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Autore: IloveJoseph    16/08/2013    0 recensioni
Eccomi di nuovo, con un'altra Klaroline. Devo dirla tutta, mi diverto molto a scrivere su loro due. Infatti ne ho anche già scritta un'altra, che pubblicherò in questi giorni. Questa seconda stesura è molto diversa dalla prima, che spero vi sia piaciuta. Infatti troveremo una Caroline più confusa del solito, e molto incoerente con se stessa. Alla fine, vincerà la ragione, o il desiderio, che la bella vampira sente verso l'ibrido cattivo?
Lo scoprirete solo leggendo! :*
P.s ringrazio tutte voi, che hanno letto la mia prima one shot. Sul serio, grazie mille. Spero che qualcuna di voi recensisca anche!
Bacioni! :)
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Klaus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E’ una calda mattina, con un sole splendete, a Mystic Falls. Il sole sembra quasi spaccare le pietre, mentre il cielo è limpido come l’acqua cristallina. E’ proprio in queste giornate così afose, in cui  mi sento davvero grata alla mia amica Bonnie. Infatti creandomi un anello solare,  che mi permette di stare al sole senza bruciarmi, non mi privo di questo spettacolo naturale.  A dirla tutta, io ho sempre amato il sole, il caldo, ed una giornata come questa, in cui il sorriso ti sfiora sulle labbra solo  guardando il cielo.  Se fossi diventata vampira, e non avessi avuto l’anello solare, credo che mi sarei conficcata un paletto nel cuore.  Non riuscirei neanche ad immaginarmi rinchiusa in casa per tutta la giornata.  Magari studiando con un professore privato per prendermi il diploma,  invece di andare a scuola. O ancora non andando al cinema per l’uscita di un nuovo film, ma guardandolo a casa. Non andare al Grill e prendersi un’aranciata, ma berla a casa seduta sul divano. La cosa peggiore sarebbe stata quella di sentirsi davvero rinchiusa, prigioniera, nella propria abitazione. Il solo pensiero di uscire solamente di notte, per acciuffare i coniglietti e per ispirare un po’ di aria, mi spaventa più di qualunque altra cosa. Io sono Caroline Forbes,  e per una come me la morte sarebbe preferibile di gran lunga alla prigione.
 Per il resto, qui le cose vanno sempre allo stesso modo. Tyler scappa  di continuo, e non lo vedo da più di due mesi. Sono venuta a sapere, che sta sfuggendo all’asservimento di Klaus, grazie ad Hayley. Una ragazza lupa, che non me la conta per niente giusta.  In fin dei conti, credo che tra di noi non ci sia più quell’amore di una volta. Infatti non potendo stare sempre vicini, ed amarci come dovremmo, siamo molto distanti. Poi per me, che non confido nell’amore a distanza, diventa tutto maggiormente difficile. Ad aggravare la situazione,  è quel rompiballe di un ibrido  malvagio, di nome Klaus. E’ entrato nelle nostre vite, rovinandocele, e si arroga anche del diritto di restarci. Non ha rispetto,  non ha un minimo di buon senso, e pretende anche che io lo guardi come se fossi una sua amica. Io non lo sono, e mai vorrei diventare tale di un essere così spregevole. Non a caso, lui non ha amici. Per averli o li ricatta o li domina con la mente. E’ questo un suo grande difetto infatti. Lui non sa essere rispettoso, lui non ci prova neanche ad essere tale. Vuole controllare tutto e tutti, perché crede che solo assoggettando gli altri possa avere la meglio. Magari non è sicuro  della sua parte umana, che sono certa che lui abbia ancora. Non si sente all’altezza. Direi persino che abbia paura di esternare un minimo di umanità. Come non biasimarlo! Tutti lo conosco per i suoi crimini, per le sue cattiverie, per la sua malvagità. Se solo si mostrasse per un istante diversamente, crollerebbe tutta la sua fama, che è la sua arma invincibile. Poi è orgoglioso, fin troppo. Anche con me, che mi posso considerare davvero l’unica con  cui lui sia più docile,  quando lo colpisco nel sua invincibilità, mi allontana. Io dal mio canto, invece resto sempre, e quasi mai gli do ascolto. Ormai l’ho in pugno. Lui lo sa, lo sappiamo entrambi,  e nonostante  non dovrei giocare con il fuoco, comunque non posso evitare di giocare con lui. Non nego che mi piace, e soprattutto mi da stimoli. Il vederlo ad un centimetro da me, con gli occhi sbarrati e con l’orgoglio ferito, mi fa sentire più forte di quanto già non mi senta. Con lui, posso fare la bastarda, anzi  posso fare anche molto di più. Lo vedo, che è pazzo di me.  Lui me lo fa capire, ed io me ne prendo gioco. Non ha mai cercato di fermarmi, perché anche a lui evidentemente  piace il modo con cui ci punzecchiamo. Si sente forte,   si sente ancora più insuperabile, e soprattutto si sente, lo vedo, diverso quando è con me.  Anche se dovessi ferirlo con le mie frecciatine, lui non trova occasione per fulminarmi con le sue punzecchiate, o peggio mi blocca con i suoi sguardi. A quel punto, mi sento un’imbranata, perché cedo. So che non dovrei, ma sfiderei chiunque a  guardarlo per più di due secondi di fila negli occhi, senza sentirsi disorientata.  Ha effetto su di me, forse più di quanto io ne abbia su di lui, e la cosa peggiore è che lui ne sia consapevole.
Dio mio, Io lo odio!
Detesto il modo con cui si comporta con Tyler, facendolo diventare un suo schiavetto nonostante io gli chieda di lasciarlo stare, ma  lui non mi da ascolto, e peggiora di giorno in giorno con Tyler.  Me lo fa apposta, e poi sostiene anche di non voler  farmi del male.  Odio anche  la maniera con la quale si avvicina a me. Mi sta rovinando la vita, e crede che io possa perdonarlo, solo perché con me fa belle faccette, e mi offre il lato più dolce del suo sguardo. Che un fulmine mi fulminasse, se provassi anche solo per un istante a pensare che non sia attraente.  Ma è proprio questo il punto. Lui è dannatamente sexy, e non ci penserei  su due volte a portarmelo in una camera da letto, o anche  nello sgabuzzino nel Grill, o peggio nel bagno di un negozio, e fargli capire di quanto diamine sia eccitante e favoloso. Ma io non posso fare una cosa simile.  Se solo ci penso, come sto facendo, è un crimine. Figuriamoci, se davvero mettessi in atto ciò che vorrei! Sarebbe un qualcosa di folle. Io non sono neanche la tipa che si interessa dei pensieri degli altri. Io faccio quello che voglio, incluso darmi alla pazza gioia con un ibrido di oltre mille anni. Ma questa volta, devo tenermi a bada perché potrei anche fregarmi dei pensieri di Elena, e di Bonnie se sapessero di quello che penso, ma non potrei mai venir meno alla sensazione che proverei io dopo aver dato voce ad un mia brama. Quell’idiota, mi ha completamente portato via Tyler e ha saputo fare di più, un qualcosa che non gli avrei dovuto permettere, ma che è successo senza neanche che me ne accorgessi: lui facendo andare via Tyler, ha disattivato anche tutto quello che provavo per lui.  Mi ha privato di sensazioni, ricordi, favolosi dando però spazio ad altri, che per quanto vorrei negare, sono altrettanto unici. L’unica pecca è che portano il suo nome, quello di Niklaus.
Dio mio, odio anche me in questo momento. Mi sto rovinando questa mattina, pensando a lui.
Vaffanculo stupido ibrido!
“Ciao Caroline, è un piacere rivederti!” mi saluta una voce, che conosco fin troppo bene. Cerco di fare un grosso respiro, e di mantenermi calma, mentre vedo l’azzurro dei suoi occhi posizionarsi di fronte al mio
“nessuno ti ha dato il permesso di sederti qui! E’ occupato!”
“ah si, e da chi?”
“non sono cose che ti riguardano!”
“oh, cara invece si. Io voglio sapere tutto!” sentenzia con  un pizzico di sarcasmo, mentre continua a guardarmi
“ed io non sono tenuta a dirti delle mie faccende private!”
“ma se di Tyler ormai so tutto”
“beh, perché l’hai fatto diventare un tuo schiavetto. Mi chiedo quando tu lo lascerai stare, e  ti stancherai di me”
“cosa prendiamo?” mi domanda  sarcastico, prendendo il menù. Ha sorvolato la mia affermazione, e mi da un fastidio tremendo l’arroganza con la quale l’ha  rigettata via.
“io non prendo niente, ho già ordinato. Anzi è momento che vada via”
“non mentirmi Caroline, sono qui a fissarti, da dietro quell’albero, da quando  ti sei seduta e so che non hai ancora preso niente”
“a quanto vedo hai bisogno di un oculista, perché ti sbagli di grosso!” sentenzio seccata, mentre cerco di alzarmi ma lui con il suo sguardo gracile, mi blocca all’istante. Ecco, quello sguardo che mi ferma  l’attiva cerebrale, facendomi disconnettere dal mondo intero, e non facendomi più ragionare.
“per favore Caroline, resta. Devo parlarti”
“ma io non ho nulla da dirti, né da ascoltare. Quindi non vedo il motivo!”
“ti sto pregando di restare..”
“oh  Niklaus Mikaelson che prega gentilmente una persona di fare qualcosa che vuole, evitando di assoggettarla?  Penso che la fine del mondo sia vicina!” affermo seria, mentre lui ride divertito
“anche se volessi non potrei farlo , so che bevi verbena amore”
“quindi se non la bevessi,  tu mi domineresti comunque con la mente?”
“ovviamente, e non lo farei per cambiare la tua ironia. Mi piace da impazzire, e mi fai divertire. Sei perfetta così, ma lo farei semplicemente per farti essere come vorrei!”
 “e questo cosa significa? Come mi vorresti, se hai appena detto che ti piaccio anche così?”
“sei sicura di volerlo davvero sapere, dolcezza?” mi domanda malizioso, mentre mi indica di nuovo la sedia. Come già detto, a me diverte questo modo di punzecchiarci e di parlare. Io con lui, anche se non dovrebbe essere così,  insolitamente mi rilasso.
“dimmelo!”
“non ti farebbe piacere”
“Niklaus, non dirmi che mi sogni con un baby  doll a fare zozzerie!” esclamo con un’espressione accigliata, mentre lui ride di gusto
“Caroline, e tu non cercare di negarmi  il fatto che mi desideri tanto quanto brami il sangue!”
“questa è una calunnia, però. Non puoi pensare questo, io sono fidanzata!”
“ma davvero? E dov’è il tuo ragazzo?”
“sei ridicolo, Klaus. E sei anche disgustoso se pensi che io ti  desideri. Non è così, e mai potrebbe esserlo. Io ti odio, hai rovinato e stai continuando a rovinare la mia vita!” affermo stizzita, mentre mi rialzo di nuovo
“e allora perché vai via?  Se davvero stessi dicendo una cavolata, tu resteresti e ci faresti una risata sopra, come io ho fatto con la tua affermazione di prima!” enfatizza con tono sincero, mentre questa volta sono io a sentirmi colpita nell’orgoglio. Sta vincendo lui,  si nota.  Io so benissimo che lui prova e come qualcosa per me, eppure con la sua indifferenza mi sta facendo capire  il contrario. La cosa crudele, è che io mi sento  persino trafitta dalla sua noncuranza  Direi addirittura, , che sono offesa.  Se continuo di questo passo, la situazione peggiora di gran lunga, dato che davvero non dovrebbe significare nulla la sua presenza nella mia vita, e nel mio umore giornaliero. Ma più me lo ripeto  e meno me  convinco, purtroppo!
“devo andare non perché  mi senta offesa, ma  perché ho cose migliori da fare, che restare qui a parlare con te, con l’unica persona al mondo con la qualenon  vorrei avere a che fare!”  esclamo, mentendo. Prendo la borsa, e mi allontano di poco, prima che la sua voce  seria, mi fa trasalire, ancora.
“stasera ti aspetto a casa mia”
“non sperarci troppo che venga”
“ho messo su un’asta di quadri, e la protagonista sarai tu”
“lo so. Io sono sempre la protagonista, anche della tua vita!” affermo vanitosa, mentre lui mi guarda con quegli occhi,  per cui davvero impazzisco
“allora Caroline, verrai?”
“solo se mi dirai come vorrei che io fossi con te!”
“perché vuoi saperlo?”
“perché magari potrei accontentarti, e venire come vuoi che venga stasera!” dico maliziosa, mentre mi avvicino alla sua sedia. Lui sorride divertito, mentre si alza e si mette di fronte a me.
“tesoro, tu vieni al resto ci penso io!” esclama quasi con il fiato sulla guancia, mentre sparisce in un batti baleno.
Sei una cretina, Caroline!
Voglio tanto fare la provocante, cercando di vederlo anche quel poco, sedotto da me, e poi resto sempre io l’idiota con lo sguardo perso, e il sangue che vacilla nelle vene. Non è possibile che mi faccia questo effetto. Lui non deve farmelo. Ma la cosa più insolita, è che per quanto dovessi essere io a fargli perdere le staffe, continua ad essere ancora lui, quello che  resta sempre così distaccato. Pur essendo tale, comunque riesce a farmi mancare l’aria. Proprio per questo non so se andare o meno stasera. Per quanto mi piaccia giocare e scherzare con l’ibrido,  io ci rimetto tanto. Non so gestirmi quando mi è accanto, e soprattutto non potrei farlo a casa sua, in cui ci saranno più di dieci camere da letto. Il desiderio di lui, e di me, assieme, da soli, con i suoi occhi fissi su di me, con il suo sguardo così perdutamente eccitante e allo stesso tempo  riluttante  per i pensieri più infimi che mi provoca, mi fa tremare come una foglia. Diamine, io sono una vampira. Io non dovrei provar niente. Sono un predatore, dovrei uccidere e non avere umanità. Ed invece,  mi comporto come se fossi la solita ragazzina di diciassette anni,  che è imprigionata in questo corpo. Mi faccio travolgere dal turbine di emozioni, che mi  indirizza solo in un’unica via, quella della casa dei Mikaelson.
Dio buono, basta! Caroline, smettila.
Sono ormai persa tra i miei pensieri per niente innocenti, e sembro un’isterica! Sarà meglio calmarmi chiamando Elena. Lei, sarebbe capace di trattenere la calma anche in preda ad  una sovreccitazione.
“Hey Caroline, come va?” mi saluta dolcemente mentre io sono già arrivata a casa, e chiudo la porta alle mie spalle
“va male Elena, va maledettamente male!”
“che è successo? Problemi con tua madre?”
“ma quando mai! Qui c’è in corso una crisi sovrannaturale..”
“cosa intendi in specifico?”
“Elena non ce la faccio. Io vorrei farcela, ma non posso!”
“ok Caroline, mi stai preoccupando decisamente. Cosa ti sta succedendo?”
“magari lo sapessi. Insomma mi sento emotivamente scombussolata.  Avverto  il sangue  fremere  nelle vene. Le gambe,  le mani tremano come se fossero mitragliatori, e sono emotivamente fragile, così tanto che potrei fare qualche pazzia e far prevalere il desiderio sulla ragione”
“e tutto questo a cosa è dovuto?”
“Elena io non devo più vederlo! Non posso continuare, in questo modo. Io mi sento di scoppiare, capisci? Non ce la faccio. E’ più forte di me, e anche se mi faccio solo pena a pensare certe cose, io comunque non posso evitare tutto quello che mi sta accadendo!”
“O mio Dio Caroline..” afferma con una voce quasi tremante
“cosa  c’è Elena?”
“c’entra Klaus vero?”
“come hai fatto a capirlo?”
“insomma Tyler non c’è, e oltre lui, credo che il tuo secondo problema sia proprio Nik. Anzi forse è l’unico e solo, dato che ti ha portato via Tyler e invece di odiarlo e di stargli lontana, ti senti eccitata da lui!”
“ Eleeeeena, ma io non mi sento eccitata da lui! Come ti viene  in mente?”
“non hai appena detto questo forse? Non cercare di far sembrare la situazione diversa da quella che in realtà è!”
“ma non è così la situazione. E’ vero, mi sento come una ragazzina alla sua prima cotta, ma diamine non puoi dire che Klaus non sia attraente!”
“Carolineeeeeee” mi ammonisce seria, mentre io mi siedo sconsolata sul divano
“Klaus, è una creatura orribile. Io non potrei mai provare piacere nel guardarlo, anche se oggettivamente attrae”
“vedi? Lo hai ammesso anche tu, quindi non sono l’unica pazza qui!
“fammi finire e non tirare conclusioni affrettate.  Potrà anche essere seducente, ma io non mi sentirei mai come te appena lo vedo.  Io non posso neanche giudicarti, non lo farei mai, e lo sai. Però nonostante lui ti abbia portato via Tyler, con te si è sempre comportato bene”
“quindi stai giustificando questa mia reazione?”
“non la giustifico, non avrei motivo per farlo. Tu sei libera di fare quel che vuoi, con chi vuoi. Anche se questo chi,  sia  un uomo che ha cercato di uccidere tutti quanti, compresa me, che sono la tua migliore amica”
“ora stai cercando di farmi sentire in colpa?”
“Caroline no. Non mi permetterei mai! Non è colpa tua se Klaus con me,  con Stefan e con gli altri  sia stato così orrendo, e non è neanche colpa tua se con te  si sia sempre comportato bene e che abbia ora una certa influenza su di te.  Insolita, indubbiamente, ma comunque non è colpa tua se pensi o vuoi  certe cose. Quindi non avere paura di non fare un qualcosa che vorresti, solo perché potresti pentirtene”
“e se invece fosse proprio così? Se me ne pentissi  amaramente, poi? Insomma Klaus, è Klaus”
“e Caroline e Caroline! Cosa significa? Insomma, non mi sarei mai aspettata neanche io di doverti dire certe cose riguardanti lui, ma diamine Caroline a te non ha mai fatto del male,  mai!  Dunque, non potrai mai saperlo se non ci provi anche solo per un istante!”
“di conseguenza stasera dovrei andare a casa?”
“ti ha invitata?”
“a quanto pare si..”
“ma allora l’ibrido è proprio cotto a puntino!” esclama divertita, mentre io sorrido imbarazzata
“Dio mio, quasi non mi riconosco più!”
“Suvvia Caroline, non esagerare ora. Stai tranquilla, e occhi aperti. Ora devo andare, c’è Damon che mi chiama”
“Damon chiama ed Elena risponde, ovviamente ”
“fai poco la spiritosa, guarda che sta accadendo lo stesso con Klaus!” dice seria, ed non ho neanche il tempo di risponderle, che ha già staccato.
Mi sento la testa scoppiare, e sono completamente confusa. Ho bisogno di sangue, oppure mi conficco un paletto nel cuore.
**
La sera è arrivata, come di routine.  Anche se avessi tanto voluto fermare il tempo per l’eternità, in modo tale che non mi sarei mai trovata nel momento in cui avrei dovuto scegliere se andarci o meno a questa sua asta di quadri.  Pensandoci,  è molto bravo a disegnare. Lo so, perché ho visto alcuni suoi bozzetti molto ma molto deliziosi. Credo che il disegno sia la sua unica arma, in cui si vede il vero Klaus.  Lì ad esempio, non c’è bisogno che lui faccia il cattivo, o il prepotente perché sta solo disegnando, e puoi colare ciò che vuole, e chi vuole.  Non c’è alcuna minaccia, e nessuno può  essergli nemico. Quindi, sono dell’idea che sia molto rilassato e cauto. Io invece  sono turbata,  neanche  infilandomi e sfilandomi vestiti,  riesco ad  essere tranquilla. Sono molto agitata, e questo non è un ottimo segnale. Se già lo sono prima che lo incontro, significa che davvero non ho il controllo di me stessa. E per una come me, per una vampira affascinata da un ibrido, che la punzecchia e la stimola, non è una cosa buona. Siamo entrambi due nature sopra la natura. Ogni cosa, qualunque, è ampliata e la vedo molto male, se lo sono anche i nostri stimoli!
Dio mio, ma perché diamine sto pensando a quello ora? Io non devo, non posso, ma voglio, minimamente sfiorare quel pensiero.
Alla fine, si è capito che sono attratta da lui, ma non posso andarci a letto assieme. Non sarebbe da me, e se lo facessi sicuramente avrebbe molti motivi in più per stuzzicarmi e per mostrare la sua fama da maschio dominante. Ed io, essendo l’unica che può tenerlo a bada, non posso dargli questa soddisfazione!
Capito Caroline? Tu non puoi. Quindi smettila di fare la depravata!
Faccio un grosso respiro, prima di scendere dalla macchina, che mi ha portato dritto fuori casa sua, una bellissima villa da favola, peccato che lì dentro al posto del principe, ci sia una bestia terrificante. Entro senza alcun problema, dato che la porta era socchiusa, e vedo molti quadri esposti nel salone. La cosa strana è che ci sono solo io. Non c’è nessun’altro, all’infuori di me, e la cosa mi inquieta di gran lunga.
L’ibrido mi ha fregata!
“oh, tesoro che bello rivederti ancora..” la sua voce, dalle mie spalle, mi fa voltare subito
“sono in anticipo?”
“per niente, anzi sei in ritardo di tre minuti!” mi avvisa con tono pungente
“mi aspettavi così tanto da contare  persino i minuti?”
“e anche i secondi. Sono in esatto tre minuti e cinquanta secondi!”
“sei il solito ridicolo” enfatizzo seria, mentre mi dirigo verso i suoi quadri. Resto a guardarli: sono tutti colorati, molto vistosi, ed inciso ci sono solo delle linee, che sembrano trovarsi lì per caso. Direi, che l’ibrido pittore sia molto confuso ma  io sicuramente, con i miei affollamenti emotivi causati  da lui, lo supero grandemente.
“non sono in anticipo, eppure sono l’unica qui, oltre te. Che è successo? La verbena è diventata  il pane di tutti i giorni, tanto da non aver trovato nessuno da assoggettare?” gli chiedo provocatrice, mentre lui è al mio fianco che sorride
“veramente non li ho chiamati io, di mia sponte !”
“e allora perché c’è questa moltitudine di quadri, attaccata al muro?”
“perché volevo che li vedessi tu”
“io? perché proprio io?”
“ma quante domande Caroline!” esclama sbuffando, ma sempre in modo ironico
“scusami  tanto se sono curiosa, ma credo che questa sia una di una lunga serie..”
“mi vorresti torturare con i tuoi interrogativi ora?” mi domanda, guardandomi, con tono quasi terrificato. Cose se poi gli facessero paura, come no!
“stai tranquillo, sicuramente non morirai dissanguato” lo derido, mentre mi allontano per guardare le altre pitture.
“ti piacciono?”
“si, molto. Sono colorate, e mi piace il colore prevalente, ovvero l’arancio. Ma sembrano quasi che siano rette senza senso, che stiano lì senza un perché. E’ solo impressione, o davvero sembra che tu sia confuso?”
“hai colpito dritto nel punto!” afferma canzonatorio mentre mi porge un bicchiere di champagne. Io resto immobile, con gli occhi fissi sul calice, che è ancora tra le sue mani
“dai Caroline, non temere. Non c’è verbena qui dentro. Io non ti ho mai soggiogata e  mai ho pensato di farlo,  e soprattutto stasera non mi va”
“perché dovrei fidarmi?”
“perché non ho mai cercato di farti del male,  e lo sai. Ed anche perché siamo qui, davanti ai miei quadri, parlando amichevolmente” sentenzia serio, mentre prendo il calice, senza bere però.  Nel frattempo lui già  ha sorseggiato, e si è anche seduto sul divano, che è alle mie spalle. Da quella postazione può controllare ogni mio movimento, dato che l’esposizione ruota intorno al divano, che è al centro del salone.
“perché sei confuso?” gli chiedo, dopo alcuni minuti di silenzio. Continuo a gironzolare per la stanza, mentre lui è ancora sul divano, con gli occhi fissi su di me.
“perché ultimamente sento tante di  quelle cose, che mi affollano la testa. Sembra che siano parole in libertà, che si inchiodano e  restano lì!”
“parli della cura?”
“non solo, parlo anche di tutte le cose riguardo Silas”
“da ciò che si dice è un mostro terrificante, più di quanto non lo sia già  tu!”
“nessuno potrebbe fare più paura di me. Circolo in zona da mille anni!”
“e Silas da duemila. Sai, non per fare la pignola, ma sono ben mille anni in più. Ma comunque perché non vuoi che si risvegli allora?”
“io non l’ho mai voluto, quello è mio fratello Kol. Dice che porterebbe in terra  l’inferno!”
“come se poi con l’arrivo tuo, già non fosse arrivato!” esclamo seria, mentre mi volto nella sua direzione. Lui in tutta risposta mi sorride compiaciuto.
“perché sorridi? Temevo che mi rispondessi con le tue solite frecciatine!”
“colpisci forte e non vorrei fare altrettanto. Sai, non voglio che ti senta offesa”
“tu non puoi offendermi Klaus, anche se lo facessi non m’importerebbe perché non conti nulla per me. Penso di avertelo già detto ” affermo seria mentre i miei occhi si fermano su un quadro in particolare. C’è una donna, con i capelli biondi, accanto ad un cavallo.
Sono io, durante la notte del ballo.
“ma questa sono io..” affermo facendo un piccolo sospiro ad ogni parola
“lo so che sei tu. Ti ho disegnata io!” mi dice, venendo dietro di me
“infatti, mi hai fatto venire il naso a patata. Dio mio, guarda come è grande!” sbraito seria, mentre sento la sua risatina dietro di me. Mi volto, cercando di avere tutto l’autocontrollo del mondo, mentre lui continua a ridere
“ti sembra che io abbia il naso a patata?”
“mi sembra che tu sia la creatura più bella mai incontrata durante tutta la mia esistenza!”
“smettila”
“di fare cosa?”
“di sedurmi. Sono molto più intelligente di quanto pensi, per   cascare nel tuo letto”
“eppure lo desideri tanto..”
“non ti credevo così eccentrico. Guarda che non sei tu il mondo”
“ma occupo una buona parte del tuo mondo dei sogni, in cui ogni notte, mi desideri!” afferma serio, guardandomi fisso negli occhi.
“perché ne sei così sicuro? Insomma, non puoi saperlo!”
“ma so di quanto siano i complici i nostri sguardi e i nostri occhi. So benissimo di come mi guardi, perché è lo stesso modo in cui io guardo te”
“ah ma davvero? E sentiamo, come ti guarderei?”
“con occhi spaventati ma allo stesso tempo eccitati. Ti piaccio, lo sai benissimo, ed è questo che ti terrorizza maggiormente. Sai di quanto sei attratta da me, e nonostante ti faccia paura questa attrazione, non ne puoi fare a meno,  infatti  continui a farmi stare nella tua vita, perché se non ci fossi ti mancherei tanto!”
“tu prova ad andartene per sempre  e poi magari vedremo  se si sentirei o meno la tua mancanza!” dico stizzita, anche se non basta. Mi sta disarmando, non solo dalle mie difese, ma anche dal mio odio per lui. Quando ce l’ho accanto, io mi sento infinitamente fragile.
Sono una deficiente.
“non sfidarmi in questo modo Caroline.  Sai benissimo che potrei farlo, e  tra i due chi soffrirebbe saresti tu, perché io riesco a resistere, ma tu non ce la farai!”
“sono molto più forte di quanto tu creda”
“lo so, ma quando si parla di me tu diventi fragile”
Ancora, ancora, sta continuando. Vaffanculo, ibrido.
“io non credo Klaus. Anche io ti piaccio. Sono bella, sono forte, sono raggiante. Ricordi queste parole, vero?” lo sfido maliziosa mentre mi allontano da lui, e faccio una mini giravolta al centro del salone, per farmi guardare. Lui lo fa e anche appagato.
“sei attratto da me, ti piaccio molto, tanto, troppo e per me hai persino evitato di uccidere Tyler. Forse non ti sarei accorta, ma non sto voltando mari e monti per cercarlo. Ricordi anche questo Klaus?” continuo sfacciata, mentre lui si avvicina a me in un nano secondo. Mi blocca al muro, e mi tiene stretta le mani, mentre io mi sento definitivamente morire, guardandolo dritta  negli occhi.
“ricordo ogni cosa che ti ho detto, ed ogni sguardo che ti ho dedicato. Ricordo anche di quanto  scappi alle mie parole, e tiri in ballo Tyler, per giustificarti di un qualcosa che faresti, se non avessi paura”
“io non ho paura di te”
“ma hai paura di quello che potrebbe esserci tra me e te!”
“neanche, perché nulla potrà mai starci. Io ti odio, provo solo rancore per te”
“e allora perché cerchi di provocarmi? Perché vuoi che io mi dichiari, o che mi lasci vedere conquistato da te, se poi tu non ricambi?”
“perché è la verità! Non ha senso che tu ti nasconda, se sappiamo benissimo entrambi  cosa ci sia sotto”
“può anche essere così. Ma io sono un uomo. Sono orgoglioso. Non mi lascio vedere sedotto solo per far camminare sugli allori una ragazzina!”
“e allora mai potresti  volere che quella ragazzina cambi idea su di te se anche con lei fai il classico ibrido stronzo!” urlo esasperata, mentre lui mi guarda soddisfatto.  Mi sono fatta sgamare io stessa!
1-0   per l’ibrido cattivo!
 “levati da dosso!” esclamo infastidita, mentre cerco di farlo andare  via. Ora quella colpita nel suo orgoglio femminile sono io.
“tu mi vuoi”
“ma smettila e non dire cavolate”
“tu mi desideri come mai hai desiderato nessun’altro”
“io  amo Tyler!” esclamo seria, mentre indietreggio, chissà  per dove,  e lui  continua a  guardarmi  malefico
“la solita scusa, per evitare di dichiararmi quello che davvero senti per me”
“sei fuori strada. A me tu non piaci!”
“prova a convincermene!” mi dice stuzzicante, mentre arriviamo in un’’altra stanza. Non so di chi sia, e come ci sia arrivata, ma a furia di indietreggiare, mi trovo seduta su un letto gigante, con lui che mi è di fronte. Si china su di me, con fare accattivante, mentre io sento ogni mia vene scoppiare.
“non sei il mio tipo. Sei prepotente,  buffone, e idiota. Io ambisco ad altro”
“ allora perché mi hai portato nella mia  camera da letto?”
“io infatti non so nemmeno come ci sia arrivata!”
“oh, beh io invece ne ho una vaga idea” continua mentre sento il suo respiro sul mio collo, sul mio orecchio, fino ad arrivare a sentire, quasi, il sapore delle sue labbra che si  sfiorano sulle mie
“mi vuoi Caroline..”
“anche tu,  non negarlo”
“solo se la smetti contraddirlo anche tu”
“è l’uomo a fare sempre il primo passo..”
“io ne ho fatti tremila,  ma  intendo farti cedere!” enfatizza, mentre continua con i suoi respiri su di me.
“ allora facciamo così: se  tu davvero non ricambi nulla di quel poco, che nel fondo,  anzi no nell’abisso, nella parte più stretta del mio cuore, possa esserci per te, prova a resistermi.  Prova  a non baciarmi, a non toccarmi. Allontanati, e non starmi più vicino. Lasciami stare, e fammi corteggiare da un uomo che abbia il coraggio di dirmi ciò che voglio sentirmi, e che non faccia l’orgoglioso!”
“ho resistito così tanto con te, che questo avvicinamento davvero non mi sconvolge per niente”
“allora vedi? Ho ragione!” esclamo, leggermente infastidita, mentre gli do una spinta facendolo cadere sul letto.  Mi alzo,  e mi metto di fronte a lui. Mi sta resistendo, non vuole cedere, e ho deciso, che lui  debba essere il primo a crollare.
“riguardo a cosa, tesoro?”
“non chiamarmi tesoro, dolcezza, amore che sei doppiamente goffo! Non  farlo, se poi non hai nemmeno il fegato di baciarmi”
“vuoi questo?”
“no, voglio che tu dimostri  l’interesse che hai per me, e che è palese. Evidentemente però  non cedendo, vuol dire che è tutto fasullo, è tutta scena”
“tu non sai neanche di quanto  abbia cercato in questi mille anni una donna come te!”
“allora dimostramelo..”
“anche tu devi dimostrarmi di quello che provi, per me. Non vorrei avere un ceffone!”
“come se poi ti facesse male!”
“ogni tuo rifiuto, mi colpisce forte. Come anche ogni tua disattenzione verso di me. Come ogni cosa di negativo, che vedi in me e la rimarchi quasi ad ingigantirla!”
“suvvia, Klaus. Non trovare scuse ora e non fare la vittima, che con me non attacca.  Sono qui, nella tua camera da letto. Ti sto sfidando.  Ti sto chiedendo di farmi sentire  tutta la voglia che hai di me. Ti stai tirando indietro, per caso?” gli chiedo famelica, mentre lui mi fa cenno con la mano di avvicinarmi. Lo faccio. Ho le sue pupilla fisse nelle mie, e non razionalizzo più. Farei qualunque cosa, in questo momento.
“mai!” urla sicuro mentre prendendomi per le braccia, mi butta sul letto, posizionandosi su di me. Mi accarezza la vita,  mentre con l’altra mano mi prende la nuca e la stringe maggiormente contro le sue labbra.
Ci stiamo baciando, e misera trota, quanto diamine bacia bene!
“cosa mai?” gli chiedo, con quel filo di voce, rimasto in gola
“mai lascerò andare via Tyler, perché mai mi potrò stancare di te!” afferma serio, fin troppo, così tanto che davvero metterei la mano sul fuoco, che il resto dell’eternità sia sola nostra.
“non ti credo!”
“allora darmi l’occasione per farti ricredere” mi dice sincero, mentre con un sorrisino che per niente me la conta giusta, inizia a baciarmi con foga.
Continuiamo a baciarci. I nostri corpi si rivoltano l’uno sull’altro, su quel letto che non sembra finire,  ed il resto sarà solo poesia…
 
 
  
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