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Autore: Ninriel    17/08/2013    1 recensioni
Lui non c'è. E ciò mi preoccupa, nonostante mi sia ripromessa di capire cosa provo prima di farmi trasportare da quelli che sembrano semtimenti veritieri.
Lui è un mio compagno di classe, simpatico, un po' pervertito, la faccia da bambino di cinque anni seppure sia pù grande di me.
Oggi sono in classe come sempre, aspettando che inizi la prima ora mentre parlo con le amiche, cercando di non notare la sua assenza. Ogni giorno, ogni santissimo giorno, la prima cosa che cerco entrando in aula è lui.
Mi chiedo come mai, e continuo a non capire cosa sia quella stretta allo stomaco quando mi accorgo che il suo posto è vuoto, e poi la sensazione di leggerezza che provo quando entra in ritardo, ma faccio finta di nulla.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entro in classe. Lui non c'è .

é strano come io mi accanisca con la convinzione che questa mia cotta porterà davvero a qualcosa, anche quando so che non è vero.

Sono una ragazza come tutte, né bella ne brutta, quell'intermediario che non piace a nessuno. Faccio il primo liceo pur avendo quattrodici anni compiuti ad aprile, poiché sono anticipataria.

La mattina mi sveglio, mi guardo allo specchio e cerco di sorridere alla mia immagine stanca. I capelli mi scendono in ricci lunghi e disordinati lungo la schiena, e a nulla valgono i mie tentativi di dargli un aspetto decente. Scendo di casa il più velocemente possibile, pur sapendo che sarò comunque in ritardo, e ringrazio il cielo quando vedo che la mia migliore amica mi a aspetta in macchina con sua madre incurante del passare dei minuti, sempre disponibile per un passaggio.

Mi tiro una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre le ringrazio imbarazzata.

A volte con lei mi sento a disagio.

È così carina, con quei lunghi capelli lisci e la pelle così candida, spruzzata di leggere lentiggini sulle guance. Sembra biancaneve, e non posso fare a meno di provare invidia mentre i suoi occhi marroni mi guardano innocenti.

Io non sono molto alta, né magra come vorrei, e tutta la ciccia va concentrarsi sulle gambe e sul sedere... non dico di essere gassa, certo, ma è quel piccolo difetto che da sempre fastidio se sommato a un paio di comuni occhi castani e un naso troppo grande per la mia faccia. Senza contare che lei pur portando gli occhiali sembra comunque una modella, mentre io finisco per sembrare una nerd asociale.

Oddio, questo sembra il monologo di una persona prossima alla depressione. In ogni caso, stavo dicendo...

Lui non c'è. E ciò mi preoccupa, nonostante mi sia ripromessa di capire cosa provo prima di farmi trasportare da quelli che sembrano sentimenti veritieri.

Lui è un mio compagno di classe, simpatico, un po' pervertito, la faccia da bambino di cinque anni seppure sia più grande di me.

Oggi sono in classe come sempre, aspettando che inizi la prima ora mentre parlo con le amiche, cercando di non notare la sua assenza. Ogni giorno, ogni santissimo giorno, la prima cosa che cerco entrando in aula è lui.

Mi chiedo come mai, e continuo a non capire cosa sia quella stretta allo stomaco quando mi accorgo che il suo posto è vuoto, e poi la sensazione di leggerezza che provo quando entra in ritardo, ma faccio finta di nulla.

Non capisco cosa di lui mi piaccia. Non capisco se veramente mi piace, o ciò che provo è solo pena.

Sua madre è morta qualche mese fa, ma sembra che non gli importi. In classe i professori lo graziano sempre, consci che per un ragazzo adolescente la morte di un genitore può essere dura.

Lui però fa finta di niente. É il solito pervertito, con le sue battutine stupide che riescono sempre a strapparmi un sorriso, ma quando nessuno lo guarda la sua espressione muta. Il divertimento scivola via la sciando solo apatia.

Mi sento triste per lui, proprio io che da mia madre vengo scherzosamente reputata insensibile.

Tutta la classe è andata al funerale, cercando di mandargli un massaggio silenzioso in quelle strette date un minuto prima di entrare in chiesa: Noi ci saremo sempre per te.

Le ragazze piangevano sulla sua spalla mentre lo abbracciavano, versando le lacrime che lui non avrebbe mai pianto in pubblico. E io cosa faccio?

Gli passo accanto mettendogli una mano sulla spalla, senza neanche il coraggio di abbracciarlo .

In chiesa tutti piangevano, la ragazza accanto a me consumava pacchetti di fazzoletti, singhiozzando così forte che ho dovuto metterle una mano sul braccio per farla calmare.

Anche le mie guance erano rigate di lacrime. Si, lacrime di circostanza, perchè io non piango mai, se non per rabbia o frustrazione.

Com'è crudele il destino... il primo funerale a cui vado è quello della madre del ragazzo che mi piace, e neanche riesco a vedere la sua faccia dato che noi siamo dieci banchi più indietro.

I ricordi scivolano via e sono di nuovo qui, seduta sul banco e circondata da voci squillanti che si accavallano disordinatamente.

La professoressa entra ed è subito silenzio. L'appello.

La prima ora scorre lentamente e i miei pensieri volgono a tutto tranne che alla lezione. Penso a come sarebbe stare con un ragazzo, con lui, e mi sembra strano.

Questa è un altra cosa che non capisco. Quando non so che fare, cerco sempre la sua presenza, tanto che a volte mi chiedo se gli dia fastidio trovarmi sempre tra i piedi, e cerco di contenermi. Tuttavia pur essendo una presenza costante nei mie pensieri, dal punto di vista fisico non c'è attrazione. Nulla di nulla.

Anche immaginare un solo bacio mi sembra strano, perchè se io dimostro più della mia età, sicuramente non è il suo caso.

E mentre le mie riflessioni continuano senza seguire un filo logico, suona la seconda ora.

Finalmente.

La porta della classe si apre, mentre i soliti ritardatari entrano con nonchalance. E lui ancora non c'è. É strano, mi dico, come l'assenza di una persona possa condizionare in questo modo la tua giornata.

Un secondo. Due secondi. Tre secondi.

La porta si apre nuovamente, e mentre la professoressa firma le giustificazioni una testa scura fa capolino. L'ho sempre preso in giro per quel suo taglio alla JustineBieber e lo riconoscerei ovunque.

Mentre si siede al suo posto lo seguo con lo sguardo, sorridendo tra me e me.




Nota dell'autrice
Ciao a tuttiiii!!! Questa è la prima volta che sperimento questo genere perciò ditemi che ne pensate! Grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno !

Ila99

  
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