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Autore: NCSP    14/08/2013    3 recensioni
Piccole shot su momenti inaspettati, frutto della mia mente malata
Un grazie speciale alla mitologia norrena per un nome impronunciabile come Jormungandr
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«Beh? Sei andato a prendere il latte ad Asgard perché quello di qui ti faceva schifo?» la voce gli muore in gola non appena alza gli occhi sul compagno: accanto a lui c'è quello che sembra un cucciolo di husky, appesa al suo collo una bambina dai lunghi capelli neri che potrebbe avere quattro o cinque anni e a completare il quadretto un serpente simile a un boa avvolto attorno alle sue spalle come uno scialle.
[IronFrost]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Loki? Che ci fai qui? Che hai fatto a Stark?» esclama l'agente Coulson trovando il bel dio semi-nudo sul divano mentre guarda la tv con un serpente sulle spalle.

«Ci vivo, e Stark sta benissimo.» gli rivolge distrattamente uno sguardo, ma quell'occhiata di sfuggita gli basta per accorgersi del teaser puntato contro di lui.

Si affretta a far scendere Jormungandr dalle spalle e a nasconderlo dietro di sé «Calma, non è necessario, non intendo farle del male.» alza le mani.

«Mi hai ucciso, di te non mi fido, e devo dire che in questo momento non vedo perché non dovrei farlo.» prende meglio la mira.

«L'ho anche riportata indietro se ben si ricorda, ma se ha dei problemi con la memoria posso rimediare.» si offre con gentilezza, nascondendo il figlio dietro la schiena.

«Piantala con questa farsa, non sei credibile.» poggia il dito sul pulsante per far partire il colpo.

«Agente Coulson, che piacere rivederla. Ehi, giù quel coso.» Tony in accappatoio corre a deviare il raggio del colpo che sta per partire mentre Loki si volta e si china su Jormungandr per coprirlo nel caso in cui il colpo arrivasse a segno.

«Stark, stai bene? Che ci fa lui qui e con addosso a malapena dei pantaloni?»

«Gliel'ho detto, Agente, qui ci vivo.» alza la testa giusto per controllare che l'arma non sia più puntata contro di loro e poi si rialza.

«Stark?» domanda impaziente.

«Sì, vive qui, non sta mentendo.» si avvicina al divano per dare una carezza a Jormungandr che sibila felice.

«Cosa intendi con “vive qui”?» domanda scioccato.

«Che vive qui, con tutti gli annessi e connessi.» posa una mano sul braccio di Loki che sta ancora fissando il teaser.

Resta un attimo a fissarli inebetito dalla rivelazione ma poi riacquista il suo solito applombe «E il serpente?»

«È mio figlio, Jormungandr.»

«Ecco, mi pareva che l'uccisore di Thor non dovesse aggiungersi a voi due.» si passa una mano sul volto, e prima che possa dire altro dall'ascensore escono Bruce e Steve, rispettivamente insieme a Hela e a Fenrir. Loki si irrigidisce alla vista del figlio di nuovo con il guinzaglio, anche se questo è verde come da lui richiesto con la gentile frase "se proprio vuoi mettergli un guinzaglio e sopravvivere per raccontarlo ti conviene che sia verde".

«Steve? Che ci fai qui?» domanda l'agente con un'espressione quasi tradita.

«Potrei farti la stessa domanda, se mi avessi detto che saresti passato qui saremmo potuti venire insieme.» Steve si china a slegare Fenrir che corre da Loki.

«Perché sleghi il cane?»

«No...» sussurra il soldato.

«Non. È. Un. Cane.» ringhia minacciosamente Loki stringendosi il cucciolo al petto.

«Ah no? E cosa sarebbe?»

«Mio figlio.»

«Tuo...cosa? Steve...»

«Che ne dici di sederti?» il biondo lo prende per un braccio e lo conduce verso il divano su cui si è spaparanzata la bambina dopo essersi impossessata del telecomando.

«Noi non avremo detto proprio tutto, ma voi due ci nascondete qualcosa.» insinua Tony con una voce malevola.

«Una cosa alla volta, Stark.» lo liquida il biondo senza staccare gli occhi dall'agente sempre più pallido «Tutto bene, Phil? Ti prendo dell'acqua?»

«Nella seconda guerra mondiale facevi la crocerossina?»

«Ci stai un po' zitto?»

«Non penso proprio, è divertente.»

«Tony, zitto.» si intromette Loki posando il cucciolo a terra e facendosi apparire addosso una camicia «Agente, se posso fare qualcosa visto che l'incantesimo sembra non aver funzionato così bene...» si avvicina con un sorriso gentile che nessuno a parte Tony gli ha mai visto.

«No, sto bene è solo che... Steve, perché diavolo porti a spasso Fenrir, il lupo che ucciderà Odino?» si rivolge al biondo che ha rilassato le spalle vedendo che si è ripreso.

«È solo un cucciolo ed era stufo di giocare dentro, voleva uscire un po'.»

«Ti rendi conto di chi sono questi? Suppongo che quella di fianco a me sia la Regina degli Inferi.» si passa di nuovo una mano sul viso.

«No agente.» Bruce si siede su una poltrona vicina «É una bambina di cinque anni dolcissima, che forse, in un qualche scenario del destino, lo può diventare, ma ora sono tutti e tre dei bambini che hanno bisogno di affetto proprio come tutti gli altri.» scompiglia i capelli alla bimba allungandosi fino al divano.

«Va beh, lasciamo stare, non voglio nemmeno sapere.»

«Perfetto, perché io voglio sapere tutto.» Tony gli si siede accanto con un'espressione curiosa. «Tony...» lo riprende Loki, conoscendo l'abitudine del compagno a fare centinaia di logorroiche domande.

«Che c'è? Voglio solo fare qualche domanda.» si lamenta come un bambino.

«Loki, seriamente, come fai a sopportarlo?» domanda Bruce lasciandosi andare sulla poltrona.

«Abilità divine.» si stringe nelle spalle «Se ho sopportato Thor per tutti questi anni posso sopportare lui.»

«Guarda che mi offendo.»

«Dovrebbe offendersi lui, sarà scemo ma almeno ogni tanto sta zitto.»

«Uno a zero per lui.» sentenzia Bruce dalla sua poltrona.

«Banner zitto. Comunque, non crediate di averla scampata voi due.» si rivolge ai due che si stanno guardando nella speranza di potersene andare senza troppe domande.

«Perché dovremmo dirlo a te?»

«Perché uno: io a voi ho detto cosa stava succedendo in casa mia, due: vi annoierò talmente tanto con le mie domande che alla fine deciderete di rispondermi solo per farmi stare zitto.»

«É la tattica che funziona meglio in effetti.» conferma Loki permettendo a Fenrir di andare dal suo biondo compagno di giochi «Rogers, la sapevi quella del biondo e del golden retriver?» domanda ancora stizzito per la faccenda del guinzaglio.

«No.» si presta al gioco grato per il cambio di argomento.

«Sai che differenza c'è tra un biondo e un golden retriver? Il golden retriver ha un cervello.»

«Che simpatico.» sibila «Stark, devi piantarla di insegnargli battute squallide.»

«Non è colpa mia, guarda troppa tv. In effetti potrei rimediare...» sogghigna lascivo.

«Ecco quando le mie battute squallide diventano piacevoli.» si siede esasperato su una poltrona.

«In effetti...» si lamenta Bruce.

«Ora, se avete finito di piagnucolare, voglio sapere la loro versione.»

«Non dobbiamo dirti niente.» si inalbera Steve.

«Possiamo anche dirglielo, tanto ormai hanno capito tutto.» sospira Phil

«Comunque Stark, quello che hai combinato tu è peggio.»

«Io non ho combinato proprio niente.» si appollaia sul bracciolo della poltrona su cui è seduto Loki.

«Ah no? Mi stai dicendo che Loki e i suoi figli non vivono con te?»

«Questi sono dettagli. Ora racconta.» esige come un bambino.

«Ci siamo trovati, okay? Avevo bisogno di aiuto dopo essere morto,» guarda storto Loki che lo ignora accarezzando la testa di Jormungandr «e Steve c'era, poi da cosa nasce cosa e... Hai capito.» si ferma visto che Steve sta diventando praticamente viola.

«Quando il povero verginello-non-più-tanto-verginello non sarà qui... Ahia!» si lamenta per lo schiaffo che gli arriva sulla nuca.

«Piantala.» lo rimprovera Loki «Prendili in giro finché vuoi ma non davanti ai miei figli.»

Alza gli occhi al cielo, poi guarda negli occhi il serpente «Tutta colpa tua.» gli dà un colpetto con un dito sul naso mentre Loki sorride.

«Che bella coppietta stile anni '50. Loki, perché non ti fai una permanente?» chiede Natasha entrando con Clint.

La fulmina con lo sguardo «Sei russa, sei abituata al freddo, potrei trasformarti in una statua di ghiaccio.» le ringhia contro.

«Davanti ai tuoi bambini? Non pensi che potrebbero scandalizzarsi?» lo sfotte Clint a cui Jormungandr striscia incontro per farlo inciampare «Mi mancava quello che cercava di uccidermi.» commenta mentre il serpente gli si arrotola addosso fino a salirgli innocuamente sulle spalle.

«Potrei farlo io.» ringhia sempre più stizzito mentre Tony ridacchia e gli posa una mano sulla spalla.

«Che poi non capisco,» aggiunge la rossa sedendosi sul divano e allungandosi per prendere in braccio Hela, unica presenza femminile in quel covo di pazzi; averla nella squadra potrà dimostrarsi utile quando la bimba crescerà «con voi due in giro per casa come possono ancora scandalizzarsi di qualcosa?»

«Cosa intendi?» assottiglia lo sguardo.

«Mi vuoi far credere che passate le serate a guardare cartoni con loro e che non li mettete a letto il più presto possibile?» fa un sorrisino allusivo mentre Loki si irrigidisce; per fortuna di Natasha la mano di Stark lo sta tenendo saldamente ancorato alla poltrona, altrimenti le sarebbe già saltato addosso.

«Loro guardano film che dicono che non ci piacciono e la tv fa rumori strani.» commenta distratta Hela facendo scorrere i canali fino a trovare i suoi cartoni preferiti, mentre Loki arrossisce di botto e Tony scoppia a ridere.

«Dimmi, Hela, che tipo di rumori?» chiede cercando di trattenere le risate.

Prima che la bambina possa rispondere Loki gliela strappa via e la avvolge tra le proprie braccia

«Sta' lontana da mia figlia.» sibila.

«Papà,» tossisce la piccola «non riesco a rispondere alla zia Nat se mi stringi così forte.»

«Non devi risponderle.» ringhia fulminando la rossa con lo sguardo.

«Dalla a me.» sopraggiunge Tony, l'unico che osi avvicinarlo quando i suoi occhi sono completamente rossi «Rischi di farle male.» gli fa notare e a questo Loki accetta di passargli la bambina che salta via grata dalla stretta soffocante.

«Ehm, Loki, non...» cerca di calmarlo Natasha, ma il colore dei suoi occhi la spaventa.

«Zitta.» interviene Tony «Loki, calma, stava solo scherzando.» fa cenno a Steve di posare Fenrir prima che la situazione si aggravi.

Gli occhi di tutti sono puntati su loro due.

«Sei protettivo nei loro confronti, ed è normale, sono i tuoi figli, e dopo quello che avete passato capisco che tu veda tutto come una minaccia per loro, ma in questo caso non ti sembra di esagerare?» gli sfiora la pelle che per la rabbia è diventata blu; ha la tendenza a trasformarsi in jotun quando si sente minacciato, e Tony capisce che la sua reazione è come un attacco di panico a scoppio ritardato.

Inclina la testa di lato e lo guarda come se non capisse bene dove si trovi o cosa stia succedendo, poi sposta lo sguardo sulle proprie mani e rabbrividisce scioccato.

Si è trasformato.

Davanti a tutte quelle persone che lo fissano con gli occhi sgranati e ai suoi figli spaventati per il mutamento della sua pelle e per il colore della sua aura, che loro riescono a percepire, fino a un momento prima colmo d'ira immotivata.

Si è trasformato davanti a tutti loro senza nemmeno rendersene conto, e ora il suo sguardo si sposta freneticamente da una parte all'altra della stanza per trovare un posto in cui nascondersi; l'alternativa più vicina sono le braccia di Tony allargate per accoglierlo.

Ci si rifugia vergognandosi a morte.

Stark fa un cenno agli altri indicando la porta, e tramite il labiale e l'aiuto di Jarvis riesce a comunicare con gli altri senza che Loki se ne accorga.

"Portateli via di qui."

"Dove?"

"Non fuori dalla Tower, voglio che siano sotto la protezione del Reattore, ma a almeno tre piani da qui."

"Dobbiamo portarli a dormire da qualche altra parte stanotte?"

"Ve lo farò sapere poi." con questo li congeda e loro saggiamente spariscono, ignorando le domande dei piccoli su cosa sia preso al loro papà e sul perché debbano andare a giocare fuori proprio ora che ci sono i cartoni.

«Loki?» lo chiama gentilmente «Andiamo sul divano?»

Annuisce ancora nascosto contro di lui.

Lo conduce fin lì e si sdraia, in modo che possa stare comodamente premuto contro di lui «Mi dici che sta succedendo?»

Mugola con gli occhi serrati «Mi sono trasformato davanti a tutti, davanti a loro.» geme terrorizzato «E non l'ho fatto apposta.» torna lentamente al suo colorito normale.

«Lo so, ma ora calmati.» gli bacia la fronte e vi lascia sopra le labbra finché lui non decide di alzare lo sguardo «Ti sei trasformato, è vero, ma ti sei spaventato per loro, perché qualcosa che in astratto ti ha ricordato una minaccia ti ha fatto pensare a una minaccia concreta, e così hai reagito.»

«Non volevo che mi vedessero così...» si lamenta con un sussurro.

«Chi?»

«Tutti. E i piccoli soprattutto. Si sono spaventati.»

«Glielo spiegheremo e capiranno. Stai tranquillo.» approfitta del fatto che abbia alzato il viso per un bacio tenero a fior di labbra.

«Non volevo che mi vedessero così. Non volevo che lo sapessero.»

«Non lo sapevano?»

«No...» mugola.

«Prima o poi lo avrebbero scoperto.» cerca di rassicurarlo.

«Ma non così. Hanno scoperto all'improvviso che loro padre è il cattivo delle fiabe, come pensi che la prenderanno?» sospira rifugiandosi ancora tra le sue braccia.

«Capiranno. Ti vogliono bene, non ha importanza che cosa tu sia.»

«Sono l'essere che occupa i brutti sogni, ecco cosa.»

«Non i miei.» gli confida «Per me sei adorabile anche blu puffo.»

Tenta un sorriso «Davvero?»

«Ma certo. A quanto ho capito ti sei lasciato vedere così solo da me senza che dopo ne seguisse una crisi isterica, come potrei non trovarti adorabile?»

Sorride con più sicurezza e gli strappa un bacio, poi sbadiglia.

«Sonno?»

«La Trasformazione, quelle poche volte in cui le permetto di prendere il sopravvento, mi lascia spossato quando torno a questa forma.» spiega rannicchiandosi contro il suo petto «Ma non penso che riuscirò a dormire.»

«No?»

«Ho paura che quando mi sveglierò ve ne sarete andati tutti a causa di cosa sono.» ammette tristemente.

«Non so cosa possa fartelo pensare. Ci saremo. Sempre. Ora ho mandato via i piccoli perché tu potessi calmarti, ma tra qualche ora o al più tardi domani mattina, dipende da cosa vogliamo, saranno di nuovo qui, e al momento si trovano tutti e tre nella Tower, solo un po' lontano da noi, non devi preoccuparti.»

«E tu?»

«Io cosa?»

«È la seconda volta che mi vedi così...» non finisce la frase ma Tony ha capito.

«A me non fa nessun effetto vederti così. Certo, i tuoi occhi mi piacciono molto di più quando sono verde smeraldo, ma a parte questo non ci trovo nulla di male. Sei sempre il mio Loki, solo un po' più blu e un po' più freddo.» gli spiega semplicemente.

«Non mi lascerai per questo?»

«Per il tuo essere un puffo gigante? No. Al massimo perché avrai provato a trasformarmi in rospo.»

Ridono insieme.

«Vuoi che mi prenda il pomeriggio libero per stare un po' qui con te?» chiede e Loki annuisce timidamente, carezzando l'idea di quelle ore solo per loro.

«Bene, ora chiamo Pepper e le dico che sto poco bene, poi voglio un caffè.» si alza passandogli una mano sul braccio.

«Tony?»

«Cosa?»

«Ti amo.» confessa con un sorriso tenero e imbarazzato.

 

 

 

 

 

 

Note della Vecchia Volpe

Sono in un ritardo mostruoso, lo so, ma tra l’altra long e un’altra cosa strana che ho iniziato a scrivere non sono più riuscita a trovare un minuto di tempo per aggiornare questa, scusatemi.

La prossima settimana sarò in Bretagna, quindi non vi assicuro un aggiornamento a breve, ma farò del mio meglio.

Grazie mille a tutte <3

Baci e a presto.

 

  
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