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Autore: SpencerReidFever    17/08/2013    1 recensioni
-La paura ci assedia come un’ombra minacciosa. È uno stile di vita. Ormai continua routine.
A scuola non educano, cercano di farci entrare in testa un paio di teoremi e regole grammaticali, lo sanno che quei pochi di noi rimasti a scuola diventeranno contadini o entreranno in guerra.-
Angela vive in Italia,in un paese distrutto dalla guerra tra due famiglie della "mala del brenta" un'associazione criminale. Angela troverà l'amore in questa guerra e quando le verrà portato via, decide di farsi forza e denunciare la malavita. Ma questo ha un prezzo.. in seguito a minacce di morte viene inserita in un programma protezione testimoni e portata in America.. ma molte sorprese la attendono.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo quattro.

-I wanna be drunk when I wake up-

 

N.B. Questo capitolo è narrato in prima persona da Mason.


 
Il motivo del mio atteggiamento da puttaniere non era facile da spiegare.. e nemmeno da accettare per me. Cercavo di non pensarci ma puntualmente quando ero con una tipa pensavo a lui. Non fraintendetemi non ero gay! Ero etero. I maschi non mi attraevano per niente dal punto di vista fisico, tranne lui.. era bellissimo, ma non solo, mi muoveva qualcosa dentro, sentivo i brividi e le farfalle nello stomaco.
Mi sono innamorato del mio migliore amico. Lui è fidanzato! Non era un segreto che Debrah mi stesse antipatica, lo sapeva anche lei. Ma nessuno sapeva il perché. Non avevo neanche mai pensato di rivelargli i miei sentimenti, la sua amicizia era troppo importante e poi era già difficile da accettare per me.. figurarsi per lui.
Camminavo per il centro senza una meta, erano circa le cinque del pomeriggio e passai davanti ad uno starbucks quando la porta del locale si spalancò e il mio migliore amico mi venne addosso. Aveva il viso stravolto dalle lacrime.
“Yasser che succede?”chiesi apprensivo, mi faceva male vederlo così.
Fece un cenno verso la vetrina del locale e vidi Debrah che baciava un ragazzo, una fitta di rabbia mi investì, avrei voluto darle una lezione!
Ma dovevo pensare a Yasser ora.. aveva bisogno di me. Lo presi delicatamente per un braccio per poi condurlo su una panchina di legno al lato della strada, lontano da lì. Gli porsi un fazzoletto, lo prese mormorando un ‘grazie’. Si asciugò le lacrime soffocando i singhiozzi.
“Non riesco a vederti così! Cosa posso fare?”chiesi mettendomi le mani nei capelli angosciato.
“Già il fatto che sei qui è sufficiente!”mi rispose smettendo di piangere.
“Che stronza!”esclamai sfogando la mia rabbia attraverso gli occhi .
Come poteva trattare così il ragazzo che amo? Come poteva farlo soffrire così? Lei poteva averlo, e lo buttava via!
“Già! Non capisco il perché.. ma ora basta! Non mi faccio prendere per il culo! La cosa peggiore è che stavo per innamorarmi di lei!”disse Yasser recuperando le ultime lacrime scappate dai suoi occhi sulle sue guancie.
“Oh.. Yasser mi dispiace!Lei non ti merita! Troverai qualcuno che ti farà innamorare, ti tratterà come meriti e andrà tutto bene!”lo tranquillizzai. Mi gettò le braccia al collo e mi abbracciò forte.
“Grazie Mason.. sei la persona migliore che conosca!”mi sussurrò facendomi saltare il cuore e provocandomi un brivido gelido. Non so quanto sarei stato in grado di resistere.
“Se è per questo anche tu!”ricambiai sorridendo.
“Senti a casa mia non c’è nessuno fino a domani sera.. avevo pensato di portarci quella troia.. ma preferisco bermi una birra col mio migliore amico.. ti va?”mi propose poi.
“Certo! E poi non mi va di lasciarti da solo!”risposi.
La felicità occupò il posto della rabbia nel mio petto.
Andammo a casa di Yasser e mi porse una birra, poi Debrah lo chiamò. Avevo il terrore che si rimettesse con lei, non volevo che lo facesse soffrire e in gran parte anche per la mia gelosia.
“No.. tu ascolta me.. è finita non cercarmi mai più!”esclamò Yasser al telefono per poi sbatterlo sul tavolo arrabbiato. Dopo un sorriso gli comparve sul volto, si rivolse a me e mi disse:
“Bene! È sistemata!”sorrisi anche io. Yasser bevve l’ultimo sorso della sua bottiglia e ne prese un’ altra.
Yasser non era adatto a bere alcool, forse a causa del suo poco peso, tuttavia gli era facile perdere il controllo.. immaginavo come sarebbe finita.
Infatti due ore dopo è completamente ubriaco , io sono un po’ brillo ma comunque lucido. Yasser attacca la musica alla radio e si mette a ballare in modo piuttosto scoordinato. Lo seguo per tutta la sala per paura che perda l’equilibrio e sbatta la testa. In effetti cade, ma non a terra, cade addosso a me. Io barcollo, non reggo il suo peso e cadiamo entrambi distesi sul suo divano rosso. Scoppiamo a ridere mentre la radio canta le prime note di “You’re beautifull” di James Blunt.  Lo sguardo di Yasser cambiò, divenne improvvisamente serio e il suo respiro si fece più corto, affannato. Si avvicinò a me  e posò le sue labbra sulle mie. Un brivido mi scosse tutto il corpo, restai fermo, leccò le mie labbra , lo staccai.
“Yass sei ubriaco!”mormorai col respiro corto. Lo volevo da morire ma non così.
“Non è vero! Io ti voglio!”mi disse fissandomi negli occhi, apparendo perfettamente lucido. Per poi rifondarsi sulle mie labbra chiudendo gli occhi. Non avevo la forza né la voglia di rifiutarlo. Le nostre lingue si unirono e sentii i miei pantaloni starmi stretti appena mi strinse i fianchi facendo scontrare i nostri bacini. Yasser mi tolse la maglia e mi baciò il petto facendomi eccitare ulteriormente, gli tolsi la felpa e gli mordicchiai  il collo facendolo gemere. Avvertii il suo desiderio attraverso i jeans. Si abbassò e baciò il cavallo dei miei pantaloni per poi togliermi i jeans e massaggiare la mia erezione sopra i boxer facendomi gemere di piacere.
“Yass.. sei sicuro?”chiesi col respiro affannato, lui sorrise malizioso.
“Voglio sentire il tuo sapore!”mi sussurrò all’orecchi per poi leccarlo. Scese verso i miei boxer e li abbassò in fretta scoprendo la mia erezione insoddisfatta.
Pensai al fatto che il ragazzo che amo stesse per prendersi cura di me.
La bocca calda di Yasser sulla mia punta mi fece tornare concentrato su ciò che stava accadendo in quella stanza.
“Oddio..”gemetti quando la sua bocca investì tutta la mia lunghezza, gli misi una mano dietro alla nuca provocandogli un sorriso compiaciuto.
Aumentò la velocità facendomi gemere sempre più forte e impedendomi di trattenere certi urli di piacere troppo esagerati.
“Yass.. sto per.. venire!”lo avvisai con la voce roca per avvertirlo se avesse voluto concludere quell’opera meravigliosa con la mano, ma non accennò a smettere anzi, aumentò la velocità.
“Sì Yass.. sìì!”gridai venendo nella sua bocca, inarcando la schiena, mentre il mio corpo veniva irradiato dal piacere così incredibile, mai provato con nessuna.
Yasser tornò a baciarmi sulle labbra facendomi sentire il mio stesso sapore.
“Sai di buono sai?”mi sussurrò affannato, strusciando la sua erezione ormai libera dai boxer sulla mia gamba nuda.
Toccava a me farlo stare bene ora, lo baciai mentre gli palpavo l’erezione.
Mi spostai per mordergli il collo e poi soffiargli in un orecchio.
“Vorresti farlo con me?”chiesi.
Lui si fece serio ma poi annuì convinto con un sorriso malizioso. Gli presi due dita e cominciai a leccarle facendogli capire che volevo solo farlo stare bene,che poteva possedermi lui. Yasser sorrise e portò le dita alla mia apertura posandomi un delicato bacio sulle labbra. Non era la mia prima volta con un uomo. Poco tempo prima, volevo chiarirmi le idee  sulla mia sessualità, sui miei sentimenti. Ne avevo concluso che gli uomini non mi piacevano.
Il dito di Yasser mi penetrò strappandomi un gemito, non mi fece male. Infilò un secondo dito che invece mi diede fastidio.
Al terzo strinsi gli occhi dal dolore.
“Scusa!”disse mortificato
“Vai avanti!”lo tranquillizzai io, aprì le dita in me facendomi gemere. Ero pronto. Mi distesi a terra e divaricai le gambe il più possibile, Yasser si inginocchiò. “Se ti faccio male.. dimmelo, così ci fermiamo!” mi sussurrò. Annuii mentendo, non glielo avrei mai detto. Posizionò la punta sulla mia apertura e poi entrò in me lasciandosi sfuggire un gemito. Trattenni un urlo di dolore, mi si formò una smorfia sul viso, che non passò inosservata. “Scusa!” esclamò per poi baciarmi le labbra. Io annuii come a dargli il permesso, lui cominciò a spingere dapprima piano, poi accelerò. Il silenzio era rotto dai nostri pesanti gemiti, ad un certo punto spinse più a fondo inclinandosi leggermente trovando il mio punto più sensibile, cacciai un urlo incontrollato godendo come mai prima. Yasser vedendo il piacere che mi stava donando colpì quello stesso punto ripetutamente facendomi venire dopo poco gridando il suo nome. Lui venne dopo di me con un urlo strozzato, sul quale c’era il mio nome. Yasser, esausto si accasciò su di me per poi uscire e distendersi accanto a me sul pavimento di legno, prese una coperta dal divano vicino a noi con la quale ci coprì e insieme ci addormentammo.
Il giorno dopo avevamo scuola, ma nessuno di noi due si svegliò in tempo. Io mi svegliai intorno alle dieci e non trovai Yasser accanto a me. Avevo dolore al collo e anche nel mio posteriore. In parte dovuto al fatto che avevo dormito nudo sul pavimento, ma soprattutto per ciò che era accaduto la notte precedente. Mi misi i boxer e andai in cucina dove trovai Yasser che si teneva la testa tra le mani. Quanto era bello.
“Oh ciao.. vai a farti una doccia.. e poi.. parliamo!”mi disse. Feci come aveva detto e mi rivestii. Poi tornai in cucina dove l’imbarazzo era palpabile. Probabilmente Yasser non si ricordava nulla di ciò che era accaduto.. ma allora perché voleva parlarmi?
“Mason.. quello che è successo ieri notte è stato bello..”cominciò. Mi pompai di gioia.
“Te lo ricordi?”chiesi interrompendolo
“Certo.. ero brillo ma cosciente!”chiarì lui per poi riprendere a parlare
“E’ stato bello, ma non dovrà più ripetersi!”concluse.
Sentii un crack, mi guardai intorno per vedere se si fosse rotto qualcosa, ma poi una sensazione di sgretolamento si impossessò del mio petto, inizialmente pensai di fare l’indifferente, ma poi non riuscii ad evitare di far trasparire i miei sentimenti, la mie emozioni. 
Una lacrima scese da un solo occhio,la mia mano provvede ad asciugarla. “Vuoi dirmi stanotte per te non ha significato nulla?” chiesi con la voce rotta dal dolore.
“Non dico questo.. sono così confuso Mason!”mi confessò lui
“Yasser ho sentito qualcosa ieri con te e non dirmi che per te non era così! Ti ho visto mentre facevamo l’amore!”gli dissi gettandogli addosso la verità.
“Non so Mason.. davvero.. ti prego!”disse lui, lasciai trasparire il mio dolore attraverso le lacrime che non accennavano a smettere di cadere dai miei occhi.
“Sai cosa? Nessuno ti amerà mai come ti amo io! Nemmeno te stesso con tutta la vanità che hai in corpo! Facciamo finta che non sia successo nulla.. ma quando alla festa di Devine mi farò una tipa di cui non mi frega niente davanti ai tuoi occhi spero che tu soffra come stai facendo soffrire me!”urlai colto da una rabbia improvvisa, anche gli occhi di Yasser divennero lucidi, uscii dalla cucina afferrai il mio giubbotto e prima di uscire di casa sbattendo violentemente la porta udii i singhiozzi di Yasser.
Mi sedetti su una panchina alla fermata dell’autobus, continuavo a piangere, mi infilai le cuffiette dell’ipod  e salii sull’autobus diretto a scuola per le lezioni pomeridiane con “It’s not over” di Chris Daughtry nelle orecchie.
Avrei voluto aggrapparmi il più possibile ai ricordi della sera precedente, ebbi la visione sfocata di Yasser che spingeva dentro di me e rabbrividii. Avevo fatto l’amore col ragazzo che amavo, mi ero lasciato andare la prima volta mi ero spogliato della mia maschera da puttaniere.
Ricordai le sue parole “Ero solo un po’ brillo!”. Quindi non mi aveva baciato solo perché era ubriaco.. ma allora perché rendeva le cose così complicate?
Ci riflettei un po’, se avesse ricambiato i miei sentimenti  non mi sarei vergognato di lui. Certo ero popolare, ma il segreto era la sicurezza delle proprie azioni, persino con una gonna sarei stato figo! E poi per Yasser avrei rinunciato alla mia popolarità. Ma le cose erano chiare, lui non provava i miei stessi sentimenti.
Mi sentivo usato, quando andavo con le ragazze le facevo sentire così, ma questo non mi avrebbe fatto diventare una ragazzo rispettoso; anzi d’ora in poi avrei avuto bisogno di scopate su scopate per soffocare il dolore, anche se sapevo che avrei comunque pensato a Yasser.
Avevo detto che per me avevamo fatto l’amore, gli avevo detto che sentivo qualcosa e lui si era limitato a dire “Non so.. Mason..ti prego!” io non sono l’oggetto di nessuno, io usavo le ragazze per il sesso, io le facevo soffrire. Io ero colui che esercitava l’azione, non colui che la subiva. Io ero il soggetto non il complemento oggetto.
Il dolore si attenuò lasciando posto, per l’ennesima volta, alla rabbia. Non avrei più potuto essere amico di Yasser e  questo mi faceva male. Ma mi aveva usato e gli amici non si usano, io non mi sarei mai abbassato a questo!
 

Salve a tutti! ;) questo capitolo è il primo della storia d’amore tra Mason e Yasser.
Ci sarà un capitolo narrato da Mason più o meno ogni cinque.
Se vi piacerà molto magari anche ogni tre.. vedremo.
Ringrazio Lonnie che ha scritto la prima recensione.
Qualcuno me ne lascia una anche su questo capitolo?
A presto.

SpencerReidFever

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