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Autore: BlackWingedChain    16/08/2013    2 recensioni
“Siamo ad un passo dagli inferi. Tra pochi giorni Lucifero tenderà la mano a ognuno di noi. Uno alla volta. Ci trascinerà lentamente nel suo regno.”
FanFiction tratta da un famoso libro, che scoprirete leggendo.
Crossover: Girls' Generation, Super Junior, EXO, f(x), 2NE1, Miss A, SHINee.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hyoyeon, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Canto primo: Let the end start.
 
Anno 3013. Quelle che duecento anni prima era la Corea del Nord e del Sud, non portavano più quel nome, ormai. Furono unificate sotto il nome di Hyperion, uno stato diviso in dodici legioni. La capitale, Imperial City, al contrario delle legioni, viveva sommersa dall’oro e godeva di ogni agio offertole da esse. Hyoyeon non sopportava Imperial City, piena di nauseanti spocchiosi che pensavano solo alla bellezza esteriore, ai soldi e alla vita mondana, mentre lì, nella dodicesima legione, lei aveva da sfamare sua sorella minore, Jessica, e sua madre. Da quando suo padre era andato via, a cercare fortuna nella capitale, era lei a doversi occupare di loro, e, nella dodicesima legione, non era affatto una cosa facile. Quel giorno doveva andare a cacciare col suo migliore amico, Hyukjae. Lui era quello che più la capisse, l’unica persona a cui potesse esprimere i propri pensieri, perché sapeva per certo che l’avrebbe ascoltata. E Dio solo sapeva quante ne dicevano su Imperial City. La ragazza alzò la testa dal cuscino, sbattendo un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco, reggendosi sui gomiti. Controllò l’ora velocemente, e, rendendosi conto che era già tardi, si alzò e si vestì velocemente. Si passò le dita tra i capelli per sistemarli, posando poi un leggero bacio sulla fronte di Jessica, ancora addormentata, correndo, infine, fuori dalla porta per raggiungere i vicoli della legione.  Si guardò intorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno, per poi arrivare alla recinzione elettrificata. Anche se la legione era povera e gli emissari del governo di Hyperion assegnati alla loro legione non davano molta attenzione al fatto che si uscisse da essa e si ci infiltrasse nei boschi per cacciare, cosa severamente vietata dalla legge, la recinzione continuava ad essere elettrificata. Hyoyeon, perciò, prese la rincorsa e saltò sul ramo più basso dell’albero che si trovava più prossimo alla recinzione, per poi saltare giù da esso, ritrovandosi, infine, già nei boschi. Recuperò da sotto un mucchio di foglie il suo arco, che aveva costruito lei stessa. Col passare degli anni, era diventata davvero brava ad usarlo. Era in grado di colpire la sua preda dritta al centro della fronte, era la sua firma. Si inoltrò nel bosco, uccidendo lepri e uccelli vari ogni volta che ne vedeva uno, dirigendosi al posto dove era solita incontrarsi con Hyukjae. Si sedette sull’erba ad aspettarlo, chiudendo gli occhi per godersi la fresca brezza che le accarezzava il volto, scompigliandole i capelli.
‘Sei qui da molto?’
La ragazza riaprì gli occhi e si girò a sorridere al suo migliore amico.
‘No, solo da cinque minuti. Hai preso qualcosa?’
‘Un grosso cervo. Bel colpo, eh?’
‘Grandioso! Io sono riuscita a prendere quattro lepri e cinque fagiani.’
Il ragazzo controllò il bottino di Hyoyeon, assicurandosi che le prede non fossero danneggiate.
‘Un lavoro pulitissimo, come sempre’
Le sorrise, offrendole poi una fragola che aveva raccolto durante il tragitto.
‘Quindi oggi è il grande giorno…’
Le disse poi, mentre un sorriso amaro prendeva forma sulle sue labbra.
‘Hyukjae…’
Hyoyeon abbassò lo sguardo, visibilmente turbata.
‘…Cosa c’è?’
‘E… se mi offrissi io?’
La ragazza disse l’ultima frase con una punta d’incertezza e di timore, spostando di nuovo lo sguardo su Hyukjae.
‘Perché dovresti?’
‘Per Jessica, se me la portassero via…’ Hyoyeon si fermò per un attimo, rabbrividendo al solo pensiero. Non poteva permettere che succedesse una cosa del genere. Si alzò in piedi, stringendo i pugni per cercare di soffocare la propria paura ‘Non lo sopporterei.’
‘E a me non pensi?’
A Hyukjae non piaceva per niente l’idea che Hyoyeon gli aveva esposto. Non avrebbe lasciato che Hyoyeon, la SUA Hyoyeon, s’immolasse. Offrirsi volontari era il suicidio. Prese la mano della ragazza, stringendola saldamente tra le proprie, come per impedire che scappasse.
‘Hyukjae, lo sai che ci tengo a te, ma…’
Hyukjae non le lasciò finire la frase. Non voleva sapere come avrebbe dovuto continuare. Sarebbe stato troppo doloroso sentirla fare congetture per firmare la sua condanna a morte, sarebbe stato orribile sentirsi dire addio.
‘Hyoyeon, io ti amo.’
Guardò la ragazza negli occhi, stringendola poi a sé. Non le avrebbe permesso di distruggersi con le sue stesse mani, l’avrebbe protetta. Cosa ne sarebbe stato della sua vita, se Hyoyeon fosse morta? Probabilmente non sarebbe stata neppure degna di essere chiamata vita.
Hyoyeon lasciò che sulle sue labbra si formasse un dolce sorriso. Aveva un sapore orribile, ma non riusciva a impedire che quel sorriso prendesse possesso prepotentemente delle sue labbra. Avvolse le sue braccia attorno al corpo di Hyukjae.
‘Ti amo anch’io.’ Avrebbe voluto che quell’attimo potesse durare in eterno, ma sapeva che la frase successiva avrebbe rovinato tutto, perciò sciolse l’abbraccio, per poi lasciargli un dolce bacio sulla guancia. ‘Ricordati di me quando non ci sarò più.’
Detto questo non aspettò neppure che le rispondesse, raccogliendo le sue prede e correndo via, fuori dal bosco.
 
 
 
Erano le tre del mattino. Hyukjae sapeva che gli emissari di stato sarebbero arrivati da un momento all’altro. Avrebbe protetto Hyoyeon, lo aveva giurato a sé stesso. Per questo quando gli emissari arrivarono, dirigendosi spediti verso suo fratello, lui sbarrò loro la strada.
Lui e suo fratello non andavano d’accordo, si odiavano a vicenda, ma lui non avrebbe comunque permesso che lo prendessero. Dopotutto, rimaneva suo fratello minore. Poi, c’era anche Hyoyeon. Se lei avesse davvero commesso l’imprudenza di offrirsi volontaria, o se semplicemente era stata presa, lui avrebbe dovuto proteggerla. Lei sarebbe tornata a casa. Doveva tornare.
‘Cosa stai facendo, ragazzo?’ gli chiese un emissario.
‘Sarò io a venire con voi. Mi offro volontario.’ Il suo tono era fermo, nessun segno d’incertezza o paura nella sua voce. E non ne aveva davvero.
Gli emissari, così, lo presero con loro senza aspettare un attimo.
‘Chi è il tributo donna?’ chiese Hyukjae a uno di loro.
‘Kim Hyoyeon’
Hyukjae perse un battito. Sapeva che probabilmente sarebbe stata lei, ma esserne certo, averne le prove, faceva male. Era terrificante. Ora come non mai, doveva far sì che lei rimanesse in vita.
 
Che gli Hunger Games abbiano inizio!
 
Angolo autrici:
Salve ragazzi! Siamo tornate! Nel prologo abbiamo ricevuto due recensioni! Siamo contente che la storia vi incuriosisca. In questo primo capitolo vi abbiamo svelato il libro da cui abbiamo preso l’ispirazione. Signori e signore, Hunger Games! Comunque, questo primo capitolo si attiene molto alla trama originale del libro, se non fosse per alcuni dettagli e per il fatto che è Hyukjae ad offrirsi volontario. Inoltre abbiamo ritenuto opportuno che Hyukjae fosse un misto tra Gale e Peeta. Speriamo che andando avanti questo remake di Hunger Games possa piacervi. Recensite e fateci sapere le vostre impressioni!
  
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