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Autore: elyforgotten    14/08/2013    7 recensioni
One Shot Tyrion/Sansa dopo che scoprono delle Nozze Rosse.
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"Lei lo vedeva come un Lannister e i Lannister le avevano distrutto la vita e portato via coloro che aveva di più caro.
Quelle lacrime che continuavano a scendere si tramutarono in una lama affilata che squarciò il viso già deturpato di Tyrion. Un taglio più profondo e visibile della cicatrice che già aveva. Sembrava bruciarlo e ci voleva più di qualche infuso del maestro Pycelle per guarire.
Un altro a lui caro che lo voleva morto.. Forse qualcosa di sbagliato c'era davvero in lui.
Poi Sansa si voltò verso la finestra e non lo guardò più. Si voleva tenere per sé persino le sue lacrime, come se lui non le meritasse.
Tyrion sviò altrove lo sguardo, consapevole che ogni suo sforzo non sarebbe bastato e che non era desiderato nel rifugio di dolore di uno Stark."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'GOT is my drug <3'
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IL LEONE NON SA RUGGIRE SOLTANTO, AMA.

MA IL LUPO NON DIMENTICA, PROPRIO COME IL NORD.

 

Quando Tyrion venne a sapere della morte di Robb Stark e di sua madre non aveva nemmeno per un momento pensato che stavano vincendo la guerra e che si erano finalmente liberati di un nemico pericoloso, quale il re del Nord. La sua mente invece era corsa a sua moglie.. A quella giovane donna che pregava in continuazione affinché suo fratello vincesse e lei potesse ritornare a casa dalla sua famiglia.

Ma non sarebbe mai potuto accadere. La sua famiglia era stata sterminata da loro, dalla medesima di suo marito il Folletto.

Il vivo stupore apparso nella faccia di Tyrion, molto spesso ironica, venne surclassato da un'espressione serrata e incisiva. Fu costretto a serrare i pugni per contenere la lingua lunga tagliente che lo aveva sempre contraddistinto, altrimenti avrebbe espresso il suo totale disprezzo per ciò che la sua famiglia aveva fatto a sua insaputa. Strinse di più nella mano la lettera che informava della dipartita degli Stark, la strinse così tanto come se volesse impedire che quella notizia fosse vera e arrivasse alle orecchie di Sansa. Che avrebbe pensato quella povera ragazza? Come avrebbe reagito? 

Che domande.. La sua famiglia era stata tutta sterminata ed era costretta a vivere accanto a coloro che avevano permesso tutto questo.. Rinchiusa in una gabbia come un uccellino spaventato.  Come voleva che stesse?

Alla premessa del suo dolore lampante e angosciante, ne provò anche Tyrion. Come se la sofferenza della moglie lo colpisse, anche se lui – senza volerlo - era una delle lame che infieriva sul suo dolore rendendolo sempre più profondo e impossibile da sopportare.

Non avrebbe voluto che andasse così ma la realtà era chiara. Lui era un Lannister, lei una Stark. Lui, colpevole di appartenere a quella famigerata famiglia senza scrupoli, e lei condannata a patire ogni genere di sofferenza per mano loro.

Tuttavia mentre suo padre, sua sorella e suo nipote sghignazzavano soddisfatti, come se avessero nelle mani la spada che aveva ucciso gli Stark in segno di onnipotenza, lui sentiva invece quella lama assassina tagliarlo e infierire su di lui, colpo su colpo. Tyrion era un nano ma non si era mai sentito così piccolo come in quel momento in cui la lama gli divideva in due il cuore, sparpagliando a terra i pezzi e rendendolo così più minuscolo di quel che già era.

Perché sapeva che tutti gli altri - soprattutto lei - lo avrebbero visto uguale a loro. Un mostro.

Di solito Tyrion si disinteressava del parere altrui ma questa volta era diverso. Non avrebbe mai portato quella sottospecie di vittoria come un segno di gloria.. Era il puro segno del disonore per lui.

"Mandate un messaggio a Walder Frey e ditegli che voglio la testa di Robb Stark! La farò baciare a Sansa al mio banchetto di nozze!"

Questo per Tyrion fu troppo. Era tentato di mollare l'ennesimo schiaffo a quel moccioso viziato e sadico, se non di peggio.

"No" la voce di Tyrion risuonò bassa e roca perché stava sul serio cercando di controllarsi. Avevano mai sentito urlare un nano? Beh faceva paura. Un corpo piccolo contiene sempre qualcosa di grande e temerario. La sua voce se alzata in preda alla rabbia poteva far tremare il soffitto ancor di più di quella di un gigante. Tyrion pensò sul serio come avrebbero reagito i suoi cari parenti se il tetto fosse caduto loro in testa.

Continuò col suo ordine, gli occhi asimmetrici che ardevano, sia il marrone che il verde: "Non lo farai, non hai più il diritto di tormentarla"

"Io ho il diritto di torturare chiunque" ribatté Joffrey con la sua voce da bamboccio che pretendeva di essere un re. "Vedi bene di ricordartelo piccolo mostro"

"Oh sarei un mostro.. forse dovresti rivolgerti a me con più cautela. I mostri sono pericolosi e i re stanno morendo come mosche." la voce tagliente di Tyrion era velenosa, vibrava nell’ aria come se davvero volesse azzannare il nipote.

La miccia ormai era esplosa, le liti erano all'ordine del giorno in quella famiglia. Ma Tyrion non voleva più ascoltare, era sul serio schifato per quella situazione. Amava la sua famiglia nonostante tutto, non poteva pensare di dare loro le spalle anche se lo avevano fatto sanguinare nel fango numerose volte. Ma ora lo avevano trafitto nella maniera più grave e meschina: riempirgli le mani di sangue e di colpe non sue, ma che lo macchiavano in egual modo. Non avrebbe potuto lavarsi via il marchio orribile della colpa e non poteva mascherarlo con degli abiti eleganti color rosso porpora e oro, il simbolo dei Lannister.  Anzi lo stemma della sua famiglia lo avrebbe fatto sentire ancora più in colpa, colpevole di avere il loro stesso sangue e quindi le loro vergogne cadevano anche su di lui.

Il gravare del suo fardello crebbe sempre di più, così pesante che pensò potesse afflosciarsi a terra. Ma Tyrion era sempre stato un uomo forte, le continue offese e dispregi avevano solo contribuito a rafforzare la sua armatura di ferro e a andare avanti a testa alta. Aveva sopportato l'odio di un padre che lo voleva morto e avrebbe quindi potuto sopportare ogni cosa.

“Credi che allargherà le gambe più volentieri quando le racconterò di come abbiamo ucciso sua madre e suo fratello?” aveva domandato Tyrion in tono impertinente al padre, che gli aveva di nuovo recriminato il fatto di non aver consumato ancora il matrimonio con Sansa Stark.

“In un modo o nell’altro la metterai incinta.”

Tyrion non sapeva se dare un pugno ben desiderato al padre o restare calmo. Scelse la soluzione più ragionevole, ma il tono in cui rispose era stizzito e autorevole.

“Non ho alcuna intenzione di stuprarla.”

Alla fine aveva avuto luogo l’ennesima discussione tra padre e figlio che non portava da nessuna parte, se non a un allontanamento ancor maggiore tra i due. La distanza era troppo grande, così come i vecchi rancori e il non capirsi affatto a vicenda. Ma Tyrion non aveva saputo dir niente contro la realtà dei fatti…. Lui era un Lannister e come tale doveva comportarsi di conseguenza. Agire per il bene della propria famiglia, incurante dei proprio bisogni personali.

Twyn gli aveva fatto sentire di nuovo il suo ruggito da leone. E Tyrion aveva stretto i denti, incassando quell’amara e dura verità. Anche lui era un leone.

 

Non aveva altra scelta. Sansa doveva sapere prima o poi… e il compito spettava a lui. Le doveva almeno questo, lei meritava di sentire la verità dalla bocca che aveva contribuito a creare questa tragedia.

Perché, Tyrion, si ostinava a prendersi la colpa di fatti non suoi? Lui non sapeva cosa sarebbe successo a Robb e a sua madre… se lo avesse saputo avrebbe sicuramente fatto tutto ciò che era in suo potere per impedirlo. Uccidere durante un matrimonio… che razza di disonore era? Sapeva benissimo che durante una guerra gli inganni e i tranelli erano necessari.. non era stato lui a incendiare la flotta di Stannis Baratheon con l’altofuoco? Ma un massacro di tal genere…. Sarebbe stati puniti dagli dèi, tutti loro. Tutti i debiti devono essere pagati e non si può perdonare un simile crimine.

E lui veniva punito solo perché non era riuscito a fare nulla, perché era dalla parte sbagliata, perché anche se lo avesse saputo non sarebbe andato contro alla sua famiglia…

Tu sei un Lannister.

Faceva parte del branco dei leoni. Quando un povero cerbiatto veniva assalito che gli importava quale leone lo azzannasse? Tutto il branco era colpevole di quell’uccisione.

Tyrion fece un sorriso mesto mentre si trasportava con le sue gambette nelle camere della moglie, prendendo coraggio. Una volta aveva paragonato Sansa a una timida e indifesa cerbiatta, una povera creatura che non poteva difendersi dagli attacchi feroci delle bestie.

E lui l’aveva rassicurata dicendo: “Io sono solo un leone molto piccolo e ti prometto che non ti sbranerò. Te lo giuro mia signora, non ti farò mai del male.”

Tyrion aveva sul serio creduto a quel giuramento, le aveva dato la sua parola anche se lui non era propriamente un uomo d’onore. In fondo era un ubriacone, gli piaceva la bella vita, era stato soprannominato la scimmia deforme, aveva desideri lussuriosi, era incredibilmente petulante e furbo in maniera sottile. Gli piaceva svelare gli intrighi di corte e far sembrare gli altri inferiori di fronte alla sua enorme sapienza.

Ma aveva comunque una coscienza… non gli piacevano le disonestà e gli atti ingiusti. Aveva un cuore nobile che pochi avevano avuto l’onore di vedere, perché troppo concentrati a vedere come fosse fisicamente o a quale casata appartenesse.

Ma ora cosa importava? Poteva vantarsi della sua lealtà quando avrebbe detto a Sansa ciò che era successo alle Nozze Rosse? Non aveva mantenuto la parola data… le avrebbe fatto del male, il male più atroce, attraverso il suono di quella mostruosa verità che avevano messo in piedi i suoi familiari. L’avrebbe sbranata dal dolore. Il leone che fa sentire il suo ruggito al lupo.

Il lupo sarebbe stato sconfitto. E il leone avrebbe avuto in bocca i resti sanguinolenti della sua carne disfatta.

Suo padre finalmente sarebbe stato orgoglioso del figlio?

Tyrion sentiva i passi farsi sempre più pesanti, come se trasportasse dei macigni incatenati ai suoi piedi. Non sapeva se era sicuro di voler ascoltare ciò che Sansa avrebbe detto…. Ma conosceva abbastanza la moglie dal sapere che nascondeva sempre ciò che pensava dietro una facciata di gentilezza e cortesia. Altrimenti come avrebbe potuto sopportarlo per tutto quel tempo? Sapeva che lei non lo amava per niente, che se dipeso da lei non avrebbe mai voluto sposarlo e sarebbe scappata a gambe levate via da lui. Ma non  si era mai comportata in maniera scomposta e incivile, proprio per l’educazione che le avevano impartito. Era solo dovere e finzione. Nient’altro.

Anche se Tyrion in fondo al cuore avrebbe voluto che fosse diverso… voleva che quella dolce e bellissima fanciulla gli aprisse il suo cuore, che gli confidasse i suoi pensieri e che gli portasse le sue gioie e anche i suoi dolori. Voleva che gli permettesse di far parte della sua vita..

Incredibile come il leone si fosse affezionato al lupo, come se ne provasse compassione e un ambiguo affetto.

Ma erano solo deboli fantasie ricolme di sabbia e cenere al vento, perché era il momento di mettere in tavola le carte. E dopo si sarebbe visto come il lupo avrebbe accettato la pietà del leone.

Tyrion era infatti arrivato davanti alla porta chiusa delle stanze di Sansa. Solo una cosa non le avrebbe detto…. Ciò che avevano fatto a suo fratello…. La testa mozzata del lupo Vento Grigio deposta in maniera indegna e vergognosa su quel che ne restava della testa staccata del giovane re.

Avrebbe risparmiato alla moglie quel dettaglio macabro pur di affollare maggiormente i suoi incubi. E se qualche chiacchierone le avrebbe riferito tutto, gliel’avrebbe fatto pagare con le sue stesse mani.

Dopo un grosso respiro, Tyrion si decise ad aprire la porta e entrare nella tana del lupo. Ma erano i leoni ad aver la corona. Seppur a lui pesasse come doveva pesare a Robb Stark la testa del suo lupo.

Fece alcuni passi per vedere dove fosse la ragazza, in fondo quelle stanze erano grandissime oltre ogni dire. Mai come in quel momento Tyrion si accorse di come la stanza fosse addobbata in ogni angolo dal simbolo dei Lannister. Ennesimo schiaffo d’acido per Sansa, un incubo nella realtà da cui non avrebbe mai potuto trovare risveglio.

Il nano non dovette fare molta strada perché la trovò davanti alla finestra e stava scrutando l’orizzonte.

Tyrion deglutì. Con tristezza sofferta pensò che Sansa avrebbe pregato gli dèi, non più per la vittoria della sua famiglia, ma per augurare la morte a tutti i Lannister, persino a lui. Pensò davvero che lo avrebbe fatto e ciò gli causò una morsa in quel piccolo cuore che ora stava annaspando.

I pochi passi avanti fatti con lei, durante la loro breve conoscenza, si sarebbero dissolti all'istante.

Sansa…?”

La chiamò, ancora indeciso su come dirglielo… Il suo era stato solo un debole sussurro ma Sansa lo udì perfettamente. Infatti lei si girò subito e Tyrion rimase completamente stupefatto nel vedere il suo bel viso rigonfio di lacrime, che parvero ricolme d’acido per come avessero scavato la sua pelle.

Tyrion allora capì: lei sapeva tutto, ogni cosa. E attraverso il dolore dei suoi occhi azzurri, avvertì il suo odio. Un tenue barlume perché il suo corpo era maggiormente concentrato sulla sofferenza totale e distruttiva, ma quel barlume c’era e sarebbe sempre esistito.

Mostri. Assassini. Uomini senza onore e senza dignità.

Mostri mostri mostri mostri.

Ecco cosa dicevano quegli occhi che lui aveva bramato in segreto nelle buie notti e che aveva sperato che un giorno potessero brillare per lui.

Tyrion allora serrò lo sguardo, rendendolo scavatissimo. Non riuscì a dir nulla, che poteva dire per alleviare il suo dolore? Sarebbe stata come una presa in giro per lei, l’ennesimo atto di beffa nei suoi confronti anche se lui non si sarebbe mai permesso.

Ma lei lo vedeva come un Lannister e i Lannister le avevano distrutto la vita e portato via coloro che aveva di più caro.

Quelle lacrime che continuavano a scendere si tramutarono in una lama affilata che squarciò il viso già deturpato di Tyrion. Un taglio più profondo e visibile della cicatrice che già aveva. Sembrava bruciarlo e ci voleva più di qualche infuso del maestro Pycelle per guarire.

Un altro a lui caro che lo voleva morto.. Forse qualcosa di sbagliato c'era davvero in lui.

Poi Sansa si voltò verso la finestra e non lo guardò più. Si voleva tenere per sé persino le sue lacrime, come se lui non le meritasse.

Tyrion sviò altrove lo sguardo, consapevole che ogni suo sforzo non sarebbe bastato e che non era desiderato nel rifugio di dolore di uno Stark.

Quindi si allontanò molto lentamente, di nuovo sentì quei macigni ai piedi ma doveva andarsene via di lì. Sansa non si voltò nemmeno una volta perché non si sarebbe mai scordata chi era lui, così come non poteva dimenticare chi era lei.

Stark e Lannister. Come potevano convivere nello stesso mondo? Era impossibile e commettere un simile sbaglio equivaleva a una condanna a morte.

L’inverno era arrivato e gli dèi erano stati crudeli visto che era arrivato proprio per gli Stark, i signori dell’inverno. Mentre per i Lannister quella stagione era il cuore caldo dell’estate perché erano sul punto di vincere tutti coloro che gli si opponevano e il loro ruggito era più forte che mai. Ma allora perché Tyrion sentiva un così tale freddo gelido dentro le ossa? Perché non riusciva a ruggire come il padre avrebbe voluto?

Quando lui chiuse la porta dietro di sé, solo allora Sansa liberò le lacrime nella maniera più disperata che esistesse, incurante dell' etichetta: sembrava che le sue lacrime stessero scavando il pavimento, squarciando la terra e smembrando lei stessa. Nei suoi occhi feriti non albergava solo il suo dolore ma di tutta la sua famiglia fatta a pezzi, tutto il Nord, per mano dei Lannister.

Una simile sofferenza era inumana, la più grande implorazione d’aiuto, ma Tyrion non poteva esserne partecipe per alleviarne almeno un po’. Quella porta li stava dividendo come un fiume di lava fatto di fuoco, resti di ossa e lacrime.

E se lui avesse anche solo osato ritornare indietro, sarebbe stato schiaffeggiato dallo sguardo della moglie e dalla sua rigidità, come se preferisse morire piuttosto che ricevere conforto da un lurido Lannister.

Tyrion cominciò ad andarsene, col pensiero di dimenticare tutto con l’aiuto del compagno Bronn e il fidato Pod. Una bella bevuta colossale ci voleva proprio e non si sarebbe sentito così… a pezzi.

Ma in realtà stava fuggendo per sfuggire al rumore di quelle lacrime, implacabili e eterne come il Nord stesso.

Non potendo far niente, la scelta meno dolorosa era andarsene. Non importava cosa sarebbe successo dopo, magari si sarebbe ubriacato da solo o sarebbe andato a prendere a calci Joffrey.

Ma simili ferite non possono essere dimenticate… e nemmeno tali tragedie che segnano l’animo… erano così forti e assillanti da non lasciare scampo. Anche se si era delle bestie potenti come lupi o leoni.

Nessuno avrebbe mai dimenticato, perché il Nord non dimentica mai.

 

FINE

 

 

Buongiorno. Premetto che ho sempre qualche reticenza nel pubblicare fanfic su Game of Thrones, visto che lo reputo d'alto livello e mi dispiacerebbe macchiarlo. Ma avevo il desiderio di pubblicare qualcosa su Tyrion e Sansa e soprattutto sul doloroso momento che ho scritto. Quanti di voi hanno pianto nella 3x09? Nemmeno un Lannister é immune al dolore e Tyrion é il migliore di tutti loro. Lui secondo me avrebbe fatto qualunque cosa per proteggere Sansa, ma ricordiamoci che é un leone e anche se i Lannister non sono quel che si dice una famiglia amorevole, sono pur sempre la sua famiglia.

Mi piace davvero questa coppia perché si vede che Tyrion ci tiene a lei e se Sansa non lo vedesse solo come un nemico chissà.. Si accorgerebbe delle sue alte qualità.

Ma dopo ciò che é successo, dubito che faranno dei passi in avanti. E sapendo cosa accadrà.. Martin é crudele su ogni fronte. Non c'é mai speranza.

 

Ma ricordatevi almeno questo. Il mio motto: the North remembers.

 

Grazie per aver letto e spero mi farete sapere cosa ne pensate J

Ho scritto un altro piccolo omaggio su Game of Thrones qualche tempo fa, sulla morte di Robb. Spero vi piacerà anche questo J http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1886903&i=1

 

-elyforgotten

 

   
 
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