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Autore: Natsu_Fire    14/08/2013    3 recensioni
Quando però un meraviglioso cavallo bianco le fu di lato fu costretta a fermarsi.
-Hey.. ti vedo di fretta, se vuoi ti do un passaggio..tanto vedo che dobbiamo fare la stessa strada..-. Hinata si girò e, sicuramente più bello del cavallo era il suo padrone.
So che non è granché come intro ma la storia a me piace :) vi consiglio di leggerla, e se volete di commentare.. oltre alla NaruHina ci saranno altre, come la SasuSaku, ShikaIno,NejiTen, e altre! Leggete e scoprirete! :D
Sì lo so sono fusa .-. a presto ^///^
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era un sabato calmo e tranquillo d'estate a Konoha. Il tempo era bello, fresco, né troppo caldo né troppo freddo. Hinata, Sakura, Ino e TenTen, migliori amiche da sempre, quel giorno avevano deciso di guardare un film in memoria dei vecchi tempi. E sì, perché ormai avevano ventun anni e si erano perse di vista per un bel po' di tempo tra lavoro e fidanzati. E già, Sakura Haruno, la più brava e giovane infermiera dell'ospedale di Konoha era fidanzata con Sasuke Uchiha, ragazzo freddo e indipendente che però sapeva essere dolce e carino; Ino Iamanaka, l'abilissima fioraia della stessa città era fidanzata con Shikamaru Nara, campione internazionale di scacchi; Ten Ten, famosissima insegnante di armi di qualsiasi genere era fidanzata con Neji Hyuga, il cugino di Hinata. Solo quest'ultima, Hinata Hyuga, insegnante di pianoforte al conservatorio di Konoha, non era fidanzata. Beh, in verità era innamorata di un ragazzo che nemmeno conosceva, sapeva solo che fosse il migliore amico di Sasuke,un certo Naruto Uzumaki. E quando si ritrovavano a parlare di questo ragazzo le si imporporavano le gote involontariamente. Voleva sapere di più su di lui, ma la sua timidezza le impediva di chiedere all'Uchiha ogni minima curiosità. Sapeva solo che era un appassionato di cavalli, e che combinava molti guai. Non riusciva a capire il modo in cui si fosse innamorata di qualcuno che non conosceva, ma era da ormai un anno che non riusciva a trovare risposte.

 

 

 

 

Era in ritardo, un'altra volta. Hinata uscì di fretta dal portone di casa sua, era per l'ennesima volta in ritardo e non aveva nemmeno un secondo da perdere. Si mise a camminare molto velocemente per andare da Sakura. Le avevano promesso che non era niente di horror, ma conoscendole sapeva che sarebbe stato stupido credere alle loro parole. Dopotutto era il loro genere preferito, LORO. Non che le facevano chissà quale paura, ma il problema si sarebbe presentato la notte, quando avrebbe avuto gli incubi. Camminava veloce, sembrava dovesse prendere l'ultimo treno. Era pronta ad accettare il passaggio di qualsiasi persona: ladri, killer e chiunque altro. E quel giorno era destinata ad un incontro.

Era così concentrata sul muoversi che non sentì nemmeno il rumore degli zoccoli dietro di lei. Quando però un meraviglioso cavallo bianco le fu di lato fu costretta a fermarsi.

-Hey.. ti vedo di fretta, se vuoi ti do un passaggio..tanto vedo che dobbiamo fare la stessa strada..-. Hinata si girò e, sicuramente più bello del cavallo era il suo padrone: capelli di un biondo acceso, occhi di un azzurro cielo profondo,con qualche sfumatura di blu, tre “graffi” su ogni guancia, sorriso bellissimo, maglietta nera strettissima, jeans strappati alle ginocchia.. e la sua voce... gentile e gioiosa come quella di un bambino.

Hinata senza rendersene conto aveva già annuito e lui allora scese per darle una mano a salire. La tenne dolcemente dalle gambe, senza fare gesti da pervertito. La fece sedere e allora lui si mise davanti.

-Tieniti forte, si parte!-. Hinata non se lo fece ripetere due volte e timidamente appoggiò le sue mani ai fianchi del ragazzo che, come se fosse stato un colpo di fulmine, l'attraeva parecchio. Si decise a parlare, doveva pur ringraziarlo.

-G-grazie per avermi offerto un p-passaggio..-

-Figurati! E' un piacere per me aiutare qualcuno!-.

Hinata sorrise. Quel ragazzo aveva un animo d'oro, lo si capiva immediatamente. Si strinse di più a lui, e le era preso sonno stando a cavallo, aggrappata a quello sconosciuto, che aveva però qualcosa di familiare.

-Come ti chiami?- allora si ridestò al sentire la sua voce.

-H-Hinata Hyuga..-

-Hinata? Mmmh... Hinata, Hinata.. penso di averlo già sentito questo nome... forse lo avrà fatto qualche giorno il teme..-

-Il teme?- chiese divertita lei.

-Ahahah si è il mio migliore amico.. un tipo strano.. freddo e indifferente, ma sa essere davvero un buon amico quando vuole- il ragazzo sorrise.

Oh mio Dio, non può essere lui.. no no no!!!!”. Hinata stava iniziando ad avere sospetti su quel ragazzo. Doveva chiederglielo, sì.

-C-come ti c-chiami?- solo che in quel momento avevano aumentato un po' la velocità e lui non aveva sentito. Beh non si era accorto nemmeno che gli era caduto un ciondolo dalla tasca.

-Come scusa? Hai detto qualcosa Hinata?-

Hinata non sapeva che fare, aveva trovato il coraggio di chiederglielo ma non ce l'avrebbe fatta un'altra volta, era troppo timida. Improvvisare, sì, era la cosa migliore.

-C-come si chiama il tuo c-cavallo? E' davvero bello..- l'aveva scampata, e aveva detto anche qualcosa di sensato fortunatamente, e non aveva detto alcuna bugia, quel cavallo era bello davvero. Bianchissimo con criniera e coda biondo chiaro. Stupendo.

Lui sorrise, di nuovo. Hinata rischiava di sciogliersi.

-Lui si chiama RasenShuriken, sono contento che ti piaccia- le sorrise.

Si stava dimenticando però qual era il motivo del passaggio, e se lo ricordò finalmente appena vide una casa di sua conoscenza.

-E-ecco.. ti puoi fermare davanti a quella casa, siamo arrivati (di già purtroppo)-

Il ragazzo fissò quella casa. Sì era quella non c'era dubbio.

-Sì, questa è la casa di Sakura Haruno..- pensò ad alta voce.

-La conosci?- chiese Hinata.

-Sì.. cioè no... non molto... l'ho vista un paio di volte.. sai, è la fidanzata del mio amico.. vi conoscete?.....-squadrò Hinata per un secondo, secondo in cui proprio la moretta rischiava di svenire e..-...........aspeeeetta...... ma sììì! Tu sei Hinata hai detto!!! La stessa Hinata che mi aveva nominato Sasuke! Ora è tutto chiaro ahahah!- concluse lui soddisfatto del ragionamento appena fatto mentre scendeva dal cavallo per aiutare a scendere Hinata.

No, non è vero.. lui è.. è..”

-Ma mi dici come ti chiami?- anche lei pensò ad alta voce e lui la guardò un po' smarrito, non si aspettava un tono così impaziente da lei. Beh a dire la verità non se lo aspettava nemmeno lei, e lui lo capì quando la povera ragazza si tappò la bocca mormorando scuse a non finire, rossissima in volto. Le sorrise, per l'ennesima volta. Le stava simpatica quella ragazza.

-Ahahah scusa hai ragione, non mi sono nemmeno presentato, che idiota che sono! Perdonami... Io mi chiamo Naruto, Naruto Uzumaki!-

Hinata era pronta a svenire. Era andata a cavallo con lui, il ragazzo dei suoi sogni, il ragazzo di cui era innamorata, quel ragazzo che ora, finalmente, conosceva. Sembrava un angelo, un principe azzurro.

-Avanti aggrappati, ti faccio scendere- non potè resistere al suo tono gentile e si aggrappò a lui, che la prese in braccio e la pose a terra. Hinata era un peperone ormai. -A-allora g-grazie ancora, Naruto..-

-Di niente! Spero di rivederti presto Hinata!!-

Si sorrisero a vicenda.

spera di rivedermi presto, SPERA DI RIVEDERMI PRESTO!!” era euforica, e non badò nemmeno ai rimproveri di Sakura appena entrò in casa. Ten Ten e Ino però se ne accorsero.

-Hinata non ti ho mai vista così.. avanti, spara! Cos'è successo? Cos'è successoooo?- a Ino brillavano gli occhi per la curiosità.

-Sì dai Hinata, si capisce che nascondi qualcosa!!!- disse Ten Ten divertita dalla faccia rossa di Hinata.

-Se ce lo dici ti giustifico per questa volta ù.ù – disse Sakura per ricattarla.

Hinata sospirò. La conoscevano davvero bene, non era riuscita mai (quasi mai) a nascondere niente a loro. Beh, a parte il fatto che era innamorata di Naruto, questo non glielo aveva detto, ma era sicura che avessero già captato qualcosa.

-Ho incontrato un ragazzo- rispose sperando che la faccenda finisse lì.

-E com'era?? Biondo, rosso, moro, castano... occhi azzurri come il cielo, neri come la pece o..- Ino non finì che Hinata l'interruppe.

-E-era moro.. pelle chiara, capelli castani e occhi neri.- mentì. Certo la descrizione era proprio orrenda, ma non voleva che lo sapessero anche se erano le sue migliori amiche. Voleva vedere come si svolgeva la situazione. Ma glielo avrebbe detto dopo.

Le altre invece contente per l'amica smisero di tartassarla di domande e misero il dvd, il film naturalmente horror come previsto da Hinata, e trascorsero una bella giornata di nuovo insieme.

Verso mezzanotte però dovettero salutarsi. Shikamaru venne a prendere ad Ino, Neji a Tenten, e Hinata come al solito tornò a casa a piedi.

Era buio, e sentiva voci, anche se di solito quella strada era completamente desolata e disabitata, ma sicura di solito. Iniziava a preoccuparsi e aveva considerato anche l'idea di tornare da Sakura. “Sarà con Sasuke a fare... chissà che..” pensò arrossendo al pensiero di ciò che stavano facendo quei due. Si prese di coraggio e decise di continuare,con il cuore a mille, con le orecchie tese pronte a percepire ogni singolo rumore e con una paura infinita.

SKRASHHHHHH. Hinata sussultò, era il rumore di una bottiglia di vetro caduta a terra, e le voci stralunate... erano sicuramente degli ubriachi.

Cercò una via per svignarsela, ma era sicura che in altri posti forse era peggio. Inoltre le case di Ino e Tenten erano lontane. Deglutì a vuoto, così decise di girare quella maledetta curva e passare velocemente davanti a quei pazzi. Prese un lungo e profondo sospiro e... iniziò a camminare a passo veloce. Tutte le voci di colpo si fermarono e sguardi prima stupiti e poi maliziosi la fissavano. Voleva arrivare all'altro capo della strada e farla finita. Iniziò quasi a correre. Ma uno di loro riuscì a tirarla per un piede e lei cadde in avanti.

-Ahi..n-no, l-lasciami, LASCIAMI!- Hinata riuscì a gridare l'ultima parola, consapevole che però nessuno l'avrebbe sentita. Sentiva addosso mani sporche e vogliose che le tappavano la bocca e incominciavano a spogliarla. Iniziò a piangere e a dimenarsi per sfuggire da quei pervertiti, ma erano in tanti, non ce l'avrebbe fatta.

 

 

 

 

Naruto girava nella città in cerca di qualcosa. Era da ore che era in giro, e anche se era tardi non voleva darsi per vinto. Era troppo importante quel ciondolo. L'aveva messo stranamente in tasca quel giorno, voleva provare a lasciarsi il passato alle spalle, e con esso anche il ciondolo. Ma non pensava che lo potesse perdere. Certo, ora si potrebbe benissimo dire: “ma ha in un certo senso ottenuto ciò che voleva!”. Beh, non era facile per lui buttare o perdere quell'oggetto.

Era naturalmente senza RasenShuriken. Come avrebbe fatto altrimenti a cercare in ogni angolo della città la collana?? Poi si ricordò del tragitto fatto con quella ragazza, Hinata. Così, anche se ormai era mezzanotte passata, decise di dare un occhiata.

Poi, ad un tratto, un grido. Era una donna non c'erano dubbi. Poco più avanti a lui. Smise un attimo di pensare al ciondolo e iniziò a correre il più veloce possibile.

 

 

 

 

-B-basta, ba-bas-ta...- Hinata riusciva a sussurrare solo questo tra i singhiozzi. Le avevano brutalmente tolto la giacca e stavano in tutti i modi cercando di strapparle la maglia leggera che indossava mentre la tenevano ferma. Tra poco l'avrebbero violata, lo sapeva.

-Che state facendo?- una voce sconvolta interruppe il lavoro dei violentatori.

Naruto si sarebbe aspettato di tutto ma non quella scena, e non quella ragazza. Sgranò gli occhi appena la riconobbe.

-HINATA!-. Naruto esplose, quei bastardi stavano violentando la ragazza di quel pomeriggio, non poteva resistere. Iniziò a tirare calci e pugni. Ma erano in troppi. Dava un pugno e ne riceveva tre, dava un calcio e riceveva graffi di coltellini.

Hinata era come in trans, non capiva niente, eppure qualcosa era successo. Si ricordò di quella magnifica voce e si risvegliò. Vide Naruto che cercava di avvicinarsi a lei, ma la luce era poca, e vedeva solo altre ombre che si buttavano addosso a lui. Ombre di pugni, di calci, di coltelli... “cosa? Coltelli?” Hinata riprese completamente coscienza e si alzò con non poca fatica. Si lanciò addosso a quegli ubriachi non sapendo nemmeno cos'è che doveva fare. Fu respinta subito, e un uomo alto e abbastanza muscoloso cercò di portarla via. Ma Naruto gli assettò un colpo alla testa coi pugni uniti e, vedendo che gli altri tornavano alla carica, prese in braccio Hinata a mo' di principessa e iniziò a correre. Gli altri in tutta risposta li seguirono, ma ubriachi com'erano non riuscirono a resistere se non 10 secondi. Solo uno, lanciando il suo coltellino, riuscì a colpire e trafiggere Naruto ad una spalla. Ma quest'ultimo non si fermò, cercò di nascondere il dolore in un sorriso rivolto ad Hinata, per tranquillizzarla almeno un po'. 

  
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