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Autore: Lelahel    16/08/2013    3 recensioni
Spoiler 3x11
“What if it just gets worse. What if it's agony now and then... then it's just hell later on?”
“Then think about what Winston Churchill once said: If you're going through hell... keep going! “

Ed era stato proprio camminando nell'inferno in cui era precipitato dopo aver perso la speranza, che aveva trovato qualcosa capace di strapparlo via a quelle fiamme che lo stavano soffocando.
Ma Stiles non avrebbe mai potuto pensare che quel qualcosa sarebbero state le labbra di Lydia Martin.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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http://www.youtube.com/watch?v=LfNVfiqKBeM

-I will follow you into the dark-

Stiles, abbiamo un problema. Ha preso anche il padre di Allison.”

Stiles rilesse il messaggio di Isaac per altri interminabili secondi, nella speranze che quelle parole si dissolvessero sotto il suo sguardo, come polvere al vento. Ma quelle rimasero lì: ferme, impassibili e terribilmente reali.

Il ragazzo sentì la voce di Lydia pronunciare il suo nome, chiedendogli il perché della sua espressione.

Stiles alzò lo sguardo dal suo cellulare e lo posò sul volto della ragazza.

Aveva completamente dimenticato che lei gli era proprio di fronte da minuti ormai. E pensare che c'era stato un tempo in cui la vicinanza di quella ragazza si sarebbe sempre fatta sentire attraverso un brivido che gli serpeggiava lungo la colonna vertebrale.

È un messaggio da parte di Isaac. Jennifer ha preso anche il padre di Allison.” rispose Stiles, muovendo la mano per poter mettere il cellulare dentro la tasca dei jeans. Non voleva più vederlo; sapeva che il suo inconscio avrebbe insistito affinché tornasse a guardare quello schermo, nella speranza che si trattasse solamente di un'oscura illusione, un incubo che presto sarebbe terminato.

Li ha tutti e tre ora.”

La mano iniziò a tremare visibilmente, senza che lui potesse controllarla. Riuscì miracolosamente a inserire il cellulare dentro la tasca, nello stesso momento in ci Lydia sbarrò gli occhi per l'incredulità.

Vedendo l'espressione di Stiles, la ragazza cercò subito di riprendersi dallo shock e di trovare le parole più giuste per poter cancellare dal volto dell'altro quell'espressione paonazza.

Quest'ultimo intanto iniziò ad avvertire una sensazione di peso a livello del petto. Gli sembrò come se tutto l'ossigeno attorno a sé venisse risucchiato da un vortice oscuro, lasciando i suoi polmoni privi dell'aria di cui necessitavano per sopravvivere.

C'è ancora tempo.” disse Lydia, abbassando lo sguardo e scuotendo lievemente la testa. Cercò di essere il più convincente possibile, ma non riuscì a trattenersi nel momento in cui il dubbio di star dando una falsa illusione si fece largo in lei. “C'è ancora tempo, giusto?”

Stiles alzò lo sguardo su di lei, ma l'ipotetica risposta che la sua mente elaborò gli morì in gola.

La bellezza di Lydia, quella da cui troppe volte non era riuscito a distogliere lo sguardo, appariva appannata. Come s'egli si trovasse sott'acqua e la ragazza lo stesse osservando oltre la superficie d'acqua che li separava. Si guardò attorno e si rese conto che tutto attorno a lui aveva preso quell'aspetto; gli studenti che camminavano per i corridoi della scuola, gli armadietti scuri in contrasto con il tonaco giallo paglierino delle pareti, le luci al neon accese sul soffitto.

Tutto era movimentato.

Tutto era irreale.

Tutto era soffocante.

Sì, stava annegando.

Oh.” Si lasciò sfuggire quell'espressione, scuotendo la testa con un colpo secco e portandosi la mano al viso.

Desiderò che il mondo smettesse di capovolgersi.

Desiderò che il cuore la finisse di martellargli con ferocia dentro la gabbia toracica.

Desiderò che l'ossigeno non lo abbandonasse e che riprendesse a fluirgli liberamente attraverso le vie respiratorie.

Stiles? Stai bene?” La voce di Lydia continuò a essere lontana anni luce da lui, malgrado la ragazza si trovasse a pochi centimetri di distanza e stesse guardandolo con un'espressione confusa sul volto.

Stiles impose a se stesso di non risponderle: un po' perché possedeva quell'orgoglio necessario per non decidere di non farla preoccupare, un po' perché non aveva fiato per poterle spiegare.

It's not just a feeling though. It's like it's a panic attack. You know, I can't even breathe.”
Like you're drowning?”
Yeah.”

Suo padre.

Il mondo prese a vorticare più forte e la sensazione imperiosa di non riuscire a respirare si unì a un senso di nausea.

Stiles fece un giro su se stesso, provando ancora una volta a porre fine a quella sensazione fisica così opprimente.

Ma non riuscì.

Lei li aveva tutti e tre.

Il mondo circostante sembrò rallentare, per poi riprendere a una velocità irreale. Intanto gli unici suoni che Stiles riuscì a percepire furono il violento battere del proprio cuore e il martellare di parole e pensieri dentro la sua testa, mentre una mano invisibile si stringeva attorno al suo collo, impedendogli di respirare.

Era certo che il cuore sarebbe uscito dal petto e ciò che turbinava nella sua mente lo avrebbe preso il sopravvento.

Stiles sapeva cosa stava succedendo, ed era sempre stato capace di affrontare quel tipo di situazioni.

Perché aveva il suo migliore amico.

Ma in quel momento egli non era più al suo fianco.

Perché aveva suo padre.

Ma in quel momento egli non era più al suo fianco.

E probabilmente non lo sarebbe più stato; non sarebbe stato che un altro cadavere da ritrovare.

Avrebbe perso anche lui, oltre che sua madre.

Quel pensiero non fece che incrementare il peso di quel macigno che pesava sul petto di Stiles, e il ragazzo si ritrovò improvvisamente a perdere tutto il coraggio e l'ostinazione della speranza di cui si era disposto per fermare quella situazione.

Credo che sto avendo un attacco di panico.”

§°§°§°§°§°§


So, if you're drowning and you're trying to keep your mouth closed until that very last moment. But if you choose to not open your mouth, to not let the water in.”
“You do it anyway. It's a reflex.”

Passarono secondi, minuti...

Tic Tac. Tic tac.

Ogni istante che passava portava via un pezzo di speranza

Tic tac. Tic tac.

Ogni istante che passava rubava un altro respiro.

Stiles sentì che ormai le forze stavano per venirgli meno. Si lasciò condurre da Lydia negli spogliatoi della palestra; la ragazza sperava che sottraendolo alla folla di studenti, quell'attacco potesse cessare.

Ma lui stava soffocando da dentro. Stava affogando nelle sue stesse paure.

Ok, ok...” Lydia ripeté quelle parole; emise un leggero sussulto quando vide Stiles spingersi contro la parete, per poi adagiarvi la schiena e lasciarsi scivolare sul pavimento.

Posso farcela, posso farcela....

Il ragazzo rielaborò quel concetto dentro la sua testa almeno una decina di volte, malgrado sapesse che non c'era nulla che potesse fare per non soffocare. Si portò una mano tra i capelli, afferrandone un ciuffo, e iniziò a dondolare avanti e indietro nascondendosi il viso dietro il palmo della mano.

Allora...ehm...pensa a qualcos'altro. Qualsiasi cosa!” Lydia fece del suo meglio affinché la situazione potesse risolversi. Restò in ginocchio di fronte a lui, torturandosi ripetutamente le labbra piene e lasciando vagare il proprio sguardo lungo lo spazio buio e angusto dello spogliatoio. Si muoveva con gesti agitanti e convulsi, presa dalla smania di controllare al più presto la situazione.

But if you hold off until that reflex kicks in. You have more time, right?”
Not much time.”
But more time to fight your way to the surface.”
I guess.”

Stiles tirò la testa all'indietro. Il petto si alzava e abbassava in visibili e rapidi scatti; eppure, malgrado stesse cercando di respirare, non era aria quello che gli entrava dentro. Erano paure, paure e solamente paure.

Ti-tipo cosa?”

Pensieri felici. Cose belle.”

Stiles si piegò su se stesso, adagiando entrambe le mani sul pavimento, sperando che così facendo potesse riprendere a respirare. Il cuore batteva dolorosamente, la testa rimbombava come un tamburo e i suoi occhi erano talmente appannati da far risultare lo sporco di quel pavimento troppo lontano.

Era cose si si stesse trovando sopra un precipizio da cui presto sarebbe precipitato.

Gli amici, la famiglia...”

Oddio Lydia, non puoi averlo detto sul serio.

Stiles alzò lo sguardo su di lei, e la ragazza si accorse subito dell'enorme errore commesso.

Batté un pugno nell'aria e morse più a lungo il suo labbro inferiore, palesemente imbarazzata.

Non volevo dire...famiglia, dannazione. Ok, devi...devi provare a respirare più lentamente.”

Lydia si fece più vicina a lui, con una mano gli accarezzò la spalla sinistra, la quale tremava fortemente sotto il suo tocco delicato.

Per un secondo, Stiles provò a fare quanto lei gli aveva detto. Cercò di rallentare i tentativi di afferrare il proprio respiro, ma non riuscì: più provava e più le inspirazioni e le espirazioni prendevano a susseguirsi con feroce rapidità.

E lui continuava a soffocare.

More time to be rescued.”
More time to be in agonizing pain. Did you forget about the part where you feel like your head's exploding?”

If it's about survival, isn't a little agony worth it?”

Non...non ci riesco.”

Si sentì una completa nullità, un fallimento, il nulla, mentre pronunciava quelle parole.

Lo era sempre stato.

Sempre.

Da quando era stato seduto nella sala di aspetto di un ospedale, con il viso tra le mani, in attesa che gli comunicassero la morte di sua madre.

Aveva continuato a sentirsi a quella maniera per gli anni a seguire, tutte le volte che deludeva suo padre o che gli mentiva pur di tenerlo lontano dalla realtà che lui e Scott avevano scoperto tempo addietro.

Voleva dimostrare più a se stesso che agli occhi del padre che lui sarebbe stato capace di salvare almeno uno dei suoi genitori.

Ma aveva fallito.

Di nuovo.

Non voleva perdere nessuno dei due ma aveva lasciato che entrambi gli venissero portati via.

Stiles? Stiles guardami!”

Lydia slittò più vicina a lui, tanto che le mani poterono salire a stringergli il viso. Quel tocco avrebbe potuto privare davvero Stiles del suo respiro, se le circostanze fossero state diverse: avrebbe respirato solamente il profumo di Lydia, e sarebbe sopravvissuto. Ma, in quel momento, era l'oscurità a prendere il sopravvento e nemmeno la presenza della ragazza che amava da sempre avrebbe potuto salvarlo dall'oblio.

Shh guardami. Guardami.”

Lydia gli accarezzò dolcemente la guancia sinistra, lasciando scorrere i polpastrelli lungo la sua cute con fare dolce e delicato, quasi temesse che il viso del ragazzo potesse sgretolarsi sotto il suo tocco.

Stiles non riuscì a vedere il suo volto, oltre lo schermo di nebbia che li separava: continuava ad andare sempre più in profondità, ad affogare sempre più. Il respiro, il battito cardiaco e i pensieri nella sua mente non apprestarono a regolarizzarsi.

Stiles...”

Stiles sgranò lo sguardo per la sorpresa, nel momento in cui Lydia premette le labbra contro quelle di lui, unendole in un bacio inaspettato. Sembrò anche lei stessa sorpresa da quel gesto, vista la rigidità del suo corpo, quasi quello non fosse nato da una sua reale intenzione, ma da un'avventatezza che aveva preso vita in lei nel momento in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli impauriti di Stiles.

Il ragazzo chiuse gli occhi e si accorse di non respirare più.

E Lydia con lui: si era tuffata nello stesso medesimo mare di paure in cui egli stava annegando. Si era mossa nella sua direzione per poterlo portare in salvo, per trascinarlo fuori dall'abisso in cui stava precipitando.

Lasciando che entrambi soffocassero nel tocco delle loro labbra.

Lasciandoli morire insieme.

Le labbra di Lydia erano morbide e delicate; permettevano a Stiles di trasportare i suoi pensieri verso un abisso in cui si sarebbe fatto piacevolmente spingere. Entrambi si abbandonarono in quel gesto, cullandosi nel momento di un silenzio senza respiro.

Si separarono.

Ed entrambi ripresero a respirare nel momento preciso in cui i loro occhi si incontrarono.

Sorpresi. Basiti. Vivi.

Stiles sentì solo il silenzio.

Il suo cuore non scalpitava più, i suoi polmoni non gridavano più e tutti i suoi pensieri si erano nascosti in un angolo della mente, dove lui non avrebbe potuto trovarli di fronte agli occhi luminosi di Lydia.

Il mondo aveva smesso di vorticare e tutto era tornato a possedere quella parvenza di realtà che caratterizzava il suo universo.

Guardò il volto di Lydia, ancora terribilmente vicino al suo. “Come hai fatto?”

Niente, eccetto il pensiero della famiglia e dell'amicizia, era stato mai capace di fermare uno dei suoi attacchi di panico.

Niente eccetto le labbra soffici di Lydia Martin.

Io...” Quest'ultima era un fuoco in viso; Stiles non seppe definire quello che lei potesse stare pensando in quel momento. Era chiaramente sconvolta e imbarazzata per l'accaduto. “Una volta ho letto che trattenere il respiro può fermare un attacco di panico. E quando ti ho baciato...tu hai trattenuto il respiro.”

Stiles trattenne il fiato di nuovo, per un solo istante. “Davvero?”

Sì, davvero.”

Sei geniale Lydia, pensò lui.

Prese un lungo, silenzioso sospiro per accertarsi che il bacio avesse davvero funzionato. Nessuna stretta lambiva più il suo collo e i polmoni accoglievano al loro interno l'aria circostante con fluidità e regolarità. Stiles Stilinski aveva di nuovo il controllo di sé.

Grazie.” fu tutto quello che riuscì a dire, quando si sforzò di non piangere per il sollievo di essere riemerso in superficie. Guardò gli occhi da cerbiatto di Lydia e perse di nuovo il respiro, perse diversi battiti del proprio cuore, perse la facoltà di parlare e la capacità di pensare.

Proprio come era successo nel momento in cui le loro labbra si erano incontrate.

Lei gli sorrise imbarazzata, lasciando che accanto alle sue labbra si formassero delle piccole, adorabili fossette, le quali erano uno degli elementi che avevano spinto Stiles a innamorarsi di lei.

Lydia lo aveva soffocato nel suo bacio, gli aveva privato il respiro per poi portarlo fuori dall'oscurità.

What if it just gets worse. What if it's agony now and then... then it's just hell later on?”

Then think about what Winston Churchill once said: If you're going through hell... keep going!


Ed era stato proprio camminando nell'inferno in cui era precipitato dopo aver perso la speranza, che aveva trovato qualcosa capace di strapparlo via a quelle fiamme che lo stavano soffocando.

Ma Stiles non avrebbe mai potuto pensare che quel qualcosa sarebbero state le labbra di Lydia Martin.



If heaven and hell decide
That they both are satisfied
Illuminate the no's on their vacancy signs
If there's no one beside you
When your soul embarks
Then I'll follow you into the dark

( I will follow you into the dark by Death Cab for Cutie)


Ciao a tutti :D

Spero che abbiate gradito questo mio primo, piccolo, preoccupante esperimento su “Teen Wolf”.

L'ho scritta di getto subito dopo aver visionato la 3x11 e spero di aver trattato la scena Stydia in questione come avrei voluto.

Sì, sono una shippatrice incallita di questa coppia xD. L'ho sempre adorata, e quindi non posso che aver provato so many feelings nel momento in cui c'è stato il loro primo bacio. Oltre quel momento, qui ho cercato anche di trattare l'attacco di panico di Stiles che ha preceduto il bacio e spero di non averlo fatto in maniera confusionaria come temo.-.

Le frasi in inglese presenti all'interno della storia sono prese dalla 2x11 della serie, quando Stiles parla con la signorina Morrell proprio riguardo questi attacchi. Pensavo fosse molto adatta viste le circostanze.

Ringrazio di cuore chiunque leggerà e recensirà questa storia, e alla prossima! :D

Buona serata, ciao a tutti ^^




   
 
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