vita.”

Sorride e la abbraccia. Sta stringendo sua moglie e con una mano le accarezza il ventre prominente. E’ lui quello fortunato.

 

Nota dell’autrice

Il caldo di questi giorni mi ha completamente bollito il cervello, trasformando i miei (pochi) neuroni in melassa. Credo sia l’unica spiegazione plausibile per questa storia!

Grazie al mio angelo custode che, come sempre, si è letta la storia in anteprima (anche a distanza!) e grazie a chi di voi mi ha dedicato un po’ del proprio tempo ed è arrivato fino qui.

Baci,

Germangirl

  
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