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Autore: PhoenixQuill    16/08/2013    11 recensioni
Lord Voldemort è morto, durante la Seconda Guerra Magica.
Ma, alcuni suoi seguaci minacciano ancora la tranquillità di casa Weasley e dell'intero mondo magico. Una Long incentrata su una Fremione non proprio semplice, con, gravitanti intorno a loro, GeorgexAngelina, PercyxAudrey e un pizzico di HarryxGinny.
Spero vi piaccia!
Dal capitolo 7:
"Hermione, vorresti uscire con me?" Chiese Fred, a pranzo del giorno dopo. George, colto alla sprovvista, ingerì male il boccone di pane che stava mangiando e, così, iniziò a tossire convulsamente, seguito dalle risatine di Angelina e Ginny.
"Uscire con te, Weasley? E perché mai?"
Mantieni un profilo alto. Mantieni un profilo alto.
"Beh, perché sono affascinante, divertente e tante altre cose che non sto qui a dirti. Perderemmo troppo tempo, sai?" Ghignò e, alzandosi da tavola, continuò: "Fatti trovare pronta per le otto."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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                                                                                                  1 - Una forte amicizia.


Era tutto finito. Voldemort era morto. Mentre abbracciava Ginny, Hermione non sentiva più nemmeno il dolore pulsante alla tempia, provocato da un incantesimo mirato male. Non sentiva più le mani tremare, non sentiva più la paura invaderle il cuore. Sentiva solo che tutto quel buio e quella solitudine concentrata in miriadi di corpi era terminata. Sentiva il sole finalmente brillare sulle loro teste, sentiva le lacrime scorrerle giù per le guance. E non aveva paura di nasconderle, perché la maggior parte delle persone, lì, facevano la stessa cosa. E quelli che, comunque, non piangevano, avevano gli occhi lucidi e abbracciavano il proprio vicino. 

Ma una, una sola persona non piangeva, né sospirava, né gioiva. George Weasley, chino sul corpo del fratello, ne osservava i lineamenti dolci ormai immobili, gli occhi chiusi, la risata ancora impressa sulle labbra. Alle sue orecchie, non arrivava niente. Non arrivavano le urla di gioia, non arrivavano i lamenti sommessi. Ciò che occupava e, allo stesso tempo, svuotava sé stesso lo aveva di fronte. Prese una mano, ancora calda, e gliela strinse. 
Su, Freddie, svegliati. Avanti, Freddie, so che stai scherzando. 
Anche lui, ora, si accodava alle persone le cui lacrime non finivano più. Anche lui, ora, aveva un motivo per essere triste. 
"Ciao." Gli sussurrò una voce dolce, mentre una mano delicata gli sfiorava la spalla. 
"Ciao." Le rispose lui, incrociando il suo sguardo. 
Anche lei iniziò a fissare il corpo apparentemente addormentato di Fred e sospirò. 
"Quasi non riesco a crederci. E' impossibile che sia..." Le parole non riescono ad uscire dalla sua bocca. Mettere Fred Weasley, il re della risata, con quella parola, così colma di tristezza, di paura e dolore è quasi surreale. 
Anche Hermione e Ginny, che ora non si abbracciano più, guardano in quella direzione. E i loro occhi si riempiono di nuovo di lacrime. Ma, questa volta, sono lacrime amare, lacrime che scendono lottando con il mondo intero. Nemmeno il viso di Angelina, poggiato sulla spalla cascante del gemello ancora vivo, riescono a distoglierle da ciò che era accaduto. 
Fred Weasley era morto. 
Morto, freddo e immobile. Ron ed Harry si avvicinarono alle due, ma Hermione non ricavò alcunché dalla mano di Ron che la stringeva. Anzi, la lasciò andare e si avvicinò a George e, senza proferire parola, si inginocchiò e iniziò a fissare anche lei il volto senza vita di Fred. Pian piano, gli si affiancarono anche Ron, il cui volto, che voleva apparire fermo, faceva a pugni con la sua mano tremante, Harry e Ginny. In lontananza, come un eco, si sentivano le lacrime di Arthur e Molly Weasley. 
Il mondo doveva essersi fermato, perché a tutti parve di non sentire più niente. E il mondo doveva essersi fermato per davvero, perché George pensava di poter rimanere in ginocchio lì, per tutta la vita. Ma un qualcosa che volteggiava nelle vicinanze e una voce lo fece ridestare. Harry pronunciava un incantesimo, mentre nelle mani di Fred, ormai lasciate per accarezzare le mani di Angelina, comparivano alcuni fiori freschi. Il suo dolore si affievolì leggermente, ricordando come Fred ne fosse allergico. Non poteva toccare alcun tipo di bocciolo, che subito erano starnuti a non finire. Ma ora non ce ne sarebbero stati. Ci sarebbe stato solo il corpo di Fred Weasley e alcuni fiori, miracolosamente intatti vicino a lui. Il gemello sentì le lacrime prorompere e si nascose nell'incavo della spalla di Angelina. Il mondo gli pesava addosso, ora. Gli sembrava quasi di sentirli ancora, quegli starnuti. Sentiva anche le sue imprecazioni. E le sue urla di gioia,poi. 
Un momento, Fred non urla di gioia quando ha dei fiori in mano. 
Gli ci volle un attimo, per voltarsi e ritrovarsi davanti Fred che buttava via "questa robaccia!" e guardava attonito tutte le persone che lo circondavano. E George, prima ancora di capire, gli si buttò al collo e iniziò a singhiozzare, come si era sempre vergognato di fare. Singhiozzava, sentendo il collo freddo del fratello riprendere calore, sentendo le mani di lui consolarlo e dire: "Va tutto bene, Georgie, va tutto bene." 
In un istante, anche sua madre e suo padre gli cinsero le spalle e si unirono a quell'abbraccio. Accompagnati dagli occhi lucidi di Ron, Ginny, Percy e Angelina. 
"Smettila, Georgie, mi metterai in ridicolo vicino a tutta la scuola." Scherzò Fred, comunque con il volto rigato da altre lacrime. 
Hermione, invece, non era più lì. 

 
Fece scendere un rivolo d'acqua dal rubinetto e, con le mani arcuate, ne portò un po' al viso. Non poteva farsi vedere in quelle condizioni. 
Era scappata via dalla Sala Grande non appena aveva visto Fred starnutire per i fiori di Harry. Era scappata via per non mostrare i singhiozzi convulsi di cui era stata preda. Ora, con il viso immerso in un asciugamano, ripensava a tutto quel che era accaduto. 
Era stata via un anno, un anno abbastanza difficile e... doloroso. Aveva realizzato di essere innamorata di Ron e- 
Sono davvero innamorata di Ron? 
"E' permesso?" Ginny, sorridente e con una guancia ferita, si fece avanti e abbracciò l'amica. 
"E' vivo..." Singhiozzava ancora. "E' vivo, Ginny, è vivo." 
Lei non sapeva cosa fare. Non aveva mai visto Hermione in quello stato, men che meno per "colpa", se così la possiamo chiamare, di Fred Weasley. Le aveva confessato, tempo prima, di aver avuto una piccolissima - quasi inesistente, aveva specificato lei- cotta per Fred, durante il loro quinto anno. Ma Fred non si era mai accorto di lei e lei lo aveva accettato, volgendo le sue attenzioni altrove. 
Quel giorno, però, una cruda verità si era fatta largo in lei. Vedere Fred per terra, immobile, era stato straziante. E Ron non poteva far niente. La sua vicinanza era utile quanto un ago senza cruna. 
Ginny la strinse più forte, tentando di farle capire che le era vicina. Ma quel momento fu interrotto da un rumore. Qualcuno bussava alla porta. 
"Ron..." Sussurrò Hermione, guardandolo. Quello, altrettanto sporco e ferito, la guardava con gli angoli della bocca sollevati. Chiese a Ginny di lasciarli soli e le si avvicinò.
"Tutto bene?" Chiese, avvolgendola nelle sue braccia. 
E lei ci stava così bene, in quelle braccia. Ci poteva rimanere per giorni e sapeva che lì, nulla l'avrebbe sfiorata. Sarebbe stata al sicuro, per sempre. 
Annuì alla sua domanda e lo guardò negli occhi. I lunghi capelli rossi glieli coprivano un po'. Hermione li scostò e affondò il suo volto nuovamente nell'incavo della spalla di lui. Nessuno interrompeva quel momento così dolce. Neppure Mirtilla Malcontenta, che festeggiava insieme al Frate Grasso in Sala Grande, sbucava da una tazza per spruzzarli. 
"E' Fred, vero?" Domandò Ron, d'un tratto. Hermione si irrigidì. "Pensi che sia così babbeo come dicono?" Sorrise. 
La ragazza si staccò dall'abbraccio e, a capo chino, iniziò a fissare le sue scarpe. 
"Non ti preoccupare. Abbiamo solo un po' le idee confuse." Le sorrise e le accarezzò una guancia. "Stiamo confondendo una forte amicizia con l'amore." 
Hermione lo guardò negli occhi, trovando il suo consenso. "Da... Da quanto tempo lo sai?" Gli chiese, arrossendo lievemente. 
"Beh, al quinto anno non facevi che guardarlo. Diciamo che.. Che ho un attento spirito di osservazione." 
Hermione gli sorrise per ringraziarlo. Non sapeva dove trovare amico migliore. 
"Andiamo? Hai un Weasley da conquistare." La schernì Ron, circondandole le spalle con un braccio. 
"Non lo dire a nessuno!" Arrossì subito Hermione. L'idea che Fred Weasley avesse saputo che aveva un debole per lui la mandava nel panico. 
"Oh, no, no. Non lo dirò proprio a nessuno." Scherzò lui, ridendo come un matto. 
Adorava farla arrabbiare. La sua reazione lo appagava come quella di nessun' altro al mondo.   

 
-SPAZIO AUTRICE-
Rieccomi con una nuova long-fic su una Fremione :3 
Ne ho lette parecchio in questo periodo di stallo e, alla fine, l'ispirazione è arrivata *Joy to the wooorld!* 
Molto probabilmente, questa sarà l'ultima long-prima della scuola. :D Ma tranquilli, penso di tornare ogni tanto a bussare alle vostre porte con una one-shot o qualcosa del genere :D 
Mi fate sapere che ne pensate di questo nuovo inizio? Sto andando praticamente a tentoni :/ 
Grazie a tutti, 
un bacione, 
la vostra neo-tornata (?) PhoenixQuill
   
 
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